Mosaico dei giorni
Il Papa fa la scorta mediatica. Al Congo
26 Gennaio 2023 - Tonio Dell'Olio
Se
il Congo fosse stato un Paese povero povero non se lo sarebbe filato
nessuno se non per qualche atto di generosa solidarietà.
Purtroppo
invece i potenti hanno scoperto che il Congo è ricco. Molto ricco. Di
cobalto, coltan, rame, piombo, diamanti, oro, germanio, argento,
manganese.
Materie prime senza le quali né telefonini, né auto
elettriche, né impero dei diamanti di Anversa, né distretto dei gioielli
di Vicenza.
E allora il Congo resta sempre affamato, ma per di più è
messo a ferro e fuoco da una guerra di rapina e di saccheggio su
procura. Ruanda, Uganda, Ciad e altri gruppi irregolari (se ne contano
più di un centinaio) vengono armati da europei senza scrupolo per
sgomberare le zone sottoposte all'attività estrattiva e per controllare
le stesse aree.
Bambini reclutati come schiavi e donne stuprate nei
villaggi. Prima il Congo era colonia di una sola nazione, il Belgio,
dopo "l'indipendenza" è colonia di tante nazioni e di tante
multinazionali. Tutto questo è scritto nero su bianco nei rapporti
dell'Onu e ne ha preso atto anche l'Unione europea che ha regolato la
tracciabilità dei minerali.
Tutto è rimasto sulla carta.
Ogni giorno in
Congo si muore.
Nel silenzio complice dell'informazione si muore.
Tra
pochi giorni Papa Francesco visiterà la zona visitabile della Repubblica
Democratica del Congo e l'augurio è che diventi "scorta mediatica" dei
mille e mille senza-voce che chiedono solo d'essere lasciati… in pace.