sabato 30 giugno 2007

MERAVIGLIE DI NAPOLI

Non potrò mai dimenticare il pomeriggio e la sera di martedì 26 giugno vissuta nel cuore di Napoli con un grande gruppo di omosessuali e di altre persone.

Mesi fa mi scrisse Irene dell’arcilesbica e già allora sentii nelle sue parole una gran voglia di confronto, di incontro.

Poi sono seguite tante telefonate. Accolto nelle sedi dell’arcigay e arcilesbica, l’una accanto all’altra, abbiamo vissuto un dialogo molto intenso e intimo, pieno di emozioni.

Alle 20, presso EVALUNA, la libreria delle donne in Piazza Bellini, 72, proprio nel cuore della città, in un bellissimo spazio sotto il cielo tra un fittume di palazzi, si è svolto il dibattito.

Un centinaio di persone hanno dato vita con me ad una ricerca appassionata, rigorosa, piena di reciproco ascolto. La serata era ventilata e freschissima, ma il “clima” spirituale era di un caldo intenso che lasciava trasparire la gioia dei cuori.

Il tema “Fede, sessualità, diritti” ci ha permesso di esplorare in lungo e in largo gli aspetti dolenti e le aperture possibili nella società e nella chiesa.

Ma al centro è stata messa una riflessione sulla fede adulta: per essere noi stessi non è necessario essere approvato dalla gerarchia. La chiesa non è la gerarchia.

La fede in Dio sulla strada di Gesù ci libera dalla dipendenza e invita a vivere secondo la propria natura con gioia in barba a tutte le dichiarazioni delle omofobiche gerarchie cattoliche.

Ma voglio salutare con gioia, voi cari amici e amiche di Napoli. Ho trovato in voi delle donne belle e appassionate, vi ho abbracciato con emozione, ho sentito il calore del vostro affetto e del vostro sostegno.

Fino a notte inoltrata abbiamo parlato di amore, di sogni e di vita quotidiana. Ho avvertito la vostra voglia di sentire su di voi il sorriso di Dio. E abbiamo già progettato…. Non ci perderemo di vista… E poi ho scoperto che la pizza napoletana è un’altra cosa dalle nostre “pizze del nord”.

A voi, a ciascuno e ciascuna, un abbraccio caldo come il vostro sole…

Nel viaggio e in questi giorni, mentre rivedo i vostri volti e mi sembra di risentire le vostre voci, penso che il più delle volte la chiesa di Dio, quella che Gesù ha identificato nel popolo, è fuori dai recinti sacri, custoditi e blindati dalla gerarchia.

Alla prossima celebrazione eucaristica indosserò la maglia che voi amici dell’ arcigay mi avete regalato.

Come posso, poi, dimenticare le cinque coppie che si sono prenotate per il loro matrimonio? Con calma… una cosa alla volta!!!

Caro Veltroni...

Caro Veltroni,

hai vissuto in questa settimana alcuni giorni di festa e di immagine.

Il tuo discorso è parso alto, coerente, concreto. Sai che la politica è amica dei sogni, ma esige realismo, tanta concretezza.

Ora, se posso dirti un opinione, spero proprio che tu rientri subito nel tuo stile di lavoro serio, quotidiano, con o senza riflettori.

NOVITA’ PER IL CONCLAVE

Dunque, d’ora in poi, eliminato il regolamento stabilito nel 1996 da papa Wojtyla, ci vorrà sempre la maggioranza dei due terzi per eleggere il papa. Una bella manovra per cercare di garantirsi una continuità.

Infatti il papa si è accorto che almeno 20 cardinali suoi elettori, ora dirigerebbero i voti verso un altro candidato, visti gli estremismi di questo pontificato.

Ma il papa ha in mano una carta che può assicurargli il gioco. Sta, infatti, per nominare un bel numero di nuovi cardinali, tutti a lui fedeli.

Così può assicurarsi la maggioranza dei due terzi… Può darsi che il gioco gli riesca bene…

Leggendo sotto le righe è evidente che …gatta ci cova….

venerdì 29 giugno 2007

UNA CASCATA DI NOTIZIE

Tra le notizie che non fanno notizia c’è la “conversione” di Blair al cattolicesimo e la scoperta dell’autore delle minacce a monsignor Bagnasco. E’ un ex-carabiniere.

Ma non facciamo più caso allo sterminio continuato che avviene in Afganistan, al conflitto mediorientale, al Mediterraneo che ormai è diventato un immenso cimitero di persone in fuga dalla miseria.

Vorrei invitarvi a scavare sotto una notizia di cronaca: “il prete anticamorra lascia Forcella” dopo appena pochi anni di impegno in quella calda zona napoletana.

Don Merola lascia il quartiere, dopo appena sette anni, per dedicarsi a un progetto di recupero dei ragazzi e a un probabile incarico in seno alla Conferenza dei vescovi italiani. Questa è la dichiarazione ufficiale.

Mi domando: che cosa c’è sotto? Un cedimento? Una trattativa? La paura? L’istituzione ecclesiastica che teme una battaglia troppo dura? Motivi personali del sacerdote?

Certo…mollare dopo appena avere iniziato una battaglia lascia più di un sospetto, si presta a tante interpretazioni. Come sovente succede in questa chiesa cattolica, le cose quasi sempre sono diverse da quelle che appaiono.

Tra le notizie che rallegrano annoterei il fatto che D’Alema e Fassino sono stati i primi a fare un passo indietro, ad appoggiare Veltroni, a mettere fine alla corsa alle poltrone.

Fare personalmente un passo indietro è spesso necessario perché possa fare un passo in avanti la collettività.

Per esempio…questa idea di fare un passo indietro non è venuta a Ratzinger…

PINEROLO: VESCOVO IN TRIBUNALE

Non avrei creduto che si arrivasse a questo punto. La stampa nazionale e il TG 3 hanno ampiamente parlato.

Don Giuseppe Alluvione ha denunciato il vescovo di Pinerolo che gli ha tolto un incarico amministrativo, non il ministero.

A quanto è dato sapere, è questione di soldi, spesi in eccesso per la ristrutturazione della “Casa Alpina don Barra”. Ora c’è un debito enorme.

Sta di fatto che il vescovo ha scoperto in ritardo che i debiti crescono e ha commissariato l’istituto per il sostentamento del clero.

Può darsi che don Alluvione si sia lasciato attirare nel solco della grande impresa da un esperto del mondo degli affari che è il suo amico e collega monsignor Paolo Bianciotto, attuale vicario generale della diocesi.

Il vescovo di Pinerolo non può permettersi di sostituire il vicario monsignor Bianciotto che è un uomo potente sul piano ecclesiastico e soprattutto sul piano economico.

Del resto il vescovo di Pinerolo è un uomo forte con i deboli e debole con i forti.

Il settimanale cattolico non ha potuto nascondere la vicenda e ha dato ampio risalto al fatto che il Tribunale di Pinerolo ha sostanzialmente dato ragione al vescovo perché si tratterebbe di questioni interne all’amministrazione di una comunità religiosa che vanno risolte in base al diritto canonico.

Povera chiesa locale….che vai sempre a finire di mettere i soldi prima del Vangelo. Tra i fedeli c’è grande sconcerto.

giovedì 28 giugno 2007

FINALMENTE SI MUOVE….

Curzio Maltese, su Repubblica del 20 giugno, commenta con grande speranza la notizia e titola “Si apre una stagione”.

Riporto qui alcune sue riflessioni: “Alla fine i dirigenti del centrosinistra hanno deciso di accantonare il latinorum da azzeccagarbugli politologi e di mettere la nave del Partito Democratico per mare aperto.

Il 13 ottobre prossimo, per la prima volta, il segretario di un grande partito sarà eletto dai cittadini. E’ la miglior risposta possibile alla crisi di consenso del governo e al rimontare di un vecchio qualunquismo nel Paese. E forse è ancora di più.

E’ la presa d’atto che la stagione politica vissuta sul duello Berlusconi-Prodi, la cosiddetta seconda repubblica, è ormai al capolinea. La nascita del Partito Democratico nel calore delle urne e non nell’algido quadro dei vertici di apparato sarà uno scossone salutare per l’intera democrazia italiana, non soltanto per una parte.

Le finte primarie balneari appena organizzate da Berlusconi sono un segnale del disagio col quale il centrodestra cerca di mascherare le rughe. Il nuovo Partito Democratico, se sarà un vero partito con un vero leader, rischia di far sembrare vecchio tutto il resto. A cominciare dalla struttura padronale della Casa delle Libertà.

Naturalmente, non è detto che vada tutto per il meglio, anzi. Le probabilità che i leader si rimangino nei fatti quanto hanno stabilito sulla carta sono come sempre alte.”.

Condivido il suo prudente entusiasmo per almeno due motivi: è tempo di muoversi e il 14 ottobre è una data che non lascia indugi, inoltre il metodo delle primarie – che pure non è perfetto – mette in moto da subito la partecipazione dei cittadini.

Ma… restano alcuni seri dubbi. Prima fra tutte, resta la questione della laicità e anche Veltroni – che sembra il più probabile segretario – qualche passetto in più su questo terreno farebbe bene a compierlo.

C’è bisogno di una grande forza di centro-sinistra in questa Italia e se la “sinistra radicale” riuscisse a dar vita ad un’altra consistente formazione unitaria, potrebbe nascere un’alleanza stabile e duratura per il bene del paese. Ma qui entriamo nelle dolenti note.

PRENDI IL LARGO

1. Prendi il largo verso le regioni sconosciute
del tuo essere segreto;
liberato dalla paura,
gusterai un giorno la pace
che Dio stesso pone dentro di te.

2. Prendi il largo:
abbandona la tua vita alla corrente della fede;
se hai il coraggio di partire
le onde ti porteranno in mare aperto
in un battesimo di schiuma e di sole.

3. Prendi il largo
alla voce di colui che sostiene il tuo slancio;
gli abissi della morte
sono pronti ad inghiottirti,
ma Dio calma le onde e fa tacere l’uragano.

4. Prendi il largo,
immergiti nel cuore di una vita
fremente di speranza;
vedrai levarsi l’aurora senza tramonto
che inonda con la sua gloria il nostro mondo tormentato.

(Commissione francofona cistercense)

mercoledì 27 giugno 2007

AL POPOLO DELLA STRADA

Pensavo che bastassero una buona coscienza civica e la rigorosa osservanza del codice della strada per fare il proprio dovere anche quando si è al volante.

Invece, con ben 56 pagine di assolute ovvietà, il vaticano analizza, ammonisce, consiglia.

Non sto dicendo che il documento contenga solo delle banalità, ma mi sembra poco serio il fatto che la gerarchia voglia, anche su questo terreno, stilare un suo codice magisteriale.

E poi, detto con tutto rispetto per chi usa questi comportamenti, farsi il segno della croce e recitare il rosario durante il percorso per “sentirsi immersi nella presenza di Dio e rimanere sotto la sua protezione” è un consiglio che, a mio avviso, risulta piuttosto incline alla magia.

PANORAMI CHE CAMBIANO

Mentre giovedì 21 giugno – secondo il nostro calendario – a Gerusalemme il Gay Pride ha sfilato sotto le minacce degli ultra-ortodossi e della destra più aggressiva, la settimana scorsa è successa una piacevole novità a Cuba.

Infatti, superando l’antico pregiudizio, la televisione di stato ha mandato in onda “Fragole e cioccolato”, il famoso film sui gay a Cuba, critico con il regime.

Alti esponenti del governo hanno rilasciato dichiarazioni e interviste “aperte” rispetto al vissuto omosessuale.

martedì 26 giugno 2007

AUGURI A VELTRONI

A mio avviso, la candidatura di Veltroni è davvero una bella notizia. Se c'è una una persona che può rappresentare il meglio della sinistra italiana, è proprio lui.

Ma Veltroni entra in campo, con questa nuova responsabilità, in un momento difficile. Dentro la coalizione di governo, indebolita dalle tensioni interne più che dai problemi irrisolti, questi sono giorni di equilibri precari.

La sinistra radicale, con la elezione di Veltroni a segretario del partito democratico, potrebbe continuare nel suo vistoso declino.

La lettera inviata a Prodi in questi giorni è un segnale di questa "disperazione"di chi non riesce a dar vita ad una forza politica di sinistra, reale e non solo propagandistica.

Questa lettera potrebbe anche far cadere il governo, ma l'operazione è molto improbabile perchè i firmatari non sarebbero più rieletti nel nuovo parlamento ed è del tutto improbabile che vogliano correre questo rischio.

Per Veltroni, dunque, si prevede una partenza tutta in salita. Auguri convinti.

Cari amici e amiche della “sinistra radicale”...

Cari amici e amiche della “sinistra radicale”,

credo che siamo giunti ad una “stagione” in cui o si compiono nuove scelte o si finisce in un buco.

Voglio dire: o si riesce a dar vita ad una formazione politica che superi i singoli partitini o si va verso la scomparsa a livello di rappresentanza politica parlamentare. A mio avviso, ci vuole una svolta.

Il paese non capisce più queste divisioni, suddivisioni con l’esasperato tentativo di presentare un propria identità. Una robusta ed unitaria formazione politica di sinistra potrebbe dare un alternativa stabile all’attuale centrodestra.

Le piccole formazioni sono preziose sul terreno dell’associazionismo e dei movimenti, ma diventano irrilevanti a livello parlamentare, perché svolgono una funzione ormai più declamatoria che politica.

Si tratta di una svolta culturale che si impone come necessaria nella attuale scacchiera europea e planetaria. Ma, a mio avviso, la sinistra radicale ha anch’essa il problema dei “troppi galletti nel pollaio”. Troppe persone vivono di politica e non si rassegnano facilmente a perdere il posticino.

Eppure, perché possa progredire la politica, è necessario che parecchie persone dei “corpi dirigenti” dei singoli partitini facciano un passo indietro. I personalismi sono più presenti e pesanti di quanto si creda.

E se si cominciasse a compiere uno sfoltimento a questo livello? Questa potrebbe rappresentare la prima sana “decrescita”.

lunedì 25 giugno 2007

ZAPATERO

Da settembre nelle scuole spagnole si insegnerà una nuova materia: “educazione alla cittadinanza”.

Ovviamente i libri di testo, ormai editi in tutta la Spagna, promuovono il valore della famiglia tradizionale, ma parlano apertamente dei matrimoni omosessuali come di una realtà positiva.

Apriti cielo! La gerarchia cattolica è già partita all’attacco e lancia l’appello a ricorrere a tutti i mezzi legittimi e incita alla obiezione di coscienza…

Siamo alle solite. Lo spirito di crociata è più vivo che mai e suscita fuochi continui.

«I gay non possono essere considerati cristiani»

Voglio solo aggiungere un grande BRAVA a questa ragazza ribelle. Promette bene e ci dà una bella lezione.


OFFESE AI GAY, L'OMELIA DI MONS. MATARRESE
«I gay non possono essere considerati cristiani»


Che sia chiaro, «i gay non ! possono essere considerati cristiani». Lezione di catechismo con digressione omofoba, quella impartita il 26 maggio da mons. Giuseppe Matarrese, vescovo di Frascati, ad un gruppo di ragazzini in preparazione per la cresima.


Il fatto è accaduto a Montecompatri, piccolo paese in provincia di Roma, ed è stato riportato dalla agenzia cattolica Adista che da lunedì darà un resoconto dettagliato della vicenda.


Il vescovo stava parlando della famiglia, della famiglia naturale eterosessuale, quando ha sentito il dovere di spiegare il posto degli omosessuali: fuori dalla Chiesa. Una dottrina in chiaro contrasto con il magistero cattolico, visto che le pecorelle smarrite vanno accolte. Probabilmente mons. Matarrese ha voluto parlare chiaramente, per farsi capire meglio dai giovani ragazzi. Che hanno afferrato il concetto. Una ragazzina presente al ritiro spirituale ha alzato la mano e lo ha contestato: «Secondo me non è giusto».


Così ha detto: «Secondo me non è giusto perché i gay invece possono amarsi come un uomo e una donna». E qui, racconta Adista, il vescovo 73enne ha perso la pazienza, zittendo in malomodo la ragazzina ribelle chiamandola "scema" e rivolgendo un irritato "hai la capoccia vuota" ad una compagna che tentava di difendere l'amica.

Peggio: mons. Matarrese si è rivolto ai genitori e al parroco pretendendo le scuse da parte dei cresimandi, minacciando di escluderli dalla celebrazione del giorno successivo. Mamme e papà preoccupati hanno tentato di convincere i figli, inutilmente. Le scuse non sono arrivate.

Il vescovo ha comunque deciso di impartire la cresima ai ragazzi ribelli e agli adulti che li accompagnavano, ma si è tolto un sassolino dalla scarpa: durante l'omelia, ha parlato direttamente con i genitori invitandoli caldamente di tenere sott'occhio i figli che «evidentemente si sono allontanati dalla retta via».


"Liberazione" ha tentato di raggiungere telefonicamente mons. Matarrese, che però si trova in ritiro spirituale e non ha potuto fornire una spiegazione.


Ruiniano di ferro, il vescovo di Frascati è fratello del più celebre Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio, e di Vincenzo, presidente della squadra di calcio del Bari. Non ha mai fatto mistero delle sue posizioni politiche.

Alla vigilia delle amministrative 2005 aveva organizzato un incontro con trenta preti della sua diocesi e il candidato regionale Francesco Storace, poi battuto da Piero Marrazzo. «Sono di destra. Che c'è di male a dire: "Votate Storace"?».


Una famiglia, i Matarrese, schierata completamente a destra: la sorella è sposata con un senatore di Forza Italia, mentre Antonio faceva parte della direzione nazionale dell'Udc ed ex segretario provinciale a Bari del partito di Casini.


L'episodio di Montecompatri non è isolato. Poche settimane fa un sacerdote del barese aveva negato la comunione ad un giovane. Un fatto sgradevole: il prete ha atteso che il ragazzo si avvicinasse durante la messa per ricevere l'ostia e lo ha allontanato dicendo apertamente e davanti ai fedeli «No, a te no perché sei gay».

Il movimento gay-lesbo-trans-bisex e queer denuncia da tempo una recrudescenza dell'omofobia in Italia. Scritte xenofobe dell'estrema destra a parte, gli omosessuali si lamentano apertamente delle opinioni anti-gay espresse quotidianamente da politici ed esponenti della Chiesa cattolica.


Pochi giorni fa andava in onda sul Tg2, ha denunciato Franco Grillini, un appello di Buttiglione al movimento omosessuale perché condanni apertamente la pedofilia, «come se ci fosse una qualche continguità».


Laura Eduati
fonte: Liberazione, 24 giugno 2007

domenica 24 giugno 2007

GRAZIE...

Ospito volentieri questo scritto di Doriana e Adriano che hanno partecipato gioiosamente il 16 giugno al Gay Pride di Roma dopo aver celebrato un mese fa' il loro matrimonio presso la comunità cristiana di base di Pinerolo.


Ciao Don Franco e Fiorentina!!!

Qui il tempo scorre come sempre velocemente, sembra ieri il giorno del pride invece è già finita un'altra settimana,
così, tra il lavoro e i difficili spostamenti di una metropoli esageratamente caotica passano le ore senza neppure accorgersene.
Ho approfittato adesso di un attimo di pausa per inviare quello che Doriana ha scritto sul gay pride di sabato passato, che è stato letteralmente meraviglioso, super coloratissimo, una vera festa di pace e di amore, ma anche per dirvi che noi vi pensiamo sempre e non vediamo l'ora di tornare a Pinerolo per riabbracciavi, siete sempre nel nostro cuore, vi vogliamo un gran bene.
Adriano&Doriana



Sono passati tre giorni dal Gay Pride, ma l’emozione è ancora forte. È dal 2000, l’anno del World Pride, che scendo in piazza ma questa volta è stata davvero speciale.

Speciale per l’enorme numero di partecipanti, quando la testa del corteo era già in piazza San Giovanni la coda era appena partita da San Paolo, speciale per l’energia benefica che si respirava e che ancora mi accompagna. Mi è rimasta nel cuore la forza gioiosa, colorata, pacifica di tanti occhi, di tanti sorrisi.

Oggi scrivo per dire: Grazie! Grazie a chi è venuto da lontano, a chi era lontano ma con il cuore arcobaleno, a chi si è deciso proprio all’ultimo, a chi non è andato al mare, a chi ha chiesto giorni di permesso al lavoro o ha cambiato i turni.

Grazie a chi ha messo da parte sterili congetture del tipo: “Ma tanto non cambierà mai niente…”, a chi era li anche con la paura di essere inquadrato dalle telecamenre e a chi con coraggio era orgogliosamente se stesso.

Grazie alle mamme e ai papà con i loro bambini, a chi indossava parrucche sgargianti e a chi ha portato i suoi capelli bianchi, a chi pensa: “etero o gay sono tutti figli miei”.

Grazie a noi sognatori che non ci arrendiamo ad una triste realtà che fa comodo solo a pochi, che crediamo in un altro mondo possible e lo costruiamo vivendo con passione, a noi tutte e tutti che scegliamo l’AMORE.

Doriana

venerdì 22 giugno 2007

POVERO FRANCESCO D’ASSISI

Come ti hanno ridotto … Così mescolato alle mitrie pontificali, ormai sei avvolto dalla gloria come un cardinale.

Quanti affronti hai subito in questi secoli… Dalle braccia di Dio, là nella pace, un po’ di rodimento interiore forse lo provi anche tu…

Ma… così vanno le cose quaggiù…Persino Gesù di Nazaret è diventato il patrono della “civiltà” guerrafondaia del nostro Occidente…

Consolati: il più “usato” di tutti è addirittura Dio…

SCIENZA E FEDE

Sabato 16 giugno il gruppo biblico di Torino (che ha chiuso il suo 28.mo anno di attività) e la comunità cristiana di base di Chieri hanno organizzato una giornata di studio e di confronto su “La creazione, l’evoluzione, la fede”. Da molti anni la comunità di Chieri ospita questi incontri di inizio estate.

La relazione di Anna Campora ha riassunto efficacemente il volume di Hans Kung “L’inizio di tutte le cose” (Rizzoli) e a me è toccato il compito di presentare “Creazione senza Dio”, l’opera di Telmo Pievani (Einaudi).

Una gioiosa eucaristia ed un pranzo in allegria hanno arricchito la ricerca di gruppo che è stata ricca di riflessioni liberanti e di interrogativi stimolanti.

Voglio qui riportare per intero la relazione di Carlo Bianchin (carlo.bianchin@fastwebnet.it) dal titolo:



LA SCIENZA GLORIFICA DIO

Chieri, 16 giugno 2007 - Padre George Coyne : “La scienza glorifica Dio”

Padre G.Coyne è un gesuita statunitense, scienziato astronomo di fama mondiale. E stato il responsabile della Specola Vaticana sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, è stato consigliere scientifico dello stesso papa e ha ispirato i suoi scritti in materia di scienza e fede, è anche docente presso l’università dell’Arizona. Recentemente è stato esonerato dalla direzione della Specola Vaticana per motivi di età (?)


Alla domanda se ritiene scienza o una semplice ipotesi la teoria evoluzionistica darwiniana , P.Coyne dice che la ritiene “la migliore spiegazione scientifica a nostra disposizione”. I fatti, le osservazioni raccolti in maniera indipendente da varie scienze (geologia, paleontologia, astrofisica, biologia molecolare, chimica, cosmologia, convergono tutti nel corroborare la teoria evoluzionistica di Darwin.

Pensa che esista un conflitto inevitabile tra Darwin e la fede in un Dio trascendente? Assolutamente no, è la risposta perentoria del gesuita, che aggiunge “Se uno è credente assume i risultati della scienza con grande favore e serenità e crede che Dio, dalla sua sorgente di amore, ha creato il mondo in un modo tale che esso partecipa in maniera dinamica e attiva della Sua creazione e del Suo amore.Dio non vuole avere tutto sotto controllo, vuole che l’universo abbia la sua autonomia e il suo dinamismo La scienza darwiniana non solo non è in conflitto con il Dio trascendente ma lo glorifica.

Alla richiesta su che cosa pensi del Disegno intelligente (Intelligent Design) la risposta è netta:”l’I.D.è un’ipotesi religiosa filosofica, non un’ipotesi scientifica. L’I.D. presenta Dio come un disegnatore, ma il Dio cristiano è un Dio d’amore. Rappresentarlo come un disegnatore significa diminuire Dio, non glorificarlo.

Sull’I,D. P.Coyne accenna allo scontro con il cardinale di Vienna Schonborn il quale affermava che l’evoluzione neo-darwiniana non è compatibile con la dottrina cattolica. E un’idea sbagliata, essere un cardinale o persino un papa non significa che tutto quello che si dice sia giusto.

(Far intervenire il soprannaturale là dove la scienza non è ancora in grado di spiegare è un’operazione scorretta, perché si confondono i piani. Per usare la frase di Bonhoffer significa usare Dio come un “tappabuchi” mia osservazione)

Se Dio ha un progetto per il mondo, certamente esso è più intelligente di quello che gli attribuiscono i teorici del I.D.

Come consigliere scientifico di Papa Woytila P.Coyne cita una frase del Papa in occasione di un importante convegno organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze “L’evoluzione , disse il papa, non è più una mera ipotesi, ma è una teoria scientifica ben stabilita da tutte le scienze umane. L’evoluzione è una creazione continua”

Alla domanda se vede oggi il rischio di un conflitto tra la scienza e la Chiesa di Roma, il gesuita scienziato riporta una frase del Card. Poupard Presidente del Pontificio Consiglio della cultura: “Noi Chiesa dobbiamo conoscere di più le scienze e rispettare i risultati da esse raggiunti” All’origine di ogni conflitto c’è l’ignoranza, all’origine di ogni dialogo c’è la conoscenza”

Nella seconda parte della mia relazione cerco di evidenziare alcuni concetti dello scienziato credente Coyne che mi paiono originali e accessibili anche a chi non è dentro il linguaggio scientifico.

Dio non ha creato un universo belle e pronto, non ha creato un universo che assomiglia al gioco del Lego , tirando fuori tutti i pezzi e mettendo qualcuno nel tempo ad assemblarli, Dio ha creato un universo che ha dinamismo, creatività propria,Dio ha condiviso la sua creatività con l’universo che ha prodotto. Dio lavora con l’universo più che dominarlo.

Ne consegue che è necessario reinterpretare la concezione della onnipotenza e onniscienza di Dio. La vita è nata in un modo tanto necessario che all’inizio dell’espansione Dio può aver previsto che sarebbe nata?

E’ una questione aperta, ma io propendo per il no.Dio sperava ma non era certo che la vita sarebbe nata. Certo non è stato solo per caso, ma vi sono stati eventi casuali nella evoluzione della vita.

Porre la domanda classica :”la vita è nata per caso o per necessità” è sbagliato. Per P.Coyne gli elementi che hanno favorito l’evoluzione sono tre: caso – necessità e fertilità dell’universo.

Lo scienziato Coyne spiega in questo modo la fertilità dell’universo:

Nell’universo le stelle sono 10 22, che significa 10 con 22 zero . Ogni stella è nata ed è destinata a morire ( quelle che gli astrofisici chiamano esplosione delle supernovae). Quando una stella muore libera tutta la sua chimica nell’universo:carbonio, azoto, idrogeno ecc.Da un po’ di quella materia liberata si forma un’altra generazione di stelle, il Sole è una stella di terza generazione. Se non si fosse verificato questo processo noi non ci saremmo. Infatti l’idrogeno, l’azoto, il carbonio emessi dalle stelle sono i mattoni di tutti gli zuccheri, gli aminoacidi, fino al DNA. Per avere l’abbondanza chimica necessaria a formare anche la vita primitiva devono essere passate tre generazioni di stelle.

L’universo ha fatto questo per 14 miliardi di anni. Questo io intendo per fertilità dell’universo .

(Per usare una poetica espressione dell’astronoma italiana M. Hack “noi siamo figli delle stelle”)

Tutto questo sembra molto materialistico e lo è, ma non nega Dio. Per me un universo che ha questo dinamismo interno non nega ma esalta Dio. Dio non ha preso una costola dal fianco di Adamo, non ha precostituito la vita. La vita invece è nata perché Dio ha fatto un universo nel quale sperava e pensava che la vita nascesse.

Il suddetto dinamismo fertile e creativo è ancorato ad alcune costanti dell’universo nel quale viviamo: velocità della luce, gravità, massa del protone, carica dell’elettrone, conservazione costante dell’energia. Se una di queste costanti fosse appena diversa , noi non ci saremmo.Ecco perché diciamo che il nostro universo è “sintonizzato“ con la vita.

Per esempio se la proporzione della massa del protone rispetto all’elettrone fosse lievemente differente, il Sole avrebbe bruciato il suo carburante termonucleare prima che la terra o qualsiasi altro pianeta potessero formarsi. Un altro esempio, se la costante gravità fosse leggermente diversa, le stelle sarebbero nate e morte così rapidamente che non vi sarebbe alcuna possibilità per la formazione dei sistemi planetari. Infatti una delle condizioni per la vita è la presenza di pianeti. Gli astronomi ad oggi hanno scoperto 150 pianeti attorno ad altre stelle, ma non abbiamo ancora individuato un pianeta come la terra anche perché è tecnicamente difficile, date le distanze siderali. Siamo soli nell’universo?

E’ molto difficile che la vita inizi , ma se potessimo scoprire forme di vita anche primitive che siano indipendenti dalla vita sulla terra, sarebbe la più grande scoperta da quando esiste la scienza.Se fosse successo due volte, sarebbe successo molte volte e questo cambierebbe la natura dell’universo

L’universo diventerebbe fertile di vita
. Ma questo non lo sappiamo ancora.

Per P. Coyne non esiste schizofrenia tra la scienza e la fede: “Tutta la scienza che ho studiato, l’ho studiata da gesuita quindi tutta la mia scienza si è sviluppata sullo sfondo della mia fede. Ma c’è qualcosa che lo innervosisce nella Chiesa: il sospetto a cominciare da Galileo e proseguendo fino a Darwin che la scienza sia contaminata dall’ateismo, vi è il sospetto che se tutto fosse avvenuto come dice la scienza, Dio non avrebbe avuto tutto sotto controllo!”


Fonti consultate:

Intervista del giornale L’Unità del novembre 2005 alla vigilia della conferenza presso l’Instituo Stensen di Firenze sul tema “Dio e l’evoluzione dell’Universo”.
Intervista al settimanale gesuita statunitense “America” del 23 ottobre 2006, pubblicata das Adista n.84 del 25 novembre 2006.
Intervista televisiva del giornalista Stefano Pistolini trasmessa da 8 e mezzo su LA 7 .

mercoledì 20 giugno 2007

IN TRENO

Resto
ferito
dalle molte parole
che dicono il nulla…
… dai silenzi
che svelano
il vuoto…
…dagli occhi
che sono
bracieri spenti…
…dagli sguardi
assenti
e pieni
d’angoscia.
E poi rumore,
velocità,
chiasso
e giochi
al telefonino.
Strategie
di una vita
che sotto sotto
si spegne.
Ma
Dio
cerca
quel cuore pieno di niente
che tanto
tanto può ancora
amare.

LIBRI - LIBRI - LIBRI

TELMO PIEVANI, Creazione senza Dio, Einaudi Editore, Torino 2006, pagg. 144, € 8,00.

Questo libro, documentato e a tratti ironico, espone le ragioni della teoria darwiniana dell’evoluzione che da quasi due secoli, con successive conferme, occupa lo scenario scientifico italiano.

Il volume entra nel mercato delle teorie creazioniste e neocreazioniste che sostengono il “Disegno Intelligente” in salsa vaticana e teo-con e ne evidenzia l’inconsistenza scientifica.

Ovviamente, libri come questo si leggono sempre con grande interesse e per un credente non rappresentano per nulla una ipotesi ateistica. Anzi, a me queste pagine hanno fornito un grande stimolo ad approfondire la “teologia della creazione”.

Anche per questo motivo invito ad una lettura attenta di quest’opera degna di attenzione.

DAVANTI A TE, O DIO…

Davanti a Te, o Dio, viviamo ogni giorno.
Anzi, Tu sei il Dio che cammina con noi,
Tue piccole creature sparse e sperse nell’immensità.

Eppure la Tua presenza è troppo simile
ad un nascondimento, ad un’assenza.
E noi cerchiamo a fatica il tuo volto.

Tutto grida su questa terra amara
il bisogno estremo di un’altra giustizia.
Tu mi sembri un nocchiero assai distratto
e noi ci sentiamo abbandonati nella tempesta.

Troppo, davvero troppo, è il dolore della terra.
E’ intollerabile lo sghignazzo dei prepotenti…
e Tu, Dio della giustizia, Te ne stai lontano?
La Tua parola è una promessa chiacchierata?

No, Tu sei il fuoco che entra nei nostri cuori;
sei la fiamma che suscita incendi di solidarietà.
Tu sei la fiaccola che illumina il sentiero,
sei l’acqua che ci disseta lungo la strada.

Continuerò a fidarmi di te, o Eterno,
Dio che ci ami e ci chiami a responsabilità.
Ti cercherò tra le donne oppresse o negate,
Ti vedrò in tutti i crocifissi del potere.

Questa è la Tua prima compagnia
che libera gli occhi dalle luce fatue.
Lungo la strada, con gli ultimi della carovana,
la Tua parola ridiventa viva e incandescente.

Riprendo ancora tra le mani la mia Bibbia
e aspetto il Tuo grido, il Tuo sussurro.
E’ il respiro affannoso di un Dio appassionato:
dice al mio cuore calde parole di immensa fiducia.
Sento che anche oggi ho il dono del tempo,
sento che anche oggi incontrerò fratelli e sorelle.

QUALCOSA SI MUOVE

Su “Riforma” del 15 giugno compare questa bella notizia che qui riporto.

Norvegia: due vescovi luterani favorevoli ai matrimoni omosessuali
OSLO – Due vescovi della Chiesa luterana di Norvegia hanno appoggiato la proposta del governo norvegese di modificare la legge sui matrimoni in modo da comprendere le coppie omosessuali. Il governo di centro sinistra ho proposto di abolire la legge sulla registrazione delle convivenze, per dare alle coppie omosessuali gli stessi diritti delle coppie sposate, inserendoli nella legge sul matrimonio. Mentre il vescovo di Bodoe Tor Jorgensen e la vescova di Hamar Solveig Fiske sono favorevoli ai matrimoni omosessuali in chiesa, gli altri membri della Conferenza della chiesa norvegese rifiutano la possibilità di considerare unioni delle stesso sesso come “matrimoni”. (nev/eni).

GIRO DA CAPOGIRO

Siamo alle solite. Il giro d’Italia è finito con supremi elogi per il grande sprinter dalle volate irresistibili e per il supergregario scalatore che ha portato al traguardo il suo capitano vittorioso.

Passano pochi giorni ed ecco quella che non è più una novità: questi due “fenomeni” risultano dopati.

Bisognerebbe rivedere la classifica, ma soprattutto essere meno celebrativi quando si vedono prestazioni “sovraumane”.

I nostri competenti commentatori non hanno qualche prudenziale riserbo difronte a questi “eroi”? Doveva essere il “giro del riscatto”.

Comunque è positivo che questi comportamenti deviati e sleali vengano alla luce. E’ un aiuto anche per quei professionisti che non praticano il doping.

Una lezione per quei giovani che possono vivere l’impegno sportivo con onestà.

lunedì 18 giugno 2007

GRUPPO BIBLICO DI TORINO

Continua la bella avventura del gruppo biblico di Torino che costituisce in città una esperienza consolidata e aperta a chiunque sia interessato/a iniziare un cammino semplice e rigoroso di lettura dei testi biblici.

Ecco alcune informazioni per amici e amiche e per chi vuole aggiungersi:

1) Venerdì 21 settembre riprende l’attività del gruppo alle ore 18 fino alle 19,30.

2) La sede è a Torino presso la Libreria Claudiana (via Principe Tommaso, 1) nei pressi della stazione di Porta Nuova.

3) Abbiamo scelto di leggere le due lettere di Paolo ai Corinzi e, se avremo altro tempo, di iniziare la lettura di Isaia.

4) Per un po’ di bibliografia annoto queste prime letture:
GIUSEPPE BARBAGLIO, La Prima Lettera ai Corinzi, Edizioni Dehoniane,Bologna 1996, pagg. 936, € 60,00.
BARBAGLIO-FABRIS, Le lettere di Paolo, Borla.
G. BARBAGLIO, Il pensare dell’apostolo Paolo, Edizioni Dehoniane, Bologna 2004, pagg. 328, € 24,00.
AA.VV., La Bibbia delle donne, vol. III, Claudiana, Torino 1999, pagg. 288, € 17,00.
MAURO PESCE, Le due fasi della predicazione di Paolo, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1994, pagg. 280, € 19,00.
BRUNO CORSANI, La Seconda Lettera ai Corinzi, Claudiana, Torino 2000, pagg. 190, € 12,39.

Per informazioni: Franco tel. 340 8615482

E ORA I DI.CO.

Dopo il Gay Pride di sabato 16 giugno il Parlamento della Repubblica dovrà darsi una mossa.

Parità, Dignità, Laicità sono le tre parole giuste in vista di una legge che, con tutti i suoi limiti, può avviare un cambiamento reale.

Sostanzialmente è necessaria una cosa sola: che la gerarchia cattolica faccia un passo indietro e non prosegua la sua pratica di ingerenze. Ma questa è una illusione.

Allora? Allora serve un supplemento di laicità. Proprio per questo motivo deve continuare la mobilitazione su tutto il territorio.

La festa è davvero riuscita e serve a rilanciare l’iniziativa con maggiore determinazione. I prossimi sei mesi saranno determinanti.

sabato 16 giugno 2007

COSTRETTI AL PARTITO DEMOCRATICO?

Intendiamoci: nessuno viene a spingermi ad entrare nel Partito Democratico. Anche se mi arrivano molti inviti, tutti sono molto civili.

Per mesi ho sperato che le ali della sinistra progettassero una unità politica ed organizzata che mettesse fine ai tanti partitini ormai quasi invisibili. Non succede nulla se non occasionali convergenze.

Questa operazione esigeva, a mio avviso, una triplice constatazione e una chiara decisione:

1) Occorre far fronte alla deriva di destra e al vuoto che avanza. Entriamo in una stagione storica in cui le declamazioni utopistiche fanno il gioco della destra. Manca questa intelligenza.

2) Tanti dirigenti di questi partitini dovrebbero fare un passo indietro, ma ognuno vuole il suo posticino e la sua bandierina.

3) La lotta politica ha bisogno di persone, coerenti-intelligenti-comunicative, che sappiano “governare” il paese con i suoi problemi. E oggi, per governare nel modo possibile e positivo, occorre ricomporre un’unità progettuale non continuamente minacciata dagli stessi partiti di governo. La piazza tocca ai movimenti, alle associazioni, ai gruppi che fanno pressione, cultura, politica alla base.

In questo senso sono convinto che vada riconosciuto a Prodi il grande merito di aver finora tenuto insieme una compagine dilaniata, parolaia, poco concreta.

Stà a vedere che saremo costretti a dar fiducia a un Partito Democratico ancora pieno di ambiguità e di nodi da sciogliere.

A sinistra, purtroppo, anche persone oneste, generose e ben intenzionate continuano a fare le farfalle. E le farfalle volano, ma non tirano il carro…

MACELLERIA DIAZ

E’ il volto del governo Belrusconi. Se tornasse, sarebbe peggio. Sono passati sei anni, troppi per dire la verità.

Chi attacca il governo Prodi, guardi chi c’è dietro l’angolo. “Quella notte alla Diaz. ‘E’ vero, ho visto poliziotti infierire su persone ferite inermi. Li dentro sembrava una macelleria messicana. C’erano grumi insanguinati che mi parevano materia celebrale sparsa per terra. Perché non l’ho mai detto prima? Non ho avuto il coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei colleghi. Vengo da una famiglia di poliziotti. Ho taciuto per vergogna’ ” (Michelangelo Fournier, vicequestore, Ansa 13 giugno).

Pochi giorni fa l’assalto squadrista in Parlamento… ci fa capire in che clima politico ci troviamo.

PALESTINA, GAZA, DINTORNI

E’ fuoco che distrugge e uccide. Ecco i frutti della criminale politica USA che, schierandosi con Al-Fatah e finanziando questa componente, ha soffiato sul fuoco.

Israele deve rompere l’asse con gli USA. Due popoli e due stati saranno possibili quando l’ingerenza USA, che arma Israele, farà un passo indietro e abbandonerà la sua pretesa egemonica.

Palestina, Libano e Iraq possono saldare tre guerre civili. La voce delle armi continuerà a fare stragi e continuerà a dare un alibi alla Siria e ad Hamas per le loro azioni violente.

NESSUNA PROVOCAZIONE

Mi auguro un Gay Pride gioioso ed estraneo a volgarità e provocazioni. Ci vuole un supplemento di consapevolezza.

LA VITTIMA BAGNASCO

Le minacce a Bagnasco sono stupidità e idiozie di qualche persona o gruppo impazzito? O sono persone desiderose di far crescere la paura e creare la vittima?

In ogni caso, hanno il sapore squallido della manovra e suscitano sdegno. E poi perché “colpire” Bagnasco che davvero non conta nulla?

E’ il semplice esecutore materiale di ordini del duo Ruini - Raztinger. Non ha un pensiero suo, se leggete le sue dichiarazioni.

Prende da un documento e dell’altro e poi ripete, ripete, ripete… Prendersela con lui come se fosse il centro del progetto, la “mente” di tutte le manovre, significa scambiare un topolino per un elefante.

In ogni caso, questa aggressività è violenza che non ha giustificazione alcuna. Basta ragionare per dimostrare le “non ragioni” di Bagnasco.

giovedì 14 giugno 2007

QUANDO LA BIBBIA DIVENTA UNO STUPIDARIO

Quando si vogliono ricavare direttamente dalla Bibbia le soluzioni per i nostri problemi, la si riduce ad una antologia di barzellette, di ovvietà, di violenze, di luoghi comuni. Ecco un esempio, ma ne presenterò altri non meno significativi ed esilaranti.


L'ha detto la Bibbia...

Laura Schlessinger è una personalità della radio americana che dispensa consigli sessuali agli ascoltatori. Si tratta di una figura che vende, e a caro prezzo, certezze agli americani.

Il livello di bigottismo che esprime è per noi inimmaginabile. Non riesco ad immaginarmi una figura pubblica italiana che le corrisponda.

Di recente la dottoressa Laura, la chiamano così, ha dichiarato che un ebreo ortodosso osservante deve considerare l'omosessualità un abominio secondo Levitico 18,22 e che non si può tollerare l'omosessualità in nessuna circostanza.

Un certo Jeffrey Kohen, presidente di una società di Denver che vende magliette tramite il web (Now and Zen Productions) le ha scritto questa lettera che è arrivata a noi grazie ai mille rivoli di internet.

Ve la trasmetto perché, questa lettera fa vedere, in maniera caricaturale, che cosa succede quando certe parti della Bibbia vengono prese come rigide norme di comportamento per tutti i credenti perché "l'ha detto Dio", e altre no, e i rischi di una lettura fondamentalista della Bibbia.

Buon divertimento, Alberto Maggi
(giugno 2002)



Cara Laura,

grazie per la tua opera educativa riguardo alla legge del Signore. Ho imparato molto dal tuo programma. Se qualcuno cerca di difendere lo stile di vita degli omosessuali, ad esempio, gli ricordo Levitico 18,22 dove si afferma che è un abominio. E il discorso finisce lì.

Tuttavia, ho bisogno dei tuoi consigli su qualche altro caso specifico. Quando brucio un toro sull'altare in sacrificio, so di creare un aroma piacevole per il Signore (Lv 1,9). Il problema sono i miei vicini. Dicono che per loro l'aroma non è piacevole. Devo sterminarli?

Vorrei vendere mia figlia come schiava, così come contemplato in Esodo 21,7. Al giorno d'oggi, quale credi sia un prezzo equo?

So bene che non mi è consentito alcun contatto con una donna fintanto che è nel periodo di impurità mestruale (Lv 15,19-24). Il mio problema è: come faccio a saperlo? Ho provato a chiedere, ma molte delle donne a cui mi sono rivolto si sono offese.

Lv 25,44 assicura che posso avere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto di acquistarli da uno stato confinante. Un mio amico sostiene che la regola vale per il Messico ma non per il Canada. Puoi chiarire questo punto? Perché non posso diventare il proprietario di un canadese?

Uno dei miei vicini continua cocciutamente a lavorare il sabato. Esodo 35,2 prevede chiaramente che deve essere messo a morte. Ho l'obbligo morale di ucciderlo io stesso?

Un amico sostiene che benché mangiare crostacei sia un abominio (Lv 11,10), si tratta di un abominio di grado minore rispetto all'omosessualità. Puoi risolvere la questione?

Lv 21,20 afferma che non posso avvicinarmi all'altare di Dio se ho un difetto alla vista. Devo confessarti che porto gli occhiali per leggere. È veramente necessario avere dieci decimi o si può fare uno strappo alla regola?

Quasi tutti i miei amici si tagliano i capelli, comprese le basette sulle tempie, sebbene sia espressamente proibito da Lv 19,27. In che modo devono morire?

In Lv 11,6-8 apprendo che toccare la pelle di un maiale morto mi rende impuro; se metto i guanti, posso continuare a giocare a football americano? [la palla di questo sport è di cuoio e si tocca con le mani].

Mio zio ha una fattoria e infrange la regola di Lv 19,19 piantando due piante diverse nello stesso campo. Per giunta, anche sua moglie porta vestiti fatti con due filati diversi (cotone e poliestere). Mio zio bestemmia anche parecchio. È proprio necessario scomodare tutta la città per lapidarli (Lv 24,10-16)? Non basterebbe bruciarli al palo in una piccola pira di famiglia come facciamo con chi si corica con i cognati (Lv 20,14)?

So che hai studiato queste cose a fondo e confido nel tuo aiuto. Mille grazie per ricordarci che la parola del Signore è eterna e immutabile. Il tuo discepolo devoto e grande ammiratore.

Jeffrey Kohen, presidente Now and Zen Productions, Inc.

martedì 12 giugno 2007

ALLA CITTADELLA DI ASSISI

Ho partecipato il 9 e 10 giugno tra i relatori, parlando del significato della testimonianza di Gesù di Nazaret per l’uomo e la donna di oggi, all’incontro “L’uomo, anima, corpo, infinito” presso la Cittadella.

Ho constatato ancora una volta quanto sia importante uscire dalle prigioni dogmatiche in cui abbiamo occultato e cancellato il profeta galileo e restituire Gesù all’ebraismo.

Quello che mi ha stupito nei 400 partecipanti è l’intenso bisogno di conoscere che mi hanno apertamente manifestato. Dopo l’incontro è stato bello proseguire con i più appassionati la ricerca su tanti punti.

Ma risulta doloroso constatare che è proprio la predicazione a non favorire la riscoperta del Gesù storico. Sull’ultimo numero di MICROMEGA ho cercato di evidenziare come anche il libro di Ratzinger (Gesù di Nazaret, Rizzoli) continui sostanzialmente a presentarci il dogma cristologico anziché il Gesù storico.

domenica 10 giugno 2007

C’E’ CHI FA SUL SERIO

Solo chi ama la destra organizza momenti violenti. Si può manifestare senza spaccare nulla, senza forzature né alle cose né alle persone.

Certo, è finito il G8 e, aldilà delle dichiarazioni retoriche che impegnano fra 43 anni (!!!), tutto è fallito prima di iniziare.

E’ ormai alla spalle la visita cerimoniale di Bush al papa, con relativo cambio di regali, come pure l’incontro tutto politico, svoltosi presso l’ambasciata americana, travestito dei soliti “paramenti” religiosi, con la comunità filoamericana e vaticana di Sant’Egidio.

Ora, accantonata la retorica, è tempo di affrontare i problemi. E’ c’è chi lo fa seriamente come Soru, il governatore della Sardegna: “Chi governa deve saper rischiare l’impopolarità, con la certezza che difronte ai fatti e non alle parole i cittadini capiranno… Guardi che le autoblù, che tanto fanno irritare i cittadini, sono già state ridotte da 39 a 14. Sono state cancellate le missioni di giunta, i pranzi, le cene, le feste, i regali di Natale. L’appalto per le pulizie è sceso da 8 a 3 milioni. La villa di rappresentanza, costo inutile ed emblema del vecchio e arrogante potere, è in corso di trasformazione in scuola materna per i figli dei dipendenti regionali. Il parco viene aperto e restituito alla città. La legge di riorganizzazione regionale prevede la riduzione degli assessori da 12 a 8, la riduzione del 30 per centro dei dirigenti, la riduzione del 30 per cento delle consulenze. Ridefinisce poi i costi dei consiglieri regionali, facendo chiarezza nella poco trasparente selva delle indennità. Niente più viaggi all’estero o rimborsi spese per chi abita a trenta chilometri di distanza. Il costo della politica è un costo monetario e anche un costo sin termini di disistima, non meno grave, per tutta la politica. Se non si interviene subito con rigore non riavvicineremo più i cittadini, con tutti gli evidenti rischi per la democrazia. O si fa così, qui e subito, o la politica in questo paese muore”.

E chi tra i “politicanti” perde il posto, cioè una sedia inutile, non va mandato alla Corte dei Conti.

La politica è una cosa serie e chi non fa nulla, se non occupare un posto in uno dei mille enti inutili e accumulare denaro rubato al popolo, vada a casa.

Per chi, invece, fa il politico con onestà, con dignità e laboriosità va tutto il rispetto. Non sono affatto tutti uguali.

Non si può sputare qualunquisticamente sui politici onesti. E ce ne sono.

LIBRI – LIBRI – LIBRI

Antonietta Potente, La fede, Edizione Icone (Via dei Castani, 42 - 00172 ROMA), 2006, pagg. 128, € 8,00.

La giovane teologa domenicana, nata in Liguria nel 1958, ora vive in Bolivia ove insegna teologia in parecchi istituti.

La sua esistenza si svolge tra la cattedra e la strada. Queste pagine sono piene di audacia e di saggezza . La fede qui tocca le sua radici più profonde.

Va da sé che vi figurano strane pagine sul mistero trinitario di Dio (un debito che teologi e teologhe pagano per avere grane con l’ortodossia), ma l’intero volumetto profuma di essenzialità e di rispetto per i mille sentieri della fede cristiana.

Si tratta di una fede sempre intrecciata con la vita quotidiana dei poveri. Ne consiglio la lettura a piccoli sorsi come meditazione.

venerdì 8 giugno 2007

SANT’EGIDIO - USA

Questa comunità cattolica assolutamente allineata con il vaticano è una potente alleata del governo Bush.

Si tratta di un vero e proprio impero economico, una “longa manus” vaticana e statunitense nel mondo. Ovviamente tutto sotto il segno della carità cristiana…!!

Bush, viste le notevoli presenze e attività della comunità di Sant’Egidio in Africa, ha bisogno di stringere nuovi accordi e garantirsi un ponte per non perdere l’influenza USA in Africa.

UNA NUOVA SEGRETERIA P2 ?

E’ meglio non sottovalutare. Non si tratta solo di veleni e fango contro D’Alema e Visco che hanno agito in totale legittimità e onestà.

Quando un generale agisce in modo non solo inetto ma “parallelo” al potere politico, sa di poter contare su altri poteri forti che lo appoggiano. Pollari, Speciale… la rete era già in piedi e la “casa delle libertà” non vedeva certo male questa confusione, questa aggressione verso il governo.

Il potere politico, su questo terreno, è il solo che conta in una democrazia che rispetti le sue istituzioni. Il potere militare deve solo eseguire.

Perciò licenziare un generale, quando vengono alla luce gestioni personalistiche, deve poter essere un fatto di positiva rilevanza che segnala l’attenzione doverosa del governo verso chi non adempie correttamente le sue funzioni.

Casini e Berlusconi hanno sollevato un polverone per arrivare alla spallata. Che degrado… Ritenteranno: eccome!

Cara Jessica...

L´ossessione per il denaro da parte dei miei studenti
MARCO LODOLI
La Repubblica, 07-06-2007

La scuola, anche quella che traballa sul bordo della città, quella dove i ragazzi ormai fanno fatica anche e leggere e a scrivere e far di conto, a volte si trasforma inaspettatamente in un´aula di filosofia teoretica: dal nulla spuntano discussioni che lasciano a bocca aperta per la quantità di intelligenza e verità che si dispiega. L´altro giorno, a mezz´ora dalla fine delle lezioni, una ragazza - sembrano più sveglie, le ragazze, più sincere - ha cominciato a dire che l´unica cosa importante sono i soldi. Non è un´affermazione nuova, anzi direi che i miei allievi sono piuttosto ossessionati dal valore del denaro, che sta senz´altro al primo posto nella loro brutale gerarchia. Come al solito io ho ribattuto che i soldi sono importanti, ma non sono tutto nella vita, e soprattutto che non devono occupare il primo posto nella fantasia di un adolescente. A diciassette anni altre devono essere le preoccupazioni e le gioie: l´amore, lo studio, l´impegno, l´amicizia, le avventure del cuore e della mente, e così via. Ma poi, uscendo dal solito tracciato pedagogico, ho voluto capire meglio. «Perché, cara Jessica, i soldi sono così decisivi? Spiegamelo, io non lo capisco». La risposta è stata immediata, diretta, sorprendente. «Perché i soldi sono il contrario della realtà. Non è vero che i soldi permettono di avere più fette della torta, questa torta è marcia e nessuno la desidera. Più sei ricco, più puoi rimanere fuori dal mondo. Meglio ancora: puoi abitare in un mondo a parte, tutto fantastico, tutto inventato e invulnerabile». Il contrario della realtà, e cioè? «E´ semplice, le faccio l´esempio della mia famiglia. Mio padre guadagna mille e cento euro al mese. Ne paga seicento di affitto per la casa in cui viviamo, uno schifo di casa. Per andare avanti ha dovuto chiedere prestiti alle finanziarie, alla banca, agli amici. Ora deve lavorare notte e giorno, spezzarsi la schiena per mantenerci, dormire poco e preoccupato. Noi siamo dentro alla realtà, ma la realtà non è mai bella. Lei professore ci ha spiegato gli scrittori realisti e neorealisti: e questo scrittori cosa raccontano? Miseria, degradazione, squallore. Questa è la realtà. Chi ha molti soldi, invece, può vivere da un´altra parte, lontano dalla minaccia della realtà. Si può creare le sue favole. Una bella barca per viaggiare sul mare con gli amici, locali notturni dove si ride e si scherza, abiti incredibili per travestirsi, una villa con la piscina e il muro alto, affinché la realtà non possa entrare. Io voglio i soldi per scappare da questa morsa. Voglio essere ricca per andare più lontano possibile dalla realtà». Io ho cercato di replicare, di difendere la vita per quello che è, con le sue pene e le sue meraviglie autentiche, dunque necessarie per comprendere meglio chi siamo, cosa vogliamo, dove ci dirigiamo. «Tutte chiacchiere, professore, tutte bugie. Oggi la realtà non piace a nessuno, neanche a lei che scrive romanzi e poesie. Neanche lei, come tutti gli artisti grandi o piccini, ama la realtà, altrimenti non avrebbe passato tanti anni in mondi paralleli, che non si incrociano mai con le cose pesanti della vita. Mio padre ha obbedito alla realtà, perché non poteva fare altrimenti, perché è un poveraccio. Ma se avesse potuto sarebbe fuggito anche lui, e un po´ ci prova ancora. La domenica va in chiesa, prega Dio, s´inventa per due ore un cinema marziano e ci si ripara dentro. Oppure guarda la televisione fino a stordirsi, quando può. Mia madre beve per non pensare. Ognuno cerca una scappatoia dalla pesantezza della realtà, dai debiti, dalle malattie, dai turni di lavoro. E i soldi sono la stessa cosa, ma molto meglio. Chi è carico di soldi può fregarsene di tutto. Per questo piacciono tanto a noi ragazzi, non l´ha capito? Perché noi non vogliamo più scendere a patti con le cose reali, vogliamo vivere il più possibile dentro una bella finzione, come quelli che recitano a teatro. Che dovremmo fare, altrimenti? Lottare per cinquanta euro in più, sbatterci nella politica per avere un´altra briciola di pane secco? Per carità. I soldi sono esattamente uguali ai sogni, ma durano di più e portano più lontano. Lo so, noi che abitiamo in periferia, che siamo figli di disgraziati, tanti soldi non ne avremo mai. Però finché ho diciassette anni ci voglio sperare. Voglio augurarmi tutto il bene possibile. E tutto il bene possibile è stare fuori dalla realtà, fuori dallo schifo, dalle guerre, dalla miseria, dalla sconfitta. I soldi sono come Dio e come l´arte, anche meglio. Portano in fretta altrove. E io voglio stare lassù, felice e indifferente». Poveri gli ultimi, allora, perché solo loro è il regno della realtà. Bisogna rimettersi seriamente al lavoro per aggiustarla meglio possibile, questa realtà italiana, per renderla vivibile, apprezzabile, addirittura amabile. E´ un´impresa improba, ma bisogna riparare subito le falle: la nave è già inclinata e le poche scialuppe di salvataggio sono tutte piene, di ricchi o di spaesate illusioni.


Cara Jessica,

la tua è una riflessione amara, ma coerente. Viene davvero voglia, almeno qualche volta, di andarsene lontano.

Ma, fuori dalla realtà, sembra che ci sia soltanto l’individualismo e i soldi spesso “portano in un’altra realtà” che non è poi così felice.

E se, invece, ci mettessimo tutti/e insieme per fare in modo che la nostra realtà quotidiana sia più vivibile.

Non sarà mai un paradiso, ma una vita decente è ancora possibile e qualcosa possiamo fare da oggi.


DA GIOVANE… ERA MIGLIORE

"Al di sopra del papa, come espressione della pretesa vincolante dell'autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica.

L'enfasi sull'individuo, a cui la coscienza si fa innanzi come supremo e ultimo tribunale, e che in ultima istanza è al di là di ogni pretesa da parte di gruppi sociali, compresa la Chiesa ufficiale, stabilisce inoltre un principio che si oppone al crescente totalitarismo".

Joseph Ratzinger
(in Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, pag. 134, a cura di Herbert Vorgrimler, Herder and Herder, 1967-1969, New York, traduzione inglese da Das Zweite Vatikanische Konzil, Dokumente und Commentare)

Oh “quam mutatus ab illo”! quanto è cambiato in peggio… Se volete altre prove del suo peggioramento, leggete il suo ultimo libro “Gesù di Nazaret”.

mercoledì 6 giugno 2007

STUPIRSI?

1) C’è ancora qualche persona così ingenua che si stupisce dei grandi preparativi vaticani per la visita del presidente guerrafondaio Bush in vaticano? E’ chiaro che tra Bush e papa Ratzinger esiste una sintonia più che profonda. Le differenze sono puramente proclamate, retoriche. La chiesa cattolica ufficiale non ha mai bandito le armi e la guerra. L’importante, per la gerarchia, se leggete bene i testi ufficiali, è che esse siano nelle mani giuste.

2) Così c’è ancora chi si stupisce se qualcuno in occasione della destituzione del generale Speciale, ha parlato di occulte trame nere. Non sono nemmeno tanto occulte. E’ tempo di aprire gli occhi perché c’è in giro un’aria da complotto P2 che si respira… se non si ha il naso del tutto otturato.


3) Mastella - Casini: questo è il pericolo, questa è la congiura più pericolosa. E’ Mastella il vero imbroglio dentro il cuore di questo governo. A Casini servono gli spazi che Silvio Berlusconi gli ha garantito e sono sempre stati preziosi i grandi mezzi per le elezioni. Non è così ingenuo da credere nella leadership di Berlusconi, di cui si serve in qualche momento. Ora gli serve di più fare il centrista, cattolico, salvatore dei valori cristiani.

LA FATICA DELLO STUDIO E NON IL BLA – BLA – BLA

Ospito volentieri nel mio blog queste osservazioni critiche e costruttive di Paola Mastrocola che trovo intelligenti, realistiche, molto pertinenti per il nostro tempo.
Non si tratta di uno scritto contro l’opera di don Milani di cui, a mio avviso, rimangono intatti lo spirito liberatorio e la passione per i più svantaggiati.
Si tratta di renderci conto che i tempi cambiano e oggi prevale lo smidollato multiloquio di chi ha paura di sudare sui libri.
E così si pensa che basta “pensare insieme” per pensare davvero e per pensare bene. Senza ricerca, senza l’impegno del confronto e dello studio diventiamo tutti superficiali.

Oggi nessuno sa più niente,
né poveri né ricchi

Caro don Milani, rileggere oggi il suo libro, mi creda, è illuminante e anche un tantino inquietante: ci aiuta a capire che la scuola di oggi è esattamente la scuola che voleva lei quarant'anni fa. Ma ci chiediamo se forse non sia per questo che non funziona più tanto: perché nel frattempo sono passati quarant'anni…

Dunque, nel suo libro Gianni era il figlio del contadino, Pierino il figlio del dottore. Gianni era definito un deliquente dai professori, perché «era svagato e non amava i libri». Pierino andava benissimo a scuola perché era uno dei «signorini esperti nel frigger aria». «Gianni non sapeva mettere l'acca al verbo avere, ma del mondo dei grandi sapeva tante cose».

Nella Costituzione sta scritto che tutti i cittadini sono eguali senza distinzione di lingua, ma la scuola di allora «aveva più in onore la grammatica che la Costituzione». Gianni non sapeva esprimersi in una lingua corretta, perché «le lingue le creano i poveri ma i ricchi le cristallizzano per poter sfottere chi non parla come loro, o per bocciarlo».

Il ragazzino che scrive la lettera alla professoressa diceva che la scuola di allora era classista e razzista. La cultura, stessa cosa: era classista e razzista. Non c'era posto per i figli dei contadini. Perché non fossero sempre esclusi dall'istruzione, il ragazzino chiedeva di cambiare la scuola.


Chiedeva parecchie cose, tra cui: di non interrogare sulle poesie di Foscolo perché Foscolo scrive parole difficili, come inaugurare che vuole dire augurare male: «C'è scritto nella nota. Ma è una bugia. L'ha inventata il Foscolo perché non voleva bene ai poveri»; di non mettere più in programma l'Eneide, perché è scritto in una «lingua nata morta»; di non fare l'Iliade nella traduzione del Monti, perché «il Monti chi è? uno che ha qualcosa da dirci? uno che parla la lingua che occorre a noi?». Gianni, il figlio del contadino, è andato via da scuola a 15 anni e lavora in officina, «non ha bisogno di sapere se è stato Giove a partorire Minerva o viceversa. Nel programma d'italiano ci stava meglio il contratto dei metalmeccanici».

Era il 1967. Quarant'anni dopo possiamo dirle che abbiamo esaudito quasi completamente le richieste di quel suo ragazzino, e questa notizia di sicuro le farà piacere; a parte il contratto dei metalmeccanici che non so se abbiamo messo davvero nei programmi (personalmente spero di no), per il resto sono sicura: studiamo abbastanza la Costituzione e pochissimo la grammatica; siamo completamente indifferenti alle acca del verbo avere; non bocciamo quasi nessuno; il Foscolo lo facciamo poco, giusto al triennio dei licei; e il Monti nessuno più sa chi sia perché abbiamo approntato meravigliose versioni in prosa dell'Iliade, scritte in uno stupendo stile quotidiano corrente. Più o meno la lingua che usiamo per andare a comprare il pane.

Il problema è che, così facendo, qui da noi nessuno sa più niente e nessuno ha più voglia di studiare. Nessuno, né i poveri né i ricchi. E questa seconda notizia non so se le farà piacere. Viste le condizioni in cui siamo, mi sono fatta l'idea che sarebbe il caso di ripristinare l'Iliade del Monti. E anche di studiare molto il latino proprio perché è una lingua morta, e fare molta grammatica, e leggere molto Foscolo con le note (come può dire che non amava i poveri, cosa significa?).

Mi scusi se oso dirle queste cose, ma sa, l'Iliade del Monti è infinitamente più bella di tutte le versioni piatte e prosaiche che noi (demagoghi e vigliacchi!) ci siamo inventati per rendere Omero a portata di tutti; e i ragazzi lo sanno: tra un pezzo del Monti e un pezzo del traduttore postmoderno non hanno dubbi, scelgono il Monti.


Ma soprattutto sarebbe bene tornare alla sua Iliade proprio perché è difficile, e i nostri giovani hanno ora più che mai bisogno di incontrare la difficoltà, dal momento che vivono in un mondo dove tutto è diventato facile e dunque tremendamente insignificante e ben poco gratificante. Io non lo so perché la letteratura sia stata giudicata così elitaria e impopolare e poco democratica, ma non lo è, mi creda, e dovremmo una buona volta liberarci di questo sacro tabù mistificante.

Non possiamo continuare a offrire ai giovani del cibo premasticato, con l'idea che così fanno meno fatica e ci arrivano tutti. Questa è finta democrazia. E soprattutto produce due cose: ignoranza e un'infinita tristezza (un panino al prosciutto sminuzzato e ridotto in pillole non sa più di niente, è vomitevolmente sciapo: lei lo mangerebbe mai?).

Fatica, difficoltà e bellezza sono le cose che dobbiamo reintrodurre nella scuola. Solo la fatica di spaccarsi la testa su un libro difficile renderà i nostri giovani culturalmente forti, e quindi preparati ad affrontare la vita e il lavoro.

E solo la bellezza (delle parole del Monti, per esempio!) li convincerà che vale la pena di farla, quella fatica. Io lo so che lei è stato molto amato perché dava voce ai poveri contadini e ai loro figli, esclusi dalla cultura classista dei Pierini figli dei ricchi dottori e professori. E così era logico che fosse (anche se mi disturba un po' veder grondare a ogni riga del suo libro tanto odio di classe…). Allora, forse, era anche giusto.

Ma credo che oggi lei scriverebbe un altro libro, molto diverso, perché vedrebbe con chiarezza che è proprio la finta democrazia del dumbing down (è una parola inglese che usiamo per dire la semplificazione eccessiva di tutto) a creare diseguaglianza sociale, privilegiando i ricchi ben forniti di denaro e relazioni utili, e togliendo ai poveri la loro unica arma possibile: un'istruzione alta; è proprio in questa scuola rasoterra che vincono i Pierini più e meglio di prima, stracciando i Gianni 10 a 0, e per di più senza fatica alcuna.

E lei questo non l'avrebbe voluto. Sì, credo che oggi lei sarebbe il primo a invertire la rotta.

Paola Mastrocola

lunedì 4 giugno 2007

E’ UNA DONNA CORAGGIOSA

Tra Gesù e questo parroco c’è davvero un abisso... ma poi subentra un po’ di ripensamento.

Ma mi preme sottolineare il coraggio di questa giovane persona che vuole manifestare la sua identità di donna nonostante un corpo di ragazzo.

Ecco la notizia così come è comparsa su L’Unità di domenica 3 giugno 2007:


Bari - RAGAZZO SI SENTE E SI VESTE DA DONNA E IL PARROCO RIFIUTA LA COMUNIONE

Sembra un filma di Almodovar. Vite diverse. Immagini in bilico fra l’allegria, la voglia di combattere anche contro natura, e il dolore.

Ma è una storia vera, uno spaccato di vita difficile anche da raccontare (lo ha fatto con cautela e riguardo la Gazzetta del Mezzogiorno). Un vita difficile da vivere ad Adelfia, periferia di Bari.

C’è un ragazzino che ha un corpo “nemico”. In conflitto con l’anagrafe, con evidenti tratti femminili. Ma in pace con il cuore: si sente donna.

Un caso anche medico, non unico, monitorato dal policlinico barese. Per affermare questa sua indole a volte esagera. A 15 anni capita.

L’altro giorno lo ha fatto presentandosi in chiesa “con due seni iper caricati, in minigonna, con passo marcatamente femminile”, dicono dalla parrocchia.

Lo conoscono, quel ragazzo. Perché lui cerca riferimenti: è molto religioso. E’ anche molto povero, una famiglia che fa il possibile ma è dura.

Con quel passo ondulante si è avvicinato all’altare, al momento della comunione. Il parroco si è rifiutato di dare l’ostia: “Torna vestito in modo decente. Così no”. Così non si partecipa alla mensa del Signore.

Forse il Signore non avrebbe fatto differenze. Non avrebbe imbarazzato, davanti ai fedeli, un ragazzo che vive quotidiane umiliazioni e violenze, se è vero che il comune lo segue con un assistente sociale e con uno psicologo.

Però sono attimi, in cui le reazioni non sono allenate a situazioni inedite. Più del fatto, spiace che nel raccontare l’accaduto uno dei parroci di Adelfia (non quello coinvolto) insista in un paragone che rivela radicate maldisposizioni: “Quel ragazzo era vestito come Luxuria… ma come si fa…”.

L’onorevole Vladimir Luxuria. Un esempio usato come condanna. “Sembrava Luxuria”. E lui, il deputato - sempre sulla Gazzetta - si fa però consumare dalla voglia di commentare: “La Chiesa esclude, emargina, criminalizza, insulta. Bussate e troverete chiuso”. Non sempre.

Quel ragazzo ha bussato, e ha trovato aperto, tanto che è spesso in Chiesa. La sua famiglia ha trovato spesso chiuso: disoccupazione, disperazione. Le porte sbarrate di una politica che non funziona, che non arriva ovunque.

Dice altre cose Luxuria, testimone di un’emancipazione riuscita. Ricorda umiliazioni, regala una frase: “Il modo migliore di essere transessuali è di lasciare che anima e corpo si uniscano”.

Il parroco - don Peppino - e il ragazzo si sono chiariti. “Vestiti da donna, ma in modo sobrio, come quando vai a scuola”.

“Ci vuole molta delicatezza nell’esaminare i fatti”, dice adesso don Vito Marotta, della Diocesi di Bari-Bitonto. “Preferiamo rimanere in silenzio - ha concluso - e cercare di capire”. A volte capire è difficile.

m. buc.

LIBRI – LIBRI – LIBRI

Ogni settimana d’estate presento, qui, un libro.

Questa settimana segnalo il volumetto “La dignità della morte. Tesi sull’eutanasia” del teologo cattolico Hans Kung (Edizioni Datanews, Roma 2007, pagg. 96, € 12,00).

Il libro si legge con grande arricchimento culturale e spirituale. Vorrei annotare che il teologo Kung, che ora ha compiuto 79 anni, ha sempre riflettuto sulla morte anche nelle sue opere giovanili anche a causa della morte prematura di un suo fratello.

Continua a stupore, nel vecchio teologo svizzero, la capacità, davvero rara, di fare i conti con le sfide della vita e la singolare onestà nel valutare i dibattiti in corso tra scienza, fede e coscienza.

Ne raccomando vivamente la lettura.

Cerchi

Eccoci proprietari
del bene e del male,
scegliere
talora l’uno
talora l’altro.

Indossare coscienti

gli abiti del lupo
o dell’agnello,
del servo
o del padrone.

Nessuno conosce

il risultato delle scelte.
Nessuno saprà mai
se troveremo
la strada della sapienza.

Sarebbe meglio

completamente nudi
per stare lontani
da ogni presunzione
in cerca della libertà.

Franco Carena
(15 aprile 2007)

sabato 2 giugno 2007

ALL’ARCIGAY DI AOSTA

Giovedì 31 maggio alle 21, nell’aula consiliare del Palazzo della Regione, ho incontrato un centinaio di persone per un dibattito appassionato organizzato dall’Arcigay della città.

Ritornavo ad Aosta dopo 26 anni e ho rivisto, vivi e combattivi, un gruppo di amici e di amiche con cui recentemente ho ripreso un cammino di fede e poi, in una serata in cui la pioggia scendeva a catinelle, una assemblea di gente diversa, piena di voglia di confrontarsi.

Ho constatato quanto dilaghi in queste persone lo scandalo per una chiesa cattolica ufficiale e tradizionalista.

Ma è stata anche una serata felice perché in assemblea siamo stati informati che un giovane prete valdostano, parroco della parrocchia in cui andava in ferie il papa negli anni scorsi, ha comunicato di essere papà di un bimbo di tre anni.

L’assemblea ha dimostrato grande apprezzamento e affetto per questo sacerdote e qualcuno ha proposta di eleggerlo parroco della cattedrale.

Così nella più popolosa comunità della diocesi si uscirebbe dalla retorica vuota ed aggressiva del Family Day e si darebbe spazio ad una bella famiglia.

Ma vedrete che l’arretratissimo vescovo di Aosta questa volta non sarà d’accordo. Lui, come Ratzinger, le coppie le vuole “doc”, non solo eterosessuali, cioè con tutti i permessi in regola.

ALCUNI DETTI OMOFOBICI E DINTORNI

9 settembre 2006 - Monsignor Vecchi: “L’omosessualità è un argomento complesso che sarebbe sbagliato discutere qui. Dico che la violenza e la trasgressione sono cugine”.

20 ottobre 2006 - Papa Ratzinger: "No a forme deboli e deviate di amore”.

21 novembre 2006 - Cardinal Tonini: “L’omosessualità e il matrimonio tra due donne è un dramma grave per una famiglia, è una cosa riprovevole e costituisce un problema”.

10 dicembre 2006 - Monsignor Maggiolini: “Mettere in regola, di fronte alla legge, le cosiddette ‘coppie di fatto’ gay e lesbiche comprese? E’ il tradimento dell’ordine stabilito da Dio. Altro che progresso: ‘Viviamo in una società marcia con legislatori vecchi bacucchi che vogliono scardinare il disegno della creazione incentrato sulla distinzione maschio-femmina’. Lerce certe femministe che non rispettano l’architettura della natura e ‘scimmie’ le donne che decantano in tv le nuove frontiere della morale del sesso”.

13 dicembre 2006 - Cardinale Trujillo: “I Pacs? Niente nuove norme per un capriccio”.

14 dicembre 2006 - Cardinale Ruini: “La chiesa ribadisce il suo no a forme deboli e deviate di amore”.

8 gennaio 2007 - Papa Ratzinger: “I pacs (…) rappresentano un’offesa contribuendo a destabilizzare la famiglia”.

26 gennaio 2007 - La Diocesi di Venezia sulla campagna contro l’omofobia: “La campagna finisce per porre sullo stesso piano omosessualità ed eterosessualità (…) questi messaggi sono fortemente diseducativi e possono avere un esito devastante tra i giovanissimi”.

31 marzo 2007 - Roberto Calderoli (Lega Nord): “Se ancora non lo avete capito, essere culattoni è un peccato capitale”.

12 marzo 2007- Rosy Bindi (Ministro della Famiglia - Margherita - Partito Democratico): E’ meglio che un bambino stia in Africa con la sua tribù, piuttosto che cresca con due uomini e con due donne, con genitori gay”.

13 marzo 2007 - Paola Binetti (Margherita – Partito Democratico): “L’omosessualità è una devianza della personalità: è un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratterologico”.

18 marzo 2007 - Pier Gianni Prosperino (Alleanza Nazionale-Assessore Regionale Lombardia): “Ma l’omosessualità è una devianza. Quindi niente famiglia e niente adozioni. Il gay dichiarato non può essere né insegnante, né militare, né istruttore sportivo (…) Garrotiamoli, ho concluso. (…) Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata stretta attorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia”.

DOPO LE AMMINISTRATIVE

A volte anche una “batosta” può servire, se si è saggi e si fa tesoro.

Si è diffuso un senso di insicurezza su cui la destra soffia, ma il problema della sicurezza è reale e va affrontato. C’è stato il Family Day che, ovviamente, giova tutto a favore della destra.

Ma forse il problema più grave è la scoordinazione di una alleanza di governo in cui ognuno dice la sua senza sentirsi vincolato ad una azione comune.

Multiloquio, sproloquio e vaniloquio dovrebbero lasciare il posta ad una “voce comune”. In questo Prodi ha ragione da vendere.

Cari ministri/e, lavorate di più e state un zitti. In genere siete proprio voi a fare i danni maggiori con le vostre esibizioni parolaie.

Così anche le cose buone che il governo ha fatto e sta facendo vengono cancellate o oscurate dalla vostra intollerabile loquacità.