sabato 21 marzo 2009

DA LEGGERE

MARCO POLITI, La chiesa del NO. Indagine sugli italiani e la libertà di coscienza,
Mondadori, Milano 2009, pagg.372, 19 euro.

Marco Politi non ha bisogno di presentazione per la sua meritata notorietà acquisita nei lunghi anni di giornalista di Repubblica, particolarmente attento al "mondo cattolico".
L'Autore ha riportato nel volume una serie di interviste a persone molto diverse che, attraverso il dialogo, evidenziano quanto il cattolicesimo italiano sia frastagliato e quanto la chiesa gerarchica dia segnali di sordità rispetto alla cultura moderna e contemporanea. Questo divorzio è ben tratteggiato nelle pagine di Vito Mancuso che, riprendendo il notissimo pensiero del filosofo cattolico Prini, parla di uno scisma sommerso. Gran parte dei cattolici vanno per la loro strada.Il filosofo Gioriello espone il possibile percorso di una pratica di rispetto tra credente e non credente. Né Vito Mancuso può essere accusato di sovversione teologica o morale. Qua e là, è addirittura assai conservatore come quando scrive: "Che l'omosessualità sia qualcosa di anomalo rispetto alla fisiologia normale è un dato di fatto" (pg.293). Egli con una riflessione pacata e documentata, denuncia un divorzio della chiesa cattolica gerarchica dalla scienza e dalla modernità. Una rassegna, vivace ed intelligente, di dialoghi con persone, anche assolutamente tradizionali come Enzo Bianchi, che riflettono sulla chiesa della paura, sulla chiesa delle ingerenze, sulla chiesa del NO.
Il  lettore e la lettrice constateranno ancora una volta che il popolo di Dio è davvero altro dai "vertici gerarchici". Chiesa è una parola abusata, male usata da chi vi intende una parte per il  tutto. Bisogna sempre mettere l'oggettivo o una specificazione: "gerarchica" o "popolo di Dio".
Così si vede la differenza.