lunedì 31 maggio 2010
NON E' DIFFICILE TROVARE A CHI DEDICARLO
La menzogna riesce a conquistare regni senza fare la guerra e talvolta proprio perdendone una; può dare e togliere lavoro, può ridurre una montagna a un mucchietto di terra e fare di un mucchietto di terra una montagna. Ha presieduto per molti anni ai comitati delle elezioni: riesce a fare di un moro un bianco, di un ateo un santo e di un dissoluto un patriota; può fornire informazioni segrete ai ministri stranieri e accrescere o rovinare la reputazione di una nazione.
La menzogna è una dea che si libra nell'aria con un enorme specchio per poter abbagliare le folle e mostrare, a seconda dell'inclinazione, la loro rovina nel loro interesse e il loro interesse nella loro rovina. […]
Vi è un punto essenziale in cui il bugiardo politico si distingue dagli altri esperti di quest'arte: egli necessita di breve memoria, essenziale alle diverse circostanze in cui si ritrova, e a seconda dell'inclinazione della persona nella quale si imbatte, per smentirsi o giurare su entrambi i lati di una contraddizione.
Quando si descrivono le virtù e i vizi dell'umanità è certamente utile avere a portata di mano qualche personaggio eminente su cui ricalcare la descrizione. Ho osservato attentamente questa regola e l'immaginazione ha richiamato alla mia memoria un certo grand'uomo, sommo esponente di quest'arte.
Attraverso una pratica ventennale e costante, costui si è guadagnato la reputazione di mente più fine d'Inghilterra nella gestione degli affari pubblici; la superiorità del suo genio consiste in un fondo inesauribile di menzogne politiche che dissemina copiosamente ogni qualvolta apre bocca e che, con una generosità senza precedenti, dimentica nella mezz'ora che segue, contraddicendosi.
Costui non si è mai chiesto se un'affermazione fosse vera o falsa, ma solo se fosse opportuno affermarla o negarla a seconda della circostanza e del suo interlocutore; se pensate quindi di ragionare sulle sue asserzioni cercando di interpretarle, giacché vi pare vero il contrario, dovrete riflettere a lungo e ne uscirete sconfitti; che gli crediate o no, l'unico rimedio è di supporre di aver udito suoni inarticolati e privi di significato.
Questo vi risparmierà lo sdegno dinanzi ai giuramenti sacri che inserisce all'inizio e alla fine di ogni sua proposizione, sebbene non creda che possa essere accusato di spergiuro verso Dio o Cristo, dal momento che ha ammesso pubblicamente di non credere né all'uno né all'altro.
JONATHAN SWIFT (1667-1745)
(da "L'arte della menzogna politica", Rizzoli 2010) Traduzione di B. Antonucci
ISRAELE: UN GOVERNO ASSASSINO
PERCHE’ NON SCRIVO SU VIOTTOLI?
- Con l'età e le poche forze che mi restano, mi sto dando delle priorità alle quali attenermi.
- Nel pieno rispetto del lavoro della redazione, la mia personale visione culturale, politica, biblica ed ecclesiologica si muove con sensibilità diversa. Viottoli è una delle voci comunitarie che raccoglie le predicazioni di fratelli e sorelle di Pinerolo e Torino e tanti altri elaborati. Ricevo Viottoli e ci trovo sempre qualcosa che mi interessa.
- Noi vecchi, come scrissi sul mio blog un mese fa circa, dobbiamo fare dei passi indietro dove altri possono benissimo camminare senza di noi.
- Oggi io sento prioritario svolgere il mio piccolo ministero in nuove esperienze cristiano-ecumeniche di base dove avverto un diffuso bisogno ed una vasta richiesta di confronto teologico. I contatti epistolari, i dialoghi personali, gli incontri pubblici, le nuove comunità che accompagno mi indicano spazi nuovi da aggiungere alla mia agenda pastorale che si è fatta incredibilmente varia.
- Devo aggiungere che, mentre continuo a dare tutto il contributo che mi è possibile alla vita della comunità cristiana di Pinerolo, chi desidera conoscere le mie riflessioni personali e le ricerche comunitarie alle quali partecipo, non avrà difficoltà ad incontrarmi nei gruppi biblici, nelle varie comunità, nei dibattiti, nel mio blog.
- Facciamo fiorire nuove iniziative nello spirito della convivialità delle differenze.
CARI ITALIANI, DOPO LE CASE, VI PULIAMO LA CITTA’
Ragazzi bengalesi, mauriziani, ivoriani e ghanesi una volta al mese ripuliscono le strade di Palermo. L'iniziativa è della associazione Life and life.
Lo slogan è "insieme per una città pulita". "Vogliamo dare il buon esempio" dice Arif Hossain, rappresentante dell'associazione, originario del Bangladesh. Divisi in piccoli gruppi, i ragazzi si concentrano sul centro storico. "Siamo cresciuti a Palermo" spiega Arif "qui abbiamo famiglia, lavoro. Noi teniamo a questa città e in questi mesi l'abbiamo vista coperta di spazzatura, incendiata, sporca. Abbiamo sofferto molto. Ora vogliamo fare qualcosa". (Claudia Brunetto)
domenica 30 maggio 2010
CASTEL SAN PIETRO SVIZZERA
TORINO: CHE GIORNATA COMUNITARIA...
CHIERI
PIOSSASCO
sabato 29 maggio 2010
DON DOMENICO PEZZINI
UNA LETTERA CON MOLTI INTERROGATIVI
> Delle volte mi viene il dubbio che Dio buono e giusto esista e dov'è sta e
> che cosa fa
> Dov'è Dio, quando il vaticano,le sue gerarchie sono coinvolte in scandali
> sessuali,finanziari,hanno privilegi,soldi,si intromettono in affari di
> altri stati solo per proprio interesse
> Dov'è Dio,quando il clero tuona contro il popolino,ma non dice una parola
> contro i potenti che ne combinano di tutti colori,che opprimono il popolo
> pur ottenere soldi
> Dov'è Dio,quando una mamma di 39 anni muore lasciando 2 bambini piccoli,
> cosa ha fatto di male.Perche delinquenti,potenti che fanno del male agli
> solo per il gusto del potere vivono fino a100 anni.
> dov'è la giustizia divina
> Dov'è Dio ,quando i politici rubano,fanno leggi a loro
> favore,corrompono,si fanno corrompere,limitano la libertà delle persone e
> della parola,promettono senza mantenere,fanno di tutto per mantenere i
> loro privilegi togliendo il necessario agli altri,non si fanno giudicare
> per le loro malefatte
> Dov'è Dio,quandopermette a pochi uomini di opprimere,di rubare,far morire
> di fame miliardi di persone innocenti
> Dov'è dioquando gente nata in paesi poveri,non sviluppati,vengono
> snobbatida popoli che hanno il privilegio di essere nati in paesi ricchi
> Dov'èDio ,quando il benestante non accetta il povero,il miserabile,il
> perseguitato e non li aiuta
> Dov'è Dio,quando gli italiani si son bevuti il cervello davanti alla
> televisione e al suo padrone,che viene adorato e votato.Hanno immolato
> moralità,senso del dovere,fraternità,etica,rispetto sull'altare dl
> guadagno facile,il successo a tutti i costi anche calpestando gli
> altri.Tutto questo inculcato dal pensiero perverso e
> megalomane,dittatoriale del nostro caro capo dello governo e soci
> Dov'è Dio ,quando vede che stiamo distruggendo questa terra,la stiamo
> distruggendo solo per avidità non per necessità
> Qui mi fermo,ma l'elenco sarebbe ancora lungo.Ma la mia domanda e sempre
> quella DOV'E DIO?
>
> Scusami per lo sfogo ti mando i miei auguri di buona guarigione e Tanti
> Saluti
> Luigi
>
>
>
>
LA MIA RISPOSTA
venerdì 28 maggio 2010
PREDICAZIONE DOMENICALE
SIMBOLICA TRINITARIA: UN INVITO AD AMARE
(Giovanni 16, 12-15)
Anche questi pochi versetti fanno parte dei cosiddetti “discorsi di addio”. In essi il redattore del Vangelo di Giovanni, in uno stile mille miglia lontano dal linguaggio di Gesù, vuole confermare i discepoli nella fede. La necessità di perseverare, di non lasciarsi deprimere nei tempi lunghi viene già anticipata ai giorni in cui il nazareno era vicino al suo gruppo. E’più che probabile che Gesù, prevedendo la sua fine, ne avesse parlato loro espressamente e li avesse incoraggiati a fidarsi di Dio, del Suo “soffio” vitale: “ Dio, come un vento di vita vi accompagnerà sempre”.
Oggi la liturgia vuole tentare di dimostrare che Dio è trinità. Di fatto si parla del Padre, di Gesù e dello Spirito della verità, come se da questo testo e altri simili si potesse ricavare il dogma trinitario, definito nel
I testi biblici, anziché essere letti come racconti e testimonianze dell’agire di Dio, vengono imprigionati nel linguaggio filosofico di quel tempo lontano. Il “figlio di Dio” diventa il “ Dio figlio” e il soffio di Dio diventa lo Spirito Santo. In questo modo la simbologia viene codificata come dogma che nega sostanzialmente il monoteismo di Gesù. Ha ragioni da vendere chi parla di un monoteismo apparente, anzi di un vero e proprio triteismo che lentamente penetrò nel cristianesimo ufficiale.
E’ ovvio che si può essere cristiani e cattolici senza ritenersi trinitari. E’essenziale,invece, attenersi alla fede di Gesù che adorava un solo Dio.
Ho dedicato centinaia di pagine nei miei scritti per illustrare questa svolta dogmatica oggi documentata da moltissimi teologi.
Tuttavia, mi sembra importante valorizzare
Non solo: l’immagine stupenda dello Spirito Santo esprime la presenza ventosa, sollecitante, imprendibile ed imprevedibile di Dio stesso. Lo Spirito Santo è Dio stesso in azione, in una azione tutta da scoprire e da accogliere.
L’incarnazione non è Dio che si è fatto uomo, ma il dono concesso a Gesù di testimoniare nella sua vita (= carne) la volontà di Dio, il Suo amore e
L’incarnazione è per noi un linguaggio mitico molto espressivo: ognuno/a di noi è chiamato a far penetrare, a “incarnare” nella propria esistenza quotidiana la volontà di Dio. Siamo addirittura chiamati/e, sulla strada di Gesù, a “incarnare Dio”.I linguaggi mitici e simbolici non vanno sciupati, non vanno presi alla lettera, ma interpretati.
“Ho ancora molte cose da dirvi…”
Ecco dove la fede ci orienta: ci invita ad avere fiducia, a confidare sul fatto che il messaggio di Gesù è vivo e non finirà mai di svelarci orizzonti nuovi. La forza che viene da Dio, il Suo soffio che dà vita continuerà a sospingerci senza sosta sui sentieri del Vangelo e continuerà ad additarci la direzione di vita del nazareno nelle mutate situazioni del nostro oggi.
Se la simbolica trinitaria ci spinge a combattere contro l’egoismo e la chiusura nel nostro tornaconto per gettare ponti di amicizia e solidarietà, la promessa di Gesù ci spinge ad alimentare la fiducia verso il futuro, come tempo in cui si accenderanno nuove luci, si” inventeranno” nuove esperienze d’amore, si sconfesseranno i nuovi idoli. Come Gesù camminava con coraggio e fiducia davanti al gruppo, così il suo messaggio continuerà a gettare fasci di luce davanti a noi e nel cuore di milioni di uomini e donne.
La festa della trinità così intesa non ci affida una dottrina da credere, ma un dinamismo da realizzare: accogliere la parola di Dio e lasciarci sospingere dalla Sua forza che vuole aprirci all’amore. C’è dunque un cammino di fede e di vita che Dio tiene aperto per il mondo e per ciascuno e ciascuna di noi.
IN LIBRERIA I LIBRI SULLA LIBERTA'
COMUNICATO STAMPA
IN LIBRERIA I LIBRI SULLA LIBERTÀ
- Una iniziativa congiunta di editori, scrittori e librai -
La legge attualmente in discussione al Senato relativa alla pubblicabilità degli atti giudiziari approvata in Commissione Giustizia configura una grave limitazione della libertà di informazione dei cittadini.
Una libertà essenziale, tutelata non solo dalla nostra Costituzione ma anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Una libertà che si coniuga strettamente alla libertà di stampa che è la precondizione del lavoro di chi scrive, pubblica e diffonde i libri. Ci sembra importante dare un contributo alla riflessione e all’approfondimento di un tema centrale di ogni Stato di diritto, di ogni democrazia liberale. Riflessioni e approfondimenti che in gran parte sono contenuti nei libri: classici e contemporanei, di narrativa e di poesia, come di saggistica o manualistica.
Da qui l’iniziativa che promuoviamo come librai ed editori nella settimana dal 31 maggio al 6 giugno:
READING DI LIBRI SULLA LIBERTÀ NELLE LIBRERIE ITALIANE
Ciascuna libreria organizzerà ora e giorno delle letture con autori e lettori, secondo un calendario che verrà reso noto nei prossimi giorni.
La manifestazione di apertura si terrà al Teatro Quirino di Roma lunedì 31 maggio alle ore 17.00.
Parteciperanno editori, librai e diversi autori – tra cui Corrado Augias, Carlo Bernardini, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Guido Crainz, Rosetta Loy, Valerio Magrelli, Alessandro Pace, Antonio Pascale, Christian Raimo, Stefano Rodotà, Giovanni Sartori, Tiziano Scarpa, Marco Travaglio, Nadia Urbinati, Chiara Valerio – che leggeranno brani di libri dedicati alla libertà, di informazione,di opinione e di scelta,di stampa.
Marco Cassini e Daniele di Gennaro (minimum fax)
Alessandro e Giuseppe Laterza (Editori Laterza)
Stefano Mauri (Gruppo editoriale Mauri Spagnol)
Hanno condiviso l’iniziativa finora:
I LIBRAI
Fabio Masi - Ultima Spiaggia - Ventotene
Cossavella - Ivrea
Libreria Pisanti - Napoli
Librerie Coop
Libreria Vesuvio Libri – San Giorgio a Cremano -
Nicoletta Maldini Libreria Trame - Bologna
Libreria
LIBRERIA CARNEVALI - Foligno
Il caffè letterario - Bergamo
Rodrigo Dias – Croce - Roma
Edoardo Scioscia - libreria MEL e delle librerie Libraccio
Luigi L. Licci - Libreria Gulliver - Verona
Sonia Galli - Libreria Fahrenheit - Piacenza
Libreria Colombre - Erba
Giovanni Pelizzato –
Martin Alber. - Libreria Buchgemeinschaft - Merano
A. Maria Veronesi -
Libreria CUEU delle Edizioni QuattroVenti- Urbino.
Pier Franco Fadda - Libreria Mondadori - Nuoro
Fabio Caccia - La passeggiata librocaffè - Genova
Libreria Atene - Imperia
Libreria Nutrimenti - Napoli
Paolo Spinello e Eleonora De Agostini – Libreria Apogeo - Adria
Maurizio Mecozzi – Libreria Ven.pr.ed - Marino
Battistina Delle Piane - Libreria Libro Più - Genova
Alberto Ottieri – MelBookstore e Librerie Ubik
Martino Montanarini - Giunti al punto
Dario Giambelli - Feltrinelli
Maria Laterza - Laterza Bari
Piera d'Annunzio e Armando Sanguini - le Librerie associate Pergamon e L'altra Pergamon ROMA
Pieranna Margaroli - Libreria Margaroli Snc – Verbania
Libreria minimum fax - Roma
Ugo Cundari – Libreria Loffredo - Napoli
Giorgio Pignotti – Libreria Rinascita – Ascoli Piceno
Lucia Re – Il seme - Roma
Pasquale Iacobino – Libreria Claudiana - Firenze
Francesca Boragno – Libreria Boragno – Busto Arsizio - Varese
Lavinia Ciuffa - Open Door Bookshop - 00153 ROMA
Volpe Antonio – LibriAmo- Santeramo in Colle (BA
Enza Campino - Libreria Tuttilibri - Mondadori -Formia
Riccardo Campino - Libreria dei Sette - Mondadori - Orvieto
Piera Dattena - Libreria – Cagliari
Libreria Voltapagina - Mondadori - Roma
Tiberio Sarti - Mondadori
GLI EDITORI
Marco Zapparoli – Marcos y Marcos
Salvatore Cannavò – Edizioni Alegre
Della Passarelli – Sinnos Editrice
Giuseppe Russo – Neri Pozza
Manuel Kromer – Claudiana
Antonio Sellerio– Sellerio
Cecilia Palombelli – Viella Editore
Giannino Stoppani
Gianni Giorgi – Garage960 Ed.
Ada Carpi e Andrea Palombi – Nutrimenti srl
Danco Singer – Motta on line
Carlo Feltrinelli – Feltrinelli
Luigi Brioschi – Longanesi
Agnese Manni – Manni editore
Ugo Magno – Mesogea
Stefano De Matteis – Ancora del Mediterraneo
Paolo Mieli – Rcs Libri
Bruno Mari – Giunti
Davide Musso – Terre di Mezzo Editore
Giulio Milani – Trans Europa Edizioni
Francesco Aliberti – Aliberti Edizioni
Massimo Vitta Zelman – Skira
Maria Grazia Mazzitelli – Salani
Daniela Di Sora – Voland
Luca Formenton – il Saggiatore
Lorella Fontanelli – Epika Edizioni
Carmine Donzelli – Donzelli
Maddalena Cazzaniga Edizioni Ambiente – VerdeNero
Paola Soriga – Nuova Frontiera
Ginevra Bompiani Nottetempo
Elvira Zaccagnino – Edizioni
Riccardo Bassani – Edizioni Gorée
Pietro Biancardi – Iperborea
Daniele Olschki – Leo S. Olschki
Annamaria Malato – Salerno Editrice
Lillo Garlisi – Melampo Editore
Matteo Fago – L'Asino d'oro edizioni
Gaspare Bona –Instar Libri
Cooperativa Universitaria Catanese di Magistero
Elido Fazi – Fazi Editore
Lorenzo Fazio – Chiarelettere
Giovanni Carnevali – Editoriale umbra
Agostino Quadrino – Garamond
Mario Argiolas – Cuec Editrice
Antonio Napolitano – Agenzia Libraria Editrice
Contatti
Nicola Attadio
Editori Laterza – Ufficio stampa
Cell. 3464936539
Tel. 0645465302
Giulia Civiletti
Chiarelettere - Ufficio stampa
Via Melzi d'Eril 44 - 20154 Milano
cell. 3485238601 - tel. 0200649632
giulia.civiletti@chiarelettere.it
Alessandro Grazioli
minimum fax – Ufficio stampa
cell. 348 3209427 – tel. 06.333.6545
alessandro@minimumfax.com
MIA INTERVISTA A GILBERTO SQUIZZATO SU UN SUO LIBRO
di
con la prefazione di Beppe Giulietti
e una nota di Roberto Natale
Da cinque anni ormai subisci un pesante mobbing da parte della Rai che ti ha estromesso da ogni attività, pur avendo ordinato il Tribunale del lavoro ormai da diciotto mesi il tuo pieno reintegro come autore e regista. Il libro nasce dunque come risentimento nei confronti di questa palese violenza?
No. Le mie vicende personali torneranno davanti al giudice a settembre. Se ho scritto
Qual’è a tuo avviso la causa fondamentale di questa malattia mortale?
Nel libro spiego proprio questo, a cominciare dai meccanismi di occupazione che servono al sistema dei partiti e al governo che ad ogni elezione la considerano un bottino da spartirsi per quote. E mi chiedo perciò come restituirla ai suoi legittimi proprietari, cioè ai cittadini che pagano il canone, come cambiare radicalmente i criteri di nomina della sua governance, come ? Come garantire nei TG e nei GR un autentico pluralismo, dando voce non solo alla politica ma anche e soprattutto alle tantissime articolazioni della società (associazioni, sindacati, università, scuole, centri di ricerca, comunità locali).
Denunci anche la progressiva esternalizzazione dei processi di produzione dei programmi…
Questo è un altro dei mali che, a mio avviso, hanno ridotto la capacità della Rai di essere la più importante agenzia culturale del paese. Ma c’è anche la questione della pubblicità, che vuole programmi conformi alla sua visione del mondo, al suo modello di società fondata sul consumo e sull’omologazione e che preferisce prodotti evasivi, conformisti, privi di senso critico del reale, a volte anche trash. Quale dev’essere il corretto rapporto fra programmi e pubblicità in un autentico servizio pubblico? Se non si risolve questo nodo, inutile sperare in un miglioramento della qualità.
Tutta colpa del conflitto di interessi di Berlusconi?
Non solo. Infatti non faccio sconti al centrosinistra che non ha voluto nei suoi sette anni di governo sanare questa questione: anzi ha pensato fino a poco fa di “dimagrire la Rai”, vendendone una o due reti.
Da dove ripartire?
Anzitutto da una diagnosi precisa della malattia: la progressiva omologazione della Rai alle emittenti commerciali, il mancato rinnovamento dei quadri editoriali, l’impoverimento del suo know per una politica di incentivazioni all’esodo dei dipendenti, la rinuncia ad avere un pool di formidabili autori interni, l’ipertrofia della burocrazia amministrativa a discapito dei quadri editoriali e creativi, l’alluvione di politici che esondano in ogni area del palinsesto, la mancata riforma federale di Rai Tre.
Se questo è il quadro, allora non è meglio davvero privatizzarla?
E chi ci informerà in modo disinteressato e davvero pluralista su quanto accade nel mondo? Chi ci darà un racconto della realtà fedele alla verità? Gli editori privato hanno il dovere di non dire falsità, ma non quello di dire tutta /(cioè tutte) le verità, dando voce soprattutto a coloro che voce non hanno: i lavoratori, i gruppi più deboli e non garantiti, i giovani che non inseguono il successo dei reality e dei talent show, i precari, i disoccupati, i quattro milioni di immigrati che vivono con noi, i loro figli della cosiddetta “seconda generazione”… Non sarebbe un paradosso spegnere il servizio pubblico radiotelevisivo proprio mentre dal satellite giungono nelle nostre case centinaia di canali controllati da potentissimi network planetari? E’ tempo che cominciamo a considerare l’informazione pubblica e anche l’onesto racconto della realtà che deve percorrere fiction, talkshow, telefilm, ecc. come un bene pubblico e strategico, esattamente come l’acqua della quale non vogliamo essere espropriati.
Riuscirà la Rai a sopravvivere al progetto della P2 di svuotarla, di asservirla al governo e di renderla un residuo marginale del mercato radiotelevisivo?
Dipende da tutti noi. Vedo che molti si stanno muovendo in questa direzione: movimenti di base, gruppi di facebook, associazioni per la libertà di stampa… La battaglia è tutt’altro che persa. Spero che il libro aiuti a inquadrare con una buona precisione la complessità dei problemi e le strategia da seguire, perché protestare non basta.
UN SORRISO
CRESCE L'ESPORTAZIONE DI ARMI ITALIANE
(fonte: www.unimondo.org)
NELLE TUE MANI, O DIO
Il mio tempo sta nelle Tue mani.
Ora posso essere tranquillo, tranquillo in Te.
Tu dai sicurezza, Tu trasformi tutto.
Dammi un cuore forte, rendilo forte in Te.
Le preoccupazioni mi assillano, sono troppo pesanti.
Scoraggiato mi chiedo:"Domani che succederà?".
Ma Tu mi ami, non mi lasci cadere.
Padre, Tu sarai con me.
Fretta e corsa, il tempo che incalza
e la spinta a sempre fare,
mi danno la caccia e mi tengono prigioniero.
Signore, grido:"Vieni a liberarmi!
Guidami Tu, passo dopo passo".
Ci sono giorni che rimangono senza senso.
Impotente vedo come il tempo scorre.
Ore, giorni, anni passano
e mi chiedo dove sono finiti.
Il mio tempo sta nelle Tue mani.
Ora posso essere tranquillo, tranquillo in Te.
Tu dai sicurezza, Tu trasformi tutto.
Dammi un cuore forte, rendilo forte in Te.
(Meine Zeit steht in Deinen Haenden, Peter Strauch, 1981. Trad. di Helene Fontana)
QUANDO C'E' UN PO' DI DIGNITA'
giovedì 27 maggio 2010
LA SCALA DI GIACOBBE : 22 MAGGIO
AD UN PASSO DALLA DITTATURA
IL TEMPO CHE PASSA
Diventeremo vecchi tutti, un giorno,
entreremo nel silenzio,
distingueremo le cose importanti
da ciò che è inutile.
Un giorno si annebbierà il nostro sguardo,
stanchi muoveremo i passi,
i colori della sera
segneranno il nostro tramonto.
Conosco un uomo vecchio,
ha sempre portato gravi pesi,
non si è sottratto alla fatica.
Penso al suo volto calmo e silenzioso,
alla saggezza di tanti percorsi solitari.
La sua vita era dura: povertà e miseria,
eppure il tono tranquillo della voce
non evoca amarezze, ma bontà.
Diventeremo vecchi e stanchi.
Preghiamo, perché le nostre voci
diventino più miti e indulgenti
e i nostri volti specchi della pace.
Viola Renvall (da: Joerg Zink, Come pregare, Claudiana, Torino, 1988)
Fw: CHI LANCIA MISSILI E......
mercoledì 26 maggio 2010
RIVALTA: FESTA DEL PANE NOSTRO
UNA PROFESSIONE DI FEDE
UNA PROFESSIONE DI FEDE
P. Accogli, o Signore, la nostra professione di fede.
Noi crediamo in Te, o Dio datore della vita.
T Tu ci sei venuto incontro amorosamente
e ci hai indicato
nella persona, nella storia, e nelle scelte di Gesù.
1. Questo Gesù di Nazareth, nato in terra di Galilea,
in una regione disprezzata e semipagana,
cresciuto ed educato nella casa di Maria e Giuseppe,
è oggi per noi il luogo più significativo da Te scelto
per rivelare
2 Come i figli del popolo di quella terra
egli trascorse gli anni dell’infanzia e della giovinezza
in una famiglia numerosa
come tante altre in Israele.
Nella preghiera aprì il suo cuore a Dio.
T Crebbe tra casa, lavoro e sinagoga
tra gli amici e la gente del villaggio.
Dalle labbra di Maria e di Giuseppe
ascoltò le testimonianze del suo popolo.
Nelle parole dei profeti trovò la luce.
1 Alla scuola del Battista maturò nuovi orizzonti,
nella sinagoga di Nazareth annunciò il tempo ormai presente
in cui Dio opera la liberazione degli oppressi.
2 I ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano,
i lebbrosi guariscono, i sordi odono, i morti risuscitano
e la bella gioiosa notizia è annunciata ai poveri.
1 In quei giorni sulle polverose strade della Palestina
si fece amico dei peccatori e andò a mensa con loro,
a Cana brindò con gli sposi, condividendo la loro gioia.
2 Si indignò davanti a chi chiedeva segni e miracoli,
si commosse e pianse per la morte di Lazzaro,
parlò con amore alla prostituta di Samaria.
1 Come partecipò al gioco spensierato dei fanciulli
e cantò le giulive canzoni del suo popolo,
così condivise l’emarginazione dei più deboli,
la solitudine dei lebbrosi e dei maledetti della terra.
2 Ai poveri annunciò il regno di Dio,
facendo della sua vita quotidiana in mezzo a loro
un segno di condivisione concreta e di speranza.
Ai ricchi presentò l’esigenza radicale di cambiar vita.
T Egli, amico di chiunque era solo, emarginato, disperato,
parlò di Te come del Padre comune, suo e nostro;
ci svelò con la vita e con le parabole il Tuo amore,
fu uomo di preghiera e ci insegnò a pregarTi di cuore.
1 Per lui Dio era come una tenera madre
che tutti e tutte accoglieva nel Suo amore.
Gli piaceva sorridere, ed ancor più abbracciare.
Le donne lo sentirono amico ed alleato.
2 Il suo passaggio fu come una semina
di gioia, di fiducia e di speranza.
Il calore delle sue mani infondeva salute,
la luce dei suoi occhi liberava dall’angoscia.
T Egli, profeta povero, mite ed appassionato
non pensò mai di avere l’esclusiva di Te;
anzi, parlò sempre di Te, o Dio vivente,
come di una sorgente per tutte le creature.
1 Ma attorno a lui crebbe l’opposizione dei potenti,
contro di lui si scatenò l’ira dei sommi sacerdoti
e le persone pie lo giudicarono un sovvertitore.
2 Fu sulla terra come un raggio della Tua luce, o Dio;
come un faro che illuminava nuovi sentieri di vita,
ma molti congiurarono per spegnere quella luce.
1 Sembrò, anzi, che le tenebre avessero il sopravvento,
ma Tu, o Padre-Madre, lo hai amato a tal punto
da donargli la vita nuova della risurrezione.
2 Hai costituito quest’uomo Tuo figlio prediletto,
lo specchio che riflette per noi il Tuo volto:
egli è la strada che ci conduce alla Tua volontà.
T Noi crediamo in Te, o Dio di Gesù e Dio nostro.
Possa la nostra vita seguire le orme di quest’uomo
che Tu hai scelto e guidato perché portasse l’evangelo
e fosse un segno vivente di Te in mezzo al mondo.
(Franco Barbero 1986)