mercoledì 21 maggio 2008

ANCHE CONTRO NOI EBREI COMINCIO' COSI'

Amos Luzzatto, l'ex-presidente delle comunità ebraiche italiane , guarda preoccupato a ciò che sta avvenendo in Italia rispetto ai rom. Su L'Unità di lunedì 19 maggio, intervistato da Umberto De Giovannangeli, dichiara:

"Noi ebrei sappiamo bene cosa significhi essere perseguitati, demonizzati, sterminati. Per questo, da ebreo italiano e da cittadino democratico, non posso che guardare con orrore e preoccupazione alla campagna d'odio verso i Rom.

Ogni fuoco riporta alla memoria altri fuochi dei quali la storia europea è cosparsa: penso, ad esempio, ai roghi dell'Inquisizione, ai roghi dei libri maledetti, ai roghi dei campi di sterminio ... In ultima analisi c'è da domandarsi cosa abbiano in comune questi roghi.

E la risposta immediata e tragica è: distruggere, senza che resti traccia, tutto quello che dà fastidio al potere. In questa ottica, tutto viene ingigantito e generalizzato: all'interno di ciò che si vuole distruggere col fuoco si colloca molto di più di quanto sarebbe "strettamente necessario".


Questa è una verità storica. Un'amara, tragica verità. Noi stessi, noi ebrei, abbiamo subito sulla nostra pelle ripetutamente - fino alla più terribile persecuzione che è stata quella della Shoah - le conseguenze dell'essere prima di tutto indicati come stranieri irriducibili, poi progressivamente stranieri parassiti, quindi stranieri complottanti, infine assassini di bambini cristiani e in conclusione gruppi umani da espellere, da perseguitare, da sterminare.

Noi ebrei sappiamo bene cosa significhi essere vittime di pregiudizi che si trasformano in odio e in violenza "purificatrice". Sappiamo cosa significhi essere additati come il "Male" da estirpare. E da ebreo, oltre che da cittadino democratico, mi sento a fianco di una comunità, quella Rom, che non può, non deve essere vittima di nuovi pogrom".

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