Per moralizzare il paese, a volte, anziché volare tanto altro e cercare chissà quali complesse riforme, basterebbe partire da alcune regole semplici semplici.
Repubblica di venerdì 6 luglio ci ha informato del pranzo dei deputati.
“I cavatelli al salmone fresco e zucchine serviti ieri erano una delizia (3,60 euro). Ma anche gli gnocchi di patate al pomodoro e basilico sembra che abbiano riscosso un certo successo (3 euro).
Gli onorevoli più buongustai sono passati poi a dell’ottimo pescato del giorno (4,20 euro) e infine una ghiotta “scelta di dolci” (1,80 euro). Il tutto per 9 euro, centesimo più, centesimo meno.
Peccato che quel pranzo sia costato alle casse della Camera dieci volte di più: 90 euro”.
Non sono tra quelli che vorrebbero mettere i nostri parlamentari a pane ed acqua.
Vorrei solo che si eliminassero i privilegi: chi consuma paghi, come qualunque altro cittadino.
Anche perché si tratta di persone che possono permetterselo e devono pagare il giusto.
Repubblica di venerdì 6 luglio ci ha informato del pranzo dei deputati.
“I cavatelli al salmone fresco e zucchine serviti ieri erano una delizia (3,60 euro). Ma anche gli gnocchi di patate al pomodoro e basilico sembra che abbiano riscosso un certo successo (3 euro).
Gli onorevoli più buongustai sono passati poi a dell’ottimo pescato del giorno (4,20 euro) e infine una ghiotta “scelta di dolci” (1,80 euro). Il tutto per 9 euro, centesimo più, centesimo meno.
Peccato che quel pranzo sia costato alle casse della Camera dieci volte di più: 90 euro”.
Non sono tra quelli che vorrebbero mettere i nostri parlamentari a pane ed acqua.
Vorrei solo che si eliminassero i privilegi: chi consuma paghi, come qualunque altro cittadino.
Anche perché si tratta di persone che possono permetterselo e devono pagare il giusto.
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