venerdì 26 giugno 2015
DUE NOTIZIE DI SEGNO OPPOSTO
Dagli Stati Uniti arriva invece una notizia attesa da tanto tempo.
In tutti gli Stati dell'Unione la Corte Suprema riconosce da oggi i matrimoni omosessuali con lo stesso statuto giuridico e con gli stessi diritti-doveri del matrimonio fra eterosessuali.
Obama lo ha annunciato a tutti gli Stati con grande gioia. Tale vittoria arriva dopo decenni di lotte popolari e con il sostegno di Obama.
Vedremo ora le posizioni delle chiese cristiane che, su questo punto, sono molto differenziate e comunque più aperte della chiesa cattolica italiana ufficiale.
LA COCAINA ANCHE IN BOTTIGLIA
Sono state sequestrate dagli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal capo Marco Martina.
E' il secondo caso in Italia. Una volta trasformata in polvere e messa sul mercato, avrebbe fruttato almeno mezzo milione di euro.
Sono stati arrestati 2 italiani di 34 e 48 anni che si erano recati in Francia, all'aeroporto di Nizza, a prendere la droga, e un brasiliano di 33 anni, che era tornato con loro a bordo di una FIAT multipla.
Entrambi gli italiani erano assidui frequentatori dei locali latino-americani di Torino. A casa di uno degli spacciatori sono state trovate due pistole giocattolo, prive del tappo rosso"
(E.D.B. la Repubblica 26 giugno)
SALVINI: SEMPRE IN CAMPAGNA ELETTORALE
Nessuno vuole legare le mani alla polizia, ma le mani vanno usate sempre con prudenza e saggezza.
Il demagogo e il guru (le figure che la Lega e i 5Stelle mettono al centro del loro agire politico) costituiscono una struttura populista purtroppo efficace: prevale la propaganda sul ragionamento.
F.B.
Così i campi rom verranno smantellati
La novità è frutto dell'incontro di mercoledì sera tra Viminale, regioni e comuni. Obiettivo: superare la perenne emergenza campi e alleggerire il peso sulle grandi città. A fine mese, l'Unar (Ufficio anti-discriminazioni della presidenza del Consiglio) e l'associazione dei comuni italiani presenteranno i risultati della prima indagine nazionale sui campi nomadi. Da quanto trapela, emergerà che gli «insediamenti precari sono più limitati di quanto si pensi e riguardano soprattutto i grandi centri urbani »: Torino, Milano, Roma, Napoli.
Su 150mila rom presenti nel nostro Paese solo il 20% vivrebbe in campi, insomma 30mila persone circa. A loro si rivolge il piano sgomberi. «Il progetto - spiega il direttore dell'Unar, Marco De Giorgi - è figlio della Strategia nazionale di inclusione dei rom, approvata nel febbraio 2012. Tra i punti, c'era la soluzione della questione abitativa. I campi sono un monumento all'esclusione sociale e vanno superati. I comuni non hanno risorse sufficienti per risolvere da soli il problema, per questo è stato importante l'incontro al Viminale ».
Ma attenzione: non c'entrano nulla le ruspe di Salvini. «Smantellare i campi da un giorno all'altro è impossibile - spiega De Giorgi - l'obiettivo è di medio periodo: abbandonare gradualmente questi insediamenti con una strategia inclusiva. Seguendo le buone prassi sul territorio: facilitare le autocostruzioni delle cooperative, con il comune che mette a disposizione il terreno o creare miniaree attrezzate, riducendo la dimensione dei campi, come chiede l'Europa».
A confermare alcuni punti del piano è il presidente dell'Anci, Piero Fassino, presente al vertice col ministro dell'Interno. «Siamo stati noi sindaci della grandi città, su cui grava la maggiore concentrazione di campi autorizzati o abusivi a chiedere di affrontare la questione. In questi insediamenti le condizioni di vita sono misere. Chiuderli e offrire soluzioni abitative più dignitose è un'operazione di civiltà. A patto che i rom coinvolti accettino un patto di legalità e rispetto delle regole. Oggi noi sindaci gestiamo da soli tre emergenze: l'afflusso di profughi, i campi rom e l'emergenza abitativa figlia della crisi di questi anni. Tre questioni che rischiano di entrare in collisione tra loro e il cui punto di contatto è la necessità comune di trovare un ricovero». Il piano rom non parte da zero. «Sia a Torino che a Milano - racconta Fassino - sono state avviate esperienze di superamento dei campi, proponendo la ricollocazione in situazioni abitative diverse, chiedendo in cambio un patto di emersione, basato sul riconoscimento e rispetto della legalità. A Torino, per esempio, stiamo svuotando il campo di lungo Stura Lazio, in cui vivevano 800 rom. Quasi metà sono stati ricollocati in comunità alloggio, case protette e in strutture gestite dalle associazione del Terzo settore».
Il problema qual è? «Dopo l'emergenza nomadi del 2008, i comuni sono stati investiti della titolarità della questione rom - risponde Fassino - ma non c'è stata continuità di finanziamenti. I costi sono alti, non solo per la ricollocazione delle persone, ma anche perché una volta sgombrati i campi, vanno bonificati i terreni occupati per anni. I comuni gestiscono la situazione assieme ai prefetti, ma servono risorse certe e continue».
Da qui, l'accordo stipulato con Viminale. «Il governo ci ha chiesto di predisporre un piano Anci volto a superare i campi. Lo presenteremo nelle prossime settimane. In cambio il governo si è impegnato a istituire un fondo stabile di risorse».
Vladimiro Polchi
12 mln
IN EUROPA
Il totale di rom e sinti in Europa, 6 milioni nell'Unione europea
150mila
NEL NOSTRO PAESE
Rappresentano lo 0,25% della popolazione italiana
3%
NOMADI
Soltanto il 3 per cento l è effettivamente nomade
20%
NEI CAMPI
In Italia appena il 20% dei rom vive nei cosiddetti "campi"
15mila
MINORI A RISCHIO
Il 60% ha meno di 18 anni. E 15mila minori sono a rischio apolidia
(la Repubblica 19 giugno)
A MEDJUGORJE
Spuntano gravi indizi a livello economico. I santuari spesso sono luogo di affari.
Dal vaticano arriva il divieto ai 6 veggenti di partecipare ai raduni e il divieto ai vescovi di farli invitare o accoglierli.
F.B.
COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA
Marco 5,21-43
21 Gesù passò di nuovo in barca all'altra riva, e una gran folla si radunò attorno a lui; ed egli stava presso il mare. 22 Ecco venire uno dei capi della sinagoga, chiamato Iairo, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e lo pregò con insistenza, dicendo: «La mia bambina sta morendo. Vieni a posare le mani su di lei, affinché sia salva e viva». 24 Gesù andò con lui, e molta gente lo seguiva e lo stringeva da ogni parte.
25 Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, 26 e che molto aveva sofferto da molti medici e aveva speso tutto ciò che possedeva senza nessun giovamento, anzi era piuttosto peggiorata, 27 avendo udito parlare di Gesù, venne dietro tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: 28 «Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva». 29 In quell'istante la sua emorragia ristagnò; ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quella malattia. 30 Subito Gesù, conscio della potenza che era emanata da lui, voltatosi indietro verso quella folla, disse: «Chi mi ha toccato le vesti?» 31 I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi come la folla ti si stringe attorno e dici: "Chi mi ha toccato?"» 32 Ed egli guardava attorno per vedere colei che aveva fatto questo. 33 Ma la donna paurosa e tremante, ben sapendo quello che era avvenuto in lei, venne, gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. 34 Ma Gesù le disse: «Figliola, la tua fede ti ha salvata; va' in pace e sii guarita dal tuo male».
35 Mentre egli parlava ancora, vennero dalla casa del capo della sinagoga, dicendo: «Tua figlia è morta; perché incomodare ancora il Maestro?» 36 Ma Gesù, udito quel che si diceva, disse al capo della sinagoga: «Non temere; soltanto continua ad aver fede!» 37 E non permise a nessuno di accompagnarlo, tranne che a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero a casa del capo della sinagoga; ed egli vide una gran confusione e gente che piangeva e urlava. 39 Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40 Ed essi ridevano di lui. Ma egli li mise tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui, ed entrò là dove era la bambina. 41 E, presala per mano, le disse: «Talità cum!» che tradotto vuol dire: «Ragazza, ti dico: àlzati!» 42 Subito la ragazza si alzò e camminava, perché aveva dodici anni. E furono subito presi da grande stupore; 43 ed egli comandò loro con insistenza che nessuno lo venisse a sapere; e disse che le fosse dato da mangiare.
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UN PO' DI STORIA
IL PUNTO
Ma qui sta il punto decisivo: "toccare" significa contatto profondo, corporeo, reale. Toccare significa lasciarsi coinvolgere, stare dentro le situazioni, contaminarsi. E' ben altra cosa dallo "sfiorare", degnarsi di uno sguardo. In questi giorni, leggendo l'enciclica del papa, ho percepito il suo appello per dare vita ad una chiesa che "tocchi" e che si "lasci toccare".
E' evidente che le parole di questa enciclica sono in grande sintonia con la vita del cristiano Bergoglio, uomo e credente pienamente immerso nella vita dei poveri.
Leggendo le pagine della lettera papale, annotate a margine con una matita quante volte Francesco ripete la parola "poveri/e".
Il suo punto di partenza, in ogni questione, è la realtà del mondo degli esclusi, degli impoveriti/e. Per lui, ovviamente, queste parole discendono dalle sue scelte di vita. Il suo punto di vista parte sempre dall'immersione reale nel mondo dei poveri. Gesù si collocò sempre dal punto di vista e dal punto di vita degli esclusi/e.
Il papa ce lo ricorda.
Un grande stimolo per la chiesa e per ciascuno e ciascuna di noi.
1. Tu sai quanti spargono diserbanti nel giardino delle anime,
quante donne subiscono violenza nelle case e nelle strade,
quanta desolazione regna là dove comandano le armi,
quanta tristezza e angoscia generano i nostri egoismi.
2. Noi abbiamo bisogno di Te, Dio della vita.
Parlaci ancora attraverso la testimonianza delle Scritture,
parlaci attraverso gli uomini e le donne del mondo.
insegnaci ad amare oltre le foschie delle nostre parole.
RIFUGIATI A RIACE, DOVE L'ACCOGLIENZA SERVE ANCHE PER COMBATTERE LA MAFIA.
Se c'è, a Roma, chi ha fatto affari con l'accoglienza dei profughi, nella Locride - terra di 'ndrangheta - c'è un sindaco che invece ha fatto dell'accoglienza ai rifugiati il simbolo della lotta alle mafie, resistendo a intimidazioni e critiche. Domenico Lucano ha riempito il paese di afgani e africani ed è stato rieletto per tre volte consecutive. Coppie miste e bimbi calabro-africani, che l'Italia ha dimenticato.
Riace - I due fori di proiettile lasciati da anni in bella vista sulla porta dell'associazione "Città Futura", con cui gestisce i progetti del Sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo, sono la medaglia appuntata sul petto di Domenico Lucano. Neanche il fuoco delle 'ndrine ha potuto distogliere il sindaco di Riace dal suo sogno di creare un borgo solidale e "glocal", in cui cittadini di ogni parte del mondo contribuissero a far rivivere gli ideali di mutuo aiuto della civiltà contadina. Così, il paese dei bronzi è diventato il paese dell'accoglienza, come rivendicano orgogliosamente i cartelli di benvenuto lungo la strada. E i riacesi, per la terza volta, hanno rieletto primo cittadino l'uomo che gli ha riempito il paese di africani e di afgani.
Prima chiuso per spopolamento e poi...
Lucano ha cambiato volto al suo paese. Dal borgo affacciato sullo Jonio in provincia di Reggio Calabria se n'erano andati quasi tutti. Perfino le preziose statue greche dei guerrieri, dopo il loro ritrovamento in mare, furono portate altrove. Le attività commerciali morivano una dopo l'altra, la scuola stava chiudendo per mancanza di bambini, il paese rischiava l'estinzione per spopolamento. L'idea di riempire le case lasciate vuote dagli emigranti con le famiglie di rifugiati, preferibilmente con tanti bambini, nasce alla fine degli anni Novanta, quando i perseguitati curdi sono i primi a sbarcare in massa sulle coste calabresi. Badolato, paesino provocatoriamente "in vendita", è il primo a offrirsi. Ma lì il progetto non decolla. Dieci anni dopo, grazie all'azione di Domenico Lucano, Riace invece riesce a diventare un presidio fisso dell'accoglienza nel periodo dell'emergenza umanitaria a Lampedusa. Così la popolazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico arriva a diverse centinaia su neanche duemila residenti.
I simboli antimafia.
Ai simboli Lucano tiene particolarmente e ne ha tappezzato il piccolo centro storico. Una porta "africana" sulla piazza principale. Un'aiuola in cui la sagoma nera di una donna che ricorda le statuette tribali raffigura la speranza. Murales di ogni tipo: nuvole, impronte di mani "contro la 'ndrangheta", dediche a Giuseppe Valarioti, giovane comunista ucciso dai boss a Rosarno, ma anche alle portatrici d'acqua vestite in abito tradizionale con le brocche sulla testa.
Il ripopolamento.
Sono nate le botteghe di artigianato, dal ricamo al telaio, in cui lavorano donne del posto e rifugiate. In questo scenario colorato si muove lentamente una comunità eterogena. Anziani pensionati e giovani disoccupati. Bambine di origine afgana che parlano con accento reggino e scorazzano per il paese con lo zaino in spalla. Somali di sessant'anni e nigeriani di venti, cristiani e musulmani, vecchine rugose vestite di nero e mamme, col velo o senza, che accompagnano i figli a scuola. Africani che raccolgono la differenziata porta a porta in cooperativa con un anziano del paese che bada ad alcuni asini rigorosamente autoctoni. Il ripopolamento è il chiodo fisso del sindaco. Che non si è fermato agli esseri umani e ha deciso di puntare sui somarelli. Erano scomparsi anche loro.
Premi internazionali e tre volte sindaco.
"Sia chiaro: questo modello si basa su un'economia solidale, sui valori di sostegno reciproco della civiltà contadina - dice il sindaco - Inoltre penso che abbiamo una responsabilità verso quei Paesi del sud del mondo a lungo depredati dall'Occidente. Per questo ospitare chi fugge dall'Africa è un dovere". Taglia corto con i giornalisti che ormai è stanco di incontrare. Da anni c'è un via vai di ricercatori, e fotoreporter stranieri, che continuano a spingersi fino alla punta dello stivale, attratti da questa storia. A livello internazionale gli sono stati tributati onori di ogni genere. Dal terzo posto come miglior sindaco del mondo, ottenuto nel 2010 con la motivazione di essere un "Gandhi dei nostri tempi", alla dichiarazione del regista Wim Wenders, secondo cui "la vera utopia non è il crollo del muro di Berlino, ma quello che è stato fatto a Riace".
(Raffaella Cosentino, Repubblica 21 giugno)
APRE IL PRIMO HOTEL GESTITO DA RAGAZZI DOWN
per il co-working: ha aperto ieri ad Asti, in corso Galileo Ferraris 58, il primo "Albergo Etico" in Italia gestito da personale con la sindrome di Down.
INDIFFERENZA
Varrebbe, allora, la pena di darci una sciacquata agli occhi con il suo collirio, per essere un poco meno spettatori e un poco più membri di quella sua cavalleria umana commossa e irritabile. Solo che chi, poi, interviene diventa un eroe, ma, anche, il capro espiatorio che si immola in nome delle ingiustizie nel mondo.
Erri DE LUCA
In uno dei suoi bellissimi libri (Quando il cielo … ), ora non più reperibili in libreria, il teologo Drewermann si domanda il perché dello sconfinato spirito di accoglienza di Gesù di Nazareth verso tutte le persone bisognose di aiuto. Semplicemente perché Gesù aveva una piena consapevolezza della sua fragilità e della sua condizione di peccatore.
"Lo so che siamo fuori dalla dogmatica cristiana, secondo la quale Gesù era senza peccato. Ma quando, nel decimo capitolo del Vangelo di Marco, il giovane ricco viene da Gesù e lo chiama "maestro buono", Gesù lo ferma subito dicendogli: "Perché mi chiami buono! Nessuno è buono se non Dio solo" (Eugen Drewermann, pag. 272).
Il che significa chiaramente che Gesù era ben consapevole di essere una persona con tutte le fragilità connesse alla creaturalità.
È questa consapevolezza che lo ha condotto a farsi battezzare nelle acque del Giordano, a vivere ogni giorno in "stato di conversione" e lo ha reso sempre più accogliente verso le persone deboli, "peccatrici", emarginate.
È la strada che indica a noi.
Franco Barbero
“Come 50 anni fa: per gli afroamericani la storia si ripete”
E' stata profanata una chiesa: era già accaduto?
«Sì, con le bombe del Ku Klux Klan alla 16th Street Baptist Church di Birgmingham, Alabama, dove morirono quattro bambine. Era il 1963, l'apice della lotta per i diritti civili. Accadde una domenica, nelle ore quiete di una funzione religiosa: proprio come a Charleston".
E' stata attaccata una delle chiese afroamericane più antiche d'America. Si è voluto colpire un simbolo?
«Ne sono certa: il killer era consapevole della sua importanza, l'ha scelta di proposito».
Perché è così importante?
«La sua storia è legata ai movimenti per abolire la schiavitù. Fra i fondatori c'era Denmark Vasey, ex schiavo che era riuscito a riscattare la sua libertà ma non quella della sua famiglia: così studiò un piano per attaccare la piantagione e liberare gli schiavi. Una spia lo tradì: fu ucciso insieme ai compagni, un avvertimento a coloro che sognavano di liberare i neri. La chiesa venne incendiata. Ma risorse... »
La scia di sangue arriva fino a oggi: riesploderà la rabbia dei neri?
«La prima risposta della comunità è stata riunirsi a pregare. Ho ammirato il sindaco, un bianco progressista, che ha immediatamente parlato di crimine d'odio. Lo stesso ha fatto il capo della polizia. Una cosa niente affatto scontata in America oggi. Ma certo la gente è stanca. La lista dei morti è sterminata. Nessuno fa i conti con la storia, con un sistema non scritto di caste che ancora esiste in questo paese... ».
Com'è possibile tutto questo mentre alla Casa Bianca c'è un presidente nero?
«Una persona sola non può cambiare il cuore di tanti. E d'altronde l'ostilità che lui sta sperimentando è un riflesso di quel che accade: la verità è che quelli che ancora non accettano i neri come uguali sono tanti, troppi».
Anna Lombardi
(la Repubblica 19 giugno)
giovedì 25 giugno 2015
SPERIAMO CHE ABBIANO CAPITO
Sarebbe veramente tempo di archiviare questa brutta invenzione e di porre fine all'inganno. Probabilmente le cosiddette veggenti hanno capito che una parte della gerarchia non sta più al loro gioco.
Una chiusura decorosa di questa vicenda indecorosa deriva dal fatto che lo stesso papa ha preso le distanze.
F.B.
ROMA: LE RESPONSABILITA'
"Non mi cacciate nemmeno con i cannoni".
Ora la sfida congiunta di Lega e 5 Stelle lo mette a dura prova.
Ci sono momenti nella vita in cui solo l'onestà permette di far fronte alle più perfide opposizioni e di stare in piedi per difendere il bene comune. Marino, lo conosco bene, all'onestà congiunge una profonda fiducia in Dio e nell'impegno politico.
don Franco Barbero
"LEZIONE DI PARITA' TRA I SESSI IN TUTTE LE SCUOLE"
"Dunque col disegno di legge sulla Buona Scuola, che oggi va in discussione al Senato (approderà alla Camera il prossimo 7 luglio)
e sul quale il governo ha annunciato che porrà la fiducia , viene recepita la convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, la meglio conosciuta convenzione di Istanbul. Ma la norma non è passata inosservata e ha già scatenato le prime polemiche...."
Da Repubblica del 25 giugno 2015
LA CHIESA PROTESTANTE UNITA DI BELGIO DECIDE DI ACCETTARE I PASTORI OMOSESSSUALI
Un gruppo di lavoro incaricato di questa questione ha redatto una raccomandazione che è stata inviata a tutte le chiese locali perché ne discutessero... Questa volta la chiesa è persino riuscita a prendere una decisione chiara, in tutta serenità e nel rispetto reciproco nella differenza di opinione.
Dopo questa assemblea, ogni chiesa locale conserva ugualmente il proprio diritto di scegliere il proprio pastore. Uniti nella differenza.
(Steven H. Fuite, pastore, presidente del Sinodo della Chiesa protestante unita del Belgio) Da Riforma del 26 giugno.
BENEDICI LA NOSTRA VITA
Benedici ciò che mangiamo - ricordaci che oggi c'è chi non ne ha.
Benedici chi amiamo -ricordaci che il tuo amore va ben oltre i confini del nostro amore.
Benedici la nostra vita - ricordaci che per te tutte le vite sono preziose, non solo quelle umane.
Benedici i nostri giorni e le nostre notti - ricordaci che mentre vegliamo o riposiamo altri custodiscono questi momenti.
Signore Iddio, ti preghiamo, concedici la tua benedizione.
Amen
( Da Riforma)
perché siano più gioiosi i giorni e i giochi dei bimbi e delle bimbe,
più veri e teneri gli amori degli uomini e delle donne,
più leggere le pene, le malattie e le sofferenze,
più coraggiose ed efficaci le opere di solidarietà.
per i lunghi anni in cui hai accompagnato
nel cammino d'amore ciascuna e ciascuno di noi.
Tu sai raccogliere la gioia e il pianto.
Facci gustare la Tua continua presenza.
Che la politica si possa fare senza popolo è un'idea forse gradita da qualche lobby di tecnocrati. Ma Matteo Renzi, votato alle primarie da milioni di elettori di sinistra e di centrosinistra, se vuole fare il mestiere per il quale è stato scelto non può pensare una corbelleria del genere. Il populismo è una malattia della politica, non meno patologico è il suo contrario, che è l'autismo delle classi dirigenti.
Michele Serra
(la Repubblica 16 giugno)
“Blair usava l’Onu per fare affari”
Inviato del Quartetto
Blair aveva assunto nel 2007 l'incarico di rappresentante del Quartetto, un organismo internazionale composto da Nazioni Unite, Unione europea, Russia e Stati Uniti, istituito per favorire la pace in Medio Oriente. Si è dimesso un paio di settimane fa, e già c'è chi collega la decisione di lasciare con il «rapporto segreto» al quale il «Telegraph» ha avuto accesso. I risultati ottenuti da Blair nel processo di pace tra Israele e palestinesi hanno avuto poco spazio nei giornali e ancora meno ne troveranno nei libri di storia. È più facile invece che la sua attività in questi anni venga ricordata per quello di cui ora è accusato: un frenetico spostarsi da una parte all'altra del mondo, viaggiando su aerei privati e alloggiando nei migliori alberghi, seguito da uno staff che comprendeva anche l'impiego di otto agenti della polizia metropolitana britannica come guardie del corpo.
Secondo i documenti segreti, l'ex premier laburista ha approfittato dei numerosi viaggi in Israele e nel mondo arabo per incrementare il fatturato della sua «Tony Blair Associates», una società di consulenza che ha per esempio stipulato un contratto da un milione di sterline con la Banca Mondiale proprio mentre veniva discusso un finanziamento della stessa banca all'Autorità Palestinese. I viaggi ad Abu Dhabi, con prolungati soggiorni al lussuoso Emirates Palace, sarebbero serviti più ad arricchire il suo portafoglio di consulenze che non a favorire il processo di pace, e gli incontri con molti leader mondiali avrebbero spesso avuto un doppio scopo: uno ufficiale, l'altro privato.
A spese dei contribuenti
Blair non ha percepito un compenso per l'incarico di Inviato del Quartetto, ma le sue spese sono state pagate dai contribuenti e usare impropriamente il denaro della gente è in Gran Bretagna una colpa che non si perdona. Secondo il «Telegraph», gli otto poliziotti che gli sono stati assegnati sono costati 16 mila sterline (circa 20 mila euro) a settimana, più il costo delle camere nei migliori alberghi del mondo. Blair si sarebbe anche servito di personale delle ambasciate britanniche per visite in Albania, in Macedonia e in Romania, dove avrebbe stipulato contratti di consulenza. Nei periodi di maggiore attività, visitava fino a cinque paesi a settimana, spostandosi con jet privati quasi sempre pagati dalle persone che andava a trovare. Il «Telegraph» sottolinea come, in molti viaggi, dietro a Blair ci fossero anche emissari della «Omnia Strategy», lo studio legale internazionale della moglie Cherie, impegnati nello «sniffing for work», nell'annusare possibili opportunità di lavoro.
Resta un mistero perché la consulenza di Blair sia così richiesta nel mondo. I discorsi per i quali è pagato migliaia di euro al minuto sono spesso banali, non rivelano nulla che già non si sappia e potrebbero essere scritti da un bravo studente di Oxford. Insuperata è invece la sua abilità nel trarre profitto dall'incarico politico che ha ricoperto: nemmeno Bill Clinton è riuscito a fare meglio di lui.
I Tory: deve chiarire
Il deputato conservatore Andrew Bridgen ha già invitato Blair a rendere più chiara la portata dei suoi interessi personali nelle attività pubbliche, perché «ha più volte passato la linea tra incarichi ufficiali e commerciali». Tira una brutta aria intorno all'alfiere miliardario del «New Labour»: le nuvole si addensano, e il temporale potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
Vittorio Sabadin
(La Stampa 14 giugno)
mercoledì 24 giugno 2015
"NON SI PUO' IMPEDIRE IL VOLO DELLE RONDINI"
"LAUDATO SI'"
Ovviamente ci sono alcuni nodi sulla famiglia e sulla sessualità che confermano le ben note chiusure della gerarchia. Ma la sostanza è di una straordinaria profondità profetica.
Lunedì 6 luglio alle ore 21 a Pinerolo in Via Città di Gap 13 ne farò una prima presentazione aperta a chiunque sia interessato.
don Franco Barbero
In questi due mesi il blog sarà un po' "intermittente" anche per permettere a Guido Piovano, Amabile Picotto, Daniele Melillo e Fiorentina Charrier un po' di respiro.
Io sono un analfabeta tecnologico e, senza la loro opera assidua, questo blog sarebbe fermo.
Tuttavia… non si spegne. Anche questo vecchietto deve mediare tra la volontà e le energie.
Colgo l'occasione per scusarmi per i tanti inviti di incontri e dibattiti ai quali devo rinunciare per sopravvivere agli impegni quotidiani.
don Franco
UN PAPA CHE CHIEDE PERDONO
Franco Barbero
INTERVISTA A LEONARDO BOFF DI PIERLUIGI MELE
"L'ENCICLICA LAUDATO SÌ È UNA NUOVA SPERANZA PER IL PIANETA"
al neoliberismo. Le chiedo: l'enciclica potrà avere degli effetti politici?
Sicuramente l'enciclica avrà effetti politici. Primariamente perché non è diretta ai cristiani, ma a tutti gli abitanti della Casa Comune. Essa fa severe critiche agli incontri dell'ONU sul riscaldamento globale perché non possiede una visione integrale ma atomizzata e focalizzata solo nell'ecologia ambientale che favorisce l'antropocentrismo, dove si vede appena la relazione dell'essere umano con l'ambiente e la natura, dimenticando che questo essere umano è parte della natura e tra entrambi esistono relazioni inclusive e reciproche. Non mi meraviglierei se nell'incontro in dicembre a Parigi – organizzato dall'ONU, quando si tratterà nuovamente dei cambiamenti climatici, queste questioni fondamentali siano sollevate e cambi il corso delle discussioni. La questione non è appena il riscaldamento globale. Ma il tipo di produzione, distribuzione e consumo che la nostra società ha elaborato negli ultimi secoli, il quale ha richiesto alti costi alla natura e hanno prodotto un'iniqua disuguaglianza sociale, altro nome, dell'ingiustizia sociale mondiale. I cambiamenti climatici sono la conseguenza di questo modo di abitare
LETTURA ISLAMICA
GUARDO A TE
Conoscerti, Padre, è cammino che procede
dall'incontro e, talvolta, persino dallo scontro con
Te: perché Tu sei un Dio che va in cerca del
dialogo, che non si sottrae al confronto, che non
teme la replica e non elude la domanda. Le
Scritture in cui questo nostro incontro con Te
prende forma e fragranza sono il luogo in cui ci
chiami ad approfondire i nostri interrogativi, a
conoscere più da vicino le nostre fragilità, a
scoprire la fecondità della nostra inquietudine.
Per questo, o Dio, torniamo a scorrerne le pagine,
a lasciarcene sfiorare sfiorandole.
Gay, passa alla Camera una mozione Pd sul sì ai matrimoni contratti all'estero
(la Repubblica 11 giugno)