sabato 15 dicembre 2018

MACRON SI ARRENDE MA NON BASTA

Laurent Joffrin, Libération,France
Il governo francese ha ceduto su tutto, ma non è detto che questo tutto sia sufficiente. Rispetto alle posizioni iniziali siamo alla resa totale. Le tasse sul carburante sono tutte sospese. La strategia basata sul rincaro dei trasporti inquinanti e rinviata di almeno sei mesi, se non cancellata. Il governo che annunciava di voler fare le riforme a passo di cavalleria, domando il popolo recalcitrante, a preso una bella botta in testa. Il presidente verticale si ritrova orizzontale, steso al tappeto. Se si guarda ai fallimenti dei suoi predecessori, Emanuel Macron diventa stranamente normale, perfino debole rispetto alla tradizione della Quinta Repubblica. Giove, come viene chiamato, si rivela nient'altro che un mortale tra i mortali. Il fulmine che teneva in mano ha prodotto solo qualche scintilla. Se fossero arrivati 10 giorni fa, i provvedimenti appena annunciati sarebbero bastati a fermare le proteste. Ma i movimenti di massa trasformano le persone che vi partecipano. Fino a ieri isolati nella loro è difficile esistenza quotidiana, affretti dal senso di abbandono e umiliazione, i gilet gialli hanno assaporato l'ebbrezza dell'azione collettiva, il conforto della solidarietà e del riconoscimento reciproco, il piacere è raro dell'esposizione mediatica, l'orgoglio di avere finalmente un ruolo politico nazionale. Leo solitario e malinconico si è trasformato in un noi unito e combattivo. Difficile mettere fine a questa esperienza che comunque vada resterà uno dei ricordi più importanti della loro vita. Tanto più che le concessioni ottenute ne tirano altre: il potere d'acquisto resterà immutato nei prossimi mesi. Le concessioni del governo non hanno migliorato la situazione. E gli odiati simboli continuano a infiammare la collera popolare: la patrimoniale cancellata solo a metà. Ma Crohn tramortito ma ancora al potere. Rafforzati da un primo successo i manifestanti sono tentati di andare avanti. L'incoscienza presuntuosa dei governanti ha scoperchiato il vaso di Pandora. Ancora una volta la Francia ribelle rischia di cedere alla vertigine dell'insurrezione. 

Internazionale 7 dicembre