mercoledì 20 gennaio 2010

A GOMORRA LA RIVINCITA DELLA GIUSTIZIA

Roberto Saviano

 

Sull'ultimo foglio riposto in cima ai faldoni degli inquisiti che subiscono una condanna appare la seguente dicitura: Fine pena. E dopo due punti, l'anno in cui verranno scarcerati. Per i boss storici dei Casalesi, Francesco "Sandokan" Schiavone, Francesco Bidognetti ci sarà scritto: fine pena mai. La camorra non è imbattibile. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne. Dopo 11 anni si è chiuso il più grande processo di mafia, paragonabile solo al maxiprocesso di Palermo istruito da Falcone e Borsellino negli anni '80. Per lo Stato italiano ora è definitivo: esiste il clan dei Casalesi, esistono i loro affari i boss. È una vittoria. Tre gradi di giudizio, la parola dei pentiti è confermata dalle indagini. Fino alla fine i boss e i loro collegi difensivi hanno sperato che la Cassazione annullasse il secondo grado, ma non è andata così.

Quando è arrivata la notizia, è come se vent'anni mi fossero d'immediato passati negli occhi. Nel corpo un'emozione strana, come di rabbia e di amaro sollievo al contempo. Il pensiero va a coloro che quando parlavi di camorra dicevano che esageravi. Agli imprenditori che hanno fatto affari con il clan. Ai politici che hanno acquisito caratura nazionale grazie al potere e ai favori del clan, ai giornalisti che flirtavano con le organizzazioni divenendone portavoce.

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