e sempre più ricco di oppressione e di monotonia.
Sappiamo che la Tua promessa non delude,
ma come mai è così difficile tenerla viva?
Abbiamo imparato persino a penetrare nel cuore dell'atomo,
ma non sappiamo vedere i segni che ci dai in questo tempo.
Tutto il mondo ci parla di noi e delle opere delle nostre mani:
Tu sembri il grande assente tra mille evidenze.
I signori di questo mondo impongono la loro presenza;
Tu, invece, nascondi la Tua gloria nella povertà delle cose.
Le Tue opere sovente sono molto diverse da ciò che noi ci aspetteremmo da Te;
di esse ci giunge soltanto e a stento un ombra, come un'eco lontana.
Le nostre cose fanno ressa e urgono
alla porta del nostro cuore;
la Tua presenza, invece, è discreta, attenta a non imporsi, ma a proporsi.
Perché questo, o Signore, é il Tuo stile,
la povertà che Tu hai scelto;
é la strada della proposta libera,
che non vuole farci violenza.
Franco Barbero 1988