Caro papa Ratzinger,
anche se in questi giorni sono molto assorbito dal ministero, voglio farti giungere almeno un "bigliettino" augurale, un pensierino confidenziale.
Non potresti a Natale fare il buon proposito di trascorrere il 2009 senza parlare di gay e lesbiche? Ora poi ti stai mettendo a rilasciare dichiarazioni anche sui transgender e transessuali, ma forse non ne hai mai ascoltati davvero.
Guarda, caro Joseph, che stai straparlando. Invecchiando, un po' tutti ripetiamo ossessivamente sempre le stesse cose e rischiamo di non riconoscere più le nostre aree di ignoranza.
Datti una calmata, svagati un pò......Più che una star, ora sei uno spaventapasseri. Sei talmente l'icona, la personificazione della tristezza che, anche quando parli di gioia, il tuo volto lascia trapelare i segni dell'angoscia.
Buon Natale a te, caro Joseph. Metti un po' da parte gli omosessuali, che sanno sbrigarsela da soli, e leggiti un delizioso romanzo di Luigi Sandri "Cronache dal futuro. Zeffirino II e il dramma della sua chiesa" ( Gabrielli Editori). Ti solleverà un po' lo spirito.
E poi ..... mi fai tanta tenerezza. Che vita è mai la tua.....tra gente che ti bacia l'anello, tra inchini e bave reverenziali, tra zucchetti cardinalizi che nascondono soldatini di carta pesta. Qualche volta non ti senti mancare l'aria? Muoversi tra viscide porpore, anelli, incensi e genuflessioni dev'essere come vivere in un mondo artefatto che fonde il cervello e gela il cuore. In certi ambientacci si diventa glaciali e, diciamo la verità, si diventa un problema per se stessi e per gli altri. Se mi rispondi, anche senza scrivere una bolla o, come dicono i soliti maligni, una balla apostolica, continueremo il dialogo. Ti ricordi che mi avevi già scritto una volta una lettera non proprio carina?
In questo Natale ti mando un caldo ciao.
don Franco Barbero