giovedì 24 marzo 2022

- 23 -

 

fede e resistenza

 





SECONDA PARTE

 

Franco Barbero

LA NOSTRA VITA INTERROGA LA BIBBIA: LA PAROLA CHE FONDA LA RESISTENZA_16


PARTE V

 

PER PROSEGUIRE LA RICERCA

 

In questa ultima parte, vorrei semplicemente mettere davanti agli occhi del lettore l'elenco dei passi in cui nel vocabolario greco del Nuovo Testamento si parla di upomené, cioè di perseveranza e costanza. Chi vorrà potrà prolungare una riflessione che queste pagine hanno appena avviato. Ecco i passi:

«Chi avrà tenuto duro fino alla fine, questi sarà salvato» (Mt 10, 22)

«Chi avrà tenuto duro fino alla fine, questi sarà salvato» (Mt 24, 13)

«Chi avrà tenuto duro fino alla fine, questi sarà salvato» (Mc 13, 13)

«… i semi caduti nella terra buona indicano quelle persone che ascoltano la parola di Dio con cuore sincero, la custodiscono e portano frutto  con la loro perseveranza» (Lc 8, 15).

«Se saprete resistere fino alla fine, salverete voi stessi» (Lc 21, 19).

«... Dio pagherà ciascuno per quello che avrà fatto. Darà vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità operando il bene con perseveranza» (Rm 2, 7).

«Siamo addirittura orgogliosi delle nostre sofferenze, perché sappiamo che la sofferenza produce perseveranza, la perseveranza ci rende forti nella prova, e questa forza ci apre alla speranza» (Rm 5, 3-4).

«Sperare quel che non vediamo significa attenderlo con. perseveranza» (Rm 8, 25).

«Siate perseveranti nella tribolazione e assidui nella preghiera» (Rm 12, 12).

«Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stata scritto per nostra istruzione, perché teniamo viva la nostra speranza con la perseveranza e la consolazione che ci vengono dalle Scritture. E quel Dio che solo può darvi perseveranza e coraggio, vi dia la capacità di vivere d'accordo tra voi, come vuole Gesù Cristo» (Rm. 15, 4-5).

«Chi ama, tutto scusa, di tutti ha fiducia, tiene duro di fronte a qualunque evenienza, non perde mai la speranza» (1Cor 13, 7).

«Se siamo consolati, è perché voi riceviate quella consolazione che vi farà sopportare con perseveranza quelle sofferenze che anche noi sopportiamo» (2Cor 1, 6).

«In ogni caso ci presentiamo come ministri di Dio, con molta costanza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce...» (2Cor 6, 4).

«Io sono un vero apostolo; lo provano le azioni» che ho compiuto in mezzo a voi con grande perseveranza» (2Cor 12, 12).

«Chiedo a Dio che vi dia più forza per mezzo della sua gloriosa potenza che per essere costanti e pazienti in tutto» (Col 1, 11).

«Ci ricordiamo, o fratelli, della costanza della nostra speranza» (1Ts. 1, 3).

«Io sono orgoglioso di voi e lo dico in tutte le comunità, per la vostra costanza e la vostra fede anche in mezzo alle persecuzioni e alle difficoltà» (2Ts 1, 4).

«Il Signore conduca i vostri cuori verso l'amore di Dio e verso quella perseveranza che è un dono di Cristo» (2Ts 3, 5).

«Ma tu, uomo di Dio, cerca sempre la giustizia, il timor di Dio, la fede, l'amore, la perseveranza e la bontà» (1Tm 6, 11).

«Perciò io tengo duro in ogni difficoltà a favore di quelli che Dio si è scelti» (2Tm 2, 10).

«Se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo» (2Tm 2, 12).

«Tu mi hai seguito nella mia pazienza, carità e costanza» (2Tm 3, 10).

«Gli uomini anziani siano maturi nella fede, nell'amore, nella perseveranza» (Tt 2, 2).

«Ripensate ai primi giorni...; avete dovuto tener duro di fronte ad un vero e proprio assalto di difficoltà» (Eb 10, 32).

«Avete solo bisogno di perseveranza: così potrete fare la volontà di Dio ed ottenere ciò che egli promette» (Eb 10, 36).

 

«Anche noi, quindi, liberiamoci da ogni peso, liberiamoci dal peccato e corriamo con perseveranza la gara che il Signore ci propone» (Eb 12, 1).

«Teniamo lo sguardo fisso su Gesù... Egli ha tenuto duro anche di fronte alla croce... Pensate a lui che ha tenuto duro di fronte al violento attacco dei peccatori. Così non vi lascerete scoraggiare e non cederete» (Eb 12, 2-3).

«È per nostra correzione che voi dovete tener duro nelle sofferenze» (Eb 12, 7).

«La prova della vostra fede produce la perseveranza e la perseveranza completi l'opera sua in voi, cosicché voi siate perfetti ed integri sotto ogni aspetto» (Gc 1, 3-4).

«Beato l'uomo che tiene duro nell'ora della tentazione» (Gc 1, 12).

«Noi proclamiamo beati quelli che hanno costanza. Avete udito della costanza di Giobbe» (Gc 5, 11).

«Che cosa c'è di straordinario a tener duro di fronte ad un castigo quando si è consapevoli? Ma se voi fate il bene e dovete, tener duro di fronte alle sofferenze, questa sì che è grazia di Dio» (1Pt 2, 20).

«Per questo aggiungete alla virtù la conoscenza,... alla temperanza la costanza, alla costanza la pietà...» (2Pt 1, 6).

«Io sono Giovanni, vostro fratello in Cristo e vostro compagno nella persecuzione, nella perseveranza, nell'attesa del regno di Dio» (Ap 1, 9).

«Io conosco la tua condotta: le tue fatiche e la tua perseveranza; so che hai perseveranza, e che hai sofferto per il mio nome, senza stancarti» (Ap 2, 2-3).

«Io conosco le tue opere; il tuo amore, la tua fede... la tua costanza» (Ap 2, 19).

«Poiché hai messo in pratica la mia esortazione alla perseveranza, io ti proteggerò nell'ora della prova» (Ap 3, 10).

«Qui si vedrà la perseveranza e la fede di quanti appartengono al Signore» (Ap 13, 10).

«Qui deve mostrarsi la costanza di quelli che appartengono al Signore, mettono in pratica i comandamenti di Dio e rimangono fedeli a Gesù» (Ap 14, 12).

Lo stesso concetto, anche senza l'uso della parola «perseveranza», viene espresso da Luca in due passi salienti del suo evangelo. Tra gli avvertimenti per coloro che desiderano seguire Gesù, l'evangelista ricorda: «Chi mette mano all'aratro e poi si volta indietro, non è adatto per il  regno di Dio» (Lc 9, 62). Né meno esplicita è la parabola della torre: «Se uno di voi decide di costruire una casa, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare le spese per vedere se ha soldi abbastanza per portare a termine i lavori. Altrimenti, se getta le fondamenta e non è in grado di portare a termine i lavori, la gente vedrà e comincerà a ridere di lui, e dirà: «Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di portare a termine i lavori» (Lc 14, 28-30).

Il medesimo concetto viene espresso per quanto riguarda la preghiera: «Gesù raccontò una parabola per insegnare ai discepoli che bisogna pregare sempre senza stancarsi mai» (Lc 18, 1). In Paolo risuona frequente l'esortazione a non stancarsi: »Investiti di questo ministero per la misericordia di Dio che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo» (2Cor 4, 1); «Non stanchiamoci di fare il bene» (Gal 6, 9); «Vi prego di non perdervi d'animo per le mie tribolazioni per voi» (Ef 3 ,13).

Lo stesso vocabolario della «perseveranza-assiduità» (in greco proskarteresis) nel Nuovo Testamento ricorre in altri numerosi passi: «Tutti concordi erano assidui alla preghiera» (At 1, 14); «Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli» (At 2, 42); «Frequentavano assiduamente il tempio (At 2, 46); «Noi rimarremo assidui alla preghiera» (At 6, 4); «Siate allegri nella speranza... assidui alla preghiera» (Rm 12, 12); «Vigilate e pregate con grande assiduità... per tutti i credenti e anche per me» (Ef 6, 18); «Siate assidui alla preghiera» (Col 4, 2). Oltre al brano in cui si parla dell'opera cui devono essere assidui i magistrati (Rm 13, 6), la lettera ai cristiani di origine ebraica rievoca la figura di Mosè: »Come se vedesse il Dio invisibile, egli restò irremovibile nella sua decisione» (Eb 11, 27).


(continua 24,  26 marzo: Franco Barbero Conclusione)