domenica 22 febbraio 2009

LEGGI PERSECUTORIE

> Immigrati allarmati da norma clandestini, 15% rinuncia a cure Roma, 18
> feb. (Adnkronos Salute) -
>
> Immigrati preoccupati di essere segnalati come clandestini, in alcuni casi
> tanto da disertare i Pronto soccorso e gli ambulatori pubblici della
> Penisola. Le notizie diffuse nelle ultime settimane sull'emendamento al
> pacchetto sicurezza che consente ai medici di segnalare i clandestini alle
> forze dell'ordine, li ha allarmati e in parte allontanati dagli ospedali.
> Nelle dieci
> strutture sanitarie di Roma e Milano contattate dall'ADNKRONOS SALUTE si è
> infatti registrato un calo degli accessi di stranieri tra il 10% e il 15%.
> Ma se a Roma questo si è verificato solo nei giorni appena successivi al
> via libera del Senato alla norma - grazie alla pronta ed efficace campagna
> di informazione che ha avuto un effetto tranquillizzante - a Milano la
> riduzione è rimasta costante, stabilizzandosi intorno al 15%. E in alcune
> strutture del Nord di recente ha sfiorato il 50%.Nessuna variazione nel
> numero degli accessi si è invece registrata in alcuni ospedali e
> ambulatori di riferimento per gli immigrati. In queste strutture i medici
> segnalano soprattutto "molta preoccupazione". Non mancano, inoltre, i
> primi casi di pazienti che sono arrivati
>
> al Pronto soccorso già in condizioni gravi, spiegando di aver rimandato la
> richiesta di cure il più possibile, proprio perché clandestini. Ecco
> quindi lo scenario, struttura per struttura, partendo da Milano per
> arrivare a Roma: NIGUARDA - Cifre precise ancora non sono disponibili, "ma
> la sensazione è che al pronto soccorso dell'Ospedale Niguarda si sia
> registrato un calo del 15-20% negli accessi di immigrati", in seguito alle
> notizie dell'emendamento al pacchetto
> sicurezza sulle cure mediche ai clandestini. Parola del direttore del
> pronto soccorso, Daniele Coen, che ricorda come la struttura vanti 5mila
> accessi l'anno, con il 5% dei pazienti che si presentano ogni giorno
> costituito proprio da stranieri. Oltre ai numeri in lieve calo, comincia a
> diffondersi la preoccupazione, e c'è chi rinuncia alle cure o le rimanda
> per timore di una segnalazione. "Come nel caso di un paziente giunto nei
> giorni scorsi già molto grave, e poi ricoverato in rianimazione per una
> severa infezione con necrosi - racconta Coen - Quando gli abbiamo chiesto
> perché non si fosse presentato prima, ha riposto che era clandestino e
> aveva paura".
> - POLICLINICO E MANGIAGALLI - E' di circa il 15% il calo stimato degli
> accessi degli stranieri al pronto soccorso e agli ambulatori dell'ospedale
> Maggiore Policlinico di Milano, in seguito al via libera dell'emendamento
> al 'pacchetto sicurezza sui clandestini'. Una lieve riduzione iniziata fin
> dalla diffusione delle prime notizie sul provvedimento, che però non
> sembra aver toccato l'ospedale Mangiagalli. D'altro canto qui, nel caso si
> presenti una straniera irregolare in attesa di un figlio, viene fornita
> alla donna la documentazione per richiedere il permesso temporaneo. SAN
> PAOLO - Qui il calo di accessi è notevole, repentino e recente."Fino a
> tutto gennaio - spiega infatti Cesare Bernasconi, primario del Pronto
> soccorso dell'azienda ospedaliera San Paol
>
> o di Milano - non abbiamo verificato una diminuzione statisticamente degna
> di nota degli accessi di cittadini stranieri 'irregolari' al nostro pronto
> soccorso, accessi che stimiamo siano valutabili nel 12-15% circa del
> totale. Diversa la situazione delle ultime due settimane. In questo
> periodo, infatti - precisa il medico - abbiamo registrato un calo degli
> accessi alla nostra struttura da parte di questa fascia di utenti che si
> aggira intorno al 50%". La struttura è in prima linea nel capoluogo
> lombardo nell'assistenza agli stranieri, e vanta tra l'altro un
> ambulatorio per le donne immigrate. SAN CARLO BORROMEO - Nessun calo di
> accessi, a gennaio 2009 rispetto allo stesso mese dell'anno prima,
> nell'ambulatorio dei codici bianchi (che dovrebbero andare dal m
>
> edico
> di famiglia) dell'ospedale San Carlo Borromeo di Milano. "Si tratta di una
> struttura articolarmente gettonata dagli immigrati, in cui il 32% degli
> accessi è composto proprio da stranieri extracomunitari - spiega Giovanni
> Ruggeri, responsabile della comunicazione della struttura -
> Gli immigrati che non vogliono farsi riconoscere, e che dunque
> classifichiamo come Stp (stranieri temporaneamente presenti),
> rappresentano l'1,80% di questo 32%, cioé 180 persone in un mese. Ebbene,
> se esaminiamo la proiezione del mese di gennaio 2009 rispetto a gennaio
> 2008, si registra un calo dello 0,16% degli irregolari". Dunque una
> riduzione minima. "Invece una certa preoccupazione c'è: molti sempre più
> spesso chiedono informazioni - spiega Ruggeri - vogliono
> sapere come si comporta l'ospedale rispetto a questa misura prevista
> dall'emendamento al pacchetto sicurezza. E noi - conclude - li
> rassicuriamo".
> OSPEDALE GRASSI DI OSTIA (ROMA) - Un'area della Capitale con un'alta
> concentrazione di immigrati è la zona del litorale romano. Significativo è
> quindi il dato emerso all'ospedale Grassi di Ostia dove, sostanzialmente,
> l'emendamento leghista non ha prodotto scossoni sul numero degli accessi
> di immigrati al Pronto soccorso. A parte i primi due-tre giorni dopo il sì
> del Senato al provvedimento. "Dopo l'ok di Palazzo Madama - spiega il
> direttore sanitario Lindo Zarelli - siamo
> passati da circa 35 accessi al giorno a meno di 20. Considerando sia il
> Pronto soccorso generale che quello ostetrico. Ma dopo un'accurata
> campagna di informazione sui media, e l'affissione in ospedale di cartelli
> e locandine, gli immigrati hanno capito che qui nessuno di loro rischiava
> di essere segnalato alle forze dell'ordine".
> SERVIZIO DI MEDICINA SOLIDALE E DELLE MIGRAZIONI (POLICLINICO TOR
> VERGATA) - In
> questa struttura, di assoluto riferimento per gli immigrati, la proposta
> leghista non ha prodotto nessun effetto. Almeno da un punto di vista
> strettamente numerico. La media degli accessi all'ambulatorio è infatti
> rimasta stabile: circa 50 al giorno, di cui il 70% immigrati, soprattutto
> donne. Qualcosa però è cambiato. "Questa proposta della Lega e il clima di
> intolleranza che si respira nel nostro Paese - spiega la responsabile del
> servizio, Lucia Ercoli - hanno generato
> molta preoccupazione tra gli stranieri, clandestini e non. Molti, durante
> le visite, ci hanno confessato di voler abbandonare l'Italia".
> SAN GALLICANO - Un altro centro di riferimento è la struttura complessa di
> medicina preventiva delle migrazioni, del turismo e di dermatologia
> tropicale del San Gallicano, a cui si rivolgono circa 180 persone al
> giorno, di cui l'85% stranieri. Anche qui l'effetto dell'emendamento
> leghista è svanito in fretta. "Nei due giorni successivi al via libera del
> Senato c'è stata - spiega il primario della struttura, Luigi Toma - una
> riduzione del 10% del numero degli stranieri. Ma subito dopo,
> grazie anche al nostro lavoro di informazione, tutto è tornato alla
> normalità. Abbiamo spiegato bene a tutti che noi medici non ci sentiamo di
> segnalare i clandestini. Non è il nostro compito". POLICLINICO UMBERTO I -
> Nessuna sostanziale variazione anche al Policlinico Umberto I di Roma. Qui
> il numero degli stranieri che chiede soccorso sanitario è stabile sopra ai
> 200. Per l'esattezza 231 nei primi dieci giorni di febbraio, 269 nei primi
> dieci giorni di gennaio, e 222 nella prima decade di dicembre 2008. Anche
> riguardo i ricoveri i dati sono abbastanza allineati: 34 dal primo al
> dieci febbraio, 40 nei primi dieci giorni di gennaio, 34 nella prima
> decade dello scorso dicembre.
> SAN CAMILLO FORLANINI - Qui a chiedere soccorso e cure sono più di 100
> stranieri al giorno. Confrontando però la decade 7-17 febbraio di
> quest'anno con quella del 2008 si nota un leggero calo degli accessi. Se
> quest'anno, a varcare l'ingresso del Pronto soccorso del San Camillo
> sono stati infatti 111 stranieri, immigrati e non, l'anno scorso, nello
> stesso periodo, erano 132.
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> Mariagrazia Fasoli
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