sabato 23 febbraio 2019

IL REDDITO DELLE ILLUSIONI


L'introduzione del cosiddetto reddito di cittadinanza è una buona notizia. L'Italia è uno dei paesi europei con maggior disuguaglianza e minore spesa sociale per contrastare la povertà. Il governo ha stanziato 5,8 miliardi di euro per il 2019 che diventeranno 7,8 a regime: un bel salto in avanti rispetto ai 2 miliardi elargiti dal centro sinistra che per primo aveva introdotto un reddito di inclusione sociale. Ma le critiche fioccano: è una manovra elettorale, accelerata a rischio di grandi inciampi amministrativi in vista delle europee; è un disincentivo al lavoro o un incentivo al lavoro nero; lascia fuori le famiglie più bisognose; l'assegno è troppo alto; I centri per l'impiego sono inefficienti; è un ricatto; è un aiuto alle aziende più che ai poveri. Critiche più o meno fondate che possono essere discusse nel dettaglio e magari- per chi pensa che comunque lottare contro la povertà sia una buon idea- portare ad aggiustare o riformare il meccanismo. Ma che non centrano il punto più importante: chi lo paga il reddito di cittadinanza? Nella manovra italiana, apparentemente, non lo paga nessuno. 
Ci si affida all'aumento del debito, per quest'anno e per i successivi. In realtà alla commissione europea è stata data in garanzia un rialzo automatico dell'Iva, con l'idea di evitarlo contrattando nuovo deficit. Ma sia l'aumento dei debiti dello Stato sia quello delle tasse sui consumi primo o poi la pagheranno soprattutto i poveri. In alternativa c'è l'idea che lo stesso reddito di cittadinanza faccia crescere l'economia e così si autofinanzi: ipotesi smentita o almeno ridimensionata da parecchi studi. Tutte queste illusioni servono a eludere il nodo di fondo: si vuole fare una manovra  ridistributiva senza ridistribuzione. Tra i democratici statunitensi si discute di alzare le tasse sui redditi più alti, in Francia una parte dei gilè gialli contesta l'abolizione della patrimoniale. In Italia l'argomento è tabù tra i democratici-che le tasse sui ricchi le hanno abbassate-come tra i cinque stelle per i quali le caste sono soloquelle della politica. La linea è dare ai poveri senza togliere ai ricchi. Un Robin Hood illusionista o piatto come la tassa che piace alla destra. 

Roberta Carlini è una giornalista esperta di economia 
il suo ultimo libro è Come siamo cambiati. Gli italiani e la crisi (Laterza 2015).

Internazionale 8/02/2019