giovedì 5 settembre 2024

Vinceranno sicuramente


Poche cose al mondo sono emozionanti come i video delle donne afghane che cantano per disobbedire alla tirannia dei talebani. È la vita che disobbedisce alla morte, né più né meno. Alcuni sono opera di donne esuli, alcuni realizzati in patria clandestinamente.

Cercateli in rete, durano pochi secondi ma contengono i secoli. I secoli della sottomissione e anche della sopravvivenza, dell’ordine patriarcale e anche della sua inevitabile, sacrosanta effrazione. C’è il dolore della violenza subita, c’è l’esultanza della ribellione.

Guardatemi, lo sto facendo: canto.
Canto e nessuno me lo può impedire.

Cantano. Ed è contro la legge. Mi chiedo quanti dei nostri ragazzi sappiano, e lo sappiano per davvero, che in alcune parti del mondo per le donne cantare, ballare, sciogliere i capelli, andare a scuola, uscire di casa da sole, è reato capitale.

Rischiano la galera e la morte. Sono proprietà del padre, dei fratelli, del marito, non esistono come persone, sono solo fattrici. Forse saperlo li aiuterebbe a capire un po’ meglio il valore della libertà e dei diritti, e la costante minaccia di perdere l’una e gli altri.

L’umanità sa essere di una ignoranza e una ferocia che definire bestiale è riduttivo — le bestie non sono malvagie e perverse, gli uomini sì. La voce delle donne può spaventare solo i malvagi e i perversi.

È la voce dalla madre che ninna il bambino, è la voce dell’ eros , ha frequenze profonde e leggere al tempo stesso, le donne che cantano sono una delle meraviglie della vita. Calpestarle tutte, ingabbiarle tutte è impossibile, vinceranno sicuramente.

L’amaca
Michele Serra - La Repubblica, 3 settembre 2024