Il petrolio rende come non mai
Internazionale - 20/02/2023
Le Monde, Francia
Il
petrolio non è mai stato così redditizio. Le multinazionali del settore
hanno annunciato guadagni senza precedenti: nel 2022 hanno realizzato
più di 200 miliardi di euro di profitti sfruttando la crisi energetica,
una cifra indecente se si considerano le difficoltà che famiglie e
aziende devono affrontare a causa dell’inflazione. La legittimità di
questi guadagni è ancora più discutibile perché non dipendono da
particolari meriti, ma dall’aumento del prezzo dell’oro nero.Il 10 febbraio la Russia ha annunciato che ridurrà la produzione di greggio del 5% in risposta alle sanzioni occidentali. Questa decisione, insieme alla ripresa dell'economia cinese dopo l'abbandono della strategia "zero COVID" e al miglioramento delle previsioni sulla crescita mondiale, contribuirà a mantenere alto il prezzo del petrolio e ad alimentare i guadagni astronomici delle aziende energetiche.
Gli appelli a tassare gli extraprofitti sono stati ascoltati, anche se i contributi eccezionali decisi a livello europeo sono insufficienti. Ma il vero problema è la politica di remunerazione degli azionisti e in particolare il meccanismo del riacquisto delle azioni, con cui le aziende ricomprano i propri titoli sul mercato per poi annullarli. Ridurre il numero di azioni in circolazione permette di aumentare l'utile per ognuna di esse, e questo altera il corso della borsa. La statunitense Chevron ha annunciato un piano di riacquisto da 75 miliardi di dollari, mentre quello della ExxonMobil ammonta a 35 miliardi. La Total ha versato agli azionisti circa il 40% dei suoi utili.
Le
aziende si giustificano dicendo che mancano opportunità di investimento
che abbiano un rendimento superiore al costo del capitale. Non avendo
niente di meglio da fare con i loro profitti, insomma, le multinazionali
preferiscono versare i guadagni extra agli azionisti. Questo calcolo a
breve termine è difficilmente giustificabile in un momento in cui tutte
le risorse disponibili dovrebbero essere destinate alla transizione
ecologica. E' indispensabile convincere le aziende a partecipare a
questo sforzo.
Gli investimenti delle compagnie petrolifere
nella decarbonizzazione sono ancora assolutamente insufficienti.
Prendere di mira i loro profitti non aiuterà la lotta al cambiamento
climatico. Piuttosto bisogna spingerle a spendere questa fortuna nella
transizione ecologica e far capire ai dirigenti e agli azionisti che
alimentare le rendite petrolifere porta a un vicolo cieco.