E DIO PIANSE: CERNOBIL E FUKUIUMA
Anti – Genesi
Alla fine l’uomo distrusse la terra. La terra era stata bella. Poi su di essa aleggiò lo spirito dell’uomo e distrusse tutte le cose.
E l’uomo disse: siano le tenebre. E sembrò all’uomo che le tenebre fossero buone e chiamò le tenebre “sicurezza”; e divise se stesso in razze, religioni e classi. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel settimo giorno prima della fine.
E l’uomo disse: vi sia un governo forte, per regnare su di noi nelle nostre tenebre… vi siano eserciti per uccidersi con ordine ed efficienza nelle nostre tenebre; perseguitiamo e distruggiamo, qui e fino ai confini della terra, coloro che ci dicono la verità, perché noi amiamo le nostre tenebre. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel sesto giorno prima della fine.
E l’uomo disse: vi siano missili e bombe per uccidere meglio e più rapidamente. E vi furono forni e camere a gas per rifinire il lavoro. Ed era il quinto giorno prima della fine.
E l’uomo disse: vi siano droghe e altre vie d’evasione, perché un lieve e costante fastidio – la REALTA’ – ci disturba nella nostra comodità. Ed era il quarto giorno prima della fine.
E l’uomo disse: vi siano divisioni tra le nazioni perché possiamo sapere chi è il nostro nemico. Ed era il terzo giorno prima della fine.
E per ultima cosa l’uomo disse: facciamo Dio a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e non ci sia un altro Dio a competere con noi. Diciamo che Dio pensa come noi pensiamo, che odia come noi odiamo e che uccide come noi uccidiamo. Ed era il secondo giorno prima della fine.
Nell’ultimo giorno vi fu un grande fragore sulla faccia della terra; il fuoco purgò il bel pianeta e fu silenzio.
E il Signore Iddio vide tutto quello che l’uomo aveva fatto e, nel silenzio che avvolgeva quei resti fumanti, Dio pianse.
(Anonimo, dalla Rivista “Iglesias” n. 46, ottobre 1987, Messico)