venerdì 17 gennaio 2020

AFFIDIAMO A DIO IL NOSTRO FRATELLO GIGI

Introduzione.
Parole di Marcella (Legge Carlo?, Anna? Piera?)
Gigi da tempo, dal 1999, conviveva con la sua malattia, l'insidioso morbo di Parkinson, ed era ben consapevole che la strada sarebbe stata in salita, sempre più faticosa e difficile. Così pian piano aveva modificato le sue abitudini di vita quotidiana facendo scelte dolorose ma ragionate, a sua tutela: non aveva più rinnovato la patente, a lungo aveva usato la bicicletta finché due cadute gli avervano suggerito che ormai anche la bici era per lui troppo pericolosa.
Da solo usciva a piedi ma ad un certo punto si era reso conto che l'equilibrio era precario e senza falso orgoglio aveva adottato il rollatore, che lui chiamava amichevolmente il “carrettino”, per andare a fare le spese e qualche giretto.
Negli anni, da soli o con gli amici, abbiamo ancora fatto escursioni in montagna, sempre più brevi e leggere. Nell'ultima estate trascorsa a casa la nostra meta per la passeggiata pomeridiana era lo splerndido viale di querce della Morra e l'area picnic di Castellar per leggere in pace all'aria aperta! Il suo è stato un cammino di responsabili rinunce , sempre vissuto con spirito positivo, con la convinzione che il mondo è bello e si può gioire delle piccole cose, che lamentarsi intristisce e lottare rende più forti.
Compagna di di questo lungo cammino è stata la lettura, il primo rito quotidiano con i giornali La Stampa e Il Manifesto, e poi con libri e riviste a scandire la giornata.
Grande è stata la gioia delle settimanali trasferte a Torino per “fare famiglia” con i figli Carlo e Anna, le nipoti Giovanna, Giulia e Chiara e con Flavia, Paola e Alessandro.
Negli anni la vita si è “ristretta” e si sono dovute abbandonare le passioni di sempre, di una vita: la politica e il giornalismo locale, ma l'amicizia di molti ha sostenuto Gigi nell'aggravarsi delle sue condizioni.
Oltre la famiglia ed al fratello Franco, gli sono stati vicini con generosità gli amici di sempre: non voglio nominare nessuno né fare graduatorie perché so che ciascuno ci è stato vicino ed ha fatto quanto poteva per dimostrarci affetto, sostegno e solidarietà.
Gigi aveva pensato fin dal 2007 alla sua morte ed al suo funerale ed abbiamo cercato di accontentarlo seguendo le sue indicazioni per l'addio di oggi. E' stato un uomo di grande fede in Gesù ma ormai da tempo lontano dalla Chiesa che pur era stata il riferimento della sua giovinezza. Quante volte era stato ricoverato in ospedale, abbiamo pregato insieme leggendo i Salmi ed anche questo funerale laico ci testimonia la sua fede profonda.
Ringrazio quanti oggi sono con noi a condividere questo addio e nella fede speriamo che possa essere un arrivederci in cieli nuovi e terre nuove!.

Da Qoelet 3,1-8 (legge Marcella o Cino)

1 Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.2 C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.




Saluto di commiato di Gigi (legge Sandro).
Carissimi mi rendo conto che stupirò qualcuno al mio funerale nel non voler né rosari né una funzione tradizioanle né la messa-. In questi anni sono sempre andato a rosari e funerali: era per rispetto del morto e dei famigliari.
Ho letto il libro di Hans Kung “Ciò che credo” in cui afferma “Non lasciare che siano altri a stabilire come devi agire, definisci te stesso il tuo ruolo”e in questi anni ho pensato più volte al mio funerale.
Non credo in una chiesa gerarchica, in un'istituzione nella quale a volte qualcuno comanda su altri. Ortensio da Spinetoli nel suo “Gesù di Nazareth” scrive: “ Gesù aveva voluto che i suoi seguaci realizzassero una famiglia, una fraternità”. Mi riconosco nelle parole del teologo protestante Karl Barth “...Dio sii misericordioso con questo tuo peccatore”.
Leggendo le lettere ai Galati ed ai Romani sono convinto “che l'uomo non è giustificato dalle opere, dalla legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo”.
Personalmente mi affido interamente nelle mani del Signore,
alla sua bontà e misericordia. Come dice il Te Deum: “In Te Domine speravi, non confundar in aeternum!”. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno....
Mi sono impergnato per la pace. “Forgeranno le loro spade in vomeri”, dice il profeta Isaia e il Vangelo di Matteo nelle Beatitudini afferma: “Beati i costruttori di pace”.
Vorrei un funerale serio ed allegro allo stesso tempo, con preghiere semplici come i Salmi e il Padre Nostro. Mi piacerebbe che le letture che ho scelto fossero fatte dagli amici, in primo luogo della Comunità di base Ricerca, con i quali ho camminato in questi anni.
Grazie ai miei famigliari ed ai parenti, grazie a Marcella Carlo e Anna, alle mie nipoti Giovanna, Giulia e Chiara di avermi voluto bene.
Sono tranquillo nelle mani di Dio, in vita ho cercato di fare del mio meglio.
Un caro saluto a tutti,
Gigi.

Brevi interventi di Fausto Lamberti, Beppe Costa e Elisabetta Roberti.

Salmi 136 (135) Grande litania di ringraziamento (legge Tiziana e Meo)

1 Alleluia.
Lodate il Signore perché è buono:
perché eterna è la sua misericordia.
2 Lodate il Dio degli dèi:
perché eterna è la sua misericordia.
3 Lodate il Signore dei signori:
perché eterna è la sua misericordia.


4 Egli solo ha compiuto meraviglie:
perché eterna è la sua misericordia.
5 Ha creato i cieli con sapienza:
perché eterna è la sua misericordia.
6 Ha stabilito la terra sulle acque:
perché eterna è la sua misericordia.


7 Ha fatto i grandi luminari:
perché eterna è la sua misericordia.
8 Il sole per regolare il giorno:
perché eterna è la sua misericordia;
9 la luna e le stelle per regolare la notte:
perché eterna è la sua misericordia.


23 Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi:
perché eterna è la sua misericordia;
24 ci ha liberati dai nostri nemici:
perché eterna è la sua misericordia.
25 Egli dà il cibo ad ogni vivente:
perché eterna è la sua misericordia.



Dal Vangelo di Luca 12,22-32 (Legge Dario o Ela)
22 Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. 23 La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. 24 Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! 25 Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 26 Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? 27 Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 28 Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? 29 Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: 30 di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. 31 Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. 32 Non temete, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto darvi il suo regno.


Breve commento di Franco Barbero


Salmo 23 (22) - Il buon pastore (legge Gigi Bollati)
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghissimi anni.


Concludiamo dandoci la mano per confortarci a vicenda con il Padre Nostro


Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non lasciarci cadere nell'ora della prova
ma liberaci dal male. Amen 

Saluzzo 18 gennaio ore 10