Domenico Starnone
Bianco persistente
Lanciare
maledizioni: almeno questo diritto lasciamoglielo a chi, mentre la
nostra vita scivola via senza grandi privazioni, vive tra
angosce e orrori. Maledire i governanti ipocriti, ciarlatani, spietati,
xenofobi e razzisti e insieme ai loro milioni di sostenitori è l'ultima
risorsa di chi non ha nulla perché è stato depredato di tutto."I
bianchi" scriveva Ingeborg Bachmann in uno degli splendidi frammenti di il caso Franza
(Adelphi 1988). "I bianchi che siano. Che siano maledetti." E'così.
Tutti noi bianchi del pianeta saremo maledetti dalle nostre vittime
ancora più di quanto siamo stati maledetti nei decenni e nei secoli
passati. Ci malediranno nelle baraccopoli, nei lager, per mare, dal
fondo del mare, da tutti i luoghi dove si muore di fame di sete e di
malattie facilmente curabili, di sfruttamento, di inefficienza, di
corruzione, di bombe. La feroce essenza del bianco-il colore della
smanie di possesso, della crudele riduzione dell'altro a sé-è
persistente non c'è mutamento che non la riconfermi. Essa risorge
sempre-dice Franza disperata-e pervasiva, abita anche un cervello nero o
bruno, commette crimini eclatanti e crimini che nemmeno appaiono
crimini, tanto che nessuna legge di persegue. I bianchi, sì, che siano
maledetti. Abbiamo accumulato tali colpe che nemmeno le nostre minoranze
soccorrevoli possono redimere questo biancore sprezzante.
Internazionale 14 febbraio