sabato 31 ottobre 2009

BETORI E GESU' DI NAZARETH

SAPETE PERCHE' GESU' SALVO'  L'ADULTERA ??

PERCHE GESU' NON ERA IL VESCOVO BETORI   !!!

GESU' NON CONOSCEVA IL DIRITTO CANONICO.....

GESU' CONOSCEVA LA LEGGE DEL CUORE !

TUTTO QUI.

UNA TESTIMONIANZA INTERESSANTE

caro don franco.
la informo del mio sito/blog :


graditissimi interventi e divulgazione
a presto

cordialtà

segue qualche cenno su me e i contenuti del sito

Sono nato vicino a Milano alla fine di gennaio del 1957. Da ragazzo pensavo:

Chissà perché quasi tutti gli altri sembrano sereni d'esistere per il semplice fatto che ci sono. Mentre le galassie si espandono "Sta vincendo l'Inter?" "Due a zero fuori casa" e sono felici. Una partita a briscola, le ultime notizie del telegiornale e se ne fottono che dobbiamo morire ed io lì in un angolo che non li capisco

e per cercare risposta a vent'anni un peccato di gioventù: sono entrato nei  Memores Domini, il gruppo monastico di Comunione e Liberazione.

Quando me ne sono andato, per lenire lo sconcerto di non aver più nessun creatore, ho frequentato filosofie orientali.

Da grande volevo fare l'erborista. Lo faccio da più di trent'anni nella zona dei trulli in Puglia. Ex monaco ed ex marito continuo a seguire il filo rosso del Destino, faccio l'erborista, ho una compagna e due figli. Scrivo, mi occupo di cinema e faccio teatro. La mia posizione politica è espressa dai versetti del profeta Amos che 700 anni A.C. fotografava con assoluta precisione l'attuale classe dirigente italiana: 

Essi su letti d'avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell'arpa,
si pareggiano a David negli strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l'orgia dei buontemponi.

Spero con tutta l'anima che la profezia si avveri.

In "memorie di un ex monaco" racconto una micro storia personale, sullo sfondo si scorge il contesto sociale milanese degli anni '70 di cui voglio fare cenno per spiegare come funzionavano le cose e il mio rapporto personale con Don Giussani. Il materialismo ateo, così si chiamava tutto quello che non riconosceva cristo e la sua chiesa come centro della storia, era piuttosto dilagante a tutti i livelli. Ripensandoci oggi all'interno di questa galassia eterogenea era presente, insieme ad una minoranza ideologicamente miope e violenta, un umanesimo onesto e profondo. Don Giussani non la vedeva così e col suo temperamento focoso  ha fatto fronte all'emergenza drasticamente. La casa brucia, diceva, anzi urlava. E se la casa bruciava mica si poteva andare per il sottile, mica si poteva dialogare con i presunti piromani, mica si potevano aspettare le indicazioni di un magistero ecclesiale dormiente e tiepido. Urgeva che l'avvenimento chiesa potesse sopravvivere fuori dalle sagrestie, che non fosse relegato a dimensione intimistica ma presente e protagonista assoluto nella storia e nella società a qualsiasi costo, anche quello di utilizzare il bisogno di senso esistenziale di ragazzi sensibili per farli diventare, a fin di bene, militanti obbedienti per la nobil causa. Dinamica accaduta, con le debite proporzioni, anche nella sinistra estrema con conseguenze nefaste. Don Giussani, con la bontà nel cuore, ha fatto questo. Occorreva agire con urgenza. Non si poteva star lì a perdere tempo nel rispettare la sensibilità del singolo che entrava nel movimento, nell'accoglierlo così come era, con la sua personalità e espressioni. Serviva manovalanza attiva per spegnere l'incendio, così siccome il fine giustificava i mezzi questi ragazzi sono stati programmati all'obbedienza militante me compreso. Io mi ero innamorato di Don Giussani, come si innamorano gli adolescenti sani ad una proposta forte e totalizzante. Ancora oggi se leggo alcuni suoi interventi li avverto condivisibili e coinvolgenti. Ma proprio obbedendo a quelle parole affascinanti mi sono ritrovato nel supplizio dell'obbedienza. Cercavo un senso esistenziale e mi sono ritrovato a distribuire volantini contro il divorzio, ad obbedire a persone che mai avrei frequentato, a dare tutto me stesso per appoggiare la campagna elettorale di tizio e caio che nulla centravano con il significato dell'essere, con lo svelarsi del sacro, con i motivi di fondo per cui avevo abbracciato una dedizione totale a dio. Una teoria ineccepibile e affascinante che poi mi conduceva nel quotidiano in un labirinto  per me disumano e Don Giussani ne è stato responsabile.

il testo del memoriale lo si può leggere nel mio sito:   www.brunovergani.it

"memorie di un ex monaco" (testo completo)


UN DIALOGO PIU' CHE UNA RISPOSTA

Gentile Signor Vergani,
anch'io sono passato per un peccato di gioventù simile al suo: Pensavo che la chiesa cattolica ufficiale fosse la presenza di Dio nell'umanità. Poi a 25 anni ho cominciato a "disgiungere" Dio dalla chiesa e quindi ho iniziato con le prime disobbedienze.
La sua storia infonde fiducia perchè testimonia che anche dalle prigioni più dorate si può uscire. Molti purtroppo, "programmati all'obbedienza  militante", eseguono il programma fino all'ultimo dei loro giorni. In alto loco questi cristiani piacciono e sono ritenuti affidabili.
Noi preferiamo arrancare ogni giorno per un pezzo di pane e di senso. A volte verrebbe voglia di cercare rifugio dove tutto è ben confezionato e garantito, ma bisognerebbe dimenticare che siamo chiamati alla libertà. Molti cristiani anche cattolici preferiscono stare sulla strada tra vento, pioggia, sole e incertezze. Mi sembra che ci sia più compagnia (non quella delle opere), compresa quella di Dio.
.
Un caro saluto a lei mentre la ringrazio per la narrazione che ci regala del suo percorso interiore.
                                                                                                            don Franco

venerdì 30 ottobre 2009

La legge di Obama contro l'omofobia

Washington - Il presidente Obama ha firmato ieri una legge contro le violenze nei confronti dei gay. Il testo prende il nome di Matthew Shepard, studente di college torturato e ucciso nel 1998, e di James Byrd, un uomo di colore che nello stesso anno fu legato a un'auto e trascinato per diversi chilometri a Jasper, in Texas. Con la nuova legge le violenze contro i gay vengono accomunate a quelle scatenate da motivi razziali, religiosi o etnici. Ogni anno sono oltre mille negli Stati Uniti i crimini commessi sulla base della discriminazione sessuale.

IL COMING OUT DEL BOSS

Mentre in America si vota una legge contro l'omofobia e transfobia, il "Matthew Shepard Act, che inserisce violenze e attacchi contro le persone Igbt nella lista dei crimini d'odio, si spezza un tabù in ambito mafioso. Nel corso di un processo Robert Mormando, personaggio di spicco della famiglia Gambino, ha dichiarato di essere gay. E' la prima volta nell'ambito di Cosa Nostra. (L'Unità, 26 ottobre 2009)

UN LIBRO UTILISSIMO

STEFANIA RAGUSA,  AFRICA QUI,  Edizioni dell'Arco, Milano 2009, pagg. 128, euro 6,90.
Finisco  un vivacissimo dibattito a Brescia presso la Libreria Feltrinelli e un bel ragazzo nero mi vende un libro.
L'Euro Star è in ritardo e il viaggio sarà ancora lungo. Apro queste pagine di "storie che non ci raccontano", come recita il sottotitolo. Che sorpresa! Scopro un vero gioiello, una raccolta di storie di figli e figlie dell'Africa che hanno trovato qui in Italia una loro strada dignitosa sul piano professionale e morale. Donne e uomini che fanno vedere il volto promettente, costruttivo e creativo di persone che, valorizzando il meglio della loro cultura, sono pienamente capaci di cittadinanza attiva nel nostro Paese.
Il libro è scritto deliziosamente e narra storie di impegno solidale che aprono gli occhi a noi, spesso prigionieri dei nostri stereotipi.
A volte anche un ritardo del treno può offrire una opportunità. Resta il fatto che le ferrovie italiane sono a pezzi e sono inescusabili.
 

IMPARARE A DISOBBEDIRE

Uno dei cammini umani, psicologici, culturali e spirituali più difficili consiste proprio nel rifiuto di vendere la propria libertà soccombendo alle nostre paure e ai diktat del potere.

Quando una comunità cristiana con il proprio presbitero compie qualche scelta che l'autorità ritiene difforme, scatta la tentazione di obbedire. Il pericolo consiste nel credere che quella autorità sia "autorevole" a tal punto da bloccare un percorso comunitario.

Senza rabbia, senza abbassare la testa si può respingere al faraone ecclesiastico di turno l'ordine ricevuto. Benedico Dio per i giorni in cui ho saputo trovare la strada della disobbedienza alle autorità ecclesiastiche.

Non è stato ribellismo, ma ilo tentativo di aderire più fedelmente al Vangelo.

Spero che molte comunità e molti preti leggano la testimonianza di don Santoro e delle Piagge come un invito a crescere nella via della disobbedienza evangelica. Questa scelta apre nuovi orizzonti di testimonianza e il ministero entra in nuovi spazi.

LA FESTA DEI SANTI

Commento alla lettura biblica - domenica 1 novembre 2009

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi (Matteo 5, 1-12).


Scrivo queste righe mentre è notte fonda e il treno corre veloce sulla linea Venezia - Torino. Un fratello "mi accoglierà" a Torino e così potrò raggiungere anche stanotte il mio letto tanto desiderato.

Davanti a me ho il testo di Matteo che ti invito a rileggere più volte, con calma. Ma voglio premettere alcune considerazioni teologiche perchè " i Santi" e " i Morti" sono due ricorrenze che hanno subito delle gravi "deviazioni" dal percorso della fede cristiana.

SOLO DIO E' SANTO

La festa dei Santi non è mai entrata nel mio orizzonte religioso. Nella mia impostazione biblica non c'è posto per nessun santo e nessuna santa.


Santo è solo Dio. Noi siamo tutte creature amate da Dio e segnate dal limite e dalla contraddizione. Dunque i santi e le madonne non entrano nel mio cammino di fede come persone alle quali rendere culto.

Anche perchè sovente i santi e le sante sono semplicemente quelle persone che hanno fatto carriera nella chiesa o hanno creato fortuna all'istituzione cattolica fondando grandi opere.
Preferisco, invece, raccogliere e valorizzare la memoria e la testimonianza di coloro che, spesso condannati o emarginati, hanno vissuto secondo il Vangelo o secondo la loro coscienza onesta.

Adesso poi con la crescente "santomania", le gerarchie fanno santi in gran quantità perchè così l'istituzione ecclesiatica celebra se stessa come "madre dei santi".

Senza contare che attorno ai santi si crea subito un santuario che oggi è come un centro commerciale. Così il commercio e la superstizione vanno di pari passo.

Che Dio poi ci guardi dal fanatismo del "santo subito", cioè dalla esaltazione che vuole sollevare agli altari quei personaggi che sono stati "lanciati" dalla istituzione ecclesiatica sul mercato mediatico.

La sobria memoria dei "giusti" che ci hanno preceduto è altra cosa, specialmente se sappiamo riconoscere chi sono "i giusti" oggi e facciamo tesoro della loro coerenza.

Spesso si tratta di uomini e donne che possiamo trovare vicino a noi, assolutamente privi di quell'aureola celestiale, ma pieni di concretezza, di umiltà e di coraggio nel seguire il cammino delle beatitudini.

L'INDUSTRIA DEL SUFFRAGIO

Un'altra delle pratiche più contrarie all'insegnamento biblico è la pratica del suffragio.
Si pensa che, tramite messe, preghiere e indulgenze, si possa aprire la porta del paradiso o accelerare il percorso del purgatorio.

Già questo "immaginario" ha del ridicolo. In sostanza, è come se dicessimo che dobbiamo saldare un conto con Dio e noi, siccome il morto non può più farlo, incarichiamo la chiesa che interceda "per l'anima" di un caro defunto. Che equivoco!

Dio non tiene contabilità, non è il ragioniere che registra "i nostri debiti". Egli non ha bisogno nè di espiazione nè di suffragio. Egli ci accoglie per il Suo Amore, non per i nostri meriti o per le indulgenze o per le messe in suffragio.

So per fede che morendo cado nelle braccia accoglienti di Dio: non so nulla di più, ma questo mi basta. Non si tratta di un Dio da placare, da rendere conciliante attraverso riti propiziatori.
Noi abbandoniamo i nostri cari che finiscono la stagione terrena all'amore di Dio: sono davvero in buone mani.

La predicazione cristiana non può continuare a parlare di messe per i defunti, ma deve continuamente riproporci la testimonianza di Gesù che in vita e in morte si affidò a Dio.
Questa è la "svolta" teologica preziosa: l'affidamento.


In questa ottica diventa superflua tutta la pratica del suffragio che inoltre ha dato vita ad un vero mercato delle messe.

Non si tratta, dunque, di abbandonare un momento di celebrazione e di preghiera nell'occasione della morte, ma di capirne il senso.

Si tratta, come ho documentato nel libro "Quando i fratelli se ne vanno" e in altri scritti, di ringraziare Dio per la vita del defunto, di confidare nella sua bontà, di affidarlo a Lui, di rinnovare la nostra fiducia in Lui che è il Dio che vince la morte.

Questa predicazione allora è l'annuncio della bontà accogliente di Dio che sollecita la nostra fiducia, non è il nostro suffragio.

INTANTO ORA...


Ecco la bellezza e lo spessore del brano che la liturgia ci propone in questa domenica: se vuoi dare un senso alla tua vita, se vuoi trovare la felicità vera pur in mezzo alle tribolazioni, abbraccia la strada di Gesù di Nazareth.

Non farai fortuna, non ti faranno santo, ma getterai nel mondo manciate di solidarietà e di non violenza, di fiducia.

SIGNORE,

Dio dei poveri, dei perdenti, spingici su questa strada. Vogliamo percorrerla. Oggi ti ricordo Don Alessandro Santoro e la comunità delle Piagge che l'arcivescovo di Firenze ha offeso e condannato proprio perchè, come rappresentante della casta faraonica e talebano del Vaticano, non può comprendere chi prende sul serio il sentiero delle Beatitudini.

giovedì 29 ottobre 2009

KUNG: IL VATICANO IN FIBRILLAZIONE

Il teologo cattolico Hans Kung ha pubblicato anche in Italia uno scritto coraggioso e documentatissimo. Egli descrive la tragedia della chiesa cattolica che si chiude a riccio.

La cupola di San Pietro è diventata il luogo di appuntamento di tutti i tradizionalisti. Il vaticano, con una pirateria selvaggia, porta a casa tutti i talebani delle altre confessioni cristiane. Così la chiesa cattolica ufficiale diventa lo spazio "casalingo" di tutti i reazionari.

Si comprende, a questo punto, perchè prenda sempre più consistenza la richiesta di autopensionamento rivolta al papa. Un papa disperato che vede il diavolo ovunque non torna più utile nemmeno ai conservatori.

Mentre la chiesa luterana tedesca sceglie una donna divorziata con quattro figli come presidente e vescovo della chiesa stessa, i vertici vaticani sono gelidamente chiusi ad ogni rinnovamento.

Questa è una politica ecclesiastica che ha il sapore della prigione e mette in discussione ogni cammino ecumenico con le chiese della Riforma.

STAINO

 

ANCHE PER

BERLUSCONI IL

POSTO FISSO E'

UN VALORE

 

 

 

MA NON E'

CHE STANNO

PARLANDO DI

SE STESSI?


STAINO

 

LE ELEZIONI  IN

AFGHANISTAN  ERANO

ZEPPE DI BROGLI

 

 

GLI  ABBIAMO

INSEGNATO

TROPPO

 

RICEVO E PUBBLICO

Comunicato stampa
Comunità delle Piagge


Ad un anno dalla nomina Betori non è mai venuto alle Piagge.
Il vescovo non conosce la Comunità ma la colpisce.
Scandalizzati dalla rimozione di Alessandro Santoro.
Nessun inganno per Sandra e Fortunato
Il sacerdote rimosso anche dalle cariche "civili".
Si vogliono forse azzerare le attività a favore degli ultimi?


Firenze, 28 ottobre - «Scandalo e indignazione» per l'allontanamento di Alessandro Santoro, prete alle Piagge, deciso lunedì scorso dal vescovo Giuseppe Betori. E' il sentimento espresso dalla Comunità di base delle Piagge riunita in assemblea ieri sera al centro sociale Il Pozzo nella periferia ovest di Firenze. L'incontro era stato organizzato per conoscere la decisione presa nei confronti di Santoro, anticipata invece dalla curia alla stampa prima ancora che lo stesso sacerdote potesse comunicarla alla sua gente.

L'assemblea ha prodotto un documento in cui si afferma: «In quanto parte della comunità cristiana non ci sentiamo né "sconcertati" né "confusi", come dichiarato da Betori in merito alla celebrazione del sacramento del matrimonio di Sandra e Fortunato. Eravamo invece partecipi della scelta presa. Siamo, al contrario, estremamente "sconcertati", "confusi", oltreché scandalizzati, che la decisione di allontanare Alessandro dalle Piagge sia arrivata senza che il vescovo, ad un anno dalla nomina a Firenze, abbia sentito la necessità di incontrare e conoscere da vicino la nostra realtà.»

«Il vescovo ha inoltre affermato che il matrimonio tra Sandra è Fortunato "genera inganno" nei loro riguardi. Vorremmo chiarire invece - dice il documento - che i due sposi erano pienamente consapevoli che il matrimonio sarebbe stato purtroppo invalidato dalla Chiesa. E anche noi lo eravamo. Nonostante questa consapevolezza è stato comunque deciso di celebrarlo.»

«Vogliamo dire altrettanto chiaramente a tutte e a tutti, anche al vescovo, che il nostro lavoro sul territorio, condiviso e costruito quotidianamente con gli abitanti del quartiere, e non solo, va avanti» – continua la nota. «E' per noi inconcepibile fermare anche solo per un'ora quel laboratorio di innovazione sociale, quel mosaico di attività che ogni giorno si ricrea lungo la via Pistoiese: dal doposcuola per i bambini alla scuola di alfabetizzazione per adulti e stranieri; dal recupero e riciclaggio dei rifiuti all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate; dal commercio equo e solidale al fondo di microcredito; dal giornale l'Altracittà alla casa editrice Edizioni Piagge. Quel luogo di aggregazione e di sostegno rappresentato dal centro sociale Il Pozzo è la spina dorsale della Comunità e non sarà piegato da nessuna volontà esterna».

«Ci chiediamo quindi - continua il documento - perché queste attività debbano essere colpite, invocando il diritto canonico, sollevando Alessandro anche dagli incarichi sociali rivestiti all'interno dell'associazione Il Muretto e delle cooperative Il Cerro e Il Pozzo».

«Vorremmo che da oggi, ancor più che nel passato - conclude la Comunità delle Piagge - tutto il nostro impegno possa diventare sempre più patrimonio condiviso e partecipato di chi vive la città di Firenze, di coloro che credono in una Chiesa capace di sporcarsi le mani con gli ultimi, di tutti quelli che difendono la dignità umana.»

PARITA' TOTALE

Non a caso il Pride di Stoccolma è una delle occasioni da non perdere per gay, lesbiche e trans di tutto il mondo, non a caso una band - la AArk - da anni dedica ritmi e parole alla lotta per i diritti civili. In una terra dove laicità e rispetto sono l'abc, si è raggiunta la completa parità di diritti. A partire dal primo novembre due donne e due uomini potranno sposarsi in Chiesa nella civilissima Svezia. La Chiesa luterana svedese ha approvato una norma che consente il matrimonio religioso tra omosessuali. Il nuovo regolamento fa seguito al varo, il primo maggio scorso, di una legge che ha introdotto la possibilità per le persone dello stesso sesso di contrarre matrimonio davanti all'ufficiale di stato civile. Per la legge svedese ormai i coniugi hanno un genere neutro, possono essere di sesso opposto ma anche uguale.

L a Chiesa luterana ha recepito il messaggio e ha varato le nozze con un'ampia maggioranza. Si tratta degli stessi religiosi che qualche mese fa hanno eletto a capo della Chiesa di Stoccolma una donna lesbica: la vescova Eva La Brunne, 55 anni, madre di un bambino. Sarà per cquesto che la confessione luterana in Svezia ha il suo peso: metà delle coppie svedesi si sposa in Chiesa, mentre l'80% della popolazione vi si riconosce.

La gerarchia cattolica ha subito riaffermato la sua netta contrarietà. La chiesa cattolico-romana rimane con tutti i taleban del mondo. Si potrebbe chiamarla "chiesa romano-talebana".

mercoledì 28 ottobre 2009

IL PIU' GRANDE COMICO

" Sono il più grande comico degli ultimi 150 anni, sfido chiunque a negarlo. Sono il più grande e vedrete di che pasta sono fatto. Mentre Gesù è la seconda persona più perseguitata di tutti i tempi. E non era neanche stato eletto dal popolo". (Roberto Benigni, 10 ottobre)

MATRIMONI OMOSESSUALI IN CHIESA

STOCCOLMA – La Chiesa luterana svedese apre alla benedizione di matrimoni tra persone dello stesso sesso. Lo ha deciso a Uppsala il Sinodo della Chiesa presieduta dall'arcivescovo Anders Weiryd, con il voto favorevole  di quasi il 70 per cento dei 249 membri. Una questione controversa che ha ottenuto 176 "sì", 62 "no" e 11 astenuti.  Dal primo novembre, dunque, le copie omosessuali potranno sposarsi regolarmente nelle chiese con una cerimonia officiata da un pastore luterano.

La Chiesa luterana aveva sostenuto la legge sui matrimoni gay con rito civile, approvata lo scorso aprile dal Parlamento svedese, con il sostegno di sei dei sette partiti presenti. Al matrimonio civile tra omosessuali si erano infatti opposti solo i democristiani, uno dei quattro partiti della coalizione di centrodestra al governo. (Repubblica, venerdì 23 ottobre).

A CHI SERVE?

La stampa libera deve servire ai governati non ai governanti. Il potere del governo di censurare la stampa è stato abolito  perché la stampa rimanesse per sempre libera di censurare il governo.  

Hugo Black, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, 30 giugno 1971.  

LIBERARSI DALLE PAURE

Siamo tutti nati per risplendere come fanno i bambini. E quando permettiamo alla nostra luce di illuminare, diamo agli altri la possibilità  di fare lo stesso. E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza libera gli altri.

(Nelson Mandela)

STAINO

 

ANCHE PER

BERLUSCONI IL

POSTO FISSO E'

UN VALORE

 

 

 

MA NON E'

CHE STANNO

PARLANDO DI

SE STESSI?


ILARITA' E PAGLIACCIATE

Ø
Ø     Uccidere Berlusconi? Qualcuno della destra vuole forse farne un martire? E' meglio liquidarlo politicamente e ricordarlo come un pagliaccio politico che ha illuso purtroppo milioni di italiani.

 

Ø     Tempo di influenza A? Sia l'invenzione che la predicazione della paura fanno bene alle industrie farmaceutiche. Affari d'oro in tutto il mondo costruiti su una campagna allarmistica.

 

Ø     Nel centrodestra tra Bossi e Galan è scontro aperto. Vediamo se anche questa volta il sultano, reduce dalla dacia di Putin, riesce a garantire a tutti un cadreghino che li soddisfi.

 

Ø     Mastella, moglie e marito, cantano le litanie dei perseguitati…… E pensare che in tutta la loro vita hanno fatto "opere di bene" per i meno fortunati. Che fegato, signori, a raccontare queste barzellette.

 

Ø     E anche il povero Vespa è il perseguitato di turno. Vogliono tagliare qualche migliaia di euro al nuovo contratto. Biagi guadagnava un quinto.

CONCITA DE GREGORIO

Un'opposizione che voglia farsi forza di governo ha bisogno di uomini come Bersani, Franceschini e Marino. Insieme. Più difficile è dire che hanno giovato tutti alla causa, e ringraziarli. Io non ho più voglia di rese dei conti interne, di guerriglie di corrente. Milioni di italiani neppure, credo. Ho voglia e bisogno di riconoscere a Bersani un grande merito e di affidargli un grande compito, di chiedere a Franceschini e a Marino di sostenerlo, e di sperare tutti insieme in un futuro prossimo che ci liberi di questo incubo, che dia speranza al Paese, che ci faccia tornare quello che eravamo: una grande democrazia, un esempio per il mondo. Liberi.

TOTALITARISMO

Lo Stato fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi in modo persino più completo di come ne controlla le azioni.

Gorge Orwell

martedì 27 ottobre 2009

MARAMOTTI

 

VOGLIO

STUDIARE PER

INTEGRARMI

IN  QUESTO

PAESE  E NON

ESSERE

DISCRIMINATO

 

 

……. NON

FACCIA MAI

GIURISPRUDENZA!

 

LA LETTERA

Caro don Franco,
l'ho ascoltata con grande piacere questa
mattina, per Radio Radicale, a proposito del libro "Vaticano S.P.A". So
da tempo della sua esistenza e delle sue lotte ed ammiro, pur essendo
ateo, il suo coraggio e , da kantiano, la sua intransigenza. Avrebbe
bisogno la Chiesa di Roma di molti uomini come lei, sacerdoti che danno
testimonianza del Cristo, di quello che credo di aver conosciuto
leggendo i vangeli e non di quello crocifisso al pastorale del Papa. Ma
la Chiesa di Roma è un vecchio arnese che non ha ancora varcato la
soglia del sedicesimo secolo e non si è ancora pentita del rogo a cui
ha destinato, il morso in bocca, una delle più grandi intelligenze del
mondo, Giordano Bruno. L'organizzazione che mentre scomunicava "i
comunisti", diseredati, povere donne e poveri uomini, salutava con
gioia, come doni della Provvidenza, sia il Fascismo che il Nazismo.
Altri sacerdoti, don Farinella, don Gallo, dom Franzoni sono nella mia
memoria per la loro generosità, oltre a lei. Che dirle? . Non la so a
memoria, ma le ricordo una bella poesia di Brecht che parla del
coraggio eroico del medico che opera senza speranza. Così lei e molti
suoi oscuri confratelli. Mia stia bene

MARIO PREVITERA

LA RISPOSTA

Gentile Signor Previtera,
la ringrazio dell'affettuosa attenzione e condivido le sue riflessioni sul "vecchio  arnese "talebano che è la chiesa di Roma, tutta intenta a creare barriere anzichè costruire ponti. La recentissima vicenda della comunità delle Piagge di Firenze ne è la conferma
 Atei e credenti possiamo finalmente stringerci la mano e sostenerci nelle comuni battaglie.
Sì, anch'io penso che questo vento reazionario che soffia dai "sacri palazzi" (e non solo da quelli) cominci a sortire l'effetto opposto.In qualche modo comincia a profilarsi un orizzonte promettente di resistenza.
Le metamorfosi della potenza sacerdotale sono infinite, ma le coscienze sono fiaccole che continuamente si riaccendono.....
Anche a Lei l'augurio di tanto bene.
                                                                        don Franco

LAVORARE PER L’UNITA’

Mi sento di indicare un obiettivo per il futuro: lavorare per l'unità. Lavorare per l'unità sapendo di essere diversi senza pretendere di essere uguali. E rispettando le differenze che stanno alla base del progresso umano.

Vittorio Foa, "Le parole della politica", Einaudi 2008

BUONA NOTIZIA

Quel guerrafondaio e schiavo di Bush, bugiardo come lui, non avrà la strada facile per diventare presidente dell'Unione Europea. Tony Blair vede crescere una ferma opposizione. Sarebbe una nomina che dimentica la sua politica assassina contro i civili e la sua clamorosa e vergognosa menzogna rispetto alle armi nucleari in Iraq. Un uomo così va imprigionato

RUTELLI

Vuoto come una campana senza batacchio, tenuto in nessun conto, Rutelli ora cerca di far parlare di sè. E' un politico che non ha mai avuto idee e tenta disperatamente di stare a galla.
Fa pena vederlo girare da un partito all'altro in cerca di essere qualcuno, di una poltrona che gli dia un po' di prestigio. L'unica cosa per cui si parla di lui è per sapere quale sarà il suo prossimo "passaggio". In realtà che Rutelli vada o resti, come ha detto bene Prodi, non cambia nulla.
Parla di una"camera di transito". Suvvia, si decida.....e un cadreghino l'UDC glielo troverà. Ce n'è già un altro pronto anche per Follini

La donna nata uomo si è sposata in chiesa

Alla fine Sandra Alvino, nata "donna per sbaglio in un corpo di uomo", come dice lei, 64 anni fa, ma donna per la legge italiana dal 1982 (pochi anni prima si era sottoposta a un'operazione a Londra per il cambio di sesso), è riuscita a sposarsi in chiesa. A celebrare il rito è stato don Alessandro Santoro.

lunedì 26 ottobre 2009

BETORI: CONOSCE SOLO IL DIRITTO CANONICO

L'arcivescovo di Firenze ha rimosso dalla cura pastorale della comunità delle Piagge don Alessandro Santoro. Alla comunità e al carissimo don Alessandro esprimo piena solidarietà. Infatti è estremamente importante saper disobbedire alle gerarchie ecclesiastiche per obbedienza al Vangelo in questa chiesa cattolico-romano-talebana.
Il provvedimento dell'arcivescovo è privo di qualunque validità sul piano evangelico perchè non è stata ascoltata la comunità di cui Alessandro è presbitero. E' importante riaffermare che nella chiesa cristiana nulla può essere deciso senza il  consenso della comunità. Solo dei burocrati e dei gerarchi possono presumere di "scavalcare" e ignorare la realtà comunitaria.
Ciò che la comunità delle Piagge ci testimonia è prezioso: è sempre un segnale evangelico saper  resistere ai tiranni e difendere il diritto alla libertà dei figli e delle figlie di Dio.

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

MARTEDi 27 OTTOBRE: a Moncalieri alle ore 21 ci confrontiamo in gruppo sul libro " La morte del prossimo". Per informazioni Pina  011/641087.
 
MERCOLEDI' 28 OTTOBRE: a Brescia, presso la Libreria Feltrinelli, presento i miei ultimi libri alle ore 18. Per informazioni 339/4078197 opp.030/393189.
 
GIOVEDI' 29 OTTOBRE  : a Torino alle ore 18 presso la Libreria Claudiana di Via Principe Tommaso 1 prosegue la lettura del libro dell'Esodo.
 
VENERDI' 30 OTTOBRE: a Bologna incontro alle ore 21,30 partecipo alla giuria di Miss Lesbò 2009. Per informazioni 349/5824266 Maria Donnoli.

E ORA UNITI

Le primarie del Partito Democratico sono andate meglio del previsto. Bisogna credere nella democrazia e farla vivere creando spazi sempre perfettibili di partecipazione. Il PDL non ha il coraggio delle primarie perchè,  il sultano eletto per acclamazione, nel caso di elezioni potrebbe risultare in ben altra posizione.
Ora bisogna da subito partire con le proposte politiche messe il campo e creare un partito "pesante e pensante" per un rilancio delle lotte su tutto il territorio nazionale. Ci aspettiamo dal segretario e dal corpo dirigente la capacità di mettere insieme la ricchezza di idee e di iniziative che la campagna elettorale ha evidenziato. C'è bisogno di tutti e di tutte e non c'è un giorno da perdere. Le elezioni di marzo sono ormai alle porte.

UNA LUCIDA ANALISI

Una guerra sulla pelle della Nazione.  

 

La guerra tra il cavaliere e 3monti non riguarda una disputa di politica economica, sul metodo e sulle misure da prendere; si tratta di una guerra personale tra due interessi opposti.

Da una parte il cavaliere che insegue gli indici di gradimento precipitati verso il basso, per cui esige spendere promesse in grado di proseguire nell'itinerario della pia illusione, purchè ciò produca  una ripresa dei consensi; gli interessi economici personali li ha già abbondantemente soddisfatti riversando gran parte delle sue attenzioni economiche verso ENI ed ENEL, Impregilo, Banche (Mediobanca, Chebanca, Mediolanum), tutti investimenti ampiamente remunerativi per il finanziere Berlusconi, grazie alle intese internazionali che il presidente del consiglio Berlusconi ha realizzato con Libia, Turchia e Russia.

Dall'altra parte il tributarista 3monti che intende proseguire nel suo personalissimo itinerario di legiferare a favore  dei suoi assistiti ai quali promette e permette evasioni fiscali, condoni, scudi fiscali e tutti i mezzi e mezzucci idonei a farla franca con il fisco, tramite leggi, leggine, circolari esplicative e circolari applicative; ovviamente gli interessi tra i due  volano in rotta di collisione.

Il cavaliere vorrebbe una programmazione di politica economica dilatata alle piccole e medie industrie in modo da poter catturare il loro consenso, mentre 3monti non intende allargare i cordoni della borsa in modo di equilibrare i conti, ovviamente a discapito  della politica del lavoro e della produttività,  al fine di proseguire nei vantaggi concessi alla politica economica della finanza, che produce incremento di ricchezza personale e individuale, anche se non produce un solo posto di lavoro e non si proietta verso una ipotesi di Stato sociale con una programmazione equilibrata dell'economia. E' chiaro che 3monti gode dell'appoggio della Lega.

Tutto il Nord d'Italia è diventato il meridione d'Europa e sopravvive grazie agli imbrogli fiscali, alle evasioni; i ricavi fiscali del Nord Italia sono in esubero a fronte delle esigenze, per cui diventa facile, nel breve termine, mantenere inalterata la situazione di privilegio verso il capitalismo più esasperato, tacitando la popolazione con la logica del "panem et circenses".

In mezzo a tutto questo poderoso casino c'è l'Italia dei "coglioni", che continua a subire, illudendosi con le parole e le apparenze.

Rosario Amico Roxas

domenica 25 ottobre 2009

PIENO SOSTEGNO A DON ALESSANDRO SANTORO

L'Unità di oggi domenica 25 ottobre riporta una notizia davvero bella. Stamattina alle ore 11.00 nella Comunità delle Piagge alla periferia di Firenze, don Alessandro Santoro intende celebrare le nozze di Sandra Alvino e Fortunato Alotta. La notizia sarebbe irrilevante se Sandra Alvino non fosse nota come transessuale. La curia non vuole saperne e don Alessandro spiega: " Non sfido nessuno, cerco solo di rispettare il Vangelo e di aiutare una coppia di amici della mia comunità". Ora vedremo se l'arcivescovo di Firenze riuscirà ad avere un minimo di rispetto per una scelta che è maturata all'interno di un percorso comunitario.
Esprimo piena SOLIDARIETA' alla comunità delle Piagge e all'amico don Alessandro. E' tempo di obbedire al Vangelo mettendo in soffitta talune discriminazioni del diritto canonico. Auguri vivissimi agli sposi ai quali certamente non è giunta la benedizione del papa. Possiamo farne a meno.

PADOVA: GRUPPO BIBLICO

Venerdì 30 ottobre alle ore 21 a Padova ha inizio il gruppo di lettura  del Vangelo di Matteo.
Per informazioni: don Federico Bollettin  329/1746567  oppure bollettin.federico@libero.it

GARATTINI: "NON MI VACCINO IL VIRUS E' POCO AGGRESSIVO"

Non si vaccinerà contro l'influenza A/H1N1, il farmacologo Silvio Garattini: lo ha dichiarato lo stesso direttore dell'istituto "Mario Negri" di Milano. Per Garattini quel virus dell'influenza A non desta preoccupazione in quanto ha una "bassa aggressività".

sabato 24 ottobre 2009

RICEVO E PUBBLICO DA LORENZO LUPOLI: ANCH'IO VOTERO' MARINO

 

Perché votero'alle primarie, perché votero' Marino

Da anni, ormai quasi tre decenni, la situazione politica italiana é imbarazzante. Politicanti e faccendieri ai quali ogni possibile spregiativo potrebbe essere affibiato hanno rappresentato la nostra "classe dirigente" del nostro paese. Le conseguenze di tutto cio' sono sotto gli occhi di tutti e non meritano specificazioni. La responsabilità di tutto questo non é ovviamente solo dei loschi individui oggi al governo. La "classe dirigente" di centrosinistra ha fatto del suo meglio per permettere a Berlusconi e soci di continuare indisturbatamente il loro lavoro. Noi non possiamo certo continuare a lamentarci del governo, o di come viviamo, o di come certi diritti non siano rispettati o di come certi altri dovrebbero essere introdotti, o di come la società o il nostro pianeta stiano andando alla deriva, dell'età alla pensione, dei treni, dello stato delle strade e del traffico, della qualità dei prodotti che compriamo al supermercato, della precarietà, delle tasse ai più poveri e dei condoni e degli scudi fiscali per i più ricchi, delle scuole, dello stato della ricerca in Italia, della quarta settimana del mese e degli immigrati, dei processi troppo lunghi, della corruzione e della libertà di informazione senza nemmeno considerare la questione di poter governare noi prima o poi.

Lo scenario poltico dell' "ultimo" centro-sinistra è prossimo a ridefinirsi attorno all'appuntamento delle primarie per decidere il segretario del Partito Democratico. Le primarie sono uno strumento relativamente nuovo, utile se si rivelano essere un mezzo per coinvolgere maggiormente militanti e cittadini in genere nello scegliere non soltanto un leader ma piuttosto un'idea di partito e una linea politica. A queste primarie correranno Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino (in ordine di risultato ai congressi di circolo del Pd e di chances di vittoria) e potranno votare tutti i cittadini avente diritto di voto indipendentemente dall'iscrizione al partito. In questa fase storica della politica italiana, in cui la sinistra è stata esclusa dal parlamento, io credo che anche coloro che si collocano a sinistra del Pd dovrebbe andare a votare a queste primarie ed esprimersi in favore di Ignazio Marino. Innanzitutto questo perchè oggi l'opposizione in parlamento è nelle mani del Pd e nonostante esso non sia e non sarà mai probabilmente un partito di sinistra, una maggioranza parlamentare a Berlusconi passa per forza dal Pd, che nel bene e nel male è comunque l'unico partito di massa organizzato all'opposizione appunto. Ma votare per chi?

Tra i tre candidati l'unico che non proviene dalla vecchia nomenclatura ex PCI(Bersani)-DC(Franceschini) è Ignazio Marino, in un certo qual senso l' "uomo nuovo" che però non crede in alleanze di nuovo conio con quell'UDC che affossa la legge sull'omofobia, che vuole nuove centrali nucleari e le grandi opere come il ponte sullo stretto di Messina, che sostanzialmente crede da sempre in una santa e cieca alleanza con i poteri forti per eccellenza: Vaticano, Nato e Confindustria.

Ignazio Marino é il solo candidato ad aver detto che la priorità delle priorità é il nostro pianeta e ad aver preso posizioni nette: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell'eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città.

Ignazio Marino parla di laicità, laicità come metodo, come vincolo per la promozione di leggi in difesa dei diritti civili, individuali e collettivi di tutte le persone. Ignazio Marino pone l'accento sui diritti, sui nuovi diritti: il riconoscimento pubblico delle coppie di fatto anche omosessuali, il diritto di scegliere le terapie di cura attraverso un testamento biologico, la difesa e la maggiore estensione del diritto ad una genitorialità libera e consapevole. Ignazio Marino ammette che la cultura del merito, ancora oggi in Italia fa paura "poiché permette a chiunque di realizzare le proprie aspirazioni, di rischiare, di scommettere su se stesso".

Ignazio Marino sulla "questione immigrazione" pensa che non possiamo fermare la storia e pensare di chiuderci al mondo, che certo, i flussi migratori vanno controllati, ma non si puo' pensare che il problema si risolva respingendo e abbandonando al loro destino in alto mare i barconi dei disperati.

Ignazio Marino considera necessaria una riforma del mondo del lavoro che metta al centro i lavoratori e i loro diritti, senza mettere in discussione la democrazia sul posto di lavoro e parlando di flessibilità "sostenibile" e non di precarietà "necessaria".

Ignazio Marino sostiene che le truppe militari italiane si devono ritirare dal pantano afghano perchè quella guerra si è rivelata un disastro strategico, economico e politico, oltre che una continua strage di morti e feriti.

IL 25 OTTOBRE VAI A VOTARE ALLE PRIMARIE E VOTA PER

IGNAZIO MARINO








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“RIPORTA LA CHIESA AL MEDIOEVO”

«Il Papa riporta la Chiesa al medioevo», dice il teologo Hans Kung chiamando in causa Benedetto XVI. In un intervista al settimanale "Stern", Kung, al quale nel 1979 la Congregazione per la dottrina delle Fede revocò la "missio canonica", l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica, afferma che sulle questioni della fede, il Papa «sulla base della sua fede bavarese» si esprime in modo «sorprendentemente ingenuo, a volte premoderno e populistico». Kung, che ha 81 anni, prosegue nelle sue critiche spiegando che «l'attuale politica del Vaticano è un fiasco. Il tentativo di costringere la Chiesa a tornare al medioevo la svuota. Non si può tornare ai vecchi tempi».

Nell'intervista si rammarica che il Pontefice «non ha proseguito sulla via della riforma come ho fatto io. Adesso non ci troveremmo con questa spaccatura della Chiesa cattolica dall'alto e dal basso. Io rappresento quella dal basso, lui quella dall'alto». Nell'intervista, il teologo rivendica il diritto per ogni persona di decidere sulla propria morte. «Non vorrei mancare il momento giusto – spiega – e questo momento dipende dalla mia responsabilità, non da quella della Chiesa, del Papa, di un prete, di un medico o di un giudice».

STAINO: UNA DEDICA A VESPA

        TU babbo
         leccheresti
       il didietro
       al potere?                Neanche se la Rai
                                                 mi offrisse
                                       un milione e
                                       seicentomila
                                       euro all'anno

......PURCHE'......

L'ultima "novità" (si fa per dire! ) l'abbiamo appena sentita: tutti  sacerdoti anglicani di destra, teologicamente reazionari e in disaccordo con le posizioni progressiste della chiesa anglicana, possono essere riconosciuti come sacerdoti cattolici in piena comunione con il vaticano, purchè non siano donne o omosessuali. Così la chiesa anglicana, per evitare uno scisma, si libera di questi ministri e teologi reazionari e la chiesa cattolica romana diventa sempre più la " casa accogliente" per tutti i "destrorsi" e i nemici del rinnovamento teologico e pastorale.
Aspettatevi un parroco anglicano-romano a riempire i buchi in qualche parrocchia.

NEPAL VERSO L'ABOLIZIONE DELLE CASTE

Il Nepal, antica monarchia hindu rovesciata da manifestazioni popolari nel 2006 e divenuta repubblica nel 2008, ha compiuto un'altra significativa, storica svolta: l'abolizione delle caste. Il governo ha sostenuto e sostiene il principio dell'uguaglianza e dei diritti umani contro le discriminazioni delle caste in quanto contrarie alla dignità delle persone e sostanzialmente razziste.
La presa di posizione di questo paese Himalajano susciterà certamente reazioni nei paesi vicini, in modo speciale in India dove è tuttora aperta la questione dei dalit, la casta degli "intoccabili". La lotta nepalese è stata sostenuta da un'alleanza di associazioni, organismi non governativi tra cui le Chiese cristiane dell'Asia del Sud. Pax Romana, il Movimento internazionale per l'abolizione di tutte le forme di razzismo (Imadr), Human Rights, il Reseau International di solidarietà, perchè si tratta di una questione molto importante in quanto riguarda nel mondo circa 260 milioni di persone.

venerdì 23 ottobre 2009

PURCHE' SIA REAZIONARIO

Bene amato, caro Anglicano:
Ti accoglie il vaticano.
Sacerdoti anche sposati
Sono tutti accettati.

Non sia mai omosessuale,
Solo gente ben normale.
Questa e' casa accogliente
Per chiunque e' obbediente

Cara chiesa ufficiale,
Dormi pure su guanciale.
Siamo in piena restaurazione
Che tu chiami comunione

UNA LETTERA CON RISPOSTA

Sul sito delle comunità di base italiane (www.cdbitalia.it) trovate una interessante lettera di Renato Pierri che commenta l'arretratezza delle posizioni della chiesa cattolica ufficiale circa l'omosessualità. Ho risposto come segue.


Caro Renato,

ti è successo qualche volta di giungere in stazione e vedere il treno scivolare via imprendibile davanti a te? Ebbene, da anni passano tanti “treni della storia” che invitano a salire, ma la nostra chiesa cattolica ufficiale li perde tutti, proprio tutti. Ha paura del viaggio e gira attorno a se stessa.

C’è il treno della ragione, della ricerca che, pur senza carrozze della verità infallibile, da lungo tempo ha depennato l’omosessualità dal catalogo delle malattie. Gli studi fioriscono ovunque tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proibito di “curare l’omosessualità”. La gerarchia cattolica continua a parlare di “anomalia”, di “disturbi”, di “atti intrinsecamente disordinati”, di “comportamento deviante”, di “immaturità”, di peccato, di attentato alla famiglia, di violazione del diritto naturale… “Questa” chiesa si presenta sempre di più come un masso erratico di un cristianesimo disumano, obnubilato da una sindrome sessista.

Ma la gerarchia cattolica ha perso un altro treno: quello degli studi biblici, teologici ed ermeneutici. Ormai, sulla scorta di ponderosi studi storici e critici, è impossibile utilizzare le Scritture pro o contro l’omosessualità. Leggere la Bibbia per trovare pezze giustificative o per ricavare pallottole letali significa praticare una “utilizzazione selvaggia” (Concilium 1/2008, Le omosessualità; Römer-Bonjour, L’omosessualità nella Bibbia e nell’antico Vicino Oriente, …). Ma c’è di più: è una deviazione eteronoma, astorica, fondamentalista presumere di trovare in questi testi antichi le risposte e le “ricette” pronte all’uso per i nostri dibattiti di oggi. La testimonianza biblica non è una atemporale parola di Dio che attraversa immutabile spazi e millenni. “Alla Bibbia occorre fare le domande giuste” (T. Römer). Dio non si è imprigionato nelle Scritture. Ai problemi di oggi rispondono laicamente le scienze, la ragione, la coscienza, le competenze umane col metodo del costante confronto. Il cristiano adulto e la cristiana adulta traggono dalla Bibbia il messaggio centrale dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo senza frontiere, ma l’inveramento storico è tutto, davvero tutto, sulla nostra responsabilità.

C’è un terzo treno che la gerarchia ha perso o sul quale non vuole salire. E’ il treno del dialogo, del confronto. I gerarchi cattolici si collocano lassù, nella solitudine “sacra” dei palazzi e di là parlano, legiferano, sentenziano sugli omosessuali. A loro non viene mai in mente di ascoltare le persone reali, di prendere sul serio le loro esperienze e le loro riflessioni. Parlano “di” omosessuali, ma non parlano “con” gli omosessuali. Questo metodo che riduce gli omosessuali a “oggetto” di indagine e di giudizio anziché considerarli soggetti portatori e interpreti primi e autorevoli della loro esperienza umana, culturale, antropologica e cristiana, travisa la realtà, spegne la comunità e umilia le persone.

Ecco perché diventa oggettivamente disonesto ed irritante sentire e leggere che “gli omosessuali devono essere accolti con rispetto, compassione e delicatezza “come fossero dei poveretti, dei minorenni, incapaci di prendere in mano la loro vita con titolarità piena di diritti e di doveri.

Caro Renato, guardando con realismo le pratiche pastorali e comunitarie oggi in atto nella chiesa cattolica romana, è difficile scorgere un passo in avanti. Cambiare qui è sinonimo di conversione. Non basterà qualche operazione di cosmesi teologico-pastorale. Ma oggi siamo in presenza di una chiesa gerarchica che vive aggrappata alle sue certezze che difende in modo dogmatico ed aggressivo. La prigionia del pensiero unico, patriarcale, autoritario ha reso “questa” chiesa triste, incapace di guardare con stupore e di accogliere i mille volti dell’amore. Questa non è tutta la nostra tradizione; è il tradizionalismo. Però è pur vero che, se guardi la storia di “questa” chiesa romana, come ha ben documentato il teologo Castillo, quando si affermano i diritti la chiesa cattolica ufficiale si è quasi sempre schierata sul fronte opposto.

E allora? Molti/e di noi sogniamo, lavoriamo e preghiamo per una chiesa “altra”. Io ho il cuore pieno, traboccante di speranza e di fiducia. Da almeno 40 anni sono in contatto con la vita, le gioie, gli amori, i tormenti, le passioni e le lotte di migliaia e migliaia di omosessuali, lesbiche, transessuali e bisessuali. Nonostante tutte le discriminazioni e le violenze, è in atto una rivoluzione umana non violenta planetaria e anche cristiana che nessun sbarramento potrà fermare. Il vento dell’amore e il soffio di Dio lavorano insieme. Abbiamo davanti a noi un sentiero aperto in cui lavorare, sognare, cantare, vivere l’amore e lottare politicamente. Senza sosta. Senza chiedere permesso. Senza aspettare domani. Rompendo tutte le inique obbedienze che ci vengono richieste in nome di un dio faraonico che non ha nessuna parentela con il Dio bello, caldo, innamorato, liberatore, sognatore e sovversivo di cui Gesù di Nazareth ci dato testimonianza.

Ti abbraccio caro Renato. Se vogliamo che qualcosa cambi, facciamo come il cieco Bartimeo che, gettato via il mantello delle sue paure, ha abbandonato il ciglio della strada ed è entrato nella via a dire la sua, a fare la sua parte.
Franco Barbero

UNA SCACCHIERA BLOCCATA

Obama lavora ma i risultati tardano. Guantanamo è un carcere ancora aperto. La battaglia per la sanità pubblica negli USA è in difficoltà.

Tra Israele e Palestinesi, mentre continuano gli insediamenti ebraici nei territori palestinesi, non si compiono reali progressi. Clinton è molto schierata dalla parte di Israele. E' la persona sbagliata per questa trattativa.

I brogli in Afganistan hanno messo Karzai in difficoltà. Continuano le stragi di civili. Il panorama è piuttosto immobile. Solo Berlusconi riesce a volare da Putin per svagarsi un po' mentre nel suo governo si scontrano ogni giorno sul posto fisso..

Per ora il posto fisso di centinaia di migliaia è "a casa" o ai cancelli delle fabbriche.

giovedì 22 ottobre 2009

LEZIONI DI ISLAM?

Apprezzo la proposta nel senso che può aprire un dibattito e aiutarci a superare il monopolio della religione cattolica nelle scuole dello Stato. Ma la prospettiva apre scenari inquietanti anche per uno come me che è amante dell'Islam.

La scuola laica non ha il compito di aprire uno "spazietto religioso e confessionale" a tutte le minoranze, a tutte le religioni. Domani potremmo trovarci a dare spazio all'induismo, al buddismo, a tutte le altre denominazioni religiose.

Quale sarebbe il risultato? Un vero naufragio, il fallimento della laicità.
Ci troveremmo a gestire non l'integrazione culturale, ma un sistema a compartimenti stagni che renderebbe un favore a chi vuole dividere, esponendo le persone non al dialogo, ma al rischio di una difesa integralista delle proprie identità.

Condivido la riflessione di Adriano Prosperi comparsa su Repubblica di domenica 18 ottobre: "Si tratta di portare nella scuola la religione, ma all'interno della storia culturale, non all'esterno. Solo qui può esserci posto per una conoscenza dell'Islam e del cristianesimo come realtà storiche portatrici di valori ideali che, se depurati dell'interferenza e dell'intolleranza dei poteri politici ed ecclesiastici, potranno alimentare di nuovi succhi vitali l'Italia di domani" (pag. 32).

Dunque, non aggiungiamo insegnamenti confessionali e partiamo dal superamento dell'attuale insegnamento della religione cattolica. Il "fenomeno religioso" in tutte le sue varie espressioni va laicamente studiato nel contesto culturale, filosofico, antropologico e letterario attraverso docenti che non siano "catechisti" di nessuna particolare religione e accedano a tale insegnamento mediante titoli e concorsi.

IL CORAGGIO DI PARLARE

Io non sono un poliziotto, nè un carabiniere, nè un magistrato. Le mie parole racontano, non vogliono arrestare, semmai trasformare. E non avrò mai bon ton nei confronti delle organizzazioni criminali.

Roberto Saviano, 16 ottobre

UNA DONNA ALLA DIREZIONE DELL'UNESCO

L'Unesco, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, La Scienza, La Cultura, costituita l'indomani della seconda guerra mondiale, ha eletto per la prima volta come Direttore Generale una donna.

E' Irina Bokova originaria dell'Europa dell'Est, e ambasciatrice della Bulgaria presso la Francia.

57 anni, poliglotta, definita "erede dell'ancien règime comunista" e convertita alla causa europeista, la Bokova ha subito dichiarato il suo rispetto per le persone e le idee diverse dalla sua; la linea del suo lavora sarà tracciata nella reciproca comprensione e nel dialogo culturale.

La sua elezione viene ratificata a Parigi il 6 ottobre dai 193 Stati membri dell'Unesco.

GRUPPO BIBLICO DI TORINO

Scrivo queste righe con una straripante emozione. A ottobre il gruppo biblico di Torino ha compiuto 30 anni. Ogni 15 giorni, con pochissime eccezioni, ci siamo ritrovati a volte pochi, a volte tanti, a volte tantissimi/e. Concordammo la proposta Maria Zuanon e il sottoscritto.


Molti ora sono già tornati al Padre tra coloro che formarono il gruppo iniziale. Cattolici, protestanti, agnostici, atei, parrocchiani e liberi cercatori, comunità di base e gente del volontariato…: una storia che è un intreccio. In casa valdese perché fin dall'inizio ci accolse con gioia la Libreria Claudiana di Via Principe Tommaso 1 a Torino.


Negli anni è cresciuta tra molti/e di noi la comunicazione. Lo studio ci offre sempre l'occasione di confrontarci appassionatamente sulla vita, sulla fede, sulle nostre esperienze, sulla chiesa, sul mondo.


Personalmente sono affezionatissimo a questi fratelli e sorelle da cui continuo a ricevere la testimonianza di una ricerca seria e coinvolgente.


Trent'anni di lettura, trent'anni di ricerca comune. Per me questa esperienza è stata ed è un dono meraviglioso di cui continuamente ringrazio Dio. Mi tuffo ancora oggi, ogni giorno, nel campo delle Scritture, alla ricerca del tesoro. Tra la vita e la Scrittura il filo corre in un "va e vieni" intenso, stimolante, fecondo.


E allora? Ci rivediamo, per continuare il cammino entrando nel 31mo anno, giovedì 29 ottobre.