PERCHE GESU' NON ERA IL VESCOVO BETORI !!!
GESU' NON CONOSCEVA IL DIRITTO CANONICO.....
GESU' CONOSCEVA LA LEGGE DEL CUORE !
TUTTO QUI.
Sono nato vicino a Milano alla fine di gennaio del 1957. Da ragazzo pensavo:
Chissà perché quasi tutti gli altri sembrano sereni d'esistere per il semplice fatto che ci sono. Mentre le galassie si espandono "Sta vincendo l'Inter?" "Due a zero fuori casa" e sono felici. Una partita a briscola, le ultime notizie del telegiornale e se ne fottono che dobbiamo morire ed io lì in un angolo che non li capisco
e per cercare risposta a vent'anni un peccato di gioventù: sono entrato nei Memores Domini, il gruppo monastico di Comunione e Liberazione.
Quando me ne sono andato, per lenire lo sconcerto di non aver più nessun creatore, ho frequentato filosofie orientali.
Da grande volevo fare l'erborista. Lo faccio da più di trent'anni nella zona dei trulli in Puglia. Ex monaco ed ex marito continuo a seguire il filo rosso del Destino, faccio l'erborista, ho una compagna e due figli. Scrivo, mi occupo di cinema e faccio teatro. La mia posizione politica è espressa dai versetti del profeta Amos che 700 anni A.C. fotografava con assoluta precisione l'attuale classe dirigente italiana:
Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell'arpa,
si pareggiano a David negli strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l'orgia dei buontemponi.
Spero con tutta l'anima che la profezia si avveri.
In "memorie di un ex monaco" racconto una micro storia personale, sullo sfondo si scorge il contesto sociale milanese degli anni '70 di cui voglio fare cenno per spiegare come funzionavano le cose e il mio rapporto personale con Don Giussani. Il materialismo ateo, così si chiamava tutto quello che non riconosceva cristo e la sua chiesa come centro della storia, era piuttosto dilagante a tutti i livelli. Ripensandoci oggi all'interno di questa galassia eterogenea era presente, insieme ad una minoranza ideologicamente miope e violenta, un umanesimo onesto e profondo. Don Giussani non la vedeva così e col suo temperamento focoso ha fatto fronte all'emergenza drasticamente. La casa brucia, diceva, anzi urlava. E se la casa bruciava mica si poteva andare per il sottile, mica si poteva dialogare con i presunti piromani, mica si potevano aspettare le indicazioni di un magistero ecclesiale dormiente e tiepido. Urgeva che l'avvenimento chiesa potesse sopravvivere fuori dalle sagrestie, che non fosse relegato a dimensione intimistica ma presente e protagonista assoluto nella storia e nella società a qualsiasi costo, anche quello di utilizzare il bisogno di senso esistenziale di ragazzi sensibili per farli diventare, a fin di bene, militanti obbedienti per la nobil causa. Dinamica accaduta, con le debite proporzioni, anche nella sinistra estrema con conseguenze nefaste. Don Giussani, con la bontà nel cuore, ha fatto questo. Occorreva agire con urgenza. Non si poteva star lì a perdere tempo nel rispettare la sensibilità del singolo che entrava nel movimento, nell'accoglierlo così come era, con la sua personalità e espressioni. Serviva manovalanza attiva per spegnere l'incendio, così siccome il fine giustificava i mezzi questi ragazzi sono stati programmati all'obbedienza militante me compreso. Io mi ero innamorato di Don Giussani, come si innamorano gli adolescenti sani ad una proposta forte e totalizzante. Ancora oggi se leggo alcuni suoi interventi li avverto condivisibili e coinvolgenti. Ma proprio obbedendo a quelle parole affascinanti mi sono ritrovato nel supplizio dell'obbedienza. Cercavo un senso esistenziale e mi sono ritrovato a distribuire volantini contro il divorzio, ad obbedire a persone che mai avrei frequentato, a dare tutto me stesso per appoggiare la campagna elettorale di tizio e caio che nulla centravano con il significato dell'essere, con lo svelarsi del sacro, con i motivi di fondo per cui avevo abbracciato una dedizione totale a dio. Una teoria ineccepibile e affascinante che poi mi conduceva nel quotidiano in un labirinto per me disumano e Don Giussani ne è stato responsabile.
il testo del memoriale lo si può leggere nel mio sito: www.brunovergani.it
"memorie di un ex monaco" (testo completo)
Washington - Il presidente Obama ha firmato ieri una legge contro le violenze nei confronti dei gay. Il testo prende il nome di Matthew Shepard, studente di college torturato e ucciso nel 1998, e di James Byrd, un uomo di colore che nello stesso anno fu legato a un'auto e trascinato per diversi chilometri a Jasper, in Texas. Con la nuova legge le violenze contro i gay vengono accomunate a quelle scatenate da motivi razziali, religiosi o etnici. Ogni anno sono oltre mille negli Stati Uniti i crimini commessi sulla base della discriminazione sessuale.
Mentre in America si vota una legge contro l'omofobia e transfobia, il "Matthew Shepard Act, che inserisce violenze e attacchi contro le persone Igbt nella lista dei crimini d'odio, si spezza un tabù in ambito mafioso. Nel corso di un processo Robert Mormando, personaggio di spicco della famiglia Gambino, ha dichiarato di essere gay. E' la prima volta nell'ambito di Cosa Nostra. (L'Unità, 26 ottobre 2009)
Uno dei cammini umani, psicologici, culturali e spirituali più difficili consiste proprio nel rifiuto di vendere la propria libertà soccombendo alle nostre paure e ai diktat del potere.
Quando una comunità cristiana con il proprio presbitero compie qualche scelta che l'autorità ritiene difforme, scatta la tentazione di obbedire. Il pericolo consiste nel credere che quella autorità sia "autorevole" a tal punto da bloccare un percorso comunitario.
Senza rabbia, senza abbassare la testa si può respingere al faraone ecclesiastico di turno l'ordine ricevuto. Benedico Dio per i giorni in cui ho saputo trovare la strada della disobbedienza alle autorità ecclesiastiche.
Non è stato ribellismo, ma ilo tentativo di aderire più fedelmente al Vangelo.
Spero che molte comunità e molti preti leggano la testimonianza di don Santoro e delle Piagge come un invito a crescere nella via della disobbedienza evangelica. Questa scelta apre nuovi orizzonti di testimonianza e il ministero entra in nuovi spazi.
Non a caso il Pride di Stoccolma è una delle occasioni da non perdere per gay, lesbiche e trans di tutto il mondo, non a caso una band - la AArk - da anni dedica ritmi e parole alla lotta per i diritti civili. In una terra dove laicità e rispetto sono l'abc, si è raggiunta la completa parità di diritti. A partire dal primo novembre due donne e due uomini potranno sposarsi in Chiesa nella civilissima Svezia. La Chiesa luterana svedese ha approvato una norma che consente il matrimonio religioso tra omosessuali. Il nuovo regolamento fa seguito al varo, il primo maggio scorso, di una legge che ha introdotto la possibilità per le persone dello stesso sesso di contrarre matrimonio davanti all'ufficiale di stato civile. Per la legge svedese ormai i coniugi hanno un genere neutro, possono essere di sesso opposto ma anche uguale.
L a Chiesa luterana ha recepito il messaggio e ha varato le nozze con un'ampia maggioranza. Si tratta degli stessi religiosi che qualche mese fa hanno eletto a capo della Chiesa di Stoccolma una donna lesbica: la vescova Eva La Brunne, 55 anni, madre di un bambino. Sarà per cquesto che la confessione luterana in Svezia ha il suo peso: metà delle coppie svedesi si sposa in Chiesa, mentre l'80% della popolazione vi si riconosce.
La gerarchia cattolica ha subito riaffermato la sua netta contrarietà. La chiesa cattolico-romana rimane con tutti i taleban del mondo. Si potrebbe chiamarla "chiesa romano-talebana".
La Chiesa luterana aveva sostenuto la legge sui matrimoni gay con rito civile, approvata lo scorso aprile dal Parlamento svedese, con il sostegno di sei dei sette partiti presenti. Al matrimonio civile tra omosessuali si erano infatti opposti solo i democristiani, uno dei quattro partiti della coalizione di centrodestra al governo. (Repubblica, venerdì 23 ottobre).
Hugo Black, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, 30 giugno 1971.
(Nelson Mandela)
Ø Tempo di influenza A? Sia l'invenzione che la predicazione della paura fanno bene alle industrie farmaceutiche. Affari d'oro in tutto il mondo costruiti su una campagna allarmistica.
Ø Nel centrodestra tra Bossi e Galan è scontro aperto. Vediamo se anche questa volta il sultano, reduce dalla dacia di Putin, riesce a garantire a tutti un cadreghino che li soddisfi.
Ø Mastella, moglie e marito, cantano le litanie dei perseguitati
E pensare che in tutta la loro vita hanno fatto "opere di bene" per i meno fortunati. Che fegato, signori, a raccontare queste barzellette.
Ø E anche il povero Vespa è il perseguitato di turno. Vogliono tagliare qualche migliaia di euro al nuovo contratto. Biagi guadagnava un quinto.
Un'opposizione che voglia farsi forza di governo ha bisogno di uomini come Bersani, Franceschini e Marino. Insieme. Più difficile è dire che hanno giovato tutti alla causa, e ringraziarli. Io non ho più voglia di rese dei conti interne, di guerriglie di corrente. Milioni di italiani neppure, credo. Ho voglia e bisogno di riconoscere a Bersani un grande merito e di affidargli un grande compito, di chiedere a Franceschini e a Marino di sostenerlo, e di sperare tutti insieme in un futuro prossimo che ci liberi di questo incubo, che dia speranza al Paese, che ci faccia tornare quello che eravamo: una grande democrazia, un esempio per il mondo. Liberi.
Lo Stato fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni.
Gorge Orwell
VOGLIO STUDIARE PER INTEGRARMI IN QUESTO PAESE E NON ESSERE DISCRIMINATO | |
|
. NON FACCIA MAI GIURISPRUDENZA! |
MARIO PREVITERA
Mi sento di indicare un obiettivo per il futuro: lavorare per l'unità. Lavorare per l'unità sapendo di essere diversi senza pretendere di essere uguali. E rispettando le differenze che stanno alla base del progresso umano.
Vittorio Foa, "Le parole della politica", Einaudi 2008
Alla fine Sandra Alvino, nata "donna per sbaglio in un corpo di uomo", come dice lei, 64 anni fa, ma donna per la legge italiana dal 1982 (pochi anni prima si era sottoposta a un'operazione a Londra per il cambio di sesso), è riuscita a sposarsi in chiesa. A celebrare il rito è stato don Alessandro Santoro.
La guerra tra il cavaliere e 3monti non riguarda una disputa di politica economica, sul metodo e sulle misure da prendere; si tratta di una guerra personale tra due interessi opposti.
Da una parte il cavaliere che insegue gli indici di gradimento precipitati verso il basso, per cui esige spendere promesse in grado di proseguire nell'itinerario della pia illusione, purchè ciò produca una ripresa dei consensi; gli interessi economici personali li ha già abbondantemente soddisfatti riversando gran parte delle sue attenzioni economiche verso ENI ed ENEL, Impregilo, Banche (Mediobanca, Chebanca, Mediolanum), tutti investimenti ampiamente remunerativi per il finanziere Berlusconi, grazie alle intese internazionali che il presidente del consiglio Berlusconi ha realizzato con Libia, Turchia e Russia.
Dall'altra parte il tributarista 3monti che intende proseguire nel suo personalissimo itinerario di legiferare a favore dei suoi assistiti ai quali promette e permette evasioni fiscali, condoni, scudi fiscali e tutti i mezzi e mezzucci idonei a farla franca con il fisco, tramite leggi, leggine, circolari esplicative e circolari applicative; ovviamente gli interessi tra i due volano in rotta di collisione.
Il cavaliere vorrebbe una programmazione di politica economica dilatata alle piccole e medie industrie in modo da poter catturare il loro consenso, mentre 3monti non intende allargare i cordoni della borsa in modo di equilibrare i conti, ovviamente a discapito della politica del lavoro e della produttività, al fine di proseguire nei vantaggi concessi alla politica economica della finanza, che produce incremento di ricchezza personale e individuale, anche se non produce un solo posto di lavoro e non si proietta verso una ipotesi di Stato sociale con una programmazione equilibrata dell'economia. E' chiaro che 3monti gode dell'appoggio della Lega.
Tutto il Nord d'Italia è diventato il meridione d'Europa e sopravvive grazie agli imbrogli fiscali, alle evasioni; i ricavi fiscali del Nord Italia sono in esubero a fronte delle esigenze, per cui diventa facile, nel breve termine, mantenere inalterata la situazione di privilegio verso il capitalismo più esasperato, tacitando la popolazione con la logica del "panem et circenses".
In mezzo a tutto questo poderoso casino c'è l'Italia dei "coglioni", che continua a subire, illudendosi con le parole e le apparenze.
Perché votero'alle primarie, perché votero' Marino Da anni, ormai quasi tre decenni, la situazione politica italiana é imbarazzante. Politicanti e faccendieri ai quali ogni possibile spregiativo potrebbe essere affibiato hanno rappresentato la nostra "classe dirigente" del nostro paese. Le conseguenze di tutto cio' sono sotto gli occhi di tutti e non meritano specificazioni. La responsabilità di tutto questo non é ovviamente solo dei loschi individui oggi al governo. La "classe dirigente" di centrosinistra ha fatto del suo meglio per permettere a Berlusconi e soci di continuare indisturbatamente il loro lavoro. Noi non possiamo certo continuare a lamentarci del governo, o di come viviamo, o di come certi diritti non siano rispettati o di come certi altri dovrebbero essere introdotti, o di come la società o il nostro pianeta stiano andando alla deriva, dell'età alla pensione, dei treni, dello stato delle strade e del traffico, della qualità dei prodotti che compriamo al supermercato, della precarietà, delle tasse ai più poveri e dei condoni e degli scudi fiscali per i più ricchi, delle scuole, dello stato della ricerca in Italia, della quarta settimana del mese e degli immigrati, dei processi troppo lunghi, della corruzione e della libertà di informazione senza nemmeno considerare la questione di poter governare noi prima o poi. Lo scenario poltico dell' "ultimo" centro-sinistra è prossimo a ridefinirsi attorno all'appuntamento delle primarie per decidere il segretario del Partito Democratico. Le primarie sono uno strumento relativamente nuovo, utile se si rivelano essere un mezzo per coinvolgere maggiormente militanti e cittadini in genere nello scegliere non soltanto un leader ma piuttosto un'idea di partito e una linea politica. A queste primarie correranno Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino (in ordine di risultato ai congressi di circolo del Pd e di chances di vittoria) e potranno votare tutti i cittadini avente diritto di voto indipendentemente dall'iscrizione al partito. In questa fase storica della politica italiana, in cui la sinistra è stata esclusa dal parlamento, io credo che anche coloro che si collocano a sinistra del Pd dovrebbe andare a votare a queste primarie ed esprimersi in favore di Ignazio Marino. Innanzitutto questo perchè oggi l'opposizione in parlamento è nelle mani del Pd e nonostante esso non sia e non sarà mai probabilmente un partito di sinistra, una maggioranza parlamentare a Berlusconi passa per forza dal Pd, che nel bene e nel male è comunque l'unico partito di massa organizzato all'opposizione appunto. Ma votare per chi? Tra i tre candidati l'unico che non proviene dalla vecchia nomenclatura ex PCI(Bersani)-DC(Franceschini) è Ignazio Marino, in un certo qual senso l' "uomo nuovo" che però non crede in alleanze di nuovo conio con quell'UDC che affossa la legge sull'omofobia, che vuole nuove centrali nucleari e le grandi opere come il ponte sullo stretto di Messina, che sostanzialmente crede da sempre in una santa e cieca alleanza con i poteri forti per eccellenza: Vaticano, Nato e Confindustria. Ignazio Marino é il solo candidato ad aver detto che la priorità delle priorità é il nostro pianeta e ad aver preso posizioni nette: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell'eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città. Ignazio Marino parla di laicità, laicità come metodo, come vincolo per la promozione di leggi in difesa dei diritti civili, individuali e collettivi di tutte le persone. Ignazio Marino pone l'accento sui diritti, sui nuovi diritti: il riconoscimento pubblico delle coppie di fatto anche omosessuali, il diritto di scegliere le terapie di cura attraverso un testamento biologico, la difesa e la maggiore estensione del diritto ad una genitorialità libera e consapevole. Ignazio Marino ammette che la cultura del merito, ancora oggi in Italia fa paura "poiché permette a chiunque di realizzare le proprie aspirazioni, di rischiare, di scommettere su se stesso". Ignazio Marino sulla "questione immigrazione" pensa che non possiamo fermare la storia e pensare di chiuderci al mondo, che certo, i flussi migratori vanno controllati, ma non si puo' pensare che il problema si risolva respingendo e abbandonando al loro destino in alto mare i barconi dei disperati. Ignazio Marino considera necessaria una riforma del mondo del lavoro che metta al centro i lavoratori e i loro diritti, senza mettere in discussione la democrazia sul posto di lavoro e parlando di flessibilità "sostenibile" e non di precarietà "necessaria". Ignazio Marino sostiene che le truppe militari italiane si devono ritirare dal pantano afghano perchè quella guerra si è rivelata un disastro strategico, economico e politico, oltre che una continua strage di morti e feriti. IL 25 OTTOBRE VAI A VOTARE ALLE PRIMARIE E VOTA PER IGNAZIO MARINO
|
«Il Papa riporta la Chiesa al medioevo», dice il teologo Hans Kung chiamando in causa Benedetto XVI. In un intervista al settimanale "Stern", Kung, al quale nel 1979 la Congregazione per la dottrina delle Fede revocò la "missio canonica", l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica, afferma che sulle questioni della fede, il Papa «sulla base della sua fede bavarese» si esprime in modo «sorprendentemente ingenuo, a volte premoderno e populistico». Kung, che ha 81 anni, prosegue nelle sue critiche spiegando che «l'attuale politica del Vaticano è un fiasco. Il tentativo di costringere la Chiesa a tornare al medioevo la svuota. Non si può tornare ai vecchi tempi».
Nell'intervista si rammarica che il Pontefice «non ha proseguito sulla via della riforma come ho fatto io. Adesso non ci troveremmo con questa spaccatura della Chiesa cattolica dall'alto e dal basso. Io rappresento quella dal basso, lui quella dall'alto». Nell'intervista, il teologo rivendica il diritto per ogni persona di decidere sulla propria morte. «Non vorrei mancare il momento giusto spiega e questo momento dipende dalla mia responsabilità, non da quella della Chiesa, del Papa, di un prete, di un medico o di un giudice».
Scrivo queste righe con una straripante emozione. A ottobre il gruppo biblico di Torino ha compiuto 30 anni. Ogni 15 giorni, con pochissime eccezioni, ci siamo ritrovati a volte pochi, a volte tanti, a volte tantissimi/e.
Molti ora sono già tornati al Padre tra coloro che formarono il gruppo iniziale. Cattolici, protestanti, agnostici, atei, parrocchiani e liberi cercatori, comunità di base e gente del volontariato…: una storia che è un intreccio. In casa valdese perché fin dall'inizio ci accolse con gioia la Libreria Claudiana di Via Principe Tommaso 1 a Torino.
Negli anni è cresciuta tra molti/e di noi la comunicazione. Lo studio ci offre sempre l'occasione di confrontarci appassionatamente sulla vita, sulla fede, sulle nostre esperienze, sulla chiesa, sul mondo.
Personalmente sono affezionatissimo a questi fratelli e sorelle da cui continuo a ricevere la testimonianza di una ricerca seria e coinvolgente.
Trent'anni di lettura, trent'anni di ricerca comune. Per me questa esperienza è stata ed è un dono meraviglioso di cui continuamente ringrazio Dio. Mi tuffo ancora oggi, ogni giorno, nel campo delle Scritture, alla ricerca del tesoro. Tra la vita e la Scrittura il filo corre in un "va e vieni" intenso, stimolante, fecondo.