Scuola o armamenti?
Franco Lorenzoni
Qualevita settembre 2022
Il presidente del consiglio Mario Draghi ha affermato che si impegna a incrementare le spese militari per la difesa fino ad arrivare al 2 per cento del PIL.
Secondo l’Osservatorio Milex sulle spese militari
italiane, questa decisione si traduce, in base alle le cifre date dal
ministro della Difesa Guerini, nel passare dai 25 attuali ai 38 miliardi
l’anno.
La spesa in istruzione resta invece tra le più basse in Europa
sia in percentuale del PIL (il 4 per cento contro il 4,6 per cento), sia
in percentuale della spesa pubblica totale, che è la più bassa del
continente.
La media europea della spesa in istruzione rispetto alla
spesa pubblica è del 10,2 per cento. Il Regno Unito è all’11,3 per cento
la Francia al 9,6 per cento e in Italia si è ridotta come in nessun
altro paese europeo, passando dal 9,1 al 7,9 per cento in meno di dieci
anni.
Mi piacerebbe svegliarmi un giorno e ascoltare un presidente del consiglio del nostro paese dichiarare che, viste le cifre spaventose della dispersione scolastica, il numero tra i più alti in Europa di giovani che, pur non lavorando, hanno smesso di studiare, e la scarsissima percentuale di laureati rispetto alla media del continente, si impegna solennemente a far sì che la spesa in istruzione e ricerca nel nostro paese non possa mai scendere al di sotto del 5% del PIL.
Mi piacerebbe svegliarmi un giorno e ascoltare un presidente del consiglio del nostro paese dichiarare che, viste le cifre spaventose della dispersione scolastica, il numero tra i più alti in Europa di giovani che, pur non lavorando, hanno smesso di studiare, e la scarsissima percentuale di laureati rispetto alla media del continente, si impegna solennemente a far sì che la spesa in istruzione e ricerca nel nostro paese non possa mai scendere al di sotto del 5% del PIL.
Che
argomentasse questa scelta, da proporre alla più ampia discussione in
parlamento, affermando che per affrontare i gravissimi problemi che
abbiamo di fronte: dal surriscaldamento globale allo sviluppo delle
energie alternative, dalle crescenti povertà alla riqualificazione
urbana, dalla salute pubblica alla gestione dell’immigrazione e all’arte
del convivere tra diversi, attenuando discriminazioni e prevenendo
conflitti distruttivi, c’è bisogno di più cultura, più arte, più scienza
e conoscenza, e dunque è di primaria importanza aumentare grandemente
gli investimenti nella ricerca, dotare in tempi credibili tutte le
scuole di strutture idonee capaci di mostrare alle giovani generazioni
attraverso la bellezza e la cura delle scuole quanto la società tenga
alla formazione di ragazze e ragazzi, valorizzando il lavoro delle e
degli insegnanti, pagando finalmente il giusto il loro impegno e
garantendo una formazione e autoformazione continua di qualità, perché
non si può insegnare senza continuare a ricercare.
Sandro Pertini, quando fu eletto presidente della Repubblica, riprendendo un tema caro alla tradizione socialista, dichiarò che era tempo di riempire i granai e svuotare gli arsenali. Poiché negli ultimi venti anni la spesa militare complessiva nel mondo è quasi raddoppiata crescendo in media del 90 per cento, credo sia necessario mobilitarci proprio ora per rallentare drasticamente la corsa agli armamenti aumentando drasticamente gli investimenti in educazione, cultura e ricerca, perché l’alternativa è sempre più tra istruzione e distruzione.
Sandro Pertini, quando fu eletto presidente della Repubblica, riprendendo un tema caro alla tradizione socialista, dichiarò che era tempo di riempire i granai e svuotare gli arsenali. Poiché negli ultimi venti anni la spesa militare complessiva nel mondo è quasi raddoppiata crescendo in media del 90 per cento, credo sia necessario mobilitarci proprio ora per rallentare drasticamente la corsa agli armamenti aumentando drasticamente gli investimenti in educazione, cultura e ricerca, perché l’alternativa è sempre più tra istruzione e distruzione.