Non alludo, ovviamente, all’arrivo di un clima che, a fine agosto, ci regala una gradevole frescura e ci prepara alle prime avvisaglie dell’autunno.
La politica è ritornata in campo con l’uscita di Berlusconi. Gli restano le televisioni, le notti in villa e la chitarra di Apicella, ma questo “mercante” è al tramonto. Resta però, come frutto dei suoi governi, il berlusconismo, oggi più astutamente rappresentato da quel politico ambiguo che à Casini, ben più pericoloso del cavaliere e dei suoi cortigiani.
La politica estera, gli interventi rispetto al Libano, alla Palestina, a Israele hanno il “sapore delle cose serie”. Il decreto Bersani lancia al paese un messaggio chiaro. Mille problemi restano aperti, anche rispetto alla forza di interposizione, ma c’è un aspetto che non può essere sottovalutato: per la prima volta gli USA vengono ridimensionati a tutto vantaggio dell’ONU e dell’Europa. “Plutone non è più il nono pianeta del sistema solare e l’Italia non è più il cinquantunesimo stato degli USA (La repubblica, 27/08/06).
Tutto sommato, la grande campagna per il finanziamento delle scuole cattoliche, tanto cara al papa, a Ruini, a Scola e a Comunione&Liberazione, non ha trovato consensi nel mondo politico che qualche guizzo di laicità ha maturato in questi anni.
Anche perché nello spazio di un quinquennio ci troveremo a finanziare le scuole islamiche, induiste, buddiste che rappresenterebbero una “quota” più elevata degli studenti cattolici.
Dove, invece, di aria fresca non c’è proprio traccia e dove non spira un soffio di novità è nel cattolicesimo ufficiale italiano. Tutto è fermo, tranne le manovre organizzative.
Nell’imminenza del Convegno della chiesa cattolica italiana che si svolgerà a Verona ci si aspetterebbe una cascata di documenti, di contributi critici e costruttivi, un dibattito aperto ed acceso su tante questioni politiche culturali, teologiche e pastorali.
Invece il popolo di Dio tace e il silenzio regna sovrano, interrotto soltanto dai pronunciamenti ufficiali. Le chiese locali più che esauste sono inesistenti.
Siamo in presenza di una crescente e pervasiva clericalizzazione della chiesa in cui i “laici” diventano sempre di più “comparse figurative” anziché presenze significative. Manca una vera progettualità pastorale perché si sono tarpate le ali ad un pensiero teologico davvero innovativo.
Ci sarà qualcuno/a che canterà una canzone fuori dal coro? Se non ci sarà almeno un po’ di brezza, circoleranno soltanto aria fritta e cortigiana e, soprattutto, tanta tanta tanta minestra conservata, con i soliti piatti precotti e una spettacolare liturgia papale.
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