martedì 31 maggio 2016

A CHIERI: 4 GIUGNO

Comunità cristiana di Chieri – Gruppo biblico di Torino – Associazione Robe dell’Altro mondo

Vi invitano ad un incontro di approfondimento su:

Linguaggi nuovi per una fede cristiana adulta

Presentazione del libro di Franco Barbero “Proposte al popolo di Dio”

SABATO 4 GIUGNO ORE 10

Presso il Salone chiostro S. Antonio

via V. Emanuele 33 sopra la

sede dell’associazione “Robe dell’altro mondo”

L’incontro, aperto a tutti, sarà introdotto da Franco Barbero


Comunità Cristiana di Base di Chieri
 E.mail postmaster@cdbchieri.it – sito internet: www.cdbchieri.it

SI DICE CHE...

Si dice che Tu ci parli.
Ma non ho mai udito la Tua voce.
Le sole voci che odo sono voci amiche, che mi rivolgono parole preziose.

Si dice che Tu cammini al nostro fianco.
Ma non Ti ho mai scoperto
ad intrecciare i Tuoi passi con i miei.
I soli compagni sono le creature fraterne
che condividono la pioggia, il vento e il sole.

Si dice che Tu ci ami.
Ma non ho mai visto la Tua mano
posarsi sulla mia spalla.
Le sole mani che scopro sono mani fraterne
che stringono, consolano, accompagnano.

Ma se sei Tu, mio Dio, che mi offri
queste voci, questi compagni, queste mani,
allora, nel cuore del silenzio e dell'assenza,
Tu diventi, attraverso tutti questi fratelli,
Parola e Presenza.

Che Tu sia benedetto,
mio Dio e mio Signore!.
(Da Réveil)

MEMORIA DELLA CENA DI GESU' (dalla Didaché)

Ti ringraziamo, o Padre nostro,
per la santa vita di David Tuo servo
che ci hai fatto svelare
da Gesù Cristo Tuo servo.
A Te sia gloria nei secoli. Amen.
Ti ringraziamo, o Padre nostro,
per la vita e per la conoscenza
che ci hai fatto svelare
da Gesù Cristo Tuo servo.
A Te sia gloria nei secoli. Amen.
Come questo pane spezzato era sparso sui colli
e raccolto è diventato una cosa sola
così si raccolga la Tua chiesa dai confini della terra
nel Tuo regno:
perché Tua è la gloria e la potenza
per mezzo di Gesù Cristo nei secoli. Amen.
Vaticano vince braccio di ferro con la Francia

PARIGI-ADISTA. Alla fine la Francia ha ceduto: Laurent Stefanini non sarà ambasciatore presso la Santa Sede. Il 6 aprile scorso il diplomatico è stato nominato ambasciatore all'Unesco. Era stato scelto per ricoprire la carica di ambasciatore presso la Santa Sede il 5 gennaio 2015 in sostituzione di Bruno Joubert. Forte dell'esperienza come numero due dell'ambasciata francese in Vaticano dal 2001 al 2005 e poi come consigliere per gli affari religiosi del Quai d'Orsay, Stefanini, cattolico praticante, non era risultato gradito al Vaticano che alla sua designazione aveva opposto un silenzio equivalente a un diniego. Tra le possibili ragioni ipotizzate allora dalla stampa, l'omosessualità di Stefanini o il desiderio di "punire" la Francia per la legge sul matrimonio gay approvata nel 2013. Ancora non è dato sapere chi ricoprirà la carica di ambasciatore presso la Santa Sede.

(Adista 23 aprile)

​[la Repubblica]

CI RIGUARDA

Il 23 giugno i britannici sceglieranno se restare o meno membri della UE.
É un appuntamento cruciale, non solo per il futuro di Londra ma per la tenuta della stessa Unione, oggi accerchiata dalla crescita dei movimenti euroscettici, dalla crisi dei migranti e dal braccio di ferro con la Russia di Putin. Ecco perché il veto sulla Brexit ha conseguenze che vanno oltre la politica e la società britannica.
Con i giornali del  gruppo Europa  abbiamo guardato al voto  britannico guardando le paure  e i timori delle capitali continentali.
La sfida infatti non è solo economica ma riguarda alla fine tutti noi e l'idea stessa di Unione europea.
Alberto Simoni

(La Stampa 23 maggio)

lunedì 30 maggio 2016

L'INDIFFERENZA CHE DIVENTA COMPLICITA'

Nessuno si è fermato. Sara è morta sotto la violenza assassina di chi le aveva detto di amarla. Ma è morta anche perché chi ha visto non si è fermato e non si è coinvolto nella difesa della vittima.
Ancora una volta dobbiamo dirci che la nostra indifferenza non è solo vigliaccheria, ma è complicità.
F.B.

LA CHIESA CHE SA ACCOGLIERE: VENTIMIGLIA


A Ventimiglia il vescovo e alcune parrocchie hanno accolto chi è stato rifiutato alla frontiera francese. Questa è la chiesa del Vangelo che non gira la testa dall'altra parte davanti al migrante, allo straniero, al povero. La fecondità del Vangelo in questi casi è palese e si traduce in umanità.
F.B.

LA CITTA' DEGLI ALBERI

"A me piacerebbe che gli alberi fossero una struttura portante del territorio e che fossero centrali nella nostra cultura...
Chi va nella "Città degli alberi di Bosco Albergati", dove all'inizio degli anni '90 furono messe a dimora seimila piante, gode di una sensazione di pace e tranquillità a due passi dalla città; lui è ospite, gli alberi padroni di casa".
Cesare Leonardi
(Da Come un albero , Piccola antologia dallo sguardo planetario, Ed. Marcocovalerio, pag.203.)

LA CAMICIA DELL'UOMO FELICE

C'era una volta un re malato di malinconia: diceva di avere già i piedi nella fossa, scongiurava di salvarlo, e prometteva metà del suo regno a chi gli avesse portato sorrisi e felicità.
Figuratevi i cortigiani e i sapientoni! Stavano in adunanza giorno e notte, discutevano rumorosamente, s'insolentivano anche nel fervore del parlare e del cercare; ma il rimedio per guarire quel bizzarro re malato d'ipocondria non riuscivano a trovarlo.
Fu chiamato anche il vecchio della montagna, un sapientone con tanto di barba bianca, il quale dichiarò: "Occorre trovare un uomo felice. Toglietegli la camicia, infilatela al re, il re sarà subito anch'egli felice". Immediatamente partirono cercatori per ogni parte del regno. Fu sonata la trombetta nelle città, nelle cittaduzze, nei paesi e villaggi, ma gli esseri felici non si fecero innanzi. Chi era povero in canna e soffriva d'astinenza, chi era ricco e sospirava per mal di denti o mal di ventre, chi aveva la moglie bisbetica e la suocera in convulsione, chi la stalla appestata, chi il pollaio in rovina e chi i figli sfaccendati...
I cercatori tornarono tutti alla Corte portando delusioni.
Il re continuò a lagnarsi e a promettere metà del regno a chi gli avesse portato la camicia della felicità, mentre i cortigiani e i sapientoni rinnovarono adunanze e discussioni.
Una sera il figlio del re andava passeggiando meditabondo per la campagna. Passando davanti ad una capanna, che aveva il tetto di foglie e di fango, udì parlare e pregare sommessamente.
"Ti ringrazio, buon Dio! Ho lavorato, ho sudato, ho mangiato di buon appetito, ed ora mi riposerò tranquillo su questo letto di foglie. Sono proprio felice!".
Felice?
Dunque c'era un uomo felice?
Il giovane principe volò al palazzo reale. Chiamò le guardie, e ordinò di andare a prendere immediatamente la camicia di quell'uomo felice.
"Dategli quanto denaro vuole...Fatelo barone, conte, duca....Principe anche: mio pari. Ma ceda la sua camicia e portatela al re".
Corsero le guardie alla povera capanna. Offrirono al boscaiolo una fortuna per avere la sua camicia. Ma che! L'uomo felice era così povero che non aveva camicia".
Leone Tolstoi, I più bei racconti per ragazzi, Editrice la Scuola, pag.57

DOMENICA 5 GIUGNO

Alle ore 10 domenica 5 giugno celebriamo l'eucarestia a Pinerolo in Via Città di Gap,13.
Il servizio della predicazione è affidato al gruppo del martedì sera.

IL MITE

"Il remissivo è colui che rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione. Il mite, no: rifiuta la distruttiva gara della vita per un di fastidio, per la vanità de fini cui tende questa gara".
(Norberto Bobbio).

MARTEDI' 31 MAGGIO

Sempre nella sede di Via città di Gap,13 alle ore 21: Gruppo biblico sul libro di Siracide.

OGGI: LUNEDI' 30 MAGGIO IN VIA CITTA' DI GAP

> Ore 15,30 Gruppo biblico


> Ore 17,30: Comitato "Uscire dalla guerra"

> ore 21 Nella parrocchia di San Lazzaro a Pinerolo Franco Barbero introduce una ricerca su: "Itinerario storico nella formazione dei dogmi".

TRUMP - HILLARY
Se vincesse Trump, davvero sarebbe un salto nel buio con conseguenze catastrofiche anche per l'Europa oppure si verificherebbe un risveglio contro la dittatura dell'inciviltà e della violenza?
Purtroppo Hillary è una nullità sul piano politico, in tutto e per tutto incapace di guardare con occhi nuovi all'Africa e al medio oriente, dichiaratamente ostile ai palestinesi.
Mancano i leaders.

F. B.

Referendum. L'esercito degli indecisi

I torinesi che hanno già deciso di andare a votare al referendum di ottobre e hanno le idee chiare voterebbero in prevalenza Sì, il 42 per cento. Il 24 sarebbe per il No. Ma gli incerti sono un esercito, il 34 per cento. In pieno clima elettorale per le amministrative, quanto è sentito il voto per il referendum sulla riforma del Senato? In questi giorni il Pd accelera e parte con la campagna per la raccolta delle firme.
Sara Strippoli

(la Repubblica 21 maggio)
É evidente che con la Lega primo partito nella città, sarà Salvini a guidare la giunta. Si va così verso una deriva lepenista. Nessuno dei nostri candidali ha problemi giudiziari, loro non possono dire lo stesso. Differenze abissali.
GIULIANO PISAPIA, sindaco di Milano

(la Repubblica 21 maggio)

domenica 29 maggio 2016

SABATO 4 GIUGNO A CHIERI

Vi invitiamo ad un incontro di approfondimento Su:
LINGUAGGI NUOVI PER UNA FEDE CRISTIANA ADULTA
Presentazione del libro di Franco Barbero:
"Proposte al popolo di Dio"
Sabato 4 giugno alle ore 10 a Chieri presso il salone chiostro Sant'Antonio - Via Emanuele 33 (sopra la sede dell'Associazione "Robe dell'altro mondo".
Franco Barbero proporrà alcune riflessioni per un rinnovamento:
1) del linguaggio catechistico e omiletico;
2) del linguaggio sacramentale
3) del linguaggio liturgico.

SEGNALAZIONE

Pierpaolo Caspani, Per primi i bambini?, Considerazioni teologiche e pastorali sul battesimo degli infanti, Queriniana Brescia 2016, pgg.184, euro 14.00
Il libro è utile anche se alla fine deve allinearsi agli orientamenti del magistero che ripropone come scelta normale la prosecuzione del battesimo degli infanti.
Chi non ha ben presente il cammino storico, cioè la genesi di un sacramento, troverà qui alcune osservazioni degne di considerazioni: cosa dice al riguardo il Secondo Testamento?
Quale fu la prassi delle comunità primitive? Che cosa successe con Agostino con l'invenzione del peccato originale? Che cosa successe con la teologia tomistica e con il concilio del 1215?
Come operò la riflessione nel tempo della Riforma, compresi gli anabattisti? Nella chiesa cattolica la ricerca è stata bloccata perché dalla tomistica al concilio di Trento (1545-1563) uscì una dottrina molto rigida e si fissò verso il 1614 il rito del battesimo che tale rimase fino al concilio vaticano II.
Oltre 80 anni fa nacque nelle chiese protestanti e cattoliche, su una radicale proposta di Karl Barth l'occasione di un grande dibattito teologico e pastorale. Sostanzialmente ha ancora senso dire che la fede della chiesa o dei padrini sostituisce la fede del bimbo? Non sarà forse l'idea di una chiesa multitudinista, che ha paura di diventare minoranza, a bloccare la possibilità delle due scelte? ....
L'Autore ha conoscenze davvero troppo modeste circa il formarsi della teologia, della prassi e del mercato del suffragio. Egli non esplora quale fu il percorso che potò alla nascita del purgatorio....
Tuttavia lascia intendere la pratica del battesimo agli infanti solleva molti interrogativi e sarebbe più coerente diversificare modalità e tempi dell'iniziazione cristiana.  Domani ne parlerò diffusamente nell'incontro con la parrocchia di San Lazzaro alle ore 21 a Pinerolo.
 Franco Barbero

L'EUROPA CHE MUORE

L'Europa guarda i migranti morire con una freddezza siberiana. Parole, convegni trattati: tutto è chiacchiera.
Abbiamo gettato alle ortiche il meglio della nostra storia e delle nostre tradizioni.
Eppure non possiamo rassegnarci né come cittadini/e né come credenti.
La nostra "salvezza" sta nel fare spazio a chi arriva, non nella difesa armata del nostro spazio. Sono i migranti che, con il loro grido, ci aprono gli occhi sulla loro e sulla nostra realtà.
Franco Barbero
UGUAGLIANZA

1. Senza uguaglianza i diritti cambiano natura: per coloro che stanno in alto diventano privilegi; per quelli che stanno in basso, concessioni o carità.
2. Senza uguaglianza, ciò che è giustizia per i potenti è ingiustizia per i senza potere.
3. Senza uguaglianza la liberta è garanzia di prepotenza dei forti e destino di oppressione dei deboli.
4. Senza uguaglianza la società, dividendosi in strati, diventa una scala gerarchica.
5. Senza uguaglianza, la solidarietà si trasforma in carità e la carità serve a sancire l'ingiustizia.
6. Senza uguaglianza, le istituzioni, da luoghi di protezione e integrazione, diventano strumenti di oppressione e divisione.
7. Senza uguaglianza, il merito viene sostituito dal clientelismo; le capacità dal conformismo e dalla sottomissione; la dignità dalla prostituzione.
8. Senza uguaglianza il diritto alla partecipazione politica diventa una gabbia di tifoseria da stadio.
9. Senza uguaglianza le forme della democrazia (il voto, i partiti, l'informazione, la discussione. . .) possono non scomparire ma diventano armi nelle mani di gruppi di potere.

(Gustavo Zagrabelski, Quale vita, dicembre 2014)

 
Avvertimento gridato sottovoce
È successo un piccolo sgradevole incidente, che vorrei correggere formalmente senza divulgarlo, cioè gridandolo sottovoce. Si riferisce al fatto che il mio nome, mi si dice, appare tra i firmatari del Comitato dei cattolici per il no al referendum. Tutti e tutte che ricevano un testo così sono pregati caldamente di non fare altro che cancellare il mio nome e di non farlo circolare nella lista dei firmatari. Infatti, ricevuto il messaggio dei cattolici per il no, ho risposto che, per ridurre l'astensionismo (che reputo il "nemico" principale) qualsiasi comitato va bene, ma non è detto che li firmi tutti. Ad esempio questo no, quello dei costituzionalisti nemmeno, perché mi pare che il referendum sul pacchetto revisionista renziano voglia essere espressione della sovranità popolare, non di partiti, sindacati, ceti sociali. "La sovranità appartiene al popolo che la esercita" senza impreviste deleghe, grazie.
Lidia Menapace

(Adista 21 maggio)

La prima musulmana nel governo austriaco

Muna Duzdar è la prima musulmana e la prima persona con un background migratorio a far parte del governo austriaco. Christian Kern, che ha giurato ieri come cancelliere, l'ha nominata sottosegretaria. Nata 37 anni fa a Vienna da una coppia di emigrati palestinesi, Frau Duzdar è avvocatessa (ha studiato tra l'altro Diritto internazionale e dei Paesi arabi alla Sorbonne di Parigi), membro del parlamento regionale di Vienna e presidente della Società austro-palestinese. Una carriera tutt'altro che scontata: a scuola aveva problemi col tedesco e per iscriversi al liceo prese ripetizioni. La sua nomina assume un valore tanto più rilevante alla luce dell'ascesa del partito della destra populista Fpö, che insiste da tempo sullo slogan «L'Islam non fa parte dell'Austria». Uno slogan ripreso dal candidato a presidente austriaco Norbert Hofer; che domenica se la vedrà al ballottaggio con Alexander Van der Bellen.
La socialdemocratica Duzdar è uno dei quattro nuovi membri dell'esecutivo voluti da Kern. Il quale si trova a fare i conti con una disoccupazione in aumento e ha annunciato ieri un «New Deal» per far ripartire il Paese. (A. AL.)

(La Stampa 18 maggio)

sabato 28 maggio 2016

DIO AMICO

Dio, amico e compagno di viaggio,
abbiamo bisogno della tua luce
per individuare i sentieri da percorrere,
quelli da scegliere e quelli da evitare.
Vorrei, o Dio, essere un piccolo albero
piantato presso di Te, ruscello d'acqua.
Apri ancora la zolla secca del mio cuore
perché possa accogliere l'acqua che disseta.
Franco Barbero

UNA GIORNATA PIENA DI SPERANZA

Con Francesco Giusti sono appena arrivato da Milano dove abbiamo partecipato all'incontro nazionale di "Noi Siamo Chiesa" a vent'anni dall'inizio dell'esperienza.
E' stata una giornata intensa: tante le riflessioni e le proposte per arricchire questo cammino.
"Noi Siamo Chiesa" ancora una volta ci dà testimonianza di vitalità, e guarda al  futuro con fiducia e creatività.
Il movimento è davvero opera di molte convergenze, ma è indubbio che Vittorio Bellavite e il  gruppo di coordinamento nazionale svolgono un servizio prezioso alla comunità ecclesiale e al Vangelo.
Non posso che ringraziare Dio che cammina con chi cerca un futuro più umano e più felice.
Franco Barbero
Se questo è sport o tifo

La follia ultrà accoltella e la giustizia non agisce. Dopo una settimana sono a casa. Questo lassismo e questa inerzia della giustizia di fatto rendono normale, quasi legittimo, picchiare – accoltellare - ammazzare.
Questa "palestra di violenza" non può essere minimizzata.

F. B.

​[la Repubblica 24 maggio]

184 giuristi per il Sì: ecco la “bibbia” della campagna

«A quanti, come noi, sono giustamente affezionati alla Costituzione del '48 diciamo che, intervenendo solo sulla parte organizzativa e rispettando ogni virgola della parte prima, la riforma potrà perseguire meglio quei principi che sono ormai patrimonio comune di tutti gli italiani». Insomma: «Lungi dal tradire la Costituzione, si tratta di attuarla meglio raccogliendo le sfide di una competizione europea e globale».
Si chiude così il manifesto di 184 giuristi a favore della riforma costituzionale intitolato «Le ragioni del Sì» e voluto dal governo in risposta a quello di 56 colleghi schierati per il No. All'appello ha lavorato un pool di professori - Carlo Fusaro, Stefano Ceccanti, Beniamino Caravita, Cesare Pinelli, Marco Olivetti - sotto l'egida di Massimo Rubechi, consigliere giuridico del ministro Boschi - e sono stati contattati i docenti delle principali università italiane pubbliche e private, da Bolzano a Enna.
Tra le firme appaiono 107 docenti ordinari (tra cui alcuni emeriti), 45 associati e 23 ricercatori. Ci sono l'ex ministro Tiziano Treu, Salvatore Vassallo, Fulvio Tessitore, Michele Salvati; dalla Sapienza di Roma Paolo Ridola, ordinario di Giurisprudenza, e il tributarista Pietro Boria; Mauro Calise della Federico II e Tommaso Frosini del Sant'Orsola Benincasa di Napoli; Marcello Flores D'arcais e Tania Groppi di Siena; Marcello Messori della Luiss; Anna Chimenti e Federico Ghera di Foggia; Francesco Clementi dell'università di Perugia; Marilisa d'Amico della Statale di Milano; Salvatore Curreri e Felice Giuffré della scuola siciliana; Andrea Morrone dell'università di Bologna; Ida Nicotra di Catania; Carla Bassu e Giuseppina Carboni di Sassari; Pietro Ciarla di Cagliari. L'appello, intanto, premette quale dovrebbe essere il ruolo degli studiosi sulla riforma: «Non fungere da terza istanza, bensì offrire all'opinione pubblica strumenti per orientare il proprio voto». Tra questi, il primo è di carattere politico: «L'iter è durato due anni, sei letture, quasi 6mila votazioni; centinaia di emendamenti. Fino alla prima lettura alla Camera il testo è stato condiviso da una maggioranza molto ampia poi ridottasi per motivi non relativi al suo contenuto».
Il riferimento è alla retromarcia di Forza Italia dopo la fine del patto del Nazareno con Silvio Berlusconi: a quel punto «riconoscerle un anomalo potere di veto avrebbe, danneggiato il Paese». Allo stesso modo è respinta l'obiezione che la Sentenza della Consulta che ha abbattuto il Porcellum (la precedente legge elettorale) abbia delegittimato il Parlamento attuale perché non è retroattiva. Non casuale, poi, il collegamento con la commissione istituita dall'allora premier Enrico Letta: riforma Boschi, si legge, e «direttamente» ispirata.
Quattro pagine destinate a diventare la "bibbia" di cinque mesi di campagna referendaria e il supporto giuridico per fondare i Comitati del Sì (Ceccanti è appena diventato presidente di quello toscano). Partendo dall'assunto che la forma modifica ma «non stravolge la Costituzione», c'è un riepilogo delle ragioni del Sì: il superamento dell'«anacronistico» bicameralismo paritario; la riforma del Titolo V dove «per la prima volta non si assiste a un aumento dei poteri del sistema regionale bensì a una loro, auspicata, razionalizzazione e riconduzione a dinamiche di governo complessive del Paese» senza però «azzeramento delle competenze regionali»; i limiti alla decretazione d'urgenza; il rafforzamento del sistema delle garanzie con le nuove regole su referendum e leggi di iniziativa popolare; l'abolizione del Cnel e di qualsiasi riferimento alle province.
Non è trascurato il profilo del taglio «significativo» dei costi della politica, caro agli elettori: 220 parlamentari in meno e un tetto all'indennità dei consiglieri regionali. Bocciata la proposta di spacchettare i quesiti, peraltro già naufragata da sé.
E viene affrontato il nodo dei nodi: il combinato disposto con l'Italicum che suscita nei critici motivi di allarme democratico. Intanto «gli elettori sono chiamati a pronunciarsi solo sulla riforma e non anche sulla legge elettorale». In ogni caso, nulla nell'Italicum «configura un'anomala concentrazione di poteri: la maggioranza di 24 deputati alla Camera per governare non consente al vincitore né di rivedere da solo la Costituzione né di esprimere da solo la composizione degli organi di garanzia. Questo, almeno, dicono i numeri».  
Federica Fantozzi

(L'Unità 24 maggio)

AMARE

"Non amare il ramo simmetrico, non lasciare che la sua immagine sia l'unica nel tuo cuore.
Svanirà.
Ama tutto l'albero, allora amerai il ramo simmetrico, la foglia tenera e quella avvizzita,
il timido germoglio e il fiore rigoglioso,
il petalo staccato e il fiore svettante,
l'ombra splendida del primo amore.
Ama la vita nella sua pienezza".
Jiddu Krishanamurti

venerdì 27 maggio 2016

VENT'ANNI DI "NOI SIAMO CHIESA"

Vent’anni di Noi Siamo Chiesa: incontro nazionale a Milano il 28 maggio

“Noi Siamo Chiesa” compie 20 anni
Dall’“Appello dal popolo di Dio”
a papa Francesco …e oltre
E’ stato un percorso faticoso e controcorrente quello di “Noi Siamo Chiesa”. Ora la riforma della
Chiesa è ancora tutta da fare ma la situazione è più aperta e universale. I sei punti dell’“Appello
dal Popolo di Dio “ del gennaio 1996 devono essere accolti e praticati concretamente.
Milano, sabato 28 maggio 2016
9:30 Introduce e coordina Maria Luisa Cavallari di Noi Siamo Chiesa di Bologna
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa
“Vent’anni: il passato e il presente di Noi Siamo Chiesa”
10:30 Serena Noceti, teologa
“La riforma della Chiesa.
Quanto è indispensabile, quanto è possibile”
Discussione e pausa (13:00-14:00)
14-18:00 Introduce e coordina Mauro Castagnaro di Noi Siamo Chiesa di Crema
Tavola rotonda con
Franco Barbero, teologo, delle Comunità cristiane di base,
Francois Becker, coordinatore dell’incontro Council50, del movimento 3GI
Franco Ferrari, presidente della rete dei Viandanti,
Marco Politi, giornalista, autore di “Francesco tra i lupi”
“Che dire e che fare oggi in Italia e nella Chiesa universale”
Interventi e proposte
17,45 Conclusioni di Michelangelo Ventura di Noi Siamo Chiesa di Brescia
S.Maria Incoronata, Corso Garibaldi 116 (Metrò linea verde Moscova)
Info: vi.bel@iol.it – tel 02.2664753 / 333.1309765 – www.noisiamochiesa.org

DONACI AMORE PERSEVERANTE

O Dio, invano cerchiamo un nome degno di Te.

Tu sei più grande dei nostri modi di pensare a Te,

Tu vai oltre, molto oltre, le nostre parole.

Ci rivolgiamo a Te oggi come alla sorgente dell'amore,

di quello che nasce e sboccia come un fiore,

e di quello che, durando nel tempo, è come un albero

che ha fatto i conti con il sole e la pioggia.

Fa che questo amore che Tu puoi far vivere in noi

resti radicato in Te, si modello sulla vita di Gesù

e possa vivere tutte le sue stagioni.

Possa questo amore, la cui origine è in Te, esprimersi ora,

nel corso degli anni che ci sono dati,

e proseguire nella vita nuova che ci donerai presso di te!

Preghiera

Padre celeste, ti preghiamo di dare a tutti noi il tuo Spirito Santo e di non cessare mai di ridarcelo, perché ci risvegli, ci rischiari, ci incoraggi e ci renda capaci di rischiare il passo, a un tempo piccolo e grande, che, partendo dalla consolazione per mezzo della quale cerchiamo di consolare noi stessi, ci conduca alla speranza in TE. (…)

Che gli uomini si sottomettano alla tua Parola e così possano promuovere la giustizia e la pace sulla terra. (…)

Lodato sii per averci dato in Gesù Cristo, tuo Figlio, la libertà di attenerci a questa testimonianza: noi speriamo in te. Amen

(da K. Barth, Preghiere, Claudiana, 1987)

DAVVERO UN INIZIATIVA RIUSCITA

Domenica 22 maggio la comunità valdese di Pinerolo ha aperto le sue porte al mondo LGBT, rappresentato da alcuni membri della stessa comunità e del gruppo di cristiani LGBT La Scala di Giacobbe, legato all'esperienza di Franco Barbero. Per alcuni era la prima volta che varcavano la soglia di una chiesa valdese, e l'hanno fatto non per restare in disparte ma per partecipare a pieno titolo alla celebrazione.

La liturgia infatti ha visto la partecipazione di diversi volontari, tra cui alcuni attivisti LGBT, e del pastore Gianni Genre, coordinati dalla diacona Alga Barbacini, che ha organizzato la veglia e tenuto la predicazione. Il culto si è aperto, davanti a un folto pubblico, con la spiegazione del perché il 17 maggio sia una data importante, del perché sia stata scelta come giorno della festa e della memoria da parte della comunità LGBT. Dopo l'annuncio del perdono, gli amici LGBT si sono alternati per leggere delle forti e toccanti testimonianze di omofobia e di violenza, provenienti non solo da Paesi lontani e diversi dal nostro, come la Russia, dove attecchiscono con facilità le isterie omofobiche, ma anche da Torino, dove di recente una coppia gay è stata costretta con la violenza ad abbandonare il condominio dove era andata ad abitare; il germe dell'intolleranza e dei pregiudizi violenti attecchiscono ancora adesso, ovunque, nonostante i notevoli progressi nel campo dei diritti civili. La testimonianza di una madre, invece, ha aperto uno spiraglio di speranza: l'amore per il proprio figlio gay e l'accoglienza riservata al suo compagno (“un secondo figlio per me”) fanno sbocciare il fiore della carità là dove forse molti non ne lo aspetterebbero.

Il culto ha ricevuto ulteriore bellezza dagli intermezzi per violino e arpa interpretati da Raffaella Azzario e Giovanni Selvaggi, che hanno proposto splendidi pezzi di Tournier, Vivaldi e Bach. Alga Barbacini nella sua predicazione ci ha ricordato che la natura ama la diversità: osservati al microscopio i fiocchi di neve sono tutti perfetti e tutti diversi, le zebre possono sembrarci tutte uguali ma il disegno delle loro strisce è sempre diverso, il mondo degli animali e delle piante contempla milioni di specie, tutte facenti parte della creazione ma non una uguale all'altra: molte tradizioni e molte culture umane, invece, condannano chi è diverso e non corrisponde alle aspettative del gruppo. Noi stessi, se ci guardiamo allo specchio, notiamo delle asimmetrie nel nostro volto... Il cristiano non è chiamato a obbedire senza pensare ma a battersi perché l'amore e i diritti di tutti siano sempre al primo posto, seguendo il comandamento di Gesù che quest'anno è stato scelto come leitmotiv delle veglie contro l'omofobia e la transfobia: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi (Giovanni 15:12). L'ultimo atto del culto ha visto tutti i volontari e tutta la comunità presente prendersi per mano per la benedizione finale, con la quale abbiamo invocato Dio Padre e Madre perché ci possa sempre far camminare insieme, tenendoci per mano, verso una realtà nuova, un mondo che conosca il conforto della Parola. Prima dell'Amen cantato, le parole del poeta indiano Tagore: “Sporgi la tua mano attraverso la notte, che io l'afferri, la riempia e la stringa; fammi sentire il tuo tocco per tutto il lungo periodo della mia solitudine”. Dopo il culto c'è stato occasione, grazie all'aperitivo preparato nel giardino della chiesa dalle sorelle della comunità, di prolungare il momento fraterno e gioioso.

Vista la forte partecipazione a questa veglia della comunità di Pinerolo, ci auguriamo che il messaggio di amore (non diciamo “tolleranza”) verso le persone LGBT, le quali molto hanno da dare e da dire alla Chiesa di Cristo e alla società nel suo complesso, sia stato accolto e meditato anche da chi conosce poco questo mondo e da chi, forse, fino ad ora ne ha avuto paura o non l'ha considerato in maniera positiva. Ci auguriamo che il cammino di tutte le persone LGBT cristiane (e non cristiane!) possa essere facilitato dall'incontro con persone di buona volontà, che si lasciano guidare dai comandamenti di Cristo, la legge dell'amore.

Giacomo Tessaro

SPALANCA LA FINESTRA

"Apri le persiane, spalanca la finestra,
non vedo che il sole brilla sfolgorante?
E' soffiato il vento, ha spazzato le nuvole,
i cupi brontolii del temporale sono lontani.

Apri le persiane, spalanca la finestra,
lascia entrare la luce della vita:
è il tempo della canzone gioiosa,
il tempo dei giochi dei bambini per le strade
è il tempo di riprendere il lavoro interrotto.

Apri le persiane, spalanca la finestra,
l'amore non ha tempo da perdere,
è troppo prezioso.
Il vecchio, il giovane, il povero, il ricco
hanno bisogno d'essere avvolti dal suo calore.

Apri le persiane, spalanca la finestra,
lascia entrare negli angoli
più reconditi della tua esistenza,
la luce dell'amore, della speranza
e della vita.
Ricevi il dono che Dio ti offre.
Sbrigati, non c'è tempo da perdere".
Renato Coisson, da Spalanca la finestra.


UNA SERATA DA NON DIMENTICARE

Ieri sera, anche se il settimanale diocesano ha cestinato la segnalazione dell'iniziativa, è stato sorprendente trovarci, al "Circolo dei lettori" di Via Duomo 1, per la presentazione del libro di Franco Barbero "Proposte al popolo di Dio" con presenze davvero diverse: persone delle parrocchie di San Lazzaro, di San Donato, di San Domenico con noi della Comunità cristiana di base di Via Città di Gap. Persino un parroco della città.
Giampaolo Fava, Marianna Ruggirello e Francesco Giusti hanno introdotto il dibattito con alcune citazioni, considerazioni e domande che hanno dato il via ad un confronto rigoroso e sereno.
Franco ha sottolineato che il futuro del cristianesimo ha bisogno della testimonianza e della speranza di tutti e tutte noi.
Non possiamo sottovalutare le sfide che la modernità pone alle nostre esperienze di fede. Se amiamo la nostra tradizione cristiana, così ricca e feconda anche nelle sue contraddizioni, sentiamo il dovere di proseguirla e non solo ripeterla. Dunque, non potremo accontentarci di qualche ritocco, di qualche aggiornamento: sarà necessario mettere mano ad un'autentica "rivoluzione" del linguaggio.
La presentazione del libro prosegue oggi a Torino in Via Principe Tommaso 4 alle ore 18, domani a Milano durante l'incontro nazionale di "Noi siamo Chiesa" in Corso Garibaldi 116 (Chiesa Immacolata di Maria), lunedì 30 maggio alle ore 21 nei locali della parrocchia di San Lazzaro (Pinerolo).
A Biella verrà presentato il 26 giugno alle ore 16.
La nostra comunità ringrazia le parrocchie, i gruppi, le singole persone che si sono rese disponibili alla diffusione e ad un pubblico dibattito sul libro.
Finalmente con queste pagine una comunità non si parla addosso, ma gioisce del dialogo con un cristianesimo plurale: piccoli sentieri per far "fiorire tanti fiori diversi che il vento di Dio spargerà come semi di un futuro migliore", come ha detto Ivana .
Fiorentina Charrier

186 professori a favore delle riforme

ROMA. Una mobilitazione capillare per il referendum costituzionale di ottobre. Un comitato in ogni regione oltre al Comitatone per il Sì, a cui hanno aderito 186 costituzionalisti, politologi, docenti di diritto. I supporter del Sì segnalano: sono tre volte più dei 56 costituzionalisti del "manifesto del No" guidati da Valerio Onida. E nel fronte del Sì si ritrovano Franco Bassanini e Mauro Calise, intellettuale non tenero con Renzi, l'ex ministro Tiziano Treu, Beniamino Caravita, Stefano Ceccanti (che sarà anche presidente del comitato Toscana), Claudia Mancina e Francesco Clementi. Un lungo elenco che accompagna le ragioni del Sì, a cominciare dallo slogan: "La riforma modifica ma non stravolge la Costituzione".
É questa la questione che accende lo scontro. Arriva l'ammonimento dell'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale Renzi avrebbe voluto affidare la presidenza del Comitato del Sì, e che ha declinato. Napolitano ammonisce: «Ci vuole sobrietà e libertà per tutti e nessuno però può dire "io difendo la Costituzione votando No, e gli altri non difendono la Costituzione", perché questo mi offende, reca anche a me una offesa profonda». A presiedere il Comitatone del Sì potrebbe essere Beppe Vacca, presidente della Fondazione dell'Istituto Gramsci.
Giovanna Casadio

(la Repubblica 24 maggio)
ANPI: tra NO e dissidenti

Neppure all'ANPI sono d'accordo.
L'Associazione è estremamente divisa e voler dare l'immagine di compattezza è falsificare la realtà. Esattamente come chi divide i partigiani veri da quelli falsi o poco intelligenti. O come chi definisce seri i promotori del NO e disinformati i sostenitori del SÍ o viceversa.

Franco Barbero

​[la Repubblica 21 maggio]

Il Papa abbraccia l’Imam Al Azhar

CITTA' DEL VATICANO. «Il messaggio è l'incontro», ha detto ieri mattina Francesco ricevendo l'Imam di Al Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, massima autorità dell'Islam sunnita. Un messaggio diretto a chi? Anzitutto, come hanno confermato le parole pronunciate sempre nel pomeriggio di ieri dal cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin intervenendo ad Istanbul al primo vertice umanitario mondiale, a coloro che credono che le soluzioni dei conflitti e dei problemi di sicurezza e sviluppo siano solo e soltanto militari. Piuttosto, esiste un Islam col quale si può dialogare che dice «no» alla violenza e la terrorismo. E finalmente, dopo alcuni anni di diffidenze, la millenaria università e moschea del Cairo torna a essere l'interlocutore privilegiato.
Il colloquio fra il vescovo di Roma e l'Imam egiziano, terminato con un caloroso abbraccio, è durato poco meno di trenta minuti. Un incontro «molto cordiale», ha sottolineato padre Federico Lombardi, tutto incentrato «sul tema del comune impegno delle autorità e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto della violenza e del terrorismo, la situazione dei cristiani nel contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente e la loro protezione».
Non è stato facile arrivare all'incontro di ieri. L'occasione l'ha fornita la Comunità di Sant'Egidio che ha organizzato per oggi a Parigi un incontro dal titolo "Oriente e Occidente. Dialoghi di civiltà"; L'Imam, prima di passare da Parigi, ha deciso di dire di sì a un invito fattogli a febbraio da una delegazione vaticana giunta appositamente al Cairo. Da diverso tempo gli uomini del cardinale Jean-Louis Tauran, capo del Dialogo interreligioso, cercavano di ricucire lo strappo avvenuto nel gennaio del 2011. A1lora Benedetto XVI, commentando gli attentati contro i cristiani copti, disse che c'era «l'urgente necessità per i governi della regione di adottare misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose». L'Egitto interpretò queste parole come un'ingerenza politica. Al Azhar, che male aveva digerito anche il discorso di Ratisbona del 2006, chiuse ogni rapporto con la Santa Sede. Tuttavia la diplomazia pontificia non si è arresa. Fino a ieri, quando, presente il segretario copto egiziano del Papa Yoannis Lahzi Gaid, Bergoglio ha regalato all'Imam la sua enciclica ecologica "Laudato si", e un medaglione della pace.
Paolo Rodari

(la Repubblica 24 maggio)

giovedì 26 maggio 2016

PRIMA CHE TI CERCASSIMO

"Prima che Ti cercassimo,
Tu eri già vicino a noi.
Prima che sapessimo invocarti,
Tu eri già il nostro Dio.

Apri il nostro cuore
a questo mistero che ci avvolge:
Tu ci hai amato per primo,
presso di Te possiamo essere felici".
Da "Reveil"

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA

Eucarestia: lode a Dio e condivisione dei Suoi doni
10 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida. 11 Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14 C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». 15 Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 16 Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste (Luca 9, 10-17).
Questa domenica  la liturgia cattolica celebra la festa del Corpus Domini. Siamo invitati ad approfondire il significato della eucaristia nella nostra vita comunitaria e personale. Siccome tale celebrazione è ricorrente e addirittura settimanale in molte comunità, corriamo un po' tutti il rischio di "cadere nell'abitudine".
Un po' di storia
La festa del Corpus Domini nasce e comincia a diffondersi con una certa difficoltà nella seconda metà del tredicesimo secolo nella chiesa cattolica romana. Essa incontrò, ben comprensibilmente, una decisa resistenza da parte di biblisti, teologi e vescovi che vi scorgevano, giustamente, un pericoloso allontanamento dal dato biblico. Tanto più che si accentuò sempre di più l'adorazione dell'ostia nella pietà popolare, anche prescindendo da ogni collegamento con la celebrazione eucaristica. Fu tale la resistenza all'introduzione alla festa del Corpus Domini che nel 1264 il papa dovette ordinare di celebrarla in tutta la chiesa cattolica. Lo stridore era evidente perché la Scrittura non dice "prendete e adorate", ma "prendete e mangiate".
Si era così formata una teologia eucaristica realistico-metabolica tanto che il successivo Concilio di Trento confermò come dogma "la transustanziazione" e dichiarò che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione-trasformazione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del corpo di Cristo e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo sangue. Così il Concilio proclamò che "nel sacramento dell'eucaristia sono contenuti veramente, realmente e sostanzialmente il corpo e il sangue di Cristo" tanto da dichiarare l'anatema, cioè la scomunica, contro chi lo negasse.
Una interpretazione  che non vincola la fede
 Ovviamente si tratta di una interpretazione teologica, non di una verità di fede. Cristiani e cattolici oggi, come nei secoli passati, possiamo comprendere il significato dell'eucarestia in modo molto diverso, cioè con una spiegazione dinamico-simbolica. Mangiare il corpo e bere il sangue di Gesù è un linguaggio simbolico davvero espressivo. Non significa una nutrizione fisica e biologica, ma esprime la possibilità di entrare in profonda comunione di pensieri e di vita con Gesù, di esperimentare la sua presenza nel nostro cammino in modo intimo e profondo. Corpo e sangue esprimono simbolicamente questo nutrire i nostri cuori del messaggio di Gesù, il nostro essere uniti a lui come il tralcio e la vite. Quel pezzo di pane rimane pane, ma noi, mangiandolo, esprimiamo la volontà di "metabolizzare" il suo insegnamento, di fare nostre le sue scelte di vita. Non siamo invitati ad un atto di cannibalismo, ma siamo rimandati alla prassi quotidiana di Gesù. Egli, dopo aver riconosciuto che ogni dono ha origine in Dio, spezzava "scandalosamente" e provocatoriamente il pane, condivideva la mensa con vicini e lontani, con i perduti, i "peccatori", gli eretici, con pagani, con prostitute, con le persone meno accettate e più rifiutate.
Una nuova prospettiva
In questa prospettiva non esiste nessuna parola sacerdotale che trasformi un pezzo di pane nel corpo di Gesù, ma l'eucarestia diventa invito e preghiera affinché possiamo lentamente trasformare le nostre vite sulle tracce di Gesù. Le nostre interpretazioni possono essere diverse, ma resta fondamentale che noi realizziamo nella nostra vita quotidiana la pratica della condivisione con chi è più emarginato, che impariamo a condividere, a praticare la solidarietà. Celebrare l'eucarestia non ha nulla di magico, di puramente spirituale. Oggi è azione estremamente sovversiva perché rompe le prigioni dell'io, invita a riporre fiducia in Dio che dispensa i Suoi doni e ci chiede di rispettarne la destinazione universale.
Per questo motivo è sacrilego "dare la comunione" con atto teatrale a persone come Pinochet o Berlusconi e negarla a separati, divorziati, omosessuali, lesbiche.
Non si tratta di "ciucciarsi un'ostia" per la propria consolazione, ma di lasciarsi interpellare circa la nostra vita. Posso anche mangiare e digerire un tabernacolo intero di ostie, posso fare la “comunione quotidiana” ma rimanere completamente estraneo alla prassi di Gesù.
Le forme celebrative cambiano con i tempi e con i luoghi, ma, se si tratta di una mensa, sarà sempre più importante la partecipazione coinvolgente di tutti coloro che vi prendono parte. Il fatto che parli solo e sempre il prete, è uno scoglio da superare. Il fatto che una donna non possa presiedere la celebrazione è frutto dell'ignoranza e del pregiudizio delle gerarchie cattoliche.
Il brano del Vangelo
Chi ha scelto il brano biblico di oggi, consapevole che la festa del Corpus Domini non può essere giustificata biblicamente ma è un'invenzione ecclesiastica tardiva, ci propone molto opportunamente il brano della "divisione" del pane e dei pesci.
Il significato dell'eucarestia è qui espresso in modo efficace: il mondo soffre perchè il pane, l'acqua, il cibo, la casa, le medicine, il denaro…non sono ben distribuiti.
I beni nel mondo sono in abbondanza: ce n'è per tutti (ecco il simbolismo delle dodici ceste di avanzi). E noi, come i discepoli, abbiamo soltanto "cinque pani e due pesci", avvertiamo la nostra impotenza… Se però, "alzati gli occhi al cielo per benedire Dio" (versetto 16) facciamo la nostra parte, qualcosa cambia.
Il Vangelo non fornisce mai un preciso progetto politico, ma indica una strada. Senza questa pratica della condivisione, il mondo è in mano alle "cricche" internazionali  e ai governi assassini  che "sparano sulla pace". La speranza che alimentiamo ogni volta che celebriamo l'eucarestia è proprio questa: Dio ci spinge a condividere e ciascuno/a di noi ha qualche pane e qualche pesce da mettere in comune.

Il futuro del mondo è in questo dare e ricevere, in questa consapevolezza che i beni comuni ed essenziali non possono essere privatizzati, che siamo responsabili del creato, ma non ne siamo i padroni. L'eucarestia è anche ascolto del grido di chi è privato dell'essenziale per diventare cittadini attivi e cristiani /e adulti che non accettano né il bavaglio dell'informazione né i diktat di chi crede di parlare in nome di Dio ed invece è sordo rispetto ai bisogni reali delle persone.
Celebrare l'eucarestia significa ravvivare in noi la fiducia che le barriere e i muri non sono l'ultima spiaggia del mondo e l'ultima parola della storia.

TANTO PER RICORDARE....

Vi ricordo che oggi Giovedì 26 maggio alle ore 21 presso il "circolo dei lettori" di Pinerolo (Via Duomo 1) la nostra comunità cristiana di base di via Città di Gap presenta il libro di Franco Barbero "Proposte al popolo di Dio".
Sarà anche l'occasione per presentare alcune iniziative comunitarie per l'autunno. Per informazioni 320-0842573. Passate parola ...

Cari saluti
Francesco Giusti

COMUNITA' NASCENTE DI TORINO

Carissimi tutti
vi rammento che questa domenica, 29 maggio, ci sarà l'incontro mensile della Comunità nascente (via Principe Tommaso, 4 - Torino), il programma della giornata sarà il seguente:
dalle ore 10 arrivi e accoglienza, alle 10,30 verrà celebrata l'Eucarestia, il tema scelto è "Il Dio della gioia e della fiducia", poi pranzo comunitario autogestito (chi desidera potrà portare qualcosa e poi si mangerà tutti insieme) nel pomeriggio ci confronteremo sull'argomento "I linguaggi scandalosi e
ambigui della Bibbia".

don Franco preparerà un'introduzione

storico- critica, su testi e passi della Bibbia.
Ci confronteremo sulle nostre ricerche personali fino alle ore 15,30

Inoltre venerdì 27 maggio dalle ore 17,45 alle ore 19,15 Corso biblico a Torino nella sede in via Principe Tommaso, 4: si continueranno a leggere il Libro di Giobbe e si festeggerà il 37esimo anno del Corso biblico.

Ultima cosa, vi ricordo che chi avesse del materiale (articoli, riflessioni, preghiere, foto...) che desidera pubblicare sul blog della comunità lo potrà inviare o a Marianna ( phorfyra@gmail.com ) o a me ( annaserafini79@gmail.com ). Con la partecipazione di tutt* il blog diventerà sempre più attivo!

Un abbraccio
Anna

DOMENICA 5 GIUGNO A PINEROLO

Domenica 5 giugno celebreremo a Pinerolo in Via Città di Gap 13 alle ore 10 l'eucarestia comunitaria.
La predicazione è affidata al gruppo biblico del martedì sera.

CORSO BIBLICO A TORINO

Domani 27 maggio alle ore 17,45 in Via Principe Tommaso 4 termineremo la lettura del libro di Giobbe.
Preciseremo anche tempi e modi della "Giornata a Chieri" sabato 4 giugno
Sono esplosi i comitati

Dopo aver letto le ragioni del NO e quelle del SÍ per centinaia di pagine, mi sono convinto che la polemica e la contrapposizione sono cresciute a dismisura con scarso fondamento.
A mio avviso, i problemi reali sono ben altri e credo che l'errore di fondo stia proprio nella sopravvalutazione della riforma costituzionale. È la mia opinione.
Dopo aver letto una decina di "cartelli" ho deciso che mi occuperò di cose a mio avviso più importanti.
Già aver superato l'impostazione "Cattolici per il no" e "Cattolici per il SÍ" è importante.
Voterò responsabilmente secondo l'opinione che mi sono fatta, ma il mio SÍ alla riforma costituzionale è consapevole che la perfezione non è di questo mondo e che altri voteranno consapevolmente NO. Le opinioni possono essere diverse e rispettabili. Non mi sento di collocare queste diversità al livello degli altri problemi, quelli che per me oggi sono reali e prioritari, cioè il lavoro, la finanza internazionale, i migranti, la sanità, la violenza diffusa, le armi…

Franco Barbero
L'ANPI:  DIVISA TRA SÍ E NO

L'Associazione dei partigiani è alle prese con le polemiche interne proprio sul referendum. Il gruppo dirigente ha infatti deciso di appoggiare il No e raccoglierà le firme per chiedere il referendum insieme all'Arci. Ma non tutti sono d'accordo. Così è stato convocato per il 24 il comitato nazionale dove i dissidenti, dirigenti di Bolzano, Bologna e Trento, potranno esporre le posizioni di chi vuole votare Sì

(la Repubblica 21 maggio)

​[la Repubblica 20 maggio]
"CARO PAPA FRANCESCO, TI STAVO VICINO QUANDO ABBRACCIAVI I MIGRANTI"

Pannella ha spedito una lettera a papa Bergoglio il 22 aprile: "Caro Papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all'ultimo piano, vicino al cielo, per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa". Alla fine i saluti di suo pugno in maiuscolo: "Ti voglio bene davvero tuo Marco"

(la Repubblica 21 maggio)
PERCHÉ IL REFERENDUM SARÀ COMUNQUE UN BIVIO

Infuria - come una tempesta in una bacinella - la polemica sulla "personalizzazione" del referendum costituzionale. Le posizioni in campo sono tre: quella di chi dice che la personalizzazione è colpa di Renzi; quella di chi sostiene (lo fa ora a gran voce il premier) che essa è invece colpa dei suoi avversari; quella di chi ammonisce che, essendo la Costituzione un bene comune, la saggezza dovrebbe indurre a pronunciarsi svincolando il voto dalle sorti particolari del governo e di chi lo guida. Fatto è che non c'è modo di evitare che l'approvazione della riforma costituzionale risulti un grande successo per Renzi e che la sua disapprovazione costituisca per contro una secca sconfitta per lui, tale da segare le gambe della poltrona su cui siede a Palazzo Chigi. Questa è la realtà, ed è inutile cercare di girarvi intorno. Certo, se si vuole indulgere nella ricerca della "responsabilità" di chi ha dato inizio alla personalizzazione, credo sia indubitabile che è stato Renzi, a partire dal momento stesso in cui ha asserito, insistendo nel ripeterlo, che batterlo al referendum significa tout court sconfessare il tassello fondamentale del progetto riformatore che ha dato e dà senso alla sua azione di governo e sorregge la sua leadership. Compiuto il passo, la polemica sulla personalizzazione è balzata sulla scena e non vi è santo che a questo punto possa disinnescarla.
Ma ci si ponga l'interrogativo. È un attentato alla democrazia la personalizzazione, è una prepotenza personalistica che un premier concluda in relazione all'esito delle urne: io ho "fortissimamente voluto" il benfatto o - visto dalle opposizioni - il malfatto, e quindi il dovere di responsabilità nei confronti degli elettori mi induce a proseguire nella strada intrapresa oppure a togliere l'incomodo lasciando ad altri il timone?
Cercare di ignorare che l'intero popolo italiano considera e considererà il sì o il no alla riforma costituzionale anche un sì o un no a Renzi premier significa assumere una posizione non sostenibile.
Ma immaginiamo lo scenario se la riforma non passasse. Il giorno dopo tutti i giornali titolerebbero - e ne avrebbero ragione - "La sconfitta di Renzi"; le opposizioni griderebbero che la bocciatura è stata un grande "plebiscito" del buon popolo contro l'aspirante dittatore che mirava ad affossare la più nobile Costituzione del mondo; la minoranza Pd, con toni forse solo un poco più garbati nella forma, attaccherebbe ancor più il segretario-premier che ha le ambizioni di essere un leader ma non lo è, che ha snaturato il partito svincolandolo dalla sinistra e portandolo ad un centrismo moderato-verdiniano e infine ha fallito. Renzi ne uscirebbe più che politicamente delegittimato: azzoppato. E nel caso in cui non lasciasse il suo ruolo di premier-segretario, non sarebbe che uno sconfitto senza forza. Se poi tirasse la drastica conclusione di ritirarsi dalla vita politica, come pure ha affermato che farebbe, ne deriverebbe, credo, un non auspicabile impoverimento di quella stessa vita.
Non vi è dubbio che la vittoria del no al referendum verrebbe presentata come un plebiscito contro Renzi e si invocherebbe il suo licenziamento. Le conseguenze, più che ipotetiche quanto mai probabili, sarebbero: la caduta del governo, l'andata al voto con il sistema proporzionale puro, il contendersi il consenso popolare da parte di un sistema partitico in pieno affanno. Un sistema disarticolato dalla presenza di una Forza Italia che non si sa più cosa sia e dove voglia andare, da una destra composita e litigiosa dove Salvini ambisce rumorosamente al trono, da un piccolo arcipelago di centro-destra frammentato in correnti che guardano le une a una parte e le altre a quella opposta, da un movimento 5Stelle colpito da turbolenze, da un Pd in preda ai regolamenti interni e molto indebolito, da una Sinistra Italia-Sel impegnata a raccogliere quante più spoglie può a danno della sinistra che si è snaturata.
Quali maggioranza e governo, quale stabilità dei governi e delle istituzioni potrebbero uscirne lo sa solo il Padreterno. Non è difficile prevedere che l'Italia andrebbe ancora una volta incontro ad una crisi organica del suo sistema politico.
Le pennellate del quadro non sono sul luminoso, ma è difficile pensare che non tratteggino uno stato delle cose assai plausibile. Chi ritiene che - una volta affossato Renzi, rimessi in sella la Costituzione nata dai compromessi del dopoguerra e il bicameralismo perfetto, ridato fiato al meccanismo che ha favorito formazione dei governi senza numero susseguitisi dal 1948 ad oggi - lo stellone d'Italia si troverà in condizioni migliori per tornare a risplendere, si mostra davvero ottimista.
Massimo L. Salvadori

(la Repubblica 20 maggio)

mercoledì 25 maggio 2016

DITTATURA E TORTURE IN EGITTO

Egitto Cairo Diritti Centro Nadeem

Roma, 23 maggio 2016 – Alberto Barbieri, coordinatore generale di Medici per i Diritti Umani ha intervistato la scorsa settimana la collega Aida Seif Al Dawla, medico psichiatra, fondatrice del Nadeem Centre , uno dei pochissimi e certamente il più importante centro indipendente per la riabilitazione delle vittime di tortura in Egitto. L’incontro è avvenuto presso la sede del Centro Nadeem al Cairo, attualmente sotto minaccia di chiusura da parte delle autorità egiziane. La limpida testimonianza di Aida Seif Al Dawla mostra in tutta la sua gravità la diffusione della tortura e il grado di compromissione dei diritti umani oggi in Egitto. Nel solo mese di aprile il Nadeem ha documentato 46 esecuzioni extra-giudiziali, 67 casi di tortura e maltrattamenti in carcere, 53 casi di trattamenti medici impropri nei confronti del detenuti. Inoltre è stata rilevata la sparizione forzata di 87 persone che solo in 33 casi sono poi successivamente ricomparse. L’analisi del Nadeem Centre aiuta anche a far luce sul contesto e sulle dinamiche che hanno portato alla tragica morte di Giulio Regeni, indicando senza esitazione la responsabilità di un intero sistema di repressione.

ATTENZIONE: DOMANI GIOVEDI' 26 MAGGIO ALLE ORE 21

LA COMUNITA' CRISTIANA DI BASE
DI VIA CITTA' DI GAP 13 DI PINEROLO
Organizza giovedì 26 maggio alle ore 21
presso il "CIRCOLO DEI LETTORI"
(Pinerolo, Via Duomo 1)
la presentazione del libro:
"PROPOSTE AL POPOLO DI DIO"
di don Franco Barbero
Interverranno:
Francesco Giusti ("Noi Siamo Chiesa")
Marianna Ruggirello (Animatrice della Comunità nascente di Torino).
Coordina l'incontro Giampaolo Fava della Scala di Giacobbe
Sarà presente l'Autore.
Saranno disponibili copie dello scritto.
Sarà l'occasione per presentare alcune iniziative comunitarie per l'autunno.
Per informazioni: 3394018699- 3200842573
Ci auguriamo di poter dialogare con cittadini e cittadine di cultura e di fede diversa.