giovedì 30 settembre 2010

LETTERA










Estratto da lettera molto lunga.



Gentile don Franco,

io ciò una domanda che ci tengo molto. Lei è diverso dal mio parroco quindi sono parroci diversi e a me piacerebbe avere un riassunto vero della religione cristiana. Come posso fare io che non so leggere libroni grandi?

Aspetto risposta.

                               Marco G.


Mia risposta



    Carissimo Marco,

penso che la tua domanda sia molto sincera e importante. Purtroppo non esiste nessun “riassuntino”, “nessun bignami” della fede cristiana. Del resto è bello che ci siano parroci e cristiani che la pensino in modi diversi. Se ci sono tanti vangeli, è segno che c’erano già alle origini tanti modi diversi di intendere la fede. Può creare un po’ di confusione, ma può anche essere molto bello ed arricchente il fatto che ci siano chiese diverse perché nessuna forma di cristianesimo è perfetta e c’è bisogno gli uni degli altri, le une delle altre.

Carissimo Marco, se puoi leggere qualche buon libro certamente ti farà bene. Però c’è una cosa che sta al centro della fede: “Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e … il prossimo tuo come te stesso”. Questo vale più di tutte le biblioteche del mondo e ci sono molte donne e molti uomini che sono più cristiani e credenti dei sommi teologi.

Ama l’orfano, la vedova, lo straniero, il rom,..tutte le persone che fanno difficoltà a stare al mondo. Fai quello che puoi, nel tuo piccolo. E poi Torino (la tua città) ti offre la possibilità di tanti incontri che io stesso segnalo puntualmente nel mio blog…

Ti abbraccio con affetto

                               don Franco


IMPARARE A PREGARE

Quando la sua preghiera

diventò sempre più devota e interiore,

egli aveva da dire sempre meno.

Alla fine tacque completamente.

Diventò

ciò che possibilmente è un opposto

ancora più grande al parlare,

diventò un ascoltatore.

Prima pensava che pregare

fosse parlare,

ma poi imparò

che pregare non è solo tacere

ma anche ascoltare.

Ed è così:

pregare non significa ascoltare

noi stessi mentre parliamo.

Pregare vuol dire

diventare quieti,

stare in silenzio e aspettare

fino a quando chi prega sente Dio.

                             (KierKegaard)

DA L’UNITA’

LAVORATORI

DISTRATTI

PERDONO

380 MILA POSTI

 

ASPETTINO

CHE RIAPRA

L'UFFICIO

DIRITTI SMARRITI!

COMINCIA ORA

Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.

L'ANALFABETA POLITICO

Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico.

Egli non ascolta, non parla né partecipa

agli avvenimenti politici.

 

Non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce,

della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine

dipendono dalle decisioni politiche.

 

Un analfabeta politico è tanto sciocco

che si inorgoglisce e gonfia il petto

nel dire che odia la politica.

 

Non sa che dalla sua ignoranza politica proviene

la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore

ed il peggiore di tutti i banditi,

che è il politico disonesto, ingannatore e corrotto,

leccapiedi delle imprese nazionali e multinazionali.

                                       

Bertolt Brecht       

BISOGNO DI COSTRUTTIVITA'

"Non possiamo più avanzare a piccoli passi, anche perchè non sappiamo neppure se stiamo avanzando o indietreggiando. Abbiamo urgente bisogno di immaginare, di pensare, di costruire il nostro avvenire. (Alain Touraine, 29 settembre)".

mercoledì 29 settembre 2010

MESSAGGIO CONTRO L'EMARGINAZIONE

Ricevo e pubblico

Carissimi
certamente saprete che il sindaco di castelvolturno non ama le associazioni che si interessano degli immigrati. Ogni giorno ne spara sempre una. Vi invito a leggere ciò che ha scritto il presidente dell'associazione Jerry Masslo a proposito di dichiarazioni pubblicate su Repubblica ed. Campania il 19/9
 "cari masslini, ancora una volta il Sindaco di Castel Volturno ha perso una bella occasione per stare zitto, ma ora ha aggiunto elementi di vera offesa di tipo personale nei confronti di tutti i soci e volontari della Masslo, acusandoci di Lucrare sugli immigrati , di guadagnarci non so bene cosa, e che addirittura sarebbe opportuno un controllo della guardia di finanza. Sono le dichiarazioni che possono leggersi su Repubblica di oggi ( pag.II della parte ragionale). Domani provvederò a presentare una denuncia per calunnia , ma è necessario organizzare una mobilitazione generale di tutte le organizzazioni sociali della Campania , e di tutte le persone per bene, che nei venti di vita della nostra Associazione hanno imparato a conoscerci, a conoscere la nostra onestà, l'abnegazione con cui decine e decine volontari si impegnano tutti i giorni a favore di amici meno fortunati, e lo fanno non solo mettendo a disposizione il proprio tempo , la propria professionalità e le proprie competenze , ma  spesso, anche proprie risorse economiche. 
Chiedo a tutti voi di chiedere ad amici, e conoscenti di far giungere al Comune di Castel Volturno, decine di fax o di email o telegrammi , di protesta e contemporanea stima nei confronti della Masslo e delle altre organizzazioni di volontariato impegnate sul territorio di Castel Volturno.
Qui sotto trovate la citazione delle parole del Sindaco così come pubblicate fra virgolette:
" La colpa è della Chiesa e delle associazioni dio volontariato se  Castel Volturno si trova in questa situazione. Sonoloro che attirano su qusto territorio prostitute, spacciatori e criminali di ogni risma. Su questa umanità disperata ci sono molti interessi. Ci campano un pò tutti, perchè sono bravi a sfruttare i soldi pubblici. Vedi ad esempio l'associaizone " Jerry Masslo" che sulla disgrazia di un poveraccio ucciso in una rapina ha fatto le proprie fortune. E poi c'è il centro di prima accoglienza della Caritas che fa danni enormi, insieme ai padri comboniani" la soluzione per Scalzone " è semplicissima : se si tagliano i fondia queste associaizoni, non ci saranno più immigrati sul nostro territorio.Anzi , magari ci dovrebbe mettere m,ano la guardia di finanza su questi bilanci".
 Vi invito ad inviare fax al sindaco di protesta e contemporaneamente di stima nei confronti delle associazioni di volontariato impegnate sul territorio di castelvolturno. Fate circolare la notizia per far cadere una pioggia di fax sulla testa del sindaco.         FAX 0823 764639

saluti
antonio bonato

SPERARE NON SPARARE

  "Imparare a sperare non a sparare" é l'appello che lancia PAX CHRISTI-Italia.
I ministri dell'istruzione e della difesa vogliono approvare una legge che insegni nelle nostre scuole ai  ragazzi e giovani a difendersi anche con l'uso delle armi. Pare che vogliono ritornare ai tempi dei "balilla".Troppo é troppo!
Insieme a Pax Christi e ad altre associazoni laiche e religiose vi preghiamo di far conoscere quanto sta succedendo, parlare con giovani, gruppi, genitori e impegnarsi sempre di più per mostrare il volto dell'altra Italia. Il Cipax
 




Non è stato il “discorso della montagna”

Ricevo e pubblico

L‘attesa è stata ben organizzata, ben pubblicizzata; contenuto segretissimo per non contenere l’attesa; al dunque un discorso che in parte si contraddice nel suo stesso interno e in parte contraddice 16 lunghi anni di berlusconismo; solo la regia degli applausi è stata inappuntabile, con interruzioni al momento giusto, in grado di esaltare il contenuto e far credere trattarsi di consenso… niente di nuovo sotto il sole, si tratta di mestiere!

Un primo esame a caldo fa emergere i punti più vistosi e le contraddizioni più macroscopiche.

Apprendiamo che ci sono due mafie: una da combattere ed una da premiare. Per la prima, inasprimento del 41 bis e confisca dei beni; per la seconda, una legge di protezione rivolta ai capi, in grado di neutralizzare gli effetti penali dei reati. E’ il punto dolens dell’intero discorso, detto in falsetto, senza enfasi, nella speranza di farlo passare inosservato o, come piacerebbe al premier, come un piacere fatto al popolo sovrano, che ha il diritto di essere governato, ma menomato in questo diritto da un ipotetico uso politico della giustizia da taluni PM giustizialisti, comunisti, bolscevici, da punire e castigare con la separazione delle carriere e da fornire di cappello per potersi recare dal magistrato giudicante tenendolo in mano… .. nulla è stato detto sul colore dei calzini che devono usare !

Si tratta di un uso mafioso della politica, in quanto disporre del potere di modificare le leggi e farlo e proprio uso e consumo è mafia, mafia della maggioranza della quale vediamo tutti i giorni gli effetti nefasti e che ci ha fatto sostenere che è in atto uno scontro fra cosche: da una parte la cosca di antica origine e dall’altra quella dei colletti bianchi che vuole prenderne il posto e amministrarne i beni.

L’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, e, quindi, anche l’uguaglianza di tutte le mafie di fronte alla legge, va a farsi fottere (per dirla con D’Alema rivolto a Sallusti), in nome e per conto dell’arroganza del potere.

“Abbiamo evitato licenziamenti in massa…” una delle tante falsità che calpestano i diritti di parecchie decine di migliaia di precari della scuola che hanno visto e subito sulla loro pelle il più grande licenziamento di massa della repubblica.

Quindi l’elenco dei sogni da somministrare a quella parte del popolo ancora credulone, con grandi opere, la maggior parte inutili o dannose, che prevedono impegni economici esorbitanti per la reale situazione del paese.

Non è stato chiarito cosa ha fatto il governo per dichiararsi “governo del fare”; fallita l’operazione “munnezza” in Campania, fallito l’intervento elettorale del dopo-terremoto dell’Aquila, in piena corsia preferenziale solo i provvedimenti che servono al leader per evitare una qualsiasi condanna che gli precluderebbe definitivamente non solo il colle più alto di Roma, ma anche una qualunque attività politica.

Riservandomi una più attenta analisi del testo per evidenziare ulteriori contraddizioni, stante il fatto che ho titolato questa nota “Non è stato il discorso della montagna”, proprio con tale discorso chiudo; il contenuto dell’intero intervento odierno può essere paragonabile ad una delle ”Beatitudini” , ovviamente a misura berlusconiana; è come se Cristo avesse detto  “Beati i senza tetto perché possono vedere le stelle!”

Rosario Amico Roxas

martedì 28 settembre 2010

LITIGI E PROBLEMI

" I politici italiani continuano a litigare relegando ad un ruolo secondario i problemi reali del Paese come il lavoro e l'economia. Si ha la sensazione di una grande distanza tra la politica e i veri problemi della gente" ( New York Times, 27 settembre).

LE PAROLE

Il vocabolario padano è l'insulto quotidiano.
Certo, anche da questo squallido frasario di Bossi si  possono prendere le distanze con una legittima deplorazione. Ma forse occorre fare di più. Ciascuno e ciascuna di noi può interrogarsi sull'uso che fa della parola. Fare centro del problema: ritornare ad un uso responsabile, pensato, rispettoso delle persone, evitando sistematicamente l'insulto. Si possono esprimere giudizi anche taglienti, ma dobbiamo restituire alla parola la sua funzione e la sua nobiltà.

UNA LETTERA DA MILANO









Salve,don barbero, Piacere sono un "ragazzo"mi chiamo Alberto! Ho 23 anni sono di Milano. Ho  visto parecchi vostri interventi in televisione,e devo dire sono molto sorpreso da come voi parlate riguardo l'omosessualita,transessualita.! Diciamo considerata diversa dalla chiesa e da molte persone..Diciamo io sono una ragazzo Si sente donna fin da quando aveva 5 anni,di conseguenza ora ho deciso di cambiare sesso.Vivo molto male questa condizione perche mi vedo in un corpo sbagliato non mi sento un maschio!.!Sto soffrendo molto mi creda, Ho parlato di questo a varie persone,Soppratutto ai miei zii e a una chiesa evangelica..Loro mi hanno mandato in pallone.Io le dico subito che Credo Fortemente in Dio e diciamo ho anche paura del suo giudizio,ho paura di essere peccatrice come dicono loro, perche hanno studiato LA BIBBIA E nella bibbia dicono che e riportato cio.Ho  paura che come dicono loRo DIopunira anche me..Insomma sto vivendo male perche ho paura che dio non accetti il fatto che io cambio sesso.Lo so  che sono nata uomo esteticamente ma soffro molto perche io mi sento una donna il corpo e solo un involucro finto non rappresenta me..Io guardi ogni giorno vivo con questi sensi di colpa io davvero spero realmente che capisco realmente !Mi piacerebbe tanto incontrarla...Ho visto che lei sul suo sito a anche il numero di cellulare..Le lascio il mio numero di cellulare ............
 
Prendo anche il suo numero di cellulare cosi almeno un giorno posso contattarla via cellulare spero che legga questa email, grazie mille..:)
a presto!

LA MIA RISPOSTA

Carissima Alberta,
certamente stai vivendo un periodo difficile in cui è necessario che tu possa essere  accompagnata da operatori sanitari del centro specializzato della tua città. Non puoi farne a meno.
>Non lasciarti deprimere dai giudizi che la gente , i parenti, i preti o i pastori pronunciano nei tuoi confronti. Spesso persone anche ben intenzionate non hanno conoscenza e consapevolezza alcuna del vissuto transessuale. C'è una ignoranza spaventosa al riguardo.
> Chi cita la Bibbia per condannare omosessuali o transessuali usa le Scritture fuori luogo, senza contestualizzarle, e le interpreta con la lente dei suoi pregiudizi. Purtroppo capita spesso e questo fa soffrire molte persone come te.
> Mi scrivi una cosa meravigliosa: "credo fortemente in Dio". Credere, cara Alberta, significa confidare in Lui, sapere che ti è vicino, che non ti condanna, ma ti accompagna e ti darà forza per affrontare le difficoltà. Dio non può farci mai paura. sei una sua figlia amatissima. Vorrei dirti tutte queste cose abbracciandoti forte forte.
> Sarò lietissimo di incontrarti , di conoscerti di dialogare con te.... Intanto ti cercherò presto al cellulare e così fissiamo l'appuntamento. Potrai trovarmi a Pinerolo nella sede della mia comunità in Corso Torino 288.    Eccoti il mio telefono 0121/72857.
Ancora un  abbraccio
                              don Franco

lunedì 27 settembre 2010

APRIMI

Aprimi, o Dio:

alle gioie dell’amore,

alla tenerezza dei sentimenti,

alla voglia di vivere,

alla fiducia verso di Te,

alla condivisione dei Tuoi doni,

alla speranza di un mondo altro,

al coraggio di nuove scelte,

alla valorizzazione dei talenti che sono in me,

alla ricerca della felicità,

al perdono vicendevole,

alla nonviolenza come stile di vita,

alle relazioni calde e sincere.

LIBERAMI

Liberami, o Dio:

dall’egoismo che è in me,

dalla presunzione che è in me,

dall’arroganza che è in me,

dalla violenza che è in me,

dalle idolatrie che sono in me,

dalle chiusure che sono in me,

dal superfluo che posseggo,

dalla stupidità che inseguo,

dalla superficialità che è in me,

dall’angoscia che mi impedisce di gioire,

dalla voglia di prevalere,

dalla fretta che disumanizza.

L'EMERGENZA NON ERA RISOLTA?

Voglio esprimere il mio profondo rammarico per l’estremo degrado in cui versa Palermo. Leggo disorientato e contrariato le dichiarazioni dei politici di turno che sostengono che l’emergenza rifiuti sia finita. Io però mi imbatto in marciapiedi pieni di immondizia di ogni genere; aiuole e fioriere utilizzate come portarifiuti; cassonetti e cestini mai svuotati.

La scarsa educazione e la totale assenza di senso civico di un gran numero di cittadini accoppiata alla pessima amministrazione della città ha trasformato quello che potrebbe essere un punto di riferimento per il Mediterraneo in un posto maleodorante e poco vivibile. L’anarchia la fa da padrona. Di fronte a questo scempio mi dispiace spesso constatare la totale indifferenza delle forze dell’ordine, vigili urbani in primis. Più di una volta mi è stato risposto dai diretti interessati che non possono farci niente perché il palermitano è abituato così e quindi anche l’eventuale sanzione sarebbe inutile..

                                   Francesco Caldara

APPUNTAMENTI

Sabato 9 ottobre: Torino
In Via Buozzi 2 presso il Colegio de Salamanca sabato 9 ottobre dalle ore 15,30 alle ore 19 ha luogo il primo incontro di Teologia del pluralismo religioso.

Venerdì  8 ottobre: Torino
Proseguono  gli incontri del gruppo biblico di Torino presso la Libreria Claudiana di Via Principe Tommaso 1 dalle ore 18 alle ore 19,30.
Per informazioni : Maria 349/7206529

FIDUCIA PIENA

Ricevendolo calorosamente, il papa ha rinnovato la sua piena fiducia a Gotti-Tedeschi, presidente della banca vaticana a pochi giorni dalla notizia dell'indagine avviata dalla Procura di Roma.
Vedremo quale sarà l'esito dell'indagine della Procura.

domenica 26 settembre 2010

NEL CAOS ATOMICO

Come ha scritto il New York Times, tutti i maggiori esperti mondiali del settore concordano su un fatto: si è verificato uno storico “crossover” tra i costi del nucleare e quelli dell’energia solare fotovoltaica. Per la prima volta i secondi sono inferiori ai primi. E dunque, come indicato in un report al Congresso Usa, gli Stati Uniti si accingono a loro volta a cambiare strategia, riducendo gli investimenti sul nucleare e concentrandoli sulle fonti rinnovabili. Nel Belpaese, di tutto questo non si occupa nessuno. Affondiamo, sereni, nel caos atomico berlusconiano.

(Massimo Giannini, Repubblica 20 settembre) 

PRESSO LA LIBRERIA VOLARE- PINEROLO

Venerdì 1 ottobre alle ore 18 avrà luogo la presentazione della raccolta di scritti di
                                             Francesca Spano
                              "Con rigore e passione" ( Claudiana Editrice)
Intervengono: Sabina Baral, Franco Barbero, Franco Milanesi. Introduce Annalisa Bosio.
L'incontro costituisce un'occasione per ricordare Francesca e per ripercorrere il suo itinerario di ricerca personale attraverso alcuni dei suoi testi più significativi.

PERCHE' PREGARE , COME PREGARE (A CURA DI SILVIA AIRAUDO)

Finora ci si domandava: “Che cos’è la preghiera?”. Oggi tutto d’un tratto ci si domanda: “Preghiamo ancora?”… non sappiamo più se preghiamo, e neppure se la preghiera è ancora possibile. Forse troppo facile prima, essa sembra oggi incredibilmente difficile. Oggi, come pregare, dove pregare?

Occorre subito ammettere che, ieri come oggi, il pregare non è cosa facile per il cristiano: le difficoltà relative alla preghiera non costituiscono una novità per i credenti, che sovente provano malessere nel rapportarsi ad essa. Non è un caso che già i primi discepoli abbiano avvertito il bisogno di ricevere un’istruzione sulla preghiera, giungendo a chiedere a Gesù: “Signore, insegnaci a pregare” (Lc. 11,1)…

Ora, al di là degli ostacoli particolari che le diverse epoche storiche fanno emergere a proposito della preghiera cristiana, essa è per sua natura un problema: la preghiera, infatti, è un’operazione che non va da sé, perché non corrisponde a un’attività naturale dell’uomo, né può essere posta sotto i segni riduttivi della spontaneità emotiva o dell’esoterica ricerca di tecniche di meditazione. Al contrario, lungi dall’essere il frutto del naturale senso di autotrascendenza dell’uomo o del suo innato “senso religioso”, la preghiera appare, secondo la rivelazione biblica, come dono, cioè come risposta dell’uomo alla decisione prioritaria e gratuita di Dio di entrare in relazione con lui. Insomma, la preghiera è un movimento di apertura alla comunione con Dio nello spazio dell’alleanza con Lui.

Va detto, inoltre, che le difficoltà della preghiera cristiana ci rimandano immediatamente alle difficoltà concernenti la fede. È significativo che oggi la difficoltà più diffusa non verta tanto sul come pregare, ma sul perché pregare e che, di conseguenza, si assista ad una sorta di eclisse della preghiera personale.

Oggi è proprio la preghiera personale ad essere maggiormente trascurata, e questa situazione rischia a lungo termine di svuotare anche la verità della stessa preghiera liturgica. Se nella pastorale molti sforzi sono dedicati all’iniziazione liturgica, purtroppo non sono accompagnati da un’adeguata trasmissione della preghiera personale, che dovrebbe essere insegnata fin dall’infanzia. Chi, infatti, non riceve fin da piccolo un’iniziazione alla preghiera personale da parte dei genitori o degli educatori, difficilmente potrà nutrirsene nell’età matura, in modo da accrescere la fede nel Dio vivente, presente nell’esistenza quotidiana.

Il malessere nei confronti della preghiera dipende anche dallo scetticismo nei confronti della possibilità di esaurimento della richiesta. Spesso si dice: “Ho pregato tanto, ma non è cambiato nulla”…

Fine della preghiera è ottenere che noi facciamo la volontà di Dio, non che Dio faccia la nostra: non le nostre preghiere trasformano il disegno di amore di Dio su di noi, ma sono i doni che Dio concede nella preghiera a trasformare noi e a metterci in sintonia con la sua volontà!

La preghiera cristiana è innanzitutto ascolto. Dove non è ben chiaro il primato dell’ascolto di Dio, la preghiera tende a diventare un’attività umana ed è costretta a nutrirsi di atti e formule, in cui il singolo cerca la propria soddisfazione e assicurazione: diventa la manifestazione di un’arroganza spirituale.

 

Oggi siamo particolarmente sensibili al fatto che la preghiera comporta una serie di condizioni contraddette dagli attuali ritmi della vita quotidiana. Ai nostri giorni è più che mai faticoso rimanere nel silenzio, esigenza umana ben prima che spirituale, necessaria per ridare unità al proprio essere che rischia la dissipazione nell’eccesso di parole e di suoni disarmonici; è difficile rimanere nella solitudine, fermi per un certo tempo e in uno stesso luogo; è difficile accettare l’inattività del tempo dedicato alla preghiera. Sembra quasi una follia, nella civiltà del rumore e dell’immagine, vivere l’atteggiamento di chi si apre a discernere una Presenza silenziosa e invisibile, eppure capace di scrutare i sentimenti e i pensieri del cuore.

La difficoltà più frequente in cui ci si imbatte a proposito della preghiera è quella della presunta mancanza di tempo. In parte questo è vero: la vita odierna, soprattutto quella urbana, è segnata dalla velocità, da ritmi lavorativi frenetici e da impegni molteplici, che certamente non sono più quelli dell’antico tempo biblico o anche solo di alcune generazioni precedenti alla nostra.

E, tuttavia, occorre denunciare che la mancanza di tempo è quasi sempre un alibi, una cattiva scusa: è risaputo, per esempio, che sono molte le ore passate dai credenti davanti alla televisione o a Internet. D’altra parte, resta vero che noi uomini troviamo sempre il tempo per ciò che ci sta realmente a cuore. L’aspetto della disciplina del tempo non è dunque marginale, ma è centrale per la preghiera. Senza la scelta di un ritmo e di tempi adatti non è possibile pregare: occorre darsi dei tempi prefissati e restarvi fedeli, in modo da pregare non solo quando se ne ha voglia, quando ci si sente emozionalmente di farlo. La preghiera è la fatica di ogni giorno, è il cibo quotidiano per la vita nello Spirito.

Avere distrazioni fa parte della psiche, e ci vuole molto esercizio per imparare a concentrarsi unificando i pensieri, la mente, il cuore e il corpo: è questa un’operazione di maturità e di igiene umane, prima ancora di essere un’operazione spirituale.

La nostra preghiera resterà sempre una lotta per giungere ad amare di più e meglio chi vive accanto a noi, giorno dopo giorno. per questo non dovremo mai stancarci di chiedere al Signore: “Insegnaci a pregare”, fino al giorno in cui egli scoprirà per noi il suo volto e saremo da lui giudicati solo sull’amore: l’amore che avremo saputo accogliere e donare.

(Liberamente tratto dal libro “Perché pregare, come pregare” di Enzo Bianchi)

 

DANIEL COHN-BENDIT

«Ormai in tutti gli Stati europei esistono movimenti populisti di destra. Sembra ormai normalità. Posso deplorarlo, posso rincrescermi di questo sviluppo, ma lo sviluppo è in atto».

«Non dimentichiamo che anche in Svezia esistono le stesse paure di declino e insicurezze del ceto medio. Magari in Svezia queste sono le angosce dei ricchi e di chi partecipa al vasto benessere. Ma non è diverso dalle tendenze che nel ricco Nord italiano fanno la forza della Lega. Anche in Nord Italia si vive bene e si vota per Bossi. E perché gli svedesi dovrebbero essere migliori degli italiani?».

«Ah, le tradizioni. Io non sopravvaluterei le tradizioni di un sistema politico, la maggioranza della gente non vive di storia di tradizioni politiche. Vive il momento presente. E in Svezia tendenze di destra radicale sono attive da tempo. Basta guardare al mondo del calcio, ai tifosi. Bisogna andare allo stadio per sapere com' è e pensa una società, cosa sente» (Repubblica, 21 settembre).

sabato 25 settembre 2010

MENU' DEL GIORNO

Domenica 12 settembre, dopo un pomeriggio di festa con la gioiosa celebrazione del matrimonio di due donne, mi presento all’aeroporto verso le 19. Il volo è previsto per le 20,10 su Boeing di 200 posti RYANAIR.

L’orario, si sa, non è mai rispettato. Arriviamo a Torino con 45 minuti (di ritardo) da Bari e tutti tacciono rassegnati.

Ma, a parte i ritardi di cui nessuno ti dà un pezzo di spiegazione, l’osceno ed insopportabile l’ho visto durante il volo. Non da parte degli altri viaggiatori, ma dal comandante e dall’equipaggio. Ho contato 41 interventi, avvisi, pubblicità. Poche le informazioni sul viaggio e sulla sicurezza e moltissimi gli intermezzi pubblicitari: “vini eccellenti”, “nuove fantastiche offerte”, “cornetto o muffin”, “panini caldi e freddi”, “pizza o hot dog”, “bevande calde”, “acqua”, “birra”, “noccioline”, “formaggio”, “cracker”, “aperitivo”… Ma, dopo l’indigesta pubblicità e il dispiegamento del relativo mercato, mi ha incuriosito il foglio distribuito ai passeggeri. Dopo ogni menu non veniva segnalato il prezzo, ma il risparmio riguardo ai prezzi correnti!! Una vera e propria presa per i fondelli. “Compera che risparmi”. Il passeggero ormai è solo più un consumatore.

Ma l’oscenità del viaggio non era ancora finita. Il personale di viaggio si è messo a vendere “orologi a 10 euro” e ha messo in piedi un “gratta e vinci”…

Pochi hanno acquistato i prodotti e pochi hanno grattato e nessuno ha vinto, ma… vendere è diventata una ossessione.

Era un viaggio notturno… Mi aspettavo sobrie informazioni sul viaggio e più puntualità. Ma non è pazzia, violenza, mancanza di rispetto per le persone “bombardarle” di parole, di pubblicità, di illusioni?

Nessuno pensa tra questi signori che dopo una giornata intensamente vissuta non ci sia nulla di più bello di un po’ di silenzio, di ascolto del proprio cuore, di riflessione su ciò che si è vissuto?

Ci rubano anche il silenzio e ci impongono il chiasso. E noi sopportiamo tutto con quell’insano e italico senso di rassegnazione ad un mitico destino.

 

SVEZIA: A DESTRA

Se mettiamo insieme i dati delle ultime elezioni politiche svedesi, non c’è da stare allegri. I “paesi ricchi” della nostra Europa difendono i loro privilegi a tutto scapito delle loro tradizioni democratiche.

Mentre rivince il centrodestra, entrano nel Parlamento Svedese i nazionalisti xenofobi. Lo straniero diventa il nemico dal quale dobbiamo difenderci. E’ l’opposto del messaggio biblico che invita a prenderci cura dell’orfano, della vedova, dello straniero.

FA PENSARE

E’ bene farci un pensierino. Hanno montato il presunto “attentato” al papa dal nulla, da una battuta di sei amici algerini. La “minaccia” è diventata mondovisione… Ora, trascorsa una settimana, è bene ripensare…

Ci montano e ci smontano le “notizie” e noi lì a bere.

Mobilitano migliaia di agenti e creano un “discorso infinito” ed un allarme che, con tutte le politiche della paura, rendono tutti più timorosi e più diffidenti verso il cambiamento e verso chi non è della “nostra tribù”. Questo fa parte del progetto di dominazione.

venerdì 24 settembre 2010

ROMA CAPITALE

Degnissime, piene di significato ed "attualissime" le parole che il Presidente Napolitano  ha pronunciato celebrando il XX settembre, ma vederlo vicino ad un squallido politicante ed intrigante come il cardinale Bertone fa davvero effetto. Un gigante morale come Napolitano e Bertone, uno dei tanti della cricca, il personaggio più corrotto e corruttore che esista nei sacri palazzi.

E se fra tre anni ce lo trovassimo papa?

FUNERALI DELLA DEMOCRAZIA

Se non stiamo attenti il governo e Marchionne, capofila di tutte le forze reazionarie, stanno preparando i funerali della democrazia. Ormai inventano dossier a piacimento e calpestano la Costituzione. Per questo sono importanti tutte le iniziative che servono a risvegliare la nostra coscienza di cittadinanza attiva. Per questo ho firmato con convinzione l'appello diffuso da Micromega per la manifestazione indetta per sabato 16 ottobre.

PALESTRA DI VIOLENZA


Agli studenti insegneremo a mirare, sparare e tirare con l'arco.

La scuola con l'elmetto
La notizia è stata raccolta da FamigliaCristiana.it: è questa la scuola che vogliamo?

Per ora si sa solo che gli studenti saranno organizzati in "pattuglie" come quelle che girano per le strade dell'Afghanistan. Gli verrà insegnato a mirare, sparare e tirare con l'arco. Non gli verrà chiesto di combattere i talebani ma solo di sbaragliare tutti gli avversari. Non sappiamo quale premio verrà riconosciuto ai vincitori. Si sa che vincitori e vinti riceveranno un bel Credito formativo scolastico.

In base al Protocollo d'Intesa, siglato a Milano alla vigilia della Giornata Internazionale della Pace, dal Comando Militare Esercito Lombardo e dal Provveditore Regionale Scolastico della Lombardia, gli studenti delle medie e delle superiori della regione verranno incoraggiati ad "allenarsi per la Vita" partecipando ad un programma di formazione e di educazione teso ad avvicinare i giovani alle forze armate.

Il programma di "addestramento" e di avvicinamento degli studenti alle Forze Armate prevede naturalmente percorsi ginnico-militari, arrampicate, attività di orientamento e di primo soccorso, nuoto e salvamento. Non mancheranno "lezioni teoriche" di propaganda militare che il Comando Militare Lombardo suggerisce di inserire nell'attività scolastica di "Diritto e Costituzione" (N.B.: l'insegnamento a cui si fa riferimento è "Cittadinanza e Costituzione" ma forse in Lombardia la parola "Cittadinanza" ha un significato controverso e si è deciso di ometterla).

Il progetto si propone di "allenare i giovani alla vita" e promuovere "la conoscenza e l'apprendimento della legalità, della Costituzione, delle Istituzioni e dei principi del Diritto Internazionale" sottolineando "l'importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al "bullismo". Da notare il passaggio dal "bullismo" a scuola al "nonnismo" delle caserme.

A questa straordinaria offerta formativa ed educativa delle Forze Armate, ai giovani studenti lombardi si aggiunge un "concorso civico - letterario" che - ci tiene a precisare il Generale Milato a capo del Comando Militare Esercito Lombardo - "a differenza delle precedenti edizioni che contemplavano esclusivamente degli elaborati scritti aventi come tema delle lettere ad amici militari impegnati in Operazioni di Pace, sarà vario e diversificato, basato sul 150° dell'Unità d'Italia". I premi ammontano a 60.000?.

E' questa la scuola che vogliamo per i nostri figli?

Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace

Perugia, 23 settembre 2010

Tavola della pace
via della viola, 1
06122 Perugia
Tel. +39 075 5736890
Fax +39 075 5739337
segreteria@perlapace.it
www.perlapace.it


PRIVILEGI E INIQUITA'






E mandano a casa i precari e i padri di famiglia nelle fabbriche perchè non ci sono soldi!!!


Sconto alla Chiea
SCONTO ICI ALLA CHIESA, LA UE PROCESSA L´ITALIA
Esenzioni per due miliardi l´anno. Bruxelles accelera: "Sono aiuti di Stato" Diciotto mesi di tempo per indagare, poi la Commissione darà il suo verdetto
Se l´Italia sarà condannata, dovrà chiedere il rimborso delle tasse non pagate
ALBERTO D´ARGENIO
DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES - Le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa costano allo Stato italiano un´indagine formale dell´Ue per aiuti di Stato incompatibili con le norme sulla concorrenza. Dopo quattro anni di scambi di informazioni, due archiviazioni e una serie di controricorsi, Bruxelles mette in moto «un´indagine approfondita» sui privilegi fiscali attribuiti agli enti ecclesiastici in settori in cui "l´azienda Chiesa" (conta circa 100 mila fabbricati) è leader nazionale: ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali che godono di un´esenzione totale dal pagamento dell´Ici e del 50% da quello sull´Ires. Con un risparmio annuo che si avvicina ai due miliardi di euro e conseguenti vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti laici.
La procedura per aiuti di Stato sarà aperta a metà ottobre dalla Commissione europea. La decisione è già stata scritta e al momento è soggetta alle ultime limature. Nell´introduzione del documento redatto dal commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia si legge: «Alla luce delle informazioni a disposizione la Commissione non può escludere che le misure costituiscano un aiuto di Stato e decide quindi di indagare oltre». In poche parole, da scambi di informazioni informali il dossier diventa ufficiale e fa scattare quella procedura di 18 mesi al termine della quale la Ue dovrà emettere un verdetto.
La procedura contro lo Stato italiano si articolerà su tre fronti: sotto accusa verranno subito messi il mancato pagamento dell´Ici e l´articolo 149 (4 comma) del Testo unico delle imposte sui redditi che conferisce a vita la qualifica di enti non commerciali a quelli ecclesiastici (non svolgete un´attività di impresa a prescindere e quindi pagate meno tasse). Il terzo filone riguarda lo sconto del 50% dell´Ires concesso agli enti della Chiesa che operano nella sanità e nell´istruzione: prenderà la forma di una richiesta di informazioni approfondita essendo risalente agli anni ´50, prima della nascita della Cee.
L´esenzione totale dall´Ici è stata introdotta nel dicembre 2005, in campagna elettorale, dal governo Berlusconi e quindi rivista da quello Prodi (2006) che messo sotto pressione dalla Ue aveva ristretto i privilegi solo alle attività "non esclusivamente commerciali". Intervento aggirato da ospedali o scuole che al loro interno hanno una piccola cappella. Le norme erano state portate a Bruxelles da una denuncia promossa dal radicale Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli (segretario di anticlericale.net) assistiti dall´avvocato Alessandro Nucara. L´allora commissaria Neelie Kroes aveva però archiviato due volte il caso e a Bruxelles in molti raccontano le fortissime pressioni ricevute da entrambe le sponde del Tevere. Di fronte all´ennesima archiviazione i denuncianti si sono rivolti alla Corte di giustizia e i legali di Bruxelles hanno convinto Almunia ad aprire la scomoda procedura (andare contro il Vaticano e un Paese fondatore non è mai consigliato) per evitare una condanna per inazione da parte dei giudici del Lussemburgo.
Condanna difficile da scampare leggendo le "conclusioni preliminari" contenute nel documento dello stesso Almunia: l´esistenza dell´aiuto di Stato è resa chiara dal «minor gettito per l´erario» e la norma viola la concorrenza in quanto i beneficiari degli sconti Ici «sembrano» essere in concorrenza con altri operatori nel settore turistico-alberghiero e della sanità. Insomma, le condizioni dell´esistenza dell´aiuto e della sua incompatibilità con le norme Ue «sembrano essere soddisfatte». Analisi curiosamente opposta a quella contenuta nelle due precedenti archiviazioni (2008 e 2010) quando non c´erano timori di una sconfessione da parte della Corte. Con l´apertura dell´indagine formale le parti avranno un mese per presentare le proprie ragioni. Quindi entro 18 mesi Bruxelles dovrà decidere se assolvere o condannare l´Italia, con conseguente fine dei privilegi e inevitabile rimborso all´erario delle tasse non pagate dagli enti ecclesiastici.
REPUBBLICA 24 SETTEMBRE 2010

IL FOLLE, Kahlil Gibran A.

“Mi chiedi in quale modo io sia divenuto folle. Accadde così: un giorno, assai prima che molti dèi fossero generati, mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere – le sette maschere che in sette vite avevo forgiato e indossato -, e senza maschera corsi per le vie affollate gridando: “Ladri, ladri, maledetti ladri”.

Ridevano di me uomini e donne, e alcuni si precipitarono alle loro case, per paura di me.

E quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: “E’ un folle”. Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto, il mio volto nudo. Il sole baciava per la prima volta il mio viso scoperto e la mia anima avvampava d’amore per il sole, e non rimpiangevo più le mie maschere. E come in trance gridai: “Benedetti, benedetti i ladri che hanno rubato le maschere”.

Fu così che divenni folle.

E ho trovato nella follia la libertà e la salvezza: libertà dalla solitudine e salvezza dalla comprensione, perché quelli che ci comprendono asserviscono qualcosa in noi.

Ma che non mi vanti troppo di essere in salvo. Anche un Ladro in un carcere è salvo da un altro ladro”:

giovedì 23 settembre 2010

O LA MENSA O LE BRICIOLE


19 C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. 20 Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 21 bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. 24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. 25 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. 26 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. 27 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. 29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 30 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 31 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi» (Luca 16, 19 - 31).

Tutto il capitolo 16 potrebbe essere letto in questa chiave: "insegnamenti sulla ricchezza". Intanto, se abbiamo un po' presente lo svolgersi e la successione dei capitoli del Vangelo di Luca, non ci sarà difficile constatare che povertà e ricchezza sono temi che ritornano con un tale frequenza da diventare un ritornello. Dal cantico di Maria (1, 46-55) alla predicazione del Battista, alle "beatitudini ed invettive" in tutto il Vangelo, compresa la parabola del ricco stolto (12, 13-21), Luca ripropone sempre all'attenzione del lettore una doppia possibilità.
È possibile usare i beni secondo la logica del regno di Dio, che condivisione (16, 9), ma è impossibile conciliare la fede in Dio con la ricerca spasmodica della "ricchezza superflua". Una cosa è servirsi del denaro per vivere e far fronte alle necessità quotidiane, altro è "servire al denaro", cioè farne lo scopo, il centro, il "dio" della propria vita: o Dio o mammona.
Non sono qui prese di mira le ansie dei poveri e dei precari che cercano disperatamente il necessario, ma le avidità dei ricchi e dei garantiti. Gesù apre davanti a noi una possibilità che oggi è quasi un "miracolo": possiamo non attaccare il cuore al superfluo e possiamo percorrere il sentiero della condivisione. Come sempre, il nazareno addita un percorso costruttivo e ci invita ad entrare in questa strada.
Il cammino di una comunità cristiana deve continuamente rilanciare questa possibilità e questa esigenza.
Il "sovvertimento"
I versetti dal 19 al 26 fanno parte di racconti molto diffusi nel Vicino Oriente con relative "storie" di morti che si fanno messaggeri per i vivi: Fra i rabbini si conoscono almeno sette versioni di questo racconto" (Fred Craddock), ma essi non vogliono parlarci del mondo della risurrezione, ma farci riflettere sul "punto di vista di Dio".
Al banchetto del regno, cioè nel sentiero di Dio, non sta il ricco, ma il povero Lazzaro. Nella società del suo tempo Gesù osservava la estrema marginalizzazione dei poveri. Con la parabola viene indicato esattamente l'opposto: Dio pone i poveri al primo posto. Qui, con una manifesta ed impropria generalizzazione, Luca si rivolge ai farisei per indicare un ceto osservante e benestante.
Non è possibile, secondo l'evangelista, una teologia in cui Dio e "mammona" siano confortevolmente uniti l'uno all'altra.
Anzi la parabola va oltre: la ricchezza e il suo "culto" rendono i nostri cuori sordi e ciechi a tal punto che anche la testimonianza e l'apparizione di un morto infelice e "dannato" non servirebbero a nulla. L'immagine è volutamente fantastica e paradossale, ma punge sul vivo. Questa creazione letteraria veicola un messaggio che trovava una radice ed una eco nelle parole sferzanti dei profeti (Isaia 58, 6-7): l'osservanza religiosa senza la giustizia è una menzogna, una illusione.
Per Gesù bisogna ritornare al nucleo della fede, alla ricerca della volontà di Dio: "Hanno Mosè e i profeti: ascoltino quelli… Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse" (31).
Gesù costituisce il richiamo continuo e radicale a cercare il "progetto" di Dio. Esattamente per questo leggiamo le Scritture nelle nostre comunità: per cercare, dietro le parole umane, la provocatoria parola del Dio vivente.
Questo "dibattito" tra povertà e ricchezza oggi attraversa tutte le chiese  cristiane e le religioni del mondo, ma entra anche dentro ciascuno e ciascuna di noi.
I recenti sviluppi e le indagini sulla banca vaticana dicono che occorre davvero cambiare in profondità. Per liberarci dalla "signoria del denaro" dobbiamo lasciare che Dio e i Suoi "eletti", cioè gli ultimi, occupino stabilmente il centro della nostra vita. Non ci sono mai riuscito davvero, ma voglio rinnovare il mio desiderio di conversione quotidiana.
Sotto i nostri occhi .
Finisco queste brevi considerazioni con un invito a osservare il desolante panorama contemporaneo. Sotto molti aspetti i ricchi che banchettano e i milioni di Lazzaro che giacciono fuori della  porta del palazzo sono ancora il desolante ed iniquo panorama del nostro oggi.
Non c'è la "mensa del regno di Dio" finché qualcuno banchetta e lascia ad altri le briciole. Senza illusioni, ma anche senza rassegnazione e disperazione, ciascuno e ciascuna di noi può fare qualcosa perché ci sia qualche posto di più alla mensa della fraternità e della sororità.

DON DINO E DON GIACOMO


Sono stato a Piossasco per un incontro con la comunità cristiana di base che sta iniziando la lettura del Vangelo di Marco. Silvana ha tirato fuori dalla borsa "Il Vangelo secondo Marco" di Edvard Schweizer con la data "Natale 1974" e la mia firma.
Che emozione… Sono trascorsi 36 anni dalla prima introduzione alla lettura di Marco…
La comunità mi ha comunicato che nella parrocchia della città c'è grande gioia, una gioia pienamente condivisa dalla comunità di base. È arrivato il nuovo parroco: don Giacomo Garbero, un prete che è stato operaio ed ha una cultura conciliare ed una visione pastorale  piena di attenzione alle persone e alla realtà quotidiana. Ma c'è un altro motivo di soddisfazione: don Dino, il parroco precedente, resta a Piossasco e aiuterà don Giacomo.
Ringrazio Dio di aver conosciuto don Dino, un uomo di mitezza, di zelo, di fede e di dedizione straordinarie.
Ai due parroci rivolgo un saluto pieno di affetto e un augurio caldissimo di fecondità del loro servire al Vangelo e alle persone. Ricordiamoci nella preghiera.
don Franco

UN CAPOLAVORO

ABDENNOUR BIDAR, Un Islam pour notre temps, Editions Su Seuil, Paris 2004, pagg. 112, € 13.

Mentre infuriano polemiche senza senso e si "creano ad arte" attentati al papa da parte di musulmani, queste pagine ci aiutano a scoprire le potenzialità di un islam della libertà, della laicità, del dialogo.

Conosco queste opere grazie al carissimo amico Umberto Greco che dalla Francia mi segnala e spesso mi omaggia queste opere preziose e molto sovente sconosciute.

Un invito che rivolgo a tutti perché si leggano queste opere straordinarie.

UNA LETTERA FIRMATA

Caro Don Franco

Sono una ragazza di 29 anni che ama una ragazza.

Non sono credente, purtroppo, a volte mi viene da dire, ma volevo ringraziarla con tutto il cuore per quello che fa, per quello che rappresenta, perché le assicuro che nelle sue parole di pace, di accettazione di accoglienza, tutti, credenti, non credenti, troviamo ristoro e serenità.

A forza di sentirsi appellare come esseri immorali, depravati e incapaci di amare, a volte si finisce per aver paura di essere veramente così, ci si pone la domanda "ma sarà vero, se tutti me lo dicono ci sarà un motivo!"e, in conseguenza di questo ci si auto emargina, ci si toglie importanza, come se si avesse meno diritto ad una dignità personale, come se la propria esistenza non avesse valore in quanto tale, ma in quanto tollerata da una produttiva, sana  eterosessuale cerchia della società. Ci si sente, in altre parole, realmente esseri umani di serie b.

Anche per questo e per quel che può valere, le sono vicina e la appoggio, sperando che sempre più esseri umani possano camminare fianco a fianco come fratelli, con rispetto, con tolleranza, nel comune sforzo di ricerca della libertà e della dignità di ogni individuo.

Con rispetto e affetto

Enrica

 

 

LA MIA RISPOSTA

Cara Enrica,

la sua presentazione fuoriesce da tutte le definizioni e categorie, ma è ciò che dà sostanza e valore a tutta la nostra gioia e fatica di vivere.

Le auguro di essere sempre "una donna che ama". Solo il pregiudizio e la violenza impediscono ad una donna di amare un'altra donna, ad un uomo di amare un altro uomo.

Trovo straordinariamente intelligenti e realistiche le sue considerazioni. Chi non rientra nel modello unico, deve compiere un lungo cammino per non lasciarsi seppellire sotto una montagna di pregiudizi, luoghi comuni, sguardi e parole sprezzanti. Ma, soprattutto, esiste una congiura per convincere il "soggetto sbagliato" che, al più, potrà guadagnarsi un po' di tolleranza. Così ancora si esalta la magnanimità di chi tollera i "diversi".

Quante volte, essendo un prete anomalo, mi sono domandato se non ero io fuori strada, se le mie non erano deviazioni mentali, se non mi ero messo fuori dal sentiero del Vangelo. I sorrisi sprezzanti, l'emarginazione istituzionale, la povertà economica, i richiami e le deplorazioni ufficiali… mi hanno spesso richiesto molto energie per conservare quel tanto di autostima, di pace e serenità che sono necessarie per una vita dignitosa. Poi la fiducia in Dio, il sostegno di tante persone come lei, il mio piccolo lavoro quotidiano e lo sguardo attento al crescente movimento internazionale per i diritti, mi hanno dato la possibilità di sentirmi una persona né inferiore né superiore. Oggi, ormai vicino alla fine della mia vita, sento che di una esistenza resta solo l'amore ricevuto e dato.

La ringrazio, carissima Enrica, per la sua vicinanza e per l'appoggio che mi è prezioso. Lei ha davanti una vita intera da vivere con intensità e fiducia; una vita intera con l'orizzonte e l'impegno per la fraternità e la libertà di essere se stessi, se stesse.

Con profonda stima e con tanto affetto

          don Franco

mercoledì 22 settembre 2010

SENTENZA DI GIOVANARDI

Pensare che gay e lesbiche adottino dei figli? Per Giovanardi , uno dei più "servili servi" del padrone di Arcore, espone al rischio di compravendita…

Non è una battutaccia fatta con malizia… Giovanardi non arriva più in là… e ripetele solite antifone con una candida ignoranza.

LA FOLLIA DEL RESTARE

Si muore ancora; sempre si ripresenta "un funerale degli eroi" morti in Afghanistan con solenne partecipazione del governo e di qualche arcivescovo. Spettacolo ora indecente e fraudolento.

È tutta una farsa o, se volete, una follia. Elezioni truccate, crudeltà militari e uccisioni di civili innocenti da parte di soldati USA impazziti emergono un po' ovunque… Questa è la missione umanitaria e l'esporto nostrano di democrazia.

La "missione" è tornare a casa e imparare a deporre gli sporchi traffici che mantengono le "missioni militari".

BERLINO

Almeno centomila persone, secondo gli organizzatori, sono scese in piazza ieri a Berlino contro la politica nucleare del governo di centrodestra tedesco guidato dalla cancelliera Angela Merkel e la sua intenzione di prolungare di 12 anni l'uso delle centrali atomiche.

La polizia parla di alcune decine di migliaia di dimostranti in meno. L'intero quartiere governativo di Berlino è stato circondato da una festosa folla di giovani e anziani con bandiere e striscioni gialli rossi e verdi. Molti anche i bambini a questa manifestazione che non ha precedenti negli ultimi anni ed è stata organizzata congiuntamente dalle opposizioni Spd, Verdi e Sinistra insieme con molte organizzazioni di base.

ILARITA’

Riporto da Repubblica di domenica 19 settembre:

"Ricorderà Giovanni Paolo II, la sua figura storica, il suo ruolo di evangelizzazione e il contributo che diede al superamento del comunismo. Proprio lui che è stato leader del partito della Rifondazione Comunista. Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera, riceverà oggi a Scafati, in provincia di Salerno, un premio intitolato a Giovanni Paolo. Un premio giunto alla VI edizione e organizzato dall´associazione "Aglaia". L´ex leader di Rifondazione Comunista avrà anche il compito di tratteggiare la figura del Pontefice. Tra i premiati anche il ministro per l´Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi".

ESSERE SE STESSO/A

“…Nella misura in cui ciascuno di noi è disposto ad essere se stesso, scopre non solo di stare cambiando, ma che le persone con le quali si relaziona stanno anch’esse cambiando...” (Carl Rogers)

Solo che essere se stessi/e non è un’impresa semplice, ma l’impegno di tutti i nostri giorni per liberarci dai “modelli vincenti” e dalle maschere dietro le quali ci nascondiamo.

LA STRAGE CONTINUA

Alludo agli operai che ogni giorno lasciano la pelle sul lavoro. Il luogo di lavoro è diventato un campo di battaglia perché la “sicurezza” non è più l’obiettivo primario. Le “merci”, i prodotti, la produzione, i tagli.. ormai tutto viene prima della vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

E il governo è tutto concentrato nel “mercato” dei parlamentari per poter continuare i suoi sporchi affari con Putin e Gheddafi, con il Vaticano e la cricca dei corrotti.

martedì 21 settembre 2010

DIMEZZARE I POVERI ENTRO IL 2010

Sta terminando la conferenza ONU che deve aggiornare e rilanciare gli obiettivi del "Millennio" con un piano di azione scadenzato fino al 2015. Tre giorni di lavoro al Palazzo di vetro di New York per 140 capi di governo. Partecipa personalmente Barak Obama, in segno di attenzione di questa amministrazione, all'opposto della presidenza di Gorge Bush.

Molto si può fare e, se si decidesse di rendere vincolante per i singoli paesi ricchi il "piano ONU", si verificherebbero grandi progressi. Basterebbe eliminare le spese militari per superare di gran lunga il problema della fame.

APPUNTAMENTI

  • Venerdì 24 settembre a Torino alle ore 18, presso al Libreria Claudiana di Via Principe Tommaso 1 riprendiamo gli incontri del gruppo biblico di Torino. Sono incontri sempre aperti a tutti. Io mi trovo in libreria gia un'ora prima.
  • Sabato 25 e domenica 26 partecipo al gruppo "L'albero di Salvarano" nei pressi di Parma.
  • Giovedì 23 alle ore 10 in via Gioberti 6 e alle ore 21 al F.A.T. (Vicolo Carceri 1) si svolgono due gruppi biblici sul vangelo di Marco.

 

NATI A ROMA, MA STRANIERI

L'assessore alla scuola del Comune di Roma parla chiaro: i figli degli immigrati nati a Roma sono stranieri. L'asse Sarkozy, Berlusconi-Bossi funziona: siamo al razzismo di stampo leghista e alla dichiarazione di aperta xenofobia.

LETTERA DI UN PRETE CHE SI SPOSA

Lettera di don Andrea Ruberti alla sua comunità per spiegare i motivi della sua scelta


Carissime amiche e preziosi amici,

la scelta della quale voglio rendervi partecipi con questa mia lettera mi riempie di gioia e al contempo è stata anche fonte di non poca sofferenza e frutto di un lungo e faticoso discernimento.

Per quanto sia inevitabilmente, purtroppo, una scelta di "rottura", la vivo e la vedo in un cammino di profonda linearità nella mia maturazione umana, di fede e come presbitero.
La fatica e la difficoltà che mi hanno accompagnato in questi ultimi tempi non hanno riguardato il mio essere prete ma il modo di viverlo.

È una riflessione e una maturazione che mi accompagna da tempo e che adesso mi chiede di scegliere per vivere con coerenza e verità quello che penso e quello che sento.
Prima di tutto scegliere una coerenza intellettuale: credo che per una vera e necessaria riforma della chiesa sia indispensabile un altro modello di ministero.

Almeno lo avverto importante per me: il prete come uomo altro, separato, quasi un supercristiano, uomo del sacro mi è sempre stato stretto, tanto più ora. Per costruire una chiesa comunione, corresponsabile, vedo determinante che il presbitero, come nei primi secoli, sia uno della comunità, scelto dalla comunità per presiedere alla comunione dei fratelli e delle sorelle con i quali condivide la stessa vita.

Poi scegliere una coerenza affettiva. Mi sono portato dentro in questi anni il desiderio di una vita di coppia, di una relazione intima e speciale con una persona e non voglio più negarla, né nasconderla, né metterla da parte. Mi sembra che mi chieda questo la mia autenticità di vita.

Non credo sarei un prete peggiore di quello che sono solo per il fatto di avere una donna accanto, ma il celibato obbligatorio è una regola determinante per mantenere quel modello di prete che contesto. La legge del celibato obbligatorio per i preti entra tardi nella prassi della chiesa e lo fa cedendo ad una visione negativa della sessualità e al recupero in ambito ecclesiale di norme di purità rituale del giudaismo e del paganesimo e contribuendo decisamente a costruire una figura di prete che sia un po' un cristiano speciale, staccato dal resto della comunità.

È incredibile per me ogni volta pensare a come le condizioni determinanti per la chiesa cattolica per vivere il ministero siano l'essere maschio e l'essere celibe, due condizioni che niente dicono sulla capacità, sulle competenze, sui carismi... Nella mia preghiera di questi giorni mi sono soffermato, ed è stato ancora una volta di consolazione, sul brano del vangelo che la liturgia ci ha consegnato il 17 agosto: Mt 19,23-30. A Pietro che chiede cosa otterranno coloro che hanno lasciato tutto per seguirlo Gesù risponde: "Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna". È sorprendente come da questo elenco manchi la moglie (o il marito).

Gesù non chiede ai suoi di lasciare la compagna o il compagno di una vita. L'annuncio del regno non è in contrasto con l'amore concreto e feriale di una vita a due come molti di voi in mille occasioni mi avete mostrato con la vita.

Scelgo la vita di coppia, ma non scelgo di non essere più prete. Non guardo a questi preziosi quindici anni di ministero come si può stare davanti ad uno sbaglio. Lo studio e l'insegnamento della teologia, lo spezzare la Parola nella comunità ed essere lì dentro ministro le avverto anche oggi cose mie. Sono e rimarrò prete, ma il dono fatto dallo Spirito alla chiesa con la mia ordinazione dovrà trovare altri modi di esprimersi perché la mia chiesa non lo ritiene più utile.

Paradossalmente avessi vissuto nel nascondimento il mio desiderio di vita a due, o semplicemente avessi continuato a non dichiararlo, niente sarebbe successo. Le scelte di verità, di dignità e di chiarezza spesso costano, ma sono felice di pagarne tutto il prezzo.

Questo per me chiede la libertà.

Spero vivamente che non ci perderemo. Ho vissuto il ministero in questi anni mettendo al primo posto non il ruolo, ma le relazioni e tengo molto all'amicizia con ciascuno e ciascuna di voi: da parte mia farò di tutto per continuare a coltivarle, non ho alcuna intenzione di sparire né dalla vita ecclesiale, né da Viareggio.

Vi abbraccio tutti con tanto affetto.

 

Andrea

San Vito (Lucca), 11 settembre 2010