Bonino
“Inaccettabile il ricatto dei 5Stelle sul Mes
Recovery,
ritardo rischioso”
ROMA
— «Basta con il ricatto dei 5Stelle che non vogliono i soldi del
Mes per la sanità: lo spieghino ai pazienti, alle famiglie, ai
medici e agli infermieri in questo momento di rinnovata pandemia. E
sul Recovery Plan ogni ritardo è inaccettabile ». Emma Bonino,
senatrice di +Europa, ex ministra degli Esteri e storica leader
radicale, non tende la mano alla maggioranza giallorossa: mercoledì
a Palazzo Madama non voterà lo scostamento di bilancio. Ma prepara
una nuova risoluzione parlamentare per spingere sul Mes.
Bonino,
da Bruxelles arrivano segnali di insofferenza per i ritardi italiani
sul Recovery Plan, anche se il governo rassicura. Tardare sarebbe un
rischio per l’Italia e per la sua ripresa?
«Sarebbe
un rischio non solo tardare, ma anche arrivare all’appuntamento con
una “lista della spesa” di centinaia di progetti o provando a
mettere sul conto del Recovery interventi inammissibili, come la
riduzione della pressione fiscale sul lavoro. Siamo rimasti a due
mesi fa quando c’erano 577 progetti per un importo pari al triplo
dei 209 miliardi a disposizione dell’Italia. E manca ancora
qualunque tipo di informazione certa su cosa e come si procederà.
D’altronde è sotto gli occhi di tutti la complessità del
negoziato europeo con le posizioni inaccettabili di Ungheria, Polonia
e Slovenia. Come ha detto bene ieri Bini Smaghi proprio a Repubblica
, se l’Italia userà male i fondi e non accede al Mes, uscirà da
questa crisi vedendo aumentare il proprio distacco dai competitori
europei che lo useranno meglio».
Ma
l’opposizione dei 5Stelle sul Mes per la sanità sembra non
scalfibile. Come +Europa cercherete di accelerare il voto sul Mes in
Parlamento? Quale mossa farete?
«Noi
le abbiamo provate tutte. Ci riproveremo forse con una risoluzione,
vedremo: non desistiamo, perché questo rifiuto demagogico dei
5Stelle è inaccettabile. Non possono tenere sotto ricatto».
Intende,
tenere sotto ricatto il Pd e il resto della maggioranza pro Mes?
«Tenere
sotto ricatto i cittadini.
Vorrei
vedere i grillini fare un’assemblea con i pazienti, i familiari, i
portantini, i medici, gli infermieri in questa fase di rinnovata
pandemia e spiegare perché non dobbiamo prendere i soldi del Mes! Mi
pare evidente che la strategia del governo è di continuare a
rimandare a una specifica discussione parlamentare la decisione sul
Mes e nello stesso tempo di continuare a rinviarla in attesa di tempi
migliori. Si può andare avanti così all’infinito. Mi chiedo che
idea abbiano i molti parlamentari di maggioranza che hanno aderito
all’intergruppo per il “Mes subito”. Al momento costituiscono
solo l’alibi per un pluralismo di facciata, per cui sul Mes non si
è formalmente ancora deciso nulla, anche se nella sostanza si
continua a decidere per il no».
In
vista c’è un allargamento della maggioranza? Lei ci sta? E pensa
si possa coinvolgere Fi?
«Non
sono molto brava in fatto di tattiche parlamentari. Penso che la
maggioranza abbia più da temere dai “numeri” della realtà che
da quelli del Parlamento. Per quello che riguarda +Europa noi di
questa maggioranza non facciamo e non faremo parte. Cambiare le
maggioranze significa cambiare i governi».
E
non vede il cambio del governo Conte all’orizzonte?
«No».
La
pandemia e la crisi economica e sociale impongono una responsabilità
di tutte le forze politiche, come chiede il presidente Mattarella. È
d’accordo?
«Non
penso che il presidente Mattarella intenda la “responsabilità”
come vorrebbero alcuni suoi interessati interpreti, nel senso del
dovuto soccorso alla maggioranza, quando questa ne ha bisogno».
Lei
voterà lo scostamento di bilancio mercoledì in Senato dove la
maggioranza è in bilico, a meno che non ci sia il soccorso dei
forzisti?
«No.
Proprio per ragioni di responsabilità. Mentre a ogni scostamento si
fanno nuovi miliardi di debito, che a differenza di quanto pensa
qualche mio collega come il presidente dell’europarlamento,
l’Italia dovrà pagare fino all’ultimo euro (anche perché i
principali creditori sono le banche e i risparmiatori italiani),
trovo intollerabile la negligenza con cui si rifiuta il Mes e si
caricano sulle spalle dei contribuenti del futuro miliardi di
maggiori interessi sul debito pubblico. Non pretendo di decidere come
spendere i soldi. Ma esigo che almeno non se ne butti una parte fuori
dalla finestra, perché così vuole il M5S».
Giovanna
Casadio, la Repubblica 23 novembre