Concilio
gli
Ebrei e Agostino Bea
Un
cambiamento dirompente introdotto dal Concilio Vaticano II è stato
certamente l’insegnamento della Chiesa sul popolo ebraico. A
cinquant’anni dalla morte del cardinale Agostino Bea si è sentito
da più parti il dovere di ricordare questa straordinaria personalità
che per la sua tenace apertura operò una svolta decisiva nelle
discussioni del Concilio Vaticano II, proprio sui rapporti con gli
Ebrei. Nel documento conciliare “Nostra aetate” ispirato da Bea,
ratificato da Giovanni XXIII. “si esclude la responsabilità
collettiva di Israele nella morte di Gesù: cioè non sono colpevoli
della morte di Gesù tutti gli ebrei di allora e nessun ebreo di
oggi”. Chi scrive ebbe modo di intervistare il cardinale al tempo
in cui i nostri Padri parlavano ancora di “perfidi giudei”. Bea
con il suo Segretariato si impegnò anche perché in san Pietro tra
gli “osservatori” del Concilio ci fossero i fratelli separati
protestanti e ortodossi.
Rocca
1/12/2018