la veglia per le vittime dell'omofobia di Palermo ha avuto luogo,
come concordato dagli organizzatori, davanti alla chiesa di Santa
Lucia. È stato un momento forte e delicato. La Parola è stata accolta
da circa 250 persone silenziose. Mai in tanti anni avevo partecipato ad
una veglia così raccolta. La veglia si è celebrata anche quest'anno,
nonostante qualcuno abbia detto il suo NO.
Nei giorni che precedevano questo 'evento' ho chiamato a raccolta
tanti amici perché, dico sempre io, 'non bisogna essere ebrei per
condannare il nazismo'. Con mio profondo stupore e dolore ho sentito
dire a tanti (tanti cattolici incalliti, di quelli che vanno tutti i
giorni a messa, che recitano la coroncina della Divina Misericordia e
che parlano con i versetti biblici) che non avrebbero partecipato alla
veglia per fedeltà al cardinale Romeo. Una ragazza ha detto testuali
parole: ' non conosco il fatto, non so chi ha ragione e chi torto, ma
'chi ascolta voi ascolta me', quindi io sono fedele al cardinale che mi
rappresenta Cristo in terra. Sarò fedele anche se avesse torto.' E come
lei tanti altri, giovani e meno giovani.
E qui penso che la figura del pastore e del gregge è perfetta. Forse
al catechismo hanno insegnato loro a belare piuttosto che a pensare.
Queste persone hanno scelto la cieca obbedienza ad un gesto di NON
ACCOGLIENZA di un 'pastore', piuttosto che un gesto di condivisione con
una sorella che aveva chiesto loro solidarietà e fratellanza.
Qualche altro ha detto: ' non vengo perché HO SENTITO DIRE che sarà
una serata strumentalizzata dalle associazioni laiche (vedi arci) e che
sarà una serata di protesta contro la chiesa cattolica'. Se quella
persona fosse venuta avrebbe trovato semplici persone raccolte intorno
alla Parola.
Tutto questo mi fa riflettere…e al contempo mi fa dire: ma come si
può vivere con i paraocchi?
elvira frusteri