giovedì 22 agosto 2024

“Acque troppo calde Il Mediterraneo è una tanica di benzina”


Paolo Sottocorona, meteorologo e istruttore di vela

Venerdì era arrivato l’annuncio dell’Istituto di Scienze Marine di Barcellona. Il Mediterraneo ha battuto anche quest’anno il suo record di calore: 28,9 gradi di media giornaliera a Ferragosto. «Il mare caldo sembra piacevole, ma il calore dal punto di vista fisico è energia. Il Mediterraneo in questo momento è una tanica di benzina. Se ci metti un fiammifero, cioè una corrente di aria fredda come quelle di questi giorni, lui esplode». Paolo Sottocorona, meteorologo, docente per gli istruttori di vela e istruttore di vela a sua volta, aggiunge poi con un filo di voce: «Passi una barca piccola, ma mai avrei immaginato un 50 metri affondato per il maltempo».

La settimana scorsa una tempesta alle Baleari ha distrutto decine di imbarcazioni. Ieri in Italia ci sono state almeno tre trombe d’aria, fra cui quella che ha fatto naufragare il Bayesian a Palermo. Che succede?

«Ogni goccia d’acqua contiene una quantità di energia, sotto forma di calore, in sé molto piccola. Messe insieme però hanno la forza di una valanga. Il Bayesian si è trovato per sua sfortuna sotto alla valanga».

Le trombe d’aria in Italia non ci sono sempre state?

«Più il mare è caldo, più sono forti. Le trombe d’aria più distruttive un tempo colpivano una volta ogni cento anni. Ora ne vediamo una o più per ciascun anno. Anche i modelli meteorologici fanno fatica a prevedere eventi così intensi».

Ma perché?

«Sono tarati sui valori del passato.
Oggi invece i fenomeni atmosferici vanno spesso fuori scala. I modelli che elaborano le previsioni del tempo tengono correttamente conto della temperatura del mare. Infatti la settimana scorsa avevano avvertito che ci sarebbe stato un temporale molto forte alle Baleari. La temperatura del mare però era così tanto più alta rispetto ai dati inseriti nei modelli che il loro annuncio — temporale molto forte — è risultato riduttivo. Il temporale è statocatastrofico. Un altro esempio. Per i modelli meteo un nubifragio che fa cadere 200 millimetri di pioggia in 24 ore è un evento estremo, e come tale viene preannunciato. Se poi, come è avvenuto in Emilia Romagna l’anno scorso, ne cadono 400, non c’è nemmeno la scala per misurarlo.
Sappiamo prevedere gli eventi estremi, non quelli estremissimi, che non hanno neppure le parole adatte per definirli eppure fioccano sempre più spesso attorno a noi».

Cosa può fare chi va in mare?

«Di fronte a una tromba d’aria, girare alla larga appena la avvista. Le trombe d’aria non si spostano a grandi velocità, 50 o 60 chilometri all’ora, ma attorno a sé hanno venti che arrivano a 300 chilometri all’ora od oltre. È come essere investiti da un treno. Se dovesse succedere bisogna togliere subito le vele, chiudere ogni oblò, far legare tutto l’equipaggio e sperare che lo scafo regga. A me è capitato di vederne una mentre ero in barca vicino al Giglio e sono scappato. Ma di notte, all’improvviso, come al Bayesian, in effetti è una situazione difficile».

La patente nautica prevede di studiare meteorologia?

«Brevi cenni, ma studiare non aiuterebbe molto a prevedere una tromba d’aria. Sai che sono eventi rari e speri che non capitino a te. Il problema è che stanno diventando molto meno rari».

Che consigli ha per chi naviga?

«Essere prudenti quando rompe il tempo a Ferragosto, il mare è caldo e le temperature sono elevate come quelle della Sicilia nei mesi scorsi. Ma poi se sei in vacanza è chiaro che non vuoi restare in porto. Anche perché il maltempo di questi giorni è arrivato dopo un’estate quasi senza vento per chi va in barca a vela. Quello che chiamiamo anticiclone africano è un campo di alta pressione che in realtà è centrato proprio sul Mediterraneo.
E lì l’aria è quasi ferma».

Sono i primi segnali di un autunno estremo anzi estremissimo?

«Tra uno o due giorni tornerà il bel tempo. Il mare però resta molto caldo. Speriamo che non ci siano fiammiferi in giro».

Elena Dusi - La Repubblica 20 agosto 2024