Laurent Joffrin, Libération,France
Il
governo francese ha ceduto su tutto, ma non è detto che questo tutto
sia sufficiente. Rispetto alle posizioni iniziali siamo alla resa
totale. Le tasse sul carburante sono tutte sospese. La strategia basata
sul rincaro dei trasporti inquinanti e rinviata di almeno sei mesi, se
non cancellata. Il governo che annunciava di voler fare le riforme a
passo di cavalleria, domando il popolo recalcitrante, a preso una bella
botta in testa. Il presidente verticale si ritrova orizzontale, steso al
tappeto. Se si guarda ai fallimenti dei suoi predecessori, Emanuel
Macron diventa stranamente normale, perfino debole rispetto alla
tradizione della Quinta Repubblica. Giove, come viene chiamato, si
rivela nient'altro che un mortale tra i mortali. Il fulmine che teneva
in mano ha prodotto solo qualche scintilla. Se fossero arrivati 10
giorni fa, i provvedimenti appena annunciati sarebbero bastati a fermare
le proteste. Ma i movimenti di massa trasformano le persone che vi
partecipano. Fino a ieri isolati nella loro è difficile esistenza
quotidiana, affretti dal senso di abbandono e umiliazione, i gilet
gialli hanno assaporato l'ebbrezza dell'azione collettiva, il conforto
della solidarietà e del riconoscimento reciproco, il piacere è raro
dell'esposizione mediatica, l'orgoglio di avere finalmente un ruolo
politico nazionale. Leo solitario e malinconico si è trasformato in un
noi unito e combattivo. Difficile mettere fine a questa esperienza che
comunque vada resterà uno dei ricordi più importanti della loro vita.
Tanto più che le concessioni ottenute ne tirano altre: il potere
d'acquisto resterà immutato nei prossimi mesi. Le concessioni del
governo non hanno migliorato la situazione. E gli odiati simboli
continuano a infiammare la collera popolare: la patrimoniale cancellata
solo a metà. Ma Crohn tramortito ma ancora al potere. Rafforzati da un
primo successo i manifestanti sono tentati di andare avanti.
L'incoscienza presuntuosa dei governanti ha scoperchiato il vaso di
Pandora. Ancora una volta la Francia ribelle rischia di cedere alla
vertigine dell'insurrezione.
Internazionale 7 dicembre