domenica 31 maggio 2009

CHIERI: SABATO 6 GIUGNO

La Comunità Cristiana di Base di Chieri e il Gruppo Biblico di Torino organizzano una giornata (dalle 10 alle 16) su "La provocazione di Giobbe per il credente di oggi: tempo di sfide per la nostra fede". L'incontro è aperto a tutti e avrà luogo a Chieri in Via San Giorgio 19. Con questo incontro chiudiamo il bel ciclo di letture bibliche prima della ripresa di venerdì 18 settembre.

Per informazioni: Maria Zuanon 349/7206529    Vilma Gabutti 349/6014039

L'INSULTO DI BRUNETTA

Brunetta segue Berlusconi. Mentre si effettuano consistenti tagli alle forze di polizia, Brunetta passa all'insulto dei poliziotti definendoli "panzoni" che restano in ufficio anziché andare in strada. Poi, come vuole il grande capo, quando si dice una stupidaggine…la si riprende così: "Scherzavo: era solo una battuta".

Giustamente, come è successo a Berlusconi all'assemblea Confesercenti, Brunetta è stato coperto da una rivolta, da una protesta civile e da tanti fischi.

STAINO

                        AO', I GIORNALI
                        STRANIERI STANNO A
                        PARLA' MALISSIMO
                        DI SILVIO....            
                                                                MICA LO SANNO
                                                                CHE I NOSTRI ELETTORI
                                                                NON LEGGONO NEANCHE
                                                                QUELLI ITALIANI.......
        L'UNITA' 28 MAGGIO 2009

UNA RIFLESSIONE ADDIRITTURA MODERATA

Papa Benedetto XVI non è piovuto dal cielo

 

 

Articolo di Karim Mahmoud-Vintam, presidente dell'associazione francese Nous Sommes Aussi l'Eglise (Noi siamo anche Chiesa)

Ben al di là di una tendenza generalmente e pedissequamente definita da contestatori, un crescente numero di cristiani si interroga sull'opportunità della loro affiliazione alla Chiesa cattolica.
A dire il vero, la maggior parte di essi non si era nemmeno mai posto il problema: erano cattolici allo stesso modo come sono Francesi (o del Benin, poco importa!), per eredità o per convenzione, se non addirittura per caso. 

Tramite le sue affermazioni letteralmente incombenti (sulla contraccezione e sull' AIDS) e le sue azioni di riconciliazione unilaterali (questi poveri integralisti Lefebriani [1] apparentemente non avevano chiesto nulla), senza nemmeno parlare della passata faccenda di Ratisbona o di quella recente di Recife, Benedetto XVI offre loro con una insistenza per lo meno singolare i motivi per interrogarsi.
E' proprio necessario, nonostante ciò, abbandonare la nave, clamorosamente o in punta di piedi, secondo il proprio temperamento, il grado di esasperazione o di disperazione di ciascuno?
Si potrebbe immaginare di rinunciare alla propria nazionalità per motivi di disaccordo, anche completo, con il Potere del momento?
Senza dubbio è più che mai essenziale dire - e far capire - che il Papa, chiunque egli sia, non è in grado di parlare a nome di tutti i cattolici quando abbandona il suo ruolo di garante dell'unità della Chiesa per avventurarsi nell'enunciazione di una legge naturale che non è possibile ritrovare nei testi così come nei fatti concreti; quando viene meno al suo ruolo di custode del dogma - del quale egli, Simbolo degli Apostoli, rappresenta la quintessenza - per affermare come vere e indiscutibili delle costruzioni teologiche congiunturali e precarie che costituiscono oggetto di discussione tra gli stessi teologi; quando abbandona il suo ruolo di pastore per indossare l'abito del monarca per diritto divino, sordo alle reali preoccupazioni dei suoi fedeli, totalmente chiuso anche alla semplice prospettiva di entrare in un dialogo benevolo ed amorevole - cosa che non significa compiacente - con le donne e gli uomini del suo tempo.
Senza dubbio è più che mai essenziale dire - e far capire - che noi siamo (anche) la Chiesa, e che al di là di alcuni punti precedentemente sollevati, nessuna autorità ha il diritto di parlare a nome nostro, di svendere la credibilità della nostra fede agli occhi dei non-cattolici e di offuscare l'annuncio del Vangelo di Gesù Cristo che rimane il fondamento più saldo della nostra fede.
Un'altra questione agita molti cristiani di confessione cattolica: è necessario reclamare le dimissioni di Benedetto XVI?
Si avrebbe torto a credere che si tratti soltanto di gruppuscoli contestatori - a meno di considerare come tale un Alain Juppé che affermava recentemente che "questo papa comincia a rappresentare un vero problema!".
Lasciamo da parte la legittimità di una tale rivendicazione e poniamoci interrogativi sulla sua opportunità. In primo luogo la crisi che la Chiesa sta attraversando non è iniziata con l'elezione di Benedetto XVI.
Senza risalire fino a Teodosio, è sotto il pontificato di Giovanni-Paolo II che fu condotto il metodico smantellamento delle acquisizioni del concilio Vaticano II - che segnò un inedito tentativo di apertura della Chiesa alle preoccupazioni del suo tempo e di ricollocarsi attorno al popolo di Dio e farlo diventare l'elemento centrale.
E' sotto il suo pontificato che venne condotta la repressione - orchestrata già allora da un certo Joseph Ratzinger - di quei teologi che intendevano interrogare liberamente la fede cristiana (Tissa Balasuriya in Sri lanka, Hans Kung in Germania, Ivone Gebara in Brasile...), e non sarebbe esatto credere che soltanto i cosiddetti teologi della liberazione fossero sotto tiro poichè fu tutta l'intelligenza della Chiesa ad essere costretta alla censura - o, peggio all'autocensura - al servizio di una restaurazione dottrinale ed ideologica.  
E' sotto il pontificato di Giovanni-Paolo II infine che ha avuto luogo la metodica ripresa del controllo da parte delle Chiese nazionali (il siluramento in Francia di Jacques Gaillot, nominato vescovo di Partenia, diocesi del deserto algerino scomparsa nel... VII secolo; l'episodio di Innsbruck in Austria nel 1995 che provocò l'Istanza del Popolo di Dio firmata in alcuni mesi da oltre 500.000 persone in Austria e in Germania; che nomina come capisaldi di potere di vescovi latino-americani o africani segnalati per la loro docilità nei confronti dell'Istituzione) e il sostegno senza indecisioni a movimenti il cui scopo manifesto non è il servizio della società ma la creazione di propri centri di attività e la sua dominazione (Opus Dei, Legionari di cristo, Comunione e liberazione...).
Benedetto XVI non è dunque piovuto dal cielo, e gli attuali problemi oltrepassano largamente la sua persona individuale. Chiedere le sue dimissioni? E sia, ma per quale successore dopo 30 anni di creazione di Cardinali-elettori il più possibile aderenti alle tesi ed agli orientamenti vaticani attuali?
La via d'uscita dalla crisi, se esiste (e per forza deve esistere), si trova altrove. La porta è stretta e il cantiere monumentale. Ma è anche straordinariamente stimolante, l'essenziale è non di arrivare ad una Chiesa perfetta (che presunzione e che ingenuità!) ma di camminare, di inciampare, di rialzarsi, ancora e ancora, verso una Chiesa più fedele a colui a quale essa fa appello, vale a dire al servizio di una umanità più libera, più giusta, più umana.
Noi siamo (anche) la Chiesa e spetta a ciascun cristiano/a costruire non un'altra Chiesa, ma una Chiesa altra, meno piramidale/clericale e più orizzontale/laica (in nome dell'uguale dignità di tutti i battezzati, uomini e donne); preoccupata di approfondire la fede che la fa vivere e di renderne ragione con umiltà; impegnata al fianco di coloro che soffrono, dovunque si trovino piuttosto che imbalsamata davanti agli altari e alle acquasantiere; preoccupata di ritornare indefessamente ai Vangeli, per interrogare ancora e sempre il testo e lasciarsi interrogare da lui; una Chiesa pluralista nella quale tutte le sensibilità religiose possano esprimersi (dato che sarebbe contraddittorio rovesciare una gogna dogmatica per sostituirla con un'altra) e comunicare nel rispetto reciproco e la libera ricerca; una Chiesa che sia il raduno di comunità diverse, la cui comunione è garantita dal collegio dei vescovi in generale e dal vescovo di Roma in particolare, una Chiesa che cammina nella teoria e nei fatti insieme a tutti gli uomini di buona volontà, qualunque sia la loro religione - ammesso che ne abbiano una!
Una tale metamorfosi sconcerterà o scoraggerà più di un fedele abituato a ricevere religiosamente, dall'alto, la rassicurante conferma di ciò che deve fare, pensare, credere.
Ma la credibilità della Chiesa e la sua fedeltà al Vangelo richiedono questo prezzo.
Più che mai la Chiesa cattolica ha bisogno di tutti coloro che, qualunque sia la loro storia, la loro origine o la loro vita, hanno sete di verità e di giustizia, e sono alla ricerca della forza di amare e di essere amati, questa forza che spesso ci viene a mancare e che pertanto è la sola manifestazione tangibile, nelle nostre vite, di ciò che noi cristiani chiamiamo Dio.

[1] Integralisti che, per inciso, sono meno da condannare (cosa ci sarebbe di più facile, d'altronde, in base alla sufficienza e alla stupidità delle affermazioni di molti di essi - per non parlare del negazionista porporato Richardson!) che da compiangere per la loro inattitudine di base a comprendere il mondo e, in fin dei conti, a viverci.

* Karim Mahmud-Vintam, presidente dell'associazione francese Noi Siamo anche Chiesa, è editore (Temps Présent Editions, fondata tra gli altri da Ella Sauvageot, François Mauriac et Jacques Maritain) e insegnante all'Istituto di Studi Politici di Lione.

 

sabato 30 maggio 2009

DEGRADO NON SOLO FERROVIARIO

Tre giorni di viaggio e undici ore di ritardo nelle ferrovie del nord e centro Italia: questa è ormai una situazione che la gente subisce con incredibile rassegnazione. Per chi come me usa moltissimo il treno, da un anno è diventato impossibile programmare una coincidenza, un arrivo preciso, viaggiando esclusivamente per motivi di lavoro, sento che il cittadino è l'ultimo interesse delle nostre ferrovie, ormai precipitate nel caos.

Nel lungo sostare mi è capitato di avere l'opportunità di parlare di politica, servizi, governo, immigrati… Apriti cielo: nel ritorno da Parma ho viaggiato per un lungo tratto con quattro donne di ceto popolare per le quali Berlusconi è "il salvatore della patria" ed è "l'unico che dà fiducia"…

Sono sfuggito al linciaggio, ma ho sperimentato la potenza della manipolazione mediatica che ha sostituito il pensiero critico. Siamo al degrado dei cervelli

CINQUE RISPOSTE DA VINCENZO VISCO

·        Il Parlamento

Ci sono stato per 25 anni. Dal primo giorno mi sono reso conto del rischio delegittimazione: già da allora era chiaro che serviva una riforma dei regolamenti.

 

·        Craxi

Ma allora fu Craxi a lanciare l'attacco all'istituzione: parlò di Parlamento come un parco buoi. A questo punto è chiaro che il crinale tra modernizzazione e assalto autoritario è molto debole.

 

·        Effetto paralisi

Si può dire che questi attacchi hanno l'effetto contrario: fermano tutto. Tant'è che sulla riforma nel Pdl sono divisi, l'opposizione è contraria, la Lega non ha alcun interesse a perdere il suo potere di ostruzionismo.

·        Giudici

Se non ci fosse l'incubo del conflitto di interessi e delle leggi ad personam, le riforme ci sarebbero. La giustizia non funziona male quando si interessa a un ricco signore, ma quando a finire in galera sono sempre i più sfortunati.

 

·        Avvocati

C'è uno scontro tra avvocati e giudici. Per i primi è meglio un processo complicato, così possono gestire meglio i clienti. Da noi questo è vero anche per altre professioni. Per esempio nel fisco: oggi in Italia nessuno è in grado di farsi la dichiarazione dei redditi da sé.

 

RICEVO E PUBBLICO

 

I "valori bollati"   Rosario Amico Roxas

 

"Sono contento e orgoglioso dell'educazione che ho ricevuto e dei valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia. (da Repubblica del 28 maggio)

*************

E' la dichiarazione di Luigi, figlio di Veronica; una dichiarazione che appare scritta da uno di quei "curatori di immagini", quindi letta e divulgata, più per imposizione che per convincimento.

Luigi dimentica le foto della madre nuda apparse su "Libero" di Feltri; un quotidiano tra i più insulsi d'Italia, non letto neanche da chi lo riceve in omaggio.

Feltri non avrebbe mai autorizzato la pubblicazione se, a sua volta, non fosse stato autorizzato dal cavaliere o dalla nutrita equipe impegnata a tamponare i baratri nei quali "l'unto" è scivolato per eccessiva sicumera.

Il povero Luigi (presente insieme ai fratellastri Piersilvio e Marina nel blitz di Taormina, dove è stato perfezionato l'acquisto di tre alberghi, giusto in tempo utile perchè il papy presidente legiferi per consentire l'apertura del casinò)) trascura il particolare che riguarda la madre, offerta al pubblico ludibrio, per volontà di quel padre del quale vanta orgoglio di figlio.

I valori trasmessi, che avrebbe ricevuto, riguardano anche il comportamento paterno nei confronti della madre, oppure fanno riferimento a valori mobiliari ed immobiliari o "valori bollati", peraltro trasmessi con l'obbligo della "legittima" ?

Rosario Amico Roxas

venerdì 29 maggio 2009

TORNANO I RIFIUTI

Bertolaso assicura che tutto sarà a posto entro pochi giorni. Ma ciò che si sente è altro: una maledetta puzza che infesta città e paesi della Campania.

Ora, per le elezioni, si farà un po' di pulizia. Fra quindici giorni staremo a vedere.

Questo governo ci fa vivere di promesse e di illusioni. E milioni di italiani ancora gli danno fiducia.

ANCORA SENZA RISPOSTA

Le dieci domande

 

Ecco le dieci domande che "Repubblica" ha rivolto a Silvio Berlusconi a conclusione dell'articolo di Giuseppe D'Avanzo pubblicato giovedì 14 maggio.

 

  1. Signor presidente, come e quando ha conosciuto il padre di Noemi Letizia?

 

  1. Nel corso di questa amicizia, quante volte vi siete incontrati e dove?

 

  1. Come descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto Letizia?

 

  1. Perché ha discusso delle candidature con Letizia che non neanche iscritto al Pdl?

 

  1. Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?

 

  1. Quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?

 

  1. Lei si occupa di Noemi e del suo futuro e sostiene economicamente la sua famiglia?

 

  1. E' vero che lei ha promesso a Noemi di favorire la sua carriera nello spettacolo e in politica?

 

  1. Veronica Lario ha detto che lei "frequenta minorenni". Ce ne sono altre che incontra o "alleva"?

 

  1. Sua moglie dice che lei "non sta bene" e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di salute?

 

ELLEKAPPA

                    C'E' UN GRUMO
                    EVERSIVO
                    NEL NOSTRO
                    PAESE
                                                    IMPASTATO
                                                    CON IL VIAGRA
                                                    E IL CERONE.
( Da Repubblica 29 maggio)

LO DICE PERSINO LUI..

" Berlusconi si è posto fuori dalle regole della chiesa però Bertone e Bagnasco non hanno facoltà sulle vicende private di un governante: La chiesa ha firmato concordati con Napoleone, Hitler e Mussolini, non proprio cristiani esemplari" ( Vittorio Messori, 26 maggio)

giovedì 28 maggio 2009

GRUPPO PRIMAVERA

Cari ragazzi e ragazze,

con l'incontro di sabato mattina 23 maggio mi avete regalato una grandissima gioia. Vi scrivo dal treno e potete perdonarmi se faccio parecchie dimenticanze. Come faccio ora a ricordare i vostri nomi? Vedervi arrivare da Rivalta e guardare il fiorire della giovinezza nei vostri volti mi ha trasmesso un brivido felice, un'emozione intensa. Vi rivedo seduti/e attorno al tavolo con Fiorella, Aldina e Patrizia. Scoppia un fuoco di domande: Gesù? Dio? Serve fare qualcosa per cambiare questo mondo? Qual è il centro della fede? Qual è la cosa più importante che Gesù ci ha lasciato? Ma dove possiamo cercare e incontrare Dio? Quali sono le fandonie, le menzogne che ci hanno narrato su Dio, Gesù, la gerarchia? Che cosa vuol dire la parola miracolo? E dopo la morte? Che cose succede?...

Che fortuna avete voi: è un autentico "privilegio" poter a 13 – 14 anni esprimere liberamente i vostri dubbi, le vostre opinioni, le vostre ricerche, le vostre discussioni… Avere "uno spazio" come il gruppo Primavera non capita a tutti…

Finché vi ponete domande…non vivete in modo banale, superficiale…

Avete davanti a voi tutta la vita per cercare, dialogare, confrontarmi e potrete compiere le vostre scelte nel rispetto di quelle degli altri.

Una vita e una fede senza domande, senza ricerche sono schiave dell'indottrinamento… La vita è uno straordinario "laboratorio" di ricerca, di amore… Metteteci il vostro cuore…

Ohè… non confondete la chiesa con il Vaticano. Sarebbe come confondere gli italiani e le italiane con Berlusca, quel furfante e peggio.

Un forte abbraccio a ciascuna e ciascuno di voi e a tutto il gruppo Primavera.

E poi…, anche se sono così vecchietto, parlare con voi, ascoltarvi, dialogare… è sempre una festa per il mio cuore.


Don Franco

PENTECOSTE

Commento alla lettura biblica - domenica 31 maggio 2009

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio» (Atti 2, 1-11).

26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.( Giov. 15, 26-27)

12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà. (Giov. 16, 12-15)

A parte l'indecoroso "affettamento" dei testi biblici che la liturgia del messale oggi ci propone (saltando da un capitolo all'altro e cucendo un versetto all'altro), la Pentecoste non è una festa priva di incisivo riferimento alla nostra vita cristiana. Essa è diventata purtroppo la cenerentola delle feste cristiane.

 

Si fa un pò di retorica dogmatica sullo Spirito Santo, ma sostanzialmente si cerca di "aggirare l'ostacolo", di "ammansire" e annacquare il messaggio disturbante della Pentecoste.

Siccome questa festa ricorda quel "vento impetuoso che riempì tutta la casa in cui si trovavano" (Atti 2, 3) e quel "parlare lingue diverse" (Atti 2, 4), essa ci riconduce ad un evento scomodo: Dio, qui rappresentato simbolicamente dal vento impetuoso e dalle lingue di fuoco che si posano su ognuno dei presenti, entra in questa casa come forza che sconvolge, risveglia, apre porte e finestre.

Nella pagina del Vangelo di Giovanni che abbiamo letto si parla invece del "Paraclito", il "chiamato accanto".

Per i discepoli che stanno per intraprendere il cammino nelle vie del mondo, Dio sarà colui che starà accanto, guiderà verso la verità. Lo Spirito Santo è la "cifra" teologica per dire la vicinanza e la forza con cui Dio sosterrà il cuore e l'azione dei discepoli. Lo sappiamo: senza questa forza che viene "dal cielo" non c'è possibilità di inoltrarsi con fiducia e speranza nelle vie del mondo. Queste donne e questi uomini ne erano ben consapevoli.

Ovviamente, lo Spirito Santo è semplicemente, nel linguaggio biblico, un altro nome di Dio. Non è un'entità divina diversa e separata dal Padre. La stessa "trinità" non indica tre divinità, ma è un simbolo (appunto la "simbolica trinitaria") per esprimere i diversi modi in cui noi percepiamo nella fede la presenza e l'amore di Dio nella nostra vita. Lo Spirito è Dio che si manifesta a noi come vento che ci sospinge, "confortatore", "chiamato vicino come difensore", guida alla verità intera...

Ci vorrebbe questo vento...

Mi piace molto indugiare a riflettere su questo vento impetuoso.

Ciascuno/a di noi, in parecchi momenti della vita, sente che per superare l'egoismo, per stanarsi dalle proprie pigrizie, per uscire da certi compromessi ha bisogno di un "vento impetuoso", di uno scossone.

Se ci lasciamo penetrare dal messaggio evangelico in profondità, "il vento di Dio" arriva davvero e scuote tutta la casa, cioè le coordinate della nostra vita. Dio sa raggiungerci e regalarci dei benefici terremoti per farci uscire dai nostri "luoghi chiusi", dalle prigioni del nostro egoismo e dei nostri pregiudizi.

Quanto bisogno di vento impetuoso c'è nelle nostre chiese! Da giovane avevo scritto un sogno. Una ventata divina più impetuosa del solito aveva sradicato il Vaticano che, come un castello di carta, si era trasformato in case popolari. Lo stesso vento aveva profeticamente "dato alla testa" al papa che, radunati i cardinali, li aveva licenziati e sconvolti invitandoli ad andare a vivere con lui nelle borgate romane per occuparsi di cose serie, anzichè trastullarsi in vari discorsi ai capi di stato, agli ambasciatori, ai grandi della terra. Nel sogno andai qua e là in alcune chiese mentre la domenica si celebrava l'eucarestia. Comparivano parroci uomini e parroci donne che annunciavano un vangelo di pace, di giustizia mai udito così chiaramente. Per giunta in quelle chiese, gioiosamente, con rispetto, tutti/e potevano prendere la parola... Da queste liturgie erano ormai assenti tutti coloro che oggi vanno a far bella mostra di sé in vista delle elezioni. Vedevo questi eleganti signori uscire scuotendo il capo... Come dovremmo saper accogliere questo vento di Dio, questo soffio liberatore, questa azione di un Dio scatenato che ci porti via un po' di dogmi, un po' di privilegi, un po' di affari e di concordati, un po' di reliquie e di madonne vaganti, un po' di liturgie imperiali, un po' di documenti papali, di diktat assurdi...

Un clima nuovo

In questi anni i vertici della nostra chiesa hanno sbarrato porte e finestre. L'aria non è più quella di una casa, ma si respira clima da mausoleo o, peggio, da carcere.

Anzichè lasciarci guidare verso un futuro inedito con fiducia, siamo così tentati di rimpiangere il passato e di rinchiuderci in esso, nella ripetizione. Ecco l'antipentecoste che è in atto....Non si accoglie il soffio accompagnatore verso le sfide che ci attendono, ma si legge in ogni alito di vento qualcosa che disturba, che sconvolge, che porta via dei pezzi di tradizione. La chiesa diventa un museo nel quale, da spettatori, ammiriamo i "pezzi" del passato con scarso senso critico e con lo spirito del custode che li difende dai ladri. Guardiani del passato anzichè creatori di futuro.

C'è un però...

La Pentecoste non solo è smascheramento di tante ipocrisie, ma ancor più è un vero e proprio "attentato" contro chi vorrebbe imporre alla chiesa una sola lingua, quella della gerarchia. Lo Spirito di Dio dà la parola ai muti e infonde coraggio a tutte quelle donne e a quegli uomini che nella comunità cristiana non hanno voce, sono fatti tacere.

Sarebbe davvero pentecoste se nella predicazione, anzichè ripetere i premasticati vaticani, si annunciasse il messaggio liberante della Scrittura.

La comunità di Gesù ha bisogno di mille voci per poter vivere e crescere nella libertà. Troppi/e cristiani/e sono senza voce perchè il potere ha tolto spazio e libertà e li ha riempiti di paura.

Ma qui non basta additare nei gerarchi cattolici i primi responsabili di una crisi profonda. Io, in prima persona, debbo domandarmi se accolgo la voce e il soffio vitale di Dio, la Sua spinta verso il futuro. Non mi sono mai piaciuti quei cristiani, quei teologi, quei preti che scaricano tutte le responsabilità sul papa, sul vescovo, sul parroco...No: questo non basta, non è tutto. E' lecita e doverosa la critica quando io, insieme, mi assumo la responsabilità della mia parte, quella che mi compete come discepolo di Gesù. Esiste una mia responsabilità personale, una "risposta" che debbo dare io in prima persona. Ma io mi lascio coinvolgere da questo vento impetuoso?

 

 







 


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mercoledì 27 maggio 2009

PREGHIERA

Signore, Tu mi conosci:

troppo spesso appartengo anche io al fronte del rifiuto.

Tu mi dici: "Alzati!" ed io rimango coricato,

"Vieni e seguimi!" ed io guardo indietro.

Tu vorresti che con te

io imparassi a camminare sulle acque,

e troppo spesso mi lascio andare a fondo…

Eppure tu mi dai una missione,

esaltante, perché va al di là delle mie forze,

e senza di te, non oserei avventurarmene.

"Va, verso la grande città!"

"Per dire cosa? Che il mondo è perduto?

Che questa generazione è depravata?"

"Dille piuttosto che è amata,

che Dio non la condanna,

e che viene per salvarla.

Dì, a quanti incontri,

che tutti sono preziosi ai miei occhi,

e quando devi stare zitto

non smettere mai di amare!".

Signore, voglio provare.

Amen

 

Da: Un sentiero nella foresta, Raccolta di testi di fede della chiesa universale, p. 96.

 

UNA BELLA RIPRESA

Mentre Obama passa al contrattacco per chiudere il carcere Guantanamo, Hillary Clinton, al Dipartimento di Stato, decide che si deve cambiare linea sui militari omosessuali, riconoscendo pari diritti ai partner dei diplomatici gay, che avranno così lo stesso trattamento di protezione e di riconoscimento che all'estero hanno le mogli o i mariti degli altri diplomatici.

LA BESTIA E IL SOVRANO

" Il sovrano e la bestia sembrano avere in comune il loro essere al di fuori della legge. Condividendo questo essere al di fuori della legge, la bestia, il criminale e il sovrano si assomigliano in modo sconcertante, si richiamano e si evocano." ( Jacques Derrida, <La bestia e il sovrano> ).

martedì 26 maggio 2009

NEGLI STATI UNITI LA PRIMA RABBINA AFRO-AMERICANA

CLEVELAND - Alysa Stanton, 45 anni, è cresciuta in una famiglia protestante. Abbandonata la chiesa pentecostale in cui era stata allevata e convertitasi all' ebraismo, è ora in procinto di diventare rabbino: la prima donna rabbino nera della storia. La cerimonia di ordinazione avverrà il 6 giugno, un sabato, a Cincinnati, in Ohio. Poi Alysa, assieme a sua figlia, si trasferirà a sud, in North Carolina, dove assumerà la guida della locale sinagoga Bayt Shalom, Casa della Pace, che raccoglie ebrei sia "riformati" che "conservatori": due rami dell' ebraismo che - contrariamente agli ortodossi - consentono l' accesso delle donne al rabbinato. Attualmente le donne rabbino sono poco meno di un migliaio, la maggior parte delle quali negli Stati Uniti. E ormai da tempo, sempre in America, sono diventati rabbini numerosi afro-americani. Tra questi c' è anche Capers Funnye, un cugino della first lady Michelle Obama. Ma donne rabbino di colore, ancora non se n' erano viste. In realtà era solo questione di tempo: "riformati" e "conservatori" sono ormai la maggioranza degli ebrei d' America (il cui totale oscilla, a seconda delle stime, tra i 5 e i 6 milioni), e gli ebrei afro-americani sono diverse decine di migliaia. Prima di darsi agli studi religiosi, Alysa Stanton ha lavorato a lungo come psicoterapeuta. Nel 1999 viveva a Denver, in Colorado, quando fu chiamata a prestare i primi soccorsi nel liceo di Columbine, dove due studenti ucciseroa colpi d' arma da fuoco 12 loro compagni e un' insegnante. ( da Repubblica del 23 maggio 2009)

ALCUNI PENSIERI PER LA SETTIMANA

Luca  17,  11-19

Nel recarsi a Gerusalemme, Gesù passava sui confini della Samaria e della Galilea. Come entrava in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano da lui , e alzarono la voce, dicendo: “Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!” . Vedutili, egli disse loro: “ Andate a mostrarvi ai sacerdoti”.

E, mentre andavano , furono purificati. Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; e si gettò ai piedi di Gesù con la  faccia a terra, ringraziandolo; ed era un samaritano. Gesù ripondendo, disse: “ I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato nessuno che sia tornato per dar gloria a Dio tranne questo straniero?” E gli disse: “ Alzati e va; la tua fede ti ha salvato”.

 

Questo brano mi ha  stimolato una breve riflessione.

Due sono i particolari che più mi hanno colpita: primo il fatto che un solo lebbroso guarito  torni indietro.

Secondo il fatto che il Vangelo, sottolinea che si tratta di un samaritano, di uno straniero.

C’è un modo di tornare sui propri passi che non è nostalgia, o inversione di marcia o, arresto del cammino. Questo lebbroso torna indietro, perché si ricorda della condizione in cui era, sa misurare quanto è cambiato in lui, e sa riconoscere quanto sia diversa-distante la sua condizione attuale da quella del lebbroso quale egli era.

Torna indietro per ringraziare  Dio che, attraverso Gesù, ha cambiato la sua vita.  

Anch’io spesso torno mentalmente indietro e penso con gratitudine a Dio, alle circostanze, alle persone, alle relazioni, agli incontri che mi hanno permesso e aiutato a cambiare qualcosa di me, ad accettarmi, a rendere più “sana e felice “ la mia vita.  Mi piace mantenere nel cuore ed esprimere nelle relazioni questa gratitudine. Questo tornare indietro, mi permette di guardare avanti, di sperare che nel cammino della vita e della fede avrò altre opportunità di “guarire” i miei mali e rendere più feconda la vita.

 

Gli altri lebbrosi possono essere il simbolo dei momenti n cui anche noi facciamo fatica a riconoscere ciò che ci succede, ne siamo  a volte spaventati.

Possiamo passare sopra tante cose, anche belle e significative senza conservarne traccia nel cuore, senza approfondirne la portata.

Possiamo anche vivere delle “autentiche fortune”e, fare come i nove lebbrosi non esserne consapevoli.

Ancora un pensiero:

Nel brano per ben due volte l’evangelista sottolinea che “il guarito” è un samaritano (v.16)  è uno straniero(v.18).

Oggi mentre viviamo dei momenti drammatici per gli stranieri, i poveri, i marginali questa sottolineatura mi sembra significativa.

Gesù,non solo riconosce il comportamento di quest’uomo, ma né tesse l’elogio.

Oggi la difesa dello straniero e dell’immigrato passa anche attraverso la capacità di vedere quali risorse di cultura, di umanità, di operosità gli stranieri e le straniere portano a noi. L’immagine che certa politica e certa cultura hanno costruito  dello straniero e della straniera ci impediscono di guardarli con occhi di simpatia e di solidarietà.

Gesù parte dal positivo. Raccogliamo oggi questo messaggio: mettere più attenzione e solidarietà verso gli stranieri e lottare per i loro diritti finche capiremo che la terra  e di tutti e tutte e noi siamo ospiti e pellegrini e essa è un bene comune.

                                                                  Fiorentina Charrier

IL "PAPI" DELLA PATRIA

A fine dicembre Noemi ha fatto una lunga vacanza nella villa di Berlusconi in Sardegna. C'erano tante ragazze, tra 30 e 40, alloggiavano in questi bungalow nel parco ... Sono successe cose strane, la chiamavo sul cellulare e non rispondeva mai. (Gino Flaminio, ex fidanzato di Noemi, Repubblica 24 maggio).

Novità della domenica appena trascorsa: l'ex fidanzato di Noemi si decide a raccontare i "misteri" e le telefonate di "papi Berlusconi".

Intanto il presidente del Consiglio per la prima volta è contestato dai tifosi del Milan: "Silvio, vattene: non comprare le veline ..."

E s'aggiunge anche il direttore di Famiglia Cristiana che accusa il premier di incongruenze e contraddizioni:"Berlusconi deve chiarire. L'immunità morale non c'è".


PERSINO I VESCOVI.....

Persino i vescovi che sono gli alleati più intimi più fidati, più sicuri, più finanziati, più fedeli ora si stanno accorgendo che le favole a lieto fine raccontate da Berlusconi sono menzogne nude e crude.
I vescovi non tradiranno mai Berlusconi, ma la loro strategia pauperistica deve dare spettacolo senza per nulla interrompere il flusso di privilegi e di denaro che questo governo assicura alla chiesa cattolica ufficiale.
Però le dichiarazioni di Famiglia Cristiana e dei Gesuiti irritano il governo , che riceve con gratitudine l'apprezzamento da monsignor Molinari, indecoroso arcivescovo de L'Aquila. Quanto al rosario di bugie del presidente del Consiglio i vescovi, proclamatori  della verità (!!!!!!), preferiscono tacere.... e guardare altrove....

lunedì 25 maggio 2009

AMICHE E AMICI DI BRESCIA

Sabato 23 maggio ho vissuto con voi una serata intensa.

Grazie… Nella grande fatica dei viaggi di questa caldissima estate mi capita talvolta di rallegrarmi nella constatazione che, a tanta distanza chilometrica, i nostri cuori vivono e cercano in profonda sintonia.

Così la presentazione dei due ultimi miei libri "Il dono dello smarrimento" e "Omosessualità e Vangelo" ha rappresentato l'occasione di incontrare le persone, di ascoltarci, di interrogarci a vicenda…

Non la chiesa dirigista, ma la chiesa accompagnatrice per una società che si opponga ai processi autoritari in corso.

Una persona presente all'incontro mi ha telefonato rammaricandosi del fatto che al termine siano stati presentati i candidati di Rifondazione. Sì, non è stato carino, ma…non credo che sia stato strumentale… Quanto a me, io non c'entro. Voto Partito Democratico e votare Rifondazione sarebbe proprio il mio ultimo pensiero… Libertà a ciascuno/a per le proprie scelte.

SCONVOLTI E DEPRESSI

In Vaticano le notizie che arrivano dalla cattolica Irlanda sulle violenze sessuali continuate a carico di minorenni hanno abbassato di un metro il cupolone ...

Questa per la gerarchia cattolica irlandese è una vera decapitazione.

Occorrerà pure parlarne apertamente anzichè chiudere la discussione entro 48 ore.

Il papa ha deciso di radunare entro pochi mesi i più alti vertici gerarchici. Ma non basteranno solenni dichiarazioni. Occorrerà un dialogo ecclesiale aperto sugli interrogativi che queste mostruose vicende sollevano. Ci sarà il coraggio? Ne dubito.


domenica 24 maggio 2009

CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Non vorrei dirlo, ma i centri di identificazione degli immigrati somigliano a dei campi di concentramento, tanto è vero che il Parlamento ha negato che la permanenza possa esser aumentata a sei mesi. Silvio Berlusconi, L'Aquila 19 maggio

ELLEKAPPA


 
                    MINZOLINI
                    AL TG UNO,
                    MAZZA   A
                    RAI UNO
                                            IL PLURALISMO
                                            DELL'ADULAZIONE

RICEVO DAL CARISSIMO AMICO ROBERTO


 
Un'anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all'estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l'altro era perfetto, ed era sempre pieno d'acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello a casa, mentre quello crepato arrivava mezzo vuoto.

Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d'acqua. Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati.

Ma il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.

Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: <<Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l'acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa>>.

La vecchia sorrise: <<Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell'altro vaso? È perché io ho Sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi. Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa>>.


Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto.

Ma sono la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante.

Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c'è di buono in lui.

Perciò, miei "difettosi" amici, buona giornata e ricordatevi di annusare i fiori dal vostro lato del sentiero...e inviate questo scritto a qualcuno dei (o a tutti i) vostri "difettosi" amici, e non dimenticate il "Difettoso" che l'ha mandato a voi.

sabato 23 maggio 2009

CIRCOLO DEI LETTORI

Abbiamo vissuto venerdì 22 maggio una bella serata con il teologo spagnolo Josè Maria Castillo al Circolo dei lettori di Torino in Via Bogino 9.
La presentazione del suo ultimo libro "la chiesa e i diritti umani" ( Editore Gabrielli, pagg. 200 Euro 14) ha offerto ai presenti l'occasione di un dialogo aperto e schietto con il teologo ottantenne sulla "triste storia" di una chiesa ufficiale che molto spesso  ha negato i diritti fondamentali delle persone. Non si intravede ancora la necessaria conversione strutturale di questa chiesa-istituzione gerarchica che chiacchiera dei diritti e la fa da maestra, mentre li nega al suo interno

venerdì 22 maggio 2009

INCONTRO PUBBLICO A CASALMAGGIORE

Martedì 26 maggio alle ore 21 parteciperò ad un dibattito pubblico su CULTURA-LAICITA'-FEDE.
Per informazioni telefonare al 338 5015488 oppure al 0375 41824

APPUNTAMENTI DI GIUGNO - LA SCALA DI GIACOBBE

Ricevo e pubblico


Sabato 20\06 dalle ore 17.00 alle 19.00: ci incontriamo con don Franco Barbero per un approfondimento\discussione sulla lettura biblica oppure su un argomento storico o cristologico. Sceglieremo insieme l'argomento da trattare. Nel dopo cena dopo le (20.00 - 20.30) circa la Comunità Nascente di Torino ci raggiungerà per condividere insieme esperienze di cammini comunitari, con anche l'intento di conoscerci un po' di più...... Tutte e tutti della CdB e le persone che hanno interesse a questi argomenti sono invitati.


Domenica 21\6 partecipiamo come Gruppo al matrimonio di Liliana e Giuseppe. Eucarestia in via dei Rochis, 3 alle ore 10.00 (in cappella); la festa e il pranzo comunitario di terranno nel sito della Pro Loco di Garzigliana, sulla strada Pinerolo direzione Cavour. Per motivi organizzativi tutti\e le persone del gruppo della SdG che vogliono partecipare a questo lieto momento devono far pervenire la propria adesione entro il giorno 15\06.

OPERAI AL BAGNO CON IL PERMESSO

" E' un'inaccettabile offesa alla dignità dei lavoratori e una raccolta illegittima di dati sanitari ". Così Mauro Paissan, componente del Garante privacy, sul caso dei dipendenti dello stabilimento della Magneti Marelli di Sulmona, riportato da Repubblica, costretti a chiedere il permesso scritto per andare in bagno. L' Authority ha avviato un'istruttoria.
Ci si domanda fino dove vogliamo arrivare nella repressione dei più elementari diritti

BERLUSCONI HA CORROTTO MILLS

L'impunità

 

L'avvocato David Mills agì da falso testimone per consentire a Silvio Berlusconi e a Fininvest l'impunità dalle accuse.

 

Guadagni illeciti

 

La condotta di Mills serviva a salvare Berlusconi che manteneva ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero.

 

Marina e Pier Silvio

 

Una parte di questi profitti conseguiti illegalmente all'estero era destinata anche a Marina e Pier Silvio Berlusconi.

 

Fuori parcella

 

David Mils ha ricevuto enormi somme di denaro estranee alle sue parcelle professionali da Fininvest e Silvio Berlusconi nel ?95-96.

 

L'ho tenuto fuori dai guai

 

L'avvocato Mills confida: "Le persone di Mister B. conoscono bene le cose, sanno che con le mie testimonianze l'ho tenuto lontano dal mare di guai in cui sarebbe caduto se avessi detto la verità".

 

Dopo tutto questo l'imperatore Silvio insulta i giornalisti de L?Unità e di Repubblica. No lo difendono!!

 

LA RAI IMBAVAGLIATA

Siamo alle solite. Ora Berlusconi, non potendo mettere le sue amanti nei posti chiave, mette i suoi "servi", quelli che negli anni di strapotere ha comprato. Non conta la professionalità, ma l'amicizia con il presidente del Consiglio. Fa le nomine in cucinino e le comunica. Nitida la protesta di Sergio Zavoli, ma Berlusconi va avanti. La RAI è per lui la "sua" televisione, quella che deve difendere e tacere sui suoi comportamenti illegali. Noi davvero abbiamo cessato da un pezzo di essere un Paese normale.

L'altra anormalità è il silenzio, la rassegnazione dei cittadini mentre sarebbe tempo di insorgere e mandare a casa un malato e un corrotto.

SEGNALI NEGATIVI

  • A Mosca botte e arresti al Gay Pride. Putin manda migliaia di agenti per fermare il corteo. Dietro c'è la pressione del nuovo patriarca di Mosca che non è solo un conservatore, ma un reazionario alla Ratzinger.

 

  • Obama è in caduta libera presso i difensori dei diritti umani ed è stato beffato. Le foto degli "interrogatori criminali" dei detenuti nei carceri militari USA, censurate anche da Obama, ora vengono diffuse in TV e nei vari canali internet. Il fallimento della censura tentata dalla Casa Bianca apre la domanda che migliaia di soldati, di famiglie e di civili, si devono porre: quale appello alla pietà, già così scarsa fra i taglia gola del terrore, potrà essere fatto, in nome di quale superiorità etica e umana dell'Occidente, che non appaia insolente e ipocrita? Obama avrebbe voluto chiudere il tombino sulla fogna, ma non ce l'ha fatta. La bonifica dell'immagine americana nel mondo torturata da Bush e Cheney, se ancora possibile, sarà lunga e dolorosa.

 

LA CHIESA DEI NO

Riporto da Adista del 16 aprile la seguente notizia che, ancora una volta, evidenzia l'oscurantismo della gerarchia cattolica.
"Prete e papà? Non si può! "Non c'è spazio ecclesiale per delineare una figura di prete che eserciti normalmente il ministero e, contemporaneamente e nello stesso luogo, si prenda cura di suo figlio, sia pure in un regime di celibato confessato e praticato". Lo scrive il vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, che ha risposto negativamente alla richiesta di un suo sacerdote, don Paolo Curtaz, parroco di Introd (località scelta sia da Giovanni Paolo II che Benedetto XVI per le loro vacanze estive) di continuare ad esercitare il ministero dopo aver riconosciuto un figlio avuto da una sua parrocchiana. "La Chiesa - ha commentato Curtaz suI sito internet da lui animato, tiraccontolaparola.it - mi ha donato il sacerdozio e la Chiesa, ora, mi chiede di non esercitarlo. Accetto questa decisione con rispetto e con grande dolore. Ho perciò deciso di chiedere, e ho ottenuto, di essere sciolto dagli impegni che mi derivano dal sacerdozio, per dedicarmi più liberamente alla crescita di mio figlio, per potere finalmente riprendere, da battezzato, il mio servizio alla Parola e di annuncio e per togliere la Chiesa, che amo, dall'imbarazzo di una situazione difficile da spiegare". "

I "SEGNI" DELLA FEDE VISSUTA

Commento alla lettura biblica - domenica 24 maggio 2009

Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno". Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i segni che l'accompagnavano (Marco 16, 15 - 20)

Se abbiamo un po' di familiarità con il linguaggio simbolico e immaginifico dei testi biblici, questa pagina dell'ascensione al cielo non ci indica una operazione paramissilistica nei confronti di Gesù, ma il fatto che Dio ha collocato presso di sè il nazareno che ha adempiuto fino in fondo la sua missione di testimone del regno di Dio. La sua opera e la sua vita non sono finite nel nulla. Se poi superiamo la durezza dogmatica del "chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato", che risente già della polemica dell'ultimo redattore del vangelo contro le resistenze che il messaggio del nazareno incontrava, allora questa pagina enuncia un orizzonte di fiducia e di operosità. Soprattutto il richiamo ai "segni" indica la via concreta nella quale i discepoli di Gesù devono inoltrarsi.

 Il testo

 

Quando ormai la comunità di Marco si trovava in mare aperto, probabilmente verso la metà del secondo secolo, un redattore a noi sconosciuto aggiunse al testo precedente i versetti 9 - 20. Una appendice teologica più che una conclusione.

Egli non cercò di "armonizzare" il suo scritto con la chiusura precedente (v. 8), ma si preoccupò di testimoniare come i discepoli continuarono il cammino di Gesù in un contesto missionario.

La predicazione e la testimonianza del Vangelo nelle vie del mondo conoscono una stagione nuova. Gesù ha compiuto la sua missione e Dio lo ha preso con sé. Egli è "assiso alla destra di Dio" (non si dice che è Dio, ma che è il Suo plenipotenziario!), ma continua in qualche modo ad operare con i discepoli. Gli altri vangeli parlano dell'invio dello "spirito di Dio" che darà forza per la loro missione. Qui il redattore invita alla consapevolezza che in qualche modo Gesù continua la sua opera vicino ai discepoli.

I versetti 15 - 18 descrivono la missione in atto. Non si tratta di preoccuparsi di impiantare una struttura sacrale, di diffondere dei dogmi, di costruire una gerarchia con precisi addetti ai lavori. La comunità si preoccupi di vivere sul sentiero tracciato da Gesù, narri e annunci la buona novella senza escludere nessuno. Allora, come fiori a primavera, si vedranno comparire i "segni". La parola evangelica diventa azione trasformante.

La promessa

Il verbo al futuro suona come promessa, ma tutto lascia intendere che il redattore avesse già alle spalle una gioiosa constatazione: dove qualcuno/a si era affidato radicalmente al Vangelo, la sua vita aveva prodotto questi frutti.
Il linguaggio suona per noi strano e oscuro, ma il significato è chiaro all'interno del "codice" biblico. Si tratta, in sostanza, di rifarci alla vita dei profeti e di Gesù. Il nazareno, fidandosi radicalmente di Dio, ha aiutato le persone a liberarsi dalle catene, dai serpenti, dai demoni, dai veleni: tutte immagini delle forze che ci assediano, delle difficoltà che ostacolano il nostro cammino.

Se voi vi coinvolgerete sul sentiero di Gesù, scrive il redattore, avrete un cammino non facile. Ma potrete cacciare il demone dell'angoscia, potrete prendere in mano i serpenti, cioè guardare in faccia le vostre paure, i vostri sensi di colpa, il rimorso che opprime; potrete guardare senza panico i poteri che mordono e avvelenano senza diventarne vittime. "Serpenti, veleni e demoni" sono inevitabili e nessuno/a di noi può pensare che la fede ci collochi fuori da questo contesto. Essa ci offre la possibilità di vivere fiduciosamente tra veleni, serpenti, demoni senza esserne ossessionati e senza soccombere.

C'è di più. Il Vangelo segnala la possibilità che le nostre piccole "mani" diventino operatrici di bene, di solidarietà, di liberazione. E ancora: "Parleranno lingue nuove". Questa mi sembra una promessa, un augurio, ma soprattutto una consegna. Se le nostre comunità non imparano a "parlare lingue nuove", a dire Dio in modo diverso, a dar spazio a nuove voci, a nuove pratiche pastorali e liturgiche, possono chiudere bottega. Non invoco il nuovismo, ma la novità evangelica che ha bisogno di otri nuovi. Ma parlare lingue nuove significa, soprattutto, lasciare i linguaggi dei palazzi ed entrare in dialogo con gli uomini e le donne della strada.

La tentazione

Qualcuno può essere tentato di pensare che occorra attendersi il miracolo. Il testo greco del versetto 20 parla di "segni". Non siamo chiamati/e a diventare operatori di prodigi, a compiere imprese "miracolose". Siamo invitati, attraverso questo linguaggio suggestivo ed immaginifico, a seminare ogni giorno "semi e segni" di amore, di fiducia, di resistenza.

La parola non è rivolta a eroi, ma a uomini e donne come noi, con un preciso intendimento: non siamo ammiratori di Gesù, semplici spettatori delle sue azioni, ma siamo invitati a coinvolgerci nel suo cammino perchè anche in noi il vangelo diventi azione liberante, porti frutto.

 

 

 

giovedì 21 maggio 2009

NO ALLA DOPPIA MORALE

" Chi è impegnato a guidare una comunità ha il dovere di presentarsi non secondo una doppia morale, ma secondo un'unica morale. Questo riguarda tutti, ma per chi una responsabilità nei confronti degli altri diventa un'esigenza ancora più forte. (Dionigi Tettamanzi, "Che tempo che fa".Rai 3 , 20 maggio)

HA BISOGNO DI CURE

Adesso capisco perchè la moglie Veronica Lario diceva esplicitamente che il marito Silvio ha bisogno di cure perchè sta male.
Dopo le esaltate espressioni di oggi e gli sproloqui delle ultime settimane diventa evidente che ci troviamo difronte ad una acuta sofferenza mentale, ad una persona priva di equilibrio. Ma Silvio ha tanti servi e schiavetti e non ha un vero amico che lo accompagni da un medico competente. Mi ricorda i deliri di Hitler e simili. Un potente eppure un poveretto in preda al delirio imperiale. Chi lo aiuterà a ritirarsi per qualche settimana in una clinica?

L'AFRICA CHIAMA

  Riporto da L'Unità   questa informazione.

CECILE KIENGE - Medico, coordina la Diaspora Africana.

La diaspora africana

Siamo decine di associazioni costituite da africani che da anni vivono e lavorano in Italia.

Integrazione  

Sono venuta in Italia per studiare, poi mi sono sposata e sono rimasta. Oggi sono medico oculista e insegno in un master sulla medicina delle migrazioni a Modena. Ma non è stato facile: pur essendomi laureata con il massimo dei voti e nel minimo tempo possibile, per due anni non ho potuto lavorare.

Razzismo istituzionale   

Sempre più spesso i diritti fondamentali sono condizionati all'italianità. Per esempio, gli aiuti per la ricostruzione delle case in Abruzzo vengono concessi agli immigrati solo se risiedono da 10 anni in Italia. E gli altri dove andranno?

Respingimenti illegali  

L'Italia, come paese senza esperienza di immigrazione, sta agendo senza riflettere. I respingimenti alla frontiera vanno contro le leggi internazionali sul diritto di asilo. ma soprattutto respingono l'immigrazione nella clandestinità.

Ricchezze d'Africa  

Si dimentica sempre che materie prime fondamentali per computer e cellulari provengono dall'Africa. E se anche quel continente si chiudesse?  

mercoledì 20 maggio 2009

UNA MINACCIA MAFIOSA

 
 

Un'affermazione che diventa avvertimento e si trasforma in condanna.

 

Berlusconi: Gandus è una mia nemica

(da Il Messaggero del 20 maggio)   Rosario Amico Roxas

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Questa non è una affermazione...è un avvertimento...!!!

Nel linguaggio mafioso diventa una condanna.

Forse non pubblicherete questo commento, ma lo invierò alla mia nutrita rubrica...

Il magistrato Gandus DEVE entrare in un rigoroso programma di protezione.

Rosario Amico Roxas