venerdì 26 novembre 2021

CUBA: IMPEDITA "LA MARCIA CIVICA PER IL CAMBIAMENTO"

 A Cuba «impedita la marcia» di Arcipelago

Il Manifesto 17/11

Versioni contrapposte sulla mancate manifestazioni di protesta. Secondo il ministro degli Esteri Bruno Rodríguez «è fallita la nuova operazione voluta dagli Stati uniti» per destabilizzare il governo socialista dellisola. Grazie anche all'assedio di polizia e militanti del Pcc alle case di alcuni oppositori. Ora la polarizzazione interna e il continuismo della Casa bianca sulla linea dura sbarrano la strada a ogni soluzione politica

Un massiccio schieramento di polizia, agenti della Sicurezza nazionale in borghese e militanti del Partito comunista hanno presidiato lunedì le strade della capitale e di altre città di Cuba e impedito lo svolgimento della «Marcia civica per il cambiamento» indetta dalla piattaforma di opposizione, Arcipelago, per rivendicare «libertà di espressione e organizzazione politica e libertà per i prigionieri politici».

Opposta la versione espressa dal ministro degli Esteri Bruno Rodríguez, secondo il quale «è fallita la nuova operazione voluta dagli Stati uniti» per destabilizzare il governo socialista dellisola. La marcia infatti era stata dichiarata illegale dal governo cubano.

ENTRAMBE LE INTERPRETAZIONI hanno un fondamento. È vero infatti che polizia e militanti del Pcc hanno assediato le case di alcuni oppositori come è accaduto allAvana per il drammaturgo Yunior García a cui è stato impedito di marciare en solitario domenica e a Santa Clara e a Holguin con le abitazioni di Saily Gonzáz e del dottor Reinier Avalo, entrambi promotori della Marcia per il cambio nelle loro città. Altri esponenti dellopposizione, come la Dama de blancoBerta Soler e il marito Angel Moya, lo storico e leader politico Manuel Cuesta Morua e vari militanti e giornalisti indipendenti sono stati fermati o hanno ricevuto minacce dirette di misure repressive in caso di partecipazione alla protesta. Sostenitori del governo calano bandiere cubane sulle finestre della casa in cui abita uno dei principali esponenti dellopposizione, il drammaturgo Yunior García (Ap)

Ma è anche vero che la convocazione a manifestare non ha avuto sostanzialmente esito. Le strade del centro e della periferia della capitale hanno mantenuto per tutta la giornata di lunedì un aspetto di relativa normalità. Stessa situazione nelle altre città dellisola.

Pochi sono stati i cittadini che, seguendo le indicazioni di Arcipelago, sono usciti vestiti di bianco in segno di protesta o hanno appeso alle finestre drappi o lenzuola bianche. La riapertura delle scuole elementari circa 700mila alunni- è avvenuta con regolarità, anche se una parte dei genitori hanno preferito tenere a casa i propri figli nel timore di episodi di violenza. E anche linizio di una nuova stagione del turismo con la ripresa di voli regolari (circa 400 a settimana) è stata salutata con ottimismo.

SE LO SCOPO DEI PROMOTORI di Arcipelago era quello di riaccendere le proteste popolari verificatesi nelle manifestazioni dell11 luglio scorso e di dare una spallata contro il «governo dittatoriale», in piena sintonia con la politica dellAmministrazione Biden, è vero che, come afferma il ministro Rodríguez, «hanno fallito». Secondo lanalista Arturo López-Levy, professore della Holy names University, perché si sono allineati con lopposizione anticastrista che, «come i Borboni in Francia, non dimentica e non apprende nulla».

Nella convocazione alla marcia per i diritti civili, infatti, non compariva la difesa del diritto dei cubani alla sovranità e la presa di distanza senza equivoci dalla politica di ingerenza dellAmministrazione Biden, che, nei confronti di Cuba, continua la linea dura del suo predecessore. «Chi appoggia o mantiene un atteggiamento ambiguo nei confronti dellembargo non è un attivista dei diritti umani».

LA GRANDE MAGGIORANZA della popolazione, secondo López-Levy si distribuisce fra i due estremi. Ovvero, tra il governo e la sua amplia gamma di militanti e sostenitori (più di un milione tra iscritti al Pcc, allUnione dei giovani comunisti e a varie organizzazioni di base collegate) e lopposizione attiva, estremamente minoritaria. Si tratta di una società civile che «non è in conflitto con il governo», pur manifestando sintomi crescenti di malessere e insofferenza nei confronti delle grandi difficoltà materiali e della grave crisi economica.

Vi è però, specie nelle giovani generazioni che sempre meno sono vincolate ai valori fondatori della Rivoluzione, unaspirazione allallargamento dei diritti civili e al pluralismo politico.

DALLA PIATTAFORMA ARCIPELAGO i leader dellopposizione hanno lanciato un appello a «continuare a manifestare». Il partito-governo rinnova gli appelli alla mobilitazione contro ogni dissenso, visto come prodotto della politica imperialista Usa .

In questo quadro di grande polarizzazione interna e di continuismo dell’Amministrazione Biden della politica di ingerenza per cambiare il governo socialista cubano è difficile vedere una possibile via di dialogo e di soluzione politica. Ma non è con una politica di repressione, né con «atti di ripudio» che vedono parte della popolazione scagliarsi contro altri cittadini che la vedono in modo differente, che possono avanzare le riforme del sistema socialista cubano.