Manifestazioni contro “lo Stato di polizia in un disegno di legge”
Si è svolta lunedì 24 giugno la prima mobilitazione
nazionale contro il Disegno Di Legge 1660 detto “Sicurezza”, ma confezionato
con il chiaro scopo di reprimere le manifestazioni di dissenso più radicali
anche se pacifiche e nonviolente (occupazioni di stabili abbandonati, blocchi
stradali, imbrattamento di monumenti anche se con pitture facilmente
lavabili…), le rivolte pacifiche nei Cpr o in carcere, nonché per finire con la
messa fuori legge dei prodotti della cannabis light attualmente
commercializzati
Contro quello che è stato definito “lo Stato di
polizia in un disegno di legge” si sono tenuti infatti presidi davanti
alle prefetture di Milano, Bologna, Bari e Reggio Calabria, mentre a Roma una
nutrita manifestazione si è mossa da Piazza Capranica per raggiungere in corteo
l’adiacente Piazza di Montecitorio, dopo aver ottenuto sul campo l’arretramento
del cordone di Polizia che ne sbarrava inizialmente l’accesso.
La mobilitazione nazionale e romana era stata
indetta dal Sindacato Usb, da Potere al Popolo, dagli studenti medi di Osa,
dagli universitari di Cambiare rotta e dai movimenti di lotta per la casa
intervenuti con centinaia di occupanti, famiglie di lavoratori migranti
provenienti da America Latina, Africa, Asia ed Est Europa.
I numerosi interventi hanno invitato
l’opposizione parlamentare a fare il proprio dovere e il governo a non gettare
benzina sull’esasperazione sociale.
Messaggio raccolto: durante il dibattito nelle
Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera dei Deputati
numerosi sono stati gli emendamenti presentati dalle opposizioni –
PD, Avs, +Europa, 5stelle – per una volta in sintonia tra loro e con i
movimenti sociali, emendamenti tuttavia respinti in blocco dalla maggioranza.
Non si sa ancora quando il disegno di legge
andrà in discussione e al voto in aula a Montecitorio, per poi passare
definitivamente al Senato per l’approvazione, ma l’esperienza fa temere
repentini blitz estivi, quando solitamente nella distrazione dei più vengono
approvate le peggiori porcherie.
Mauro Carlo
Zanella (da “Pressenza” del 28/6/24)