martedì 2 agosto 2022

POESIA-EVANGELICA

 Presso la fontana


Presso la fontana 
dove vado ogni giorno, 
per caso ti ho incontrato 
e tu mi hai rivolto la parola. Chi sei? 
Quello che cercavo, nelle pieghe dell'anima, 
quando mi svendevo 
per sentire l'anima sfarsi 
negli amplessi muti 
perché la sua sete tacesse 
solo per un momento 
prima di scoprire il nuovo inganno 
la propria cupa domanda, l'altrui silenzio?

A piedi nudi e mani feroci 
io vado verso la fonte. 
Tu sei straniero. Da dove vieni? Partirei di certo.E mi chiedi di bere? 
Sia pure, però è strano, è fuori di luogo 
che tu lo chieda a me, donna e perfetta 
straniera.Lo sai che rido di questo? 
Rido e ti guardo procace, è tuo l'errore stavolta. Eppure… Eppure forse 
può essere vero, tu puoi darmi l'acqua che disseta, 
che non mi lascia arsa e bruciante 
sulla soglia del tempo.

Signore, chiunque tu sia, 
dammi di quell'acqua 
perché io non debba più tornare qui, 
con l'incoscienza dei passi che cercano, cercano, cercano 
sulla sabbia nuda l'incontro che l'anima appaga.

Signore, dammi di quell'acqua 
perché io non debba cercare più 
nel deserto degli occhi 
la fonte viva, illusoria fonte 
che poi mi abbandona, assetata da morire, 
sulla soglia dei doveri e dei peccati.

Signore, ho cercato invano 
il Dio della chiarezza 
si che mi desse una non liquida risposta 
senza condanna dentro gli atroci occhi 
non so se nel chiuso del tempio 
o sul vasto pianoro di un monte 
e mai ho inteso risposta.

Donna, ho sete. Dammi da bere.
Come te son pellegrino che cerca, 
arida polvere copre i miei piedi, 
la mia gola brucia come la mia mente 
di audaci domande a un Dio che non è 
in un luogo o in altro, ma che solo se cela 
nei velari assetati. Dammi da bere.
Sazierò la tua sete sulla riva dei giorni 
solo con la mia compassione 
di fratello proibito.

Questa "poesia evangelica" è tratta dallo splendido "Evangelium  foeminae" di Rita Clemente che vive a Chieri e fa parte della Comunità cristiana di base e coordinatrice del Comitato pace e cooperazione.