venerdì 27 maggio 2022

MEDICI IN AFFITTO

 Affittasi medico, la Sardegna insiste

Andrea Sparaciari

Allargare l’utilizzo dei “medici in affitto” a tutti i Pronto soccorso della Sardegna. È il disegno dell’Ares, l’azienda regionale della Salute, creatura partorita dalla maxi-riforma della sanità del governatore Christian Solinas per ordine della Lega (non a caso a dirigerla è la manager veneta Annamaria Tomasella). Per tamponare la grave carenza di medici, Ares sta infatti per indire una gara d’appalto da 6 milioni per cooptare medici temporanei. Di fatto, si tratta di un allargamento dell’esperimento iniziato un anno fa all’ospedale Delogu di Ghilarza (Oristano), dove erano planati medici affittati dalla Mst Group di Vicenza. Un presidio gestito totalmente da medici esternalizzati.

L’appalto (che doveva essere temporaneo) è stato esteso infatti al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano (ottobre 2021) e recentemente anche quello di Bosa. Già allora il ricorso ai medici temporanei della Mst aveva fatto discutere, anche perché l’ospedale di Oristano (170 mila persone il bacino d’utenza) lanciò un’offerta di lavoro (su Facebook) nella quale specificava di cercare medici che non fossero specialisti di primo soccorso né di emergenza. Bastava, come raccontò il Fatto, essere “operatori in possesso della Specializzazione equipollente o in subordine affine alla Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza”, cioè a chiunque avesse una laurea in medicina. Del resto, spiegava ancora l’annuncio, non erano “richiesti specialisti o figure particolari, si tratta di effettuare un triage avanzato e chiamare lo specialista appropriato che si farà carico del paziente. Esempio: se arriva il dolore toracico, chiamate il cardiologo. Compenso: 700 euro a turno di 12 ore”.

Un format che Ares intende moltiplicare su tutta l’isola, con costi, per le casse pubbliche, che rischiano di esplodere. Per i soli tre ospedali della Asl di Oristano, Regione Sardegna per i medici in affitto fino a oggi ha già speso oltre 1,5 milioni, rispetto a una previsione iniziale di spesa di 690 mila. Per coprire un turno di 12 ore il sistema sanitario regionale riconosce alla Mts 945 euro. Non solo, siccome i medici in affitto possono curare solo codici bianchi e verdi, i casi gravi vengono dirottati sugli specialisti interni degli ospedali. Ma questi sono in numero insufficiente, quindi da mesi oltre ai loro turni, negli ospedali esternalizzati, gli interni fanno prestazioni extra, pagate a gettone. Gli straordinari, insomma. Andando così a far aumentare i costi. “È un vero paradosso – commenta il dottore Fabio De Iaco, presidente della Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza (Simeu) – si pagano costi altissimi per triage avanzati (che non sono pronto soccorsi) che rimarranno vuoti, perché i casi gravi saranno curati altrove. Ma queste strutture ci sono già, si chiamano guardie mediche e costano un decimo...”.

Il Fatto Quotidiano, 20 maggio