domenica 8 settembre 2024

La fede


La fede è il primo luogo una mano aperta pronta a ricevere, in secondo luogo una mano pronta a distribuire.

Ma se la fede è prima di tutto una mano pronta a ricevere, questa mano deve essere vuota;I cristiani devono essere pronti a sacrificare tutto ciò che credono di sapere su Dio e ad aspettare Dio stesso, e questa è la cosa più difficile per l'uomo.

Si è sempre pronti a crearsi un'immagine di Dio invece di attendere pazientemente che venga. La nostra vita religiosa è riconoscibile proprio per questa immagine di Dio che l'uomo si crea.

Penso a quel teologo che non aspetta Dio, perché lo possiede in una costruzione dottrinale.
Penso a quello studente di teologia che non aspetta Dio perché lo possiede chiuso in un libro.
Penso all'uomo di Chiesa che non aspetta Dio perché lo possiede racchiuso in una istituzione.
Penso a quel credente che non aspetta Dio perché lo possiede nella propria esperienza.

Non è facile sopportare di non avere Dio, di doverlo aspettare. Non è facile predicare ogni domenica senza mai pretendere di possedere Dio e di poterne disporre. Non è facile annunciare Dio ai bambini e ai pagani, agli scettici e agli atei, spiegando nello stesso momento che anche noi non possediamo Dio, ma dobbiamo attenderlo.

Sono convinto che gran parte della opposizione al cristianesimo si basa sulla pretesa chiara o no dei cristiani di possedere Dio, la quale cosa comporta la perdita della dimensione dell'attesa.

Noi siamo più forti se aspettiamo che se possediamo.

Heinz Zahrnt
da "Alle prese con Dio", ed. Queriniana, p.404