martedì 30 luglio 2024

GRUPPO BIBLICO DEL 30 Luglio 2024

Ciao!!

Oggi alle ore 18.00, come ogni martedì, ci incontriamo online  per la celebrazione dell'Eucarestia o per il Gruppo biblico. Rifletteremo su un brano della Genesi.

Vi invio il testo con un abbraccio.

Il link per il collegamento è sempre lo stesso:

meet.google.com/qpe-wfjz-cdp 

M. Grazia per la Comunità di Pinerolo di Via Città di Gap

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GENESI 21,8-21

“Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. 9 Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. 10 Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». 11 La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio. 12 Ma Dio disse ad Abramo: «Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. 13 Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole». 14 Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. 15 Tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora essa depose il fanciullo sotto un cespuglio 16 e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse. 17 Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. 18 Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». 19 Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo. 20 E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco. 21 Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie del paese d'Egitto.”

 

Il brano che ho scelto per questa sera è un racconto che tutti conosciamo.

Ho voluto proporlo perché spesso nella mia vita non mi sono accorta di avere un pozzo di acqua fresca a disposizione e ho preferito mettermi in un angolo ad aspettare o a lamentarmi….

Solo Dio può aprire i nostri occhi e poi sta a noi muovere i nostri passi e le nostre mani!

 

In questo racconto Abramo e Sara non fanno una gran bella figura… Invece Dio qui è presentato con i tratti di una estrema sollecitudine: ode, ascolta, chiama, dialoga, si avvicina, incoraggia.

Quanto abbiamo bisogno di tutto questo e quanto anche noi possiamo fare per altri e altre e ricevere reciprocamente.

 

Come ho già detto voglio soffermarmi sul versetto 19: «Dio le aprì gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua. Allora andò a riempire l'otre e fece bere il fanciullo che crebbe, abitò nel deserto e divenne un tiratore d'arco.»
Possiamo notare un particolare interessante: Dio non fa un "miracolo" quale noi potremmo aspettarci, non fa sgorgare acqua nel deserto, non opera nulla di prodigioso. Semplicemente «le aprì gli occhi ed essa vide l'acqua».
Dio non creò nessuna risorsa vitale che non fosse già presente. Aprì i suoi occhi in modo tale che ella vide il pozzo che prima non aveva notato e d'un tratto quello stesso mondo, che un momento prima ella aveva considerato disperatamente crudele, ora veniva percepito come un luogo abitabile e vivibile. Il pozzo era sempre stato lì. Il mondo in realtà non era mai stato quel luogo squallido e arido che le era sembrato. Ma finché Dio non le aprì gli occhi e le fece vedere l'acqua, Agar guardava la vita scorgendovi solamente vanità e sofferenza».
In sostanza Agar avrebbe potuto abitare tra mille sorgenti e non vederle. Il "miracolo" che Dio le regalò sta tutto qui: le aprì gli occhi.
La sua vita e quella del figlio Ismaele cambiarono totalmente quando vide il pozzo e decise di andare ad attingere acqua.
Così è per noi. Possiamo avere mille opportunità, mille pozzi di acqua viva vicino a noi, ma i nostri occhi e i nostri cuori possono essere chiusi. Finché non lasciamo che Dio ci apra gli occhi e ci dia un nuovo sguardo sulla vita, noi camminiamo accecati dall'abitudine o dalla superficialità o dal richiamo delle cose o prigionieri della disperazione come Agar.
Una cosa possiamo forse tentare con tutte le nostre forze: quando Dio ci apre gli occhi non richiuderli subito, ma dirigerci verso i pozzi di acqua viva che Egli ha posto sul nostro cammino. Anche quando ho visto il pozzo, se non dirigo i miei passi, l'acqua non viene a me.

Voglio aggiungere la testimonianza di una amica di nome Francesca, una donna che ha fatto il cammino di transizione e che ora finalmente può vivere pienamente la sua vita.

 

Voglio ringraziarTi…

Voglio ringraziarTi, o Dio,

perché nella mia vita ho avuto il dono che facesti ad Agar, la scoperta del pozzo d’acqua viva delle Scritture nelle quali ho cercato e cerco più che mai le tracce della Tua presenza e del Tuo amore.


Questa storia mi ha fatto molto riflettere.
Mi sono rivista nella storia di Agar nella mia vita dove molto spesso ho incontrato il deserto e dove molto spesso lo incontro ancora, come tutti gli esseri umani. Forse in alcune situazioni questo deserto si presenta più spesso a causa della cattiveria, dell’ignoranza della gente. E molto spesso come Agar vorrei abbandonare la mia vita, vorrei dire al Signore:” Perché a me Signore, Padre Santo, perché a me?” e in quel preciso momento il Signore mi mette dinnanzi tutte le meraviglie che ha fatto nella mia vita. Io non do mai per scontato, che, nonostante le mille difficoltà del mio percorso di vita, di transizione, il Signore ha compiuto meraviglie e le ha compiute in una maniera così forte, così potente che tante volte mi dico:
” Signore, Padre Santo, grazie, grazie perché se non avessi avuto Te, chissà dove sarei adesso, molto probabilmente sarei morta”.
E quell’acqua, di cui parlava Don Franco che Agar troverà nel pozzo, è un’acqua a cui spesso attingo, che è per me l’amore di Dio.
Se io non avessi Dio nella mia vita, probabilmente questa stessa vita in certi momenti sarebbe stata insopportabile, e invece Dio non l’ha permesso, perché Dio è più forte di tutto.
Dio è più forte delle cattiverie e della incomprensione della gente, della non carità. Dio è con gli ultimi, con quelli che necessitano del suo aiuto e del suo Amore.

Io posso ritenermi davvero fortunata, perché la fede e l’Amore che Dio ha messo dentro di me, mi aiutano ogni giorno a superare tutte le avversità che questa mia condizione mi porta a vivere e a dover affrontare.

 

Ed ora terminiamo con una breve preghiera di Franco Barbero


COME PER AGAR

O Dio che hai aperto gli occhi di Agar (Gen. 21,19), che hai aperto e riaperto una strada nel deserto per il Tuo popolo; Tu che hai aperto la bocca all’asina di Balaam e hai “spalancato” i cieli su Gesù perché godesse la gioia della Tua compagnia, ricordaTi di noi in questo tempo.

Possa la Tua parola e la Tua presenza ricordarci che Tu tieni aperta la speranza di un mondo più giusto anche quando i faraoni vorrebbero farci credere che il pensiero unico, globalizzato spegne ogni possibilità di cambiamento.

Noi sappiamo che Tu puoi spaccare la roccia dura del potere che opprime, livella, seduce e fa’ sgorgare le acque della speranza, della giustizia e della condivisione.

 Maria Grazia Bondesan

(ho ripreso riflessioni comparse sul blog di Franco Barbero)